Autore Topic: [CnV] Deer's Port  (Letto 2284 volte)

[CnV] Deer's Port
« il: 2008-11-05 20:39:16 »
Salve a tutti!

Io ero uno dei giocatori di questa città e, sarà che era la mia prima (ed attualmente unica, purtroppo...) sessione di cnv, ma... Be', mi sono divertito moltissimo.

Eravamo in quattro, oltre a Giuseppe:

- Luigi, che teneva un cane messicano con cappellone da mariachi e doppie pistole in fondina.

- Pietro, che aveva un bestione che faceva parlare il fucile più della bocca.

- Alberto, un indiano (ehr, popolano [?!] della mantagna...) rinnegato (che ci è stato utilissimo, visto che nessuno parlava il linguaggio dei montagnoli...).

- Io, che aveo un ragazzetto bigotto ed esaltato.


Posto qualche tratto (fra quelli che ricordi) del mio pg (non riesco a trovare la scheda, mi sa che sia rimasta a Giuse...):

Jonatah Sallinger

- Sono un Cane
- So alla perfezione tutti i passi del Libro del Re della Vita
- "Diamine, donna, resta in casa!"
- Una volta mi sono sparato in una gamba...
- Odio profondo verso gli idioti e gli ignoranti.
- "Ho dimostrato al mio mentore di poter essere un buon Cane!"

Fra gli oggetti, l'unico degno di nota era il Capotto da Cane 1d4...

Il dado è basso, ma c'è un motivo di background: in pratica, Jonatah è cresciuto in una famiglia ricca ed estremamente bigotta, chiusa su se stessa e sulla chiesa. Venuto su sostanzialmente solo, recitando a memoria brani del Libro della Vita (cogliendone appieno la lettere, ma senza capirne il contenuto/messaggio reale), ha sviluppato un attaccamento morboso nei confronti della propria famiglia (che in questo lo ricambiava), finendo per essere odiato da tutto il resto del villaggio per il senso di superiorità che provava nei confronti di chiunque altro (dovuto ai soldi ed al fatto di credere di conoscere il reale messaggio del Libro).
Così, si è incancrenita ancora di più la sua convinzione di essere nel giusto; un giorno, infine, un supervisore, per punire la sua spocchia, lo ha spedito ad addestrarsi per diventare un Cane. Lui, senza comprendere bene che sia stato inviato per punizione e non come premio, si è fatto creare il cappotto, al quale ha chiamato ad aggiungere un punto ogni persona del villaggio (in fondo, la sua famiglia era importante, ed un evento simile andava festeggiato). Ognuno, però, ha cucito un ricamo differente, non in linea con i precedenti, ed il risultato è stato che il cappotto è venuto su di pessima fattura.
Per orgoglio nei confronti dei suoi genitori, però, e buttando giù l'amarezza per vedersi così rovinato ciò che lui credeva di aver fatto per la giogia anche del villaggio, se l'è tenuto comunque, come memento su quanto sia giusto odiare il popolino.


Uff, che sproloquio.
L'ho scritto, credo, più che altro perché, anche se è stata solo una sessione (anzi, in realtà 2 contigue), mi ero un po' affezionato al personaggio...


Be', se in caso, più avanti metterò un po' di l'actual play!
« Ultima modifica: 2008-11-08 16:50:50 da Matteo Turini »

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