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Scena 1 - Sera - Taverna alla Vecchia Botte
Ariele Agostini:
Bialar si allunga sul tavolo, beve un sorso di vino versato da Agnar e lo ringrazia con un cenno. Poi sbuffa leggermente, scuote la testa e si permette un mezzo sorriso.
"Va bene, va bene. Per favore, calmiamoci tutti quanti. Non vi conoscete ancora, e vi siete sentiti in dovere di mostrare i muscoli. Ora l'avete fatto, e possiamo tornare a parlare di affari."
Mentre parla si alza, e cammina lentamente intorno al tavolo.
"Ciascuno di noi può portare qualcosa di diverso, in questo lavoro. E questo è un bene. Ma capisco anche che alcuni di noi, di voi, debbano imparare a fidarsi gli uni degli altri presenti. Per questo ci vorrà tempo, e credo che l'unico modo per creare questa fiducia non sia a parole, ma nei fatti. Soltanto cominciando a lavorare assieme potremo davvero..."
Si interrompe, arrivato alla porta della stanza. La socchiude, quanto basta per capire se ci sono impiccioni e per scambiare un'occhiata con l'oste.
(mi interrompo qui, perché credo sia uno di quei casi in cui il master potrebbe volersi inserire. E Antonio, non farti problemi a sboroneggiare quanto vuoi ^^)
Arioch:
La taverna è vuota, tranne che per un paio di avventori abituali, seduti vicino all'entrata (ben lontano dalla vostra porta) ed intenti a badare ai loro boccali.
Vedendo la porta aprirsi, l'oste alza il capo e lancia uno sguardo d'intesa a Bialar, confermandogli che per il momento è tutto tranquillo.
Ariele Agostini:
"...potremo davvero imparare a fidarci uno dell'altro."
Bialar richiude la porta, guardando Kari'el con un cenno di intesa. Lo sguardo resta fisso su di lei, intenzionalmente, per tutta la durata della frase successiva:
"Chiaramente, questa fiducia va guadagnata, non pretesa. L'ultima cosa che voglio è di dovermi guardare le spalle anche da quelli che dovrebbero stare dalla mia stessa parte. A giudicare dal contenuto di quello che cerchiamo, di nemici ne avremo già abbastanza."
Torna a sedersi, facendo il giro del tavolo dalla parte opposta rispetto a prima, e osserva le reazioni degli altri alle sue parole.
Zachiel:
"Io di voi ho fiducia"
La risposta è svelta, serpentina, fredda l'osservazione pur sensata di Bialar con uno sguardo. E per forza. Se la tradiscono, sono già stati avvisati delle conseguenze cui andrebbero incontro e questa è già una garanzia sufficiente. E Bialar e Gus lo sanno bene che nell'ambiente nessuno ancora è riuscito a toccarla. Solo tante illazioni e tanti sospetti contro una povera ragazza di nobile famiglia che si sta rifacendo la sua fortuna con le proprie mani, con attività lecite ed adatte ad una donna. Confezioni di vestiti, oppure compravendita di edifici. Cosa quest'ultima che non le sarebbe concesso se fosse una semplice donna del popolo, ma... Kari'el sfrutta il suo decaduto lignaggio ogni volta che le conviene.
"E quanto a capire che io non tradisco chi rimane al mio fianco, oltre a garantirvelo ve lo insegnerò coi fatti..."
Asseconda dunque Bialar, ma reiterando la sua opinione iniziale. Si vede che ci sa fare, nel rigirare la frittata... ma è per questo che la vogliono con loro, no?
"Quel che intendevo dire, messer Agnar, è che è stato alquanto imprudente da parte vostra rivolgervi a siffatte compagnie svelando sì tanto di quel che intendete offrire. Tanto vale a questo punto che ci diciate il resto. O che lo confidiate a me, poiché a me interessa."
Il livello di falsità di quell'espressione contenuta, quasi angelica, è impressionante. Kari'el dev'essere stata una di quelle bambine che riceveva ogni sorta di dono e si vedeva perdonata ogni sorta di marachella dopo un ben consapevole sguardo di occhi lacrimosi. Ah, ragazzi, con chi avete deciso di mettervi in affari!
Vi rendete conto benissimo che magari non è impossibile fermarla... ma che ci vuole un bel po' di premeditazione e di conoscenza del suo ambiente... oppure un pugnale nella schiena. Quello funziona sempre, anche se la sua sicurezza lascia intendere che le conseguenze non sarebbero per nulla rosee neppure in quel caso.
Getta uno sguardo a Bialar, così va meglio?
Antonio Caciolli:
Rimango zitto ascoltando gli altri e mi limito a fissare Agnar ... aspettando che continui a parlare
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