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Giocare in gruppi piccoli

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Zachiel:
Forse siamo un po' fuori target con le risposte, anche se qualcuno si sta diligentemente tenendo in carreggiata (Il Mietitore, Patrick, Vanphanel).

L'asterisco, per colui che richiedeva spiegazioni, era appunto un asterisco, una nota a margine, un qualcosa per inquadrare meglio la situazione specifica nell'improbabile ipotesi che qualcuno abbia già avuto i due "problemi" associati.

Ma il "problema" che mi interessa di più è quello del giocatore che a giocare in due o in tre si sente a disagio perché gli pare (magari) che a non condividere la sua esperienza con molti sta solo buttando tempo. E giocando nelle land ne conosco di gente che se si è solo in due in chat non gioca perché dice tipo "sì, ma ce la mangiamo l'un con l'altro e il nostro gioco non arriva a nessun altro".
D'altro canto giocando parpuzio conosco pure gente che dice "siamo solo in tre? Giochiamo lo stesso che ci sono meno interventi ed avanziamo più velocemente verso il finale della storia".

In definitiva: quali sono i "veri" problemi del giocare in pochi?
Quali, nella vostra esperienza, sono i problemi percepiti dai giocatori?
Questa cosa è collegata a parpuzio secondo voi o si riscontra anche con altri sistemi?

Claudia Cangini:
Sai, potrebbe essere dovuto al fatto che giocare in meno persone è più intimo, più personale.
Non è detto che tutti cerchino questo dal gioco di ruolo.


E' la stessa differenza che passa tra la cena di GcC a Lucca e quando mi vedo con pochi, cari amici, magari a casa di qualcuno.
Si sta insieme in modi diversi, è questione di aspettative.

Ezio:

Crosspost con Claudia. Che, ovviamente, la pensa in modo totalmente differente da me.


--- Citazione da: Zachiel - 2012-03-06 18:13:42 ---In definitiva: quali sono i "veri" problemi del giocare in pochi?

--- Termina citazione ---


L'intimità.


Quando si è nel gruppo tribale si può evitare di guardarsi negli occhi, si può fare casino ed evitare di confrontarsi con gli altri. Quando si è in pochi no. Bisogna giocare e mettersi in gioco.


Però non tutti si incontrano per giocare. Alcuni sono come Giovanni e del gioco non glie ne frega nulla. Questo genere di persone può sopravvivere nel gruppo grosso perché riesce a nascondervicisi, ma il gruppo piccolo è impietoso: se non giochi, se non ti metti in gioco lo si vede subito.


Una volta c'erano due ragazzi. Uno voleva convincere l'altro a fargli da narratore per una "campagna in singolo" di Vampiri: Il Requiem. L'altro si rifiutava sempre. Non volevo farlo, non se la sentiva, e non capiva perché: quando si giocava nel solito gruppo da 6 non aveva problemi a stare con quella persona.
Solo dopo anni ha capito perché: il primo gli stava discretamente sulle palle e trovarsi da solo con lui sarebbe terribilmente imbarazzante, mentre il gruppo gli offriva un efficace schermo verso questi suoi sentimenti.
So quello che provava il secondo ragazzo perché [thrilling music] ERO IO! [ominous thunder!].


Quindi, si, so di cosa parlo. Ci sono pure cascato e ci ho messo anni a superare questo "trauma", ma, davvero, è solo uno dei relitti del passato.



Marco Costantini:

--- Citazione da: Zachiel - 2012-03-06 18:13:42 ---In definitiva: quali sono i "veri" problemi del giocare in pochi?
Quali, nella vostra esperienza, sono i problemi percepiti dai giocatori?
Questa cosa è collegata a parpuzio secondo voi o si riscontra anche con altri sistemi?

--- Termina citazione ---

Ribadisco, parpuziono, story now, ecc ecc non c'entrano nulla.
Si tratta, come diceva Claudia, di aspettative.
Se la mia esperienza personale può contare qualcosa: ho giocato per tre anni in due ad eXalted, io facevo il narratore e l'altro, bhe, il giocatore. Era intimo, certo, era divertente, frenetico, profondo.
Ma in questi tre anni ho (anzi, abbiamo) cercato di ingrandire il gruppo (e per alcuni periodi ho avuto anche tre giocatori).
Avevo paura dell'intimità col mio amico: no di certo, anzi!
Però per me il gioco sarebbe girato meglio. Il giocatore avrebbe avuto spunti non solo da me, ma anche dagli altri; e per me sarebbe stato lo stesso. Avremmo potuto vedere scelte diverse, anche contrasti (e non dico solo fra personaggi, ma anche fra giocatori, che portano, in quanto persone, cose diverse in fiction).

Lo stesso vale ora per la campagna di AW in cui faccio da MC a due giocatori (di cui uno è quello di sopra). Siamo in tre in tutto, e ok, ma ho fatto di tutto per avere un terzo giocatore sempre perchè, per me, il gioco gira meglio almeno in tre (vedi ad esempio la meccanica di St).

Ezio:
Bè, Marco, tu però mi stai citando due giochi che sono stati studiati per essere giocati da più persone.


In particolare AW ha il sistema degli ST che sotto i 3 non gira proprio.

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