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[AW] Aiutatemi a scegliere la mia Apocalisse
Dairon:
Questo non l'avevo capito. Allora la decisione sul dietro le quinte mi sembra quasi inevitabile.
Non il lieto fine potenziale, eh. Però ci può stare, I think.
Il coltivare le fantasie è opposto all'avere una backstory, lo dice pure, mi pare.
Mauro:
--- Citazione da: Ezio - 2012-02-23 23:26:18 ---Non riesci a spiegarti gli impianti? BENE!
Ti ricordo che una delle REGOLE è: Lasciati qualcosa di cui stupirti
--- Termina citazione ---
Confermo tantissimo: una delle cose di cui credo stia risentendo la mia campagna è che forse avevo fin troppo chiara la situazione (ma ci sto ragionando). Se hai dei dubbi, assolutamente non scervellarti per risolverli, lasciati qualcosa aperto.
--- Citazione ---Come ho detto: serviva ad eliminare il campo da idee balzane
--- Termina citazione ---
Il mio messaggio era in risposta a quello di Dairon immediatamente precedente.
--- Citazione da: Dairon - 2012-02-23 23:30:41 ---Questo non l'avevo capito
--- Termina citazione ---
--- Citazione da: Marco Costantini - 2012-02-23 19:06:01 ---Eccomi qua, domani si gioca e sono straindeciso su quale sia la nostra Apocalisse...e sono già in ritardo, visto che domani sarà la nostra terza sessione!
--- Termina citazione ---
Enfasi aggiunta.
Dairon:
Uhm... non capisco. Sì, mi era sfuggito, e da me. Me ne scuso, se volete. Non credo d'aver d'aggiungere sul fatto che non sia "fuori da regole" pensare a come cristallizzare quel che dell'apocalisse è uscito finora.
Ezio:
La discussione sul "Lieto fine" e su backstory prosegue qui
Michele Gelli:
L’idea me la ha ispirata “il quinto giorno” di Frank Schatzning (che consiglio vivamente, anche se ha un finale buffo).
Nel plancton del pianeta c’è una particolare specie che è un unico organismo-colonia con una sua forte intelligenza collettiva.
Un bel giorno, un incidente (nucleare? Una arma biologica? Disastro ambientale) fa si che di questi essere ne muoiano talmente tanti che la colonia rimane splittata in due. Un poco per dolore, un poco terrorizzata dall’avere preso coscienza che ci può essere anche un non-io (che magari fino a quel punto era un concetto che non aveva realizzato) ha una reazione un minimo “scomposta”.
Diciamo che gli girano potentemente? Organizza le sue cellule per creare una barriera che devi la corrente del golfo. Corrode le piattaforme continentali e così fa esplodere qualche vulcano: tre o quattro krakatoa dovrebbero giustificare le condizioni della superficie. Il libro è pieno di patafisica di primissimi livello in materia.
Quando poi “con i suoi tempi” la colonia si calma, inizia ad essere curiosa. Cosa sono tutti questi “non io” che zampettano sulla superficie? E si mette a cercarli attivamente. Ma le persone sono colonie ostili. Non hanno “interfacce” per parlargli. Diversi pezzi (tipi i globuli bianchi) manco li hai salutati che tentano di mangiarti. Per cui di tanto in tanto magari fa qualche tentativo anche ruvido (da cui la sensazione di essere torturati).
I sopravvissuti umani percepiscono questo come un attacco biologico (da cui i misteriosi segnali) e si rifugiano sempre di più sottoterra. Ma la creatura (il maelstorm) è fuori che preme, fondamentalmente per dire “ciao” e parlare con un “non-io”. Magari i mutanti (se ne hai) sono i tentativi andati a male. O quelli che stanno maturando per andare bene.
Gli spinotti possono essere di origine biologica (al che possono essere un tentativo del maelstorm, interrotto per non si sa quale ragione: magari visto che una interfaccia non c’è, sta provando a farne una) oppure tentativi delle poche persone ancora “non contaminate” di ripulire i “poveretti” che si stanno esponendo all’esterno.
Magari non tutto è adoperabile, ma a me aveva molto stimolato l’idea di una entità non maligna ma semplicemente curiosa che sta facendo volonterosi ma goffi tentativi di comunicare.
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