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Giocare un pg di sesso diverso dal proprio

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Dairon:
Ultimamente a NCAS mi è successa una cosa buffa. Ho giocato una donna e praticamente non c'erano indicazioni che se fosse stata un uomo la sua storia sarebbe stata sensibilmente diversa.

Sono indeciso se è stato un successo nel senso di aver fatto un personaggio e non una maschera di genere, o un insuccesso perché non c'era molto di "personale" sulla povera Eleanor*.

*=attualmente Incubo da quattordici dadi.

Mr. Mario:
Confesso che, siccome mi piace che ci siano in gioco le dinamiche portate da generi diversi, faccio spesso un personaggio del sesso minoritario. :)

In generale tutti i miei personaggi mi servono per esplorare qualcosa, e questo li definisce più del loro genere, che è uno strumento come un altro.

Claudia Cangini:
Il messaggio di Giulia mi ha fatto riflettere su quali criteri adotto quando scelgo di fare un personaggio di un sesso o dell'altro.


Credo che il primo istinto sia sempre di fare un personaggio del mio sesso però ci sono un paio di elementi che possono portarmi a giocare un uomo:


1) il gioco mi ha ispirato un certo tipo di personaggio che sta bene maschio


2) ci sta bene un uomo nel cast. Guardando il cast complessivo dei personaggi mi appare evidente che un personaggio maschile darebbe vita a una rete di relazioni più interessante e, se non c'è qualche altra idea che mi attira di più, scelgo questa opzione senza problemi. Personalmente trovo molto più stimolante giocare in un gruppo di gioco misto e anche per i PG preferisco evitare la fiera della salsiccia.
E' stato questo che è successo nella sessione menzionata da Giulia, per esempio: avevo deciso di fare  uno strizzacervelli ed ero partita a farlo donna, poi ho visto che 3 giocatori su 5 avevano fatto personaggi donna e ho immediatamente cambiato il sesso del mio.


Nella pratica di gioco, poi, in genere mi diverto ugualmente sia con personaggi uomini che donne.


Quando invece gioco come MC, devo naturalmente creare e interpretare molti PNG di entrambi i sessi. Quando devo aggiungerne qualcuno mi chiedo sempre se sarebbe più interessante, anche guardando ai giocatori, farlo maschio o femmina.
Mi sono resa conto molto tempo fa che in questo processo mentale devo combattere contro stereotipi che, evidentemente, mi si sono ficcati nel cranio da tempo immemorabile.


Per esempio, un personaggio autorevole o manesco è per me più scontato farlo maschio, e ogni volta devo fare uno sforzo cosciente per costringermi a considerare anche l'altra possibilità, il che mi fa dire che viviamo in un brutto mondo.


Alla fine, credo che chi gioca con me possa testimoniare che incontra abbastanza indifferentemente capoccioni o bellicosi maschi e femmine ma è una cosa per la quale mi sono dovuta auto-deprogrammare.

Claudia Cangini:

--- Citazione da: triex - 2012-02-18 00:43:16 ---Io ho fatto un sacco di personaggi femminili. Secondo me però son caratterizzati da altre cose, non dall essere donne.
--- Termina citazione ---



E' difficile che l'essere donne non le caratterizzi almeno in parte, se non altro perché chi gli sta intorno le tratterà probabilmente in maniera diversa che se fossero uomini.


--- Citazione da: triex - 2012-02-18 00:43:16 ---
Se acido fosse stata un uomo le cose sarebbero probabilmente andate in maniera differente, ma non credo di molto.

Comunque son aperto a smentite

--- Termina citazione ---


Sono d'accordo, con la chiosa che la relazione di Acido con Ottobre contribuisce a una parte della sua caratterizzazione e credo che sarebbe stata diversa se Acido fosse stata un maschio.

Ezio:
Di fatto Lucente, il personaggio di Michele, è un gran troione.


No, davvero, riceve gli inviati del potente signore della guerra che gli vende esplosivi saltando, letteralemente, da un cazzo all'altro.

Immaginatevi quest'altra scena: il Senza Faccia stende un vescovo del culto di Lucente, cinque cultisti incazzati e ubriachi si fanno avanti, il Pilota ne asfalta uno per caricarsi il Senza Faccia in auto e tutti e due escono mentre il Senza Faccia si sporge e da giù di machete.
La Chopper fa esplodere un candelotto di dinamite e sventaglia il mitra ai piedi dei cultisti per attirare l'attenzione.
Dopo che gli echi (siamo in una vasta caverna) si sono spenti tutto e silenzio e tutti sono concentrati su Goldie la Chopper.
Non si sente volare una mosca.
Tranne l'urlo orgasmico di Lucente che, in tutto questo, non si è fermata un'attimo. Non glie ne frega niente di quella pirla del vescovo Giallo, lei stava a scopare...


Il Maelstrom che vede Lucente è un groviglio di corpi di cui non si vede la fine e lei è al centro e ne prende da tutte le parti.


Lucente La Misticatrice è un troione da sbarco.


Ma... CI STA TUTTO. Non è una macchietta perché il suo essere un vaccone non è gratuito, non è lo sfogo di un adolescente che vorrebbe che le donne fossero davvero così perché così sarebbe più facile. Lucente è credibile, come personaggio, ha un perché. Si trova in un mondo di caverne e cunicoli (e già qui Freud avrebbe da dire, mi sa...) in cui l'alcool si fa distillando carbone, in cui il massimo della luce è una torcia a petrolio e in cui persino la pallida luminescenza di un neontopo sembra una stella. Attorno a lui c'è solo gente pallida, rachitica, che non ha MAI visto il sole in vita propria.
Il sesso è uno sfogo, è quello che gli tiene uniti. Come fai, in un mondo del genere, a non buttare alle ortiche ogni morale e prenderti qui e ora quello che puoi? Lucente ha dei seguaci disposti a fare sesso con lei in ogni momento, ogni momento potrebbe essere l'ultimo e se non sarà l'ultimo di sicuro farà schifo... perché dovrebbe frenarsi?


Quello che rende ridicoli i personaggi non è ciò che fanno, ma le motivazioni per cui lo fanno, e Lucente ha un sacco di motivi per fare quello che fa...

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