@ Rafu
il potere è definito semplicemente da questo ---> cancella la materia, per davvero.
I giocatori potrebbero inventarsi modi per reagire, se ne avessero strumenti ed inventiva (uno dei PG realmente coinvolti ha gli strumenti, ma a quanto par eil giocatore manca di inventiva XD)
... ma ai fini della discussione assumo che nell'esempio i PG non abbiano strumenti adeguati ad opporsi ... PG umani normali VS creatura con potere sovrannaturale.
@ Claudia
Io ho giocato sotto la masterizzazione di Adam un totale di 3 città, nell'arco di 4 o 5 sessioni.
In tale periodo la mia esperienza è stata bene o male positiva.
Odio il setting.
Amo l'effetto "morale" che il gioco produce.
In finale mi sono divertito, ho provato emozioni forti, e questo è ciò che conta.
In tutto ciò però ho avuto la sensazine che le istanze di gioco reale non riflettessero per nulla il "peso" che la lettura del manuale sembra dare alla narrazione.
Ciò che narro diventa fatto reale ... ok.
Ma non ho incontrato nessuna situazione in cui le cose che narravo risultassero effettivamente rilevanti.
Meccanicamente ci sono, imho, troppi gradi di separazione fra Narrazione e Meccaniche.
E' vero che per introdurre i dadi di un Tratto io devo narrare qualcosa di appropriato ... ma poi il REALE esito della mia azine (anzi, del mio intento) non è deciso da cosa racconto, è deciso dai dadi ... dadi che potrebbero NON essere quelli ottenuti con la narrazine ... dadi che hanno un peso in gioco solo relativamente alla FORTUNA che ho nel tirarli.
Posso narrare quello che mi pare, avere tutte le idee che voglio, fare leva su qualsiasi argomentazione, ma se mi dice sfiga ed ho dadi brutti sarà tutto inutile, senza contare che il peso della narrazione X potrebbe dipendere non dai dadi ottenuto con essa, ma da dadi del tutto irrelati.
Io incontravo un PNG... mi sforzavo di inventare narrazioni che potessero battere su elementi salienti del setting, della psicologia del PNG, della sua situazione ... ma era tutto 100% irrilevante ... il master mi opponeva una coppia di dadi della Madonna e ribatteva qualcosa che annullava quanto dicevo io.
"Le tue argomentazioni non convincono il PNG"
"La tua idea di colpire il secchio con l'acqua santa è buona, ma sfortunatamente lo manchi"
etc.
Ho avuto la netta e sgradevole impressione che la narrazione servisse solo a giustificare l'invocazione di dadi addizionali.
La scena in cui il PG di Mauro viene umiliato è certo interessante, ma unicamente grazie all'operato di Moreno che ha ritenuto più interessante cogliere l'occasione per fargli fare una figuraccia invece che continuare a perseguire lo scopo del PNG ( che per la cronaca era? ).
Noi ci siamo trovati davanti (ma sempre eh!) a cittadini cinici e semi-atei a cui non fregava una sega che noi fossimo Cani, abbiamo dovuto avere a che fare con cittadini (ma sempre eh!) devoti che però non esitavano ad alzare la voce contro un Cane, magari minacciandolo con armi, o mettendo in dubbio il valore di ciò che diceva.
In una città abbiamo incontrato una vecchietta che officiava matrimoni ... se non erro si tratta di Falsa Dottrina, una cosa gravissima ... noi lo spiegavamo alla gente e la gente si limitava a fare spallucce e rispondere quasi annoiata "ma che male volete che faccia?".
Boh ... mi sono sentito molto preso dai momenti in cui dovevamo giudicare e decidere, in cui dovevamo definire i nostri valori e ciò in cui credevamo veramente.
Ma il 99% di questo avveniva fuori-conflitto.
I conflitti erano decisamente la cosa più fiacca del gioco, perchè sentivo che quanto dicevo non contava un ciufolo ... potevo sforzarmi di meno a inventare cazzate e l'esito del gioco non sarebbe cambiato di una virgola.
Colpa dell'inesperienza?
O forse Cani risente un pò dello stesso problema di 3:16? (cioè che senza un Master che ci metta DI SUO una buona dose di pepe, il gioco non vola molto alto)