Autore Topic: 3 Problems: content, procedures of play, social footprint.  (Letto 7040 volte)

Mr. Mario

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Questi diagrammi di venn da parte di Vincent Baker sono di una chiarezza disarmante, e descrivono bene la sfida che un game designer si trova ad affrontare al giorno d'oggi.

http://www.lumpley.com/comment.php?entry=646

Mi piacerebbe in particolare che l'ultimo non fosse così vera, ahimè.
Sognatore incorreggibile. Segretario dell'Agenzia degli Incantesimi. Seguace di Taku. L'uomo che sussurrava ai mirtilli.

Serenello

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Re:3 Problems: content, procedures of play, social footprint.
« Risposta #1 il: 2012-02-12 22:30:56 »
We love Chris *_*

Citazione
Why are the oppressive social footprint, counterproductive procedures of play, and opaque content so entrenched in what we do?

Look at the ideal of the "real roleplayer". Everything associated with the "real roleplayer" is one of those issues, twisted around into being considered a virtue*:

Long sessions? Dedication!
Difficult rules? Intelligence!
Complicated Setting? Creativity, Passion!

In fact, push the "real roleplayer" ideal so hard that even people who are generally willing to jump through the filters listed above, can't even honestly communicate about what they want between each other for functional play because part of being a "real roleplayer" is simply trying hard enough until fun magically descends upon the group by the Grace of God, regardless of social or procedural issues.

Re:3 Problems: content, procedures of play, social footprint.
« Risposta #2 il: 2012-02-13 00:42:29 »
Mario anche a me dispiace, ma lo considero solo un atteggiamento snob che può essere superato culturalmente. Io per consuetudine e gusti personali tendo a allargare più possibile la definizione di gdr e trovo poco utile cercare neologismi come "giochi di narrazzione" per far sembrare più simpatici i gdr.

Per esempio "Microscope" non è considerado da alcuni un gdr perchè non si ha l'autorità (qualsiasi cosa voglia dire) quasi esclusiva su uno o più personaggi. Ma ci sono giochi così? Oppure è normale che l'autorità su cosa succede a un personaggio in tutti i gdr conosciuti (divertenti e funzionanti e non) (che conosco io? :) ) è sempre condivisa da due o più persone?. Anche in d&d di 40 anni fa cosa succedeva al personaggio lo decideva in parte chi formalmente controlla il PG in parte il DM.

Dall'altro lato ho letto di recente qui (http://www.ilpuzzillo.com/) definire Mansion of madness un "gdr per negati" nel dettaglio:

Citazione
"Proseguendo un filone inaugurato tanti anni fa dalla MB con Heroquest, e che amichevolmente chiameremo "giochi di ruolo per negati", che si caratterizza dal prendere un gdr, togliere le parti interessanti e rimpiazzarle con dei pupazzetti in plastica e tanta simpatia"

Cosa è "Mansion of Madness":

- un boardgame
- un gdr fatto male
- un gdr per "famiglie"


Alessandro Piroddi (Hasimir)

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Re:3 Problems: content, procedures of play, social footprint.
« Risposta #3 il: 2012-02-13 02:43:33 »
Err...
Il Puzzillo fa esclusivamente satira, e a tale scopo spara boiate in piena libertà.
Non andrei dunque a citarlo come base per ALCUNA discussione XD

Poi... Mansion od Madness io mi sono andato a vedere bene cos'è.
E' un gioco dell'oca con le trappole e gli indovinelli.
Non c'è alcun apporto creativo da parte dei giocatori, non c'è esplorazione di personaggi o setting o altro... pensare di giocarci di ruolo equivale al concetto di "ruolare" durante una partita a Risiko o Monopoli.
E' un boardgame e basta.

Ciò detto, il gioco richiede un partecipante che faccia in segreto il set-up del labirinto/casa.
Che poi si occupi di gestire l'attivazione delle trappole e la presentazione dei puzzle.
Che gestisca l'opposizione attiva concretizzata nei Mostri.
E di contro tutti gli altri partecipanti manovrano esclusivamente un proprio personaggio/pedina.

Insomma ha elementi strutturali che VAGAMENTE ricordano un gdr Tradizionale, ma qui l'analogia si ferma.
Per fare un parallelo potremmo dire che Mansion of Madness stà a un GDR (in particolare CoC o ToC) come un boardgame tipo Munchkin o Descent sta a D&D (un'edizione qualsiasi).

:P
www.unPlayableGames.TK ...where game ideas come to die

Zachiel

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Re:3 Problems: content, procedures of play, social footprint.
« Risposta #4 il: 2012-02-13 03:05:10 »
We love Chris *_*

Citazione
Why are the oppressive social footprint, counterproductive procedures of play, and opaque content so entrenched in what we do?

Look at the ideal of the "real roleplayer". Everything associated with the "real roleplayer" is one of those issues, twisted around into being considered a virtue*:

Long sessions? Dedication!
Difficult rules? Intelligence!
Complicated Setting? Creativity, Passion!

In fact, push the "real roleplayer" ideal so hard that even people who are generally willing to jump through the filters listed above, can't even honestly communicate about what they want between each other for functional play because part of being a "real roleplayer" is simply trying hard enough until fun magically descends upon the group by the Grace of God, regardless of social or procedural issues.

Senza entrare nella "Dedication", a me piacciono le cose lunghe e stabili, che purtroppo divengono utopie nel momento in cui ci si scontra con la realtà, gli impegni, etc.
A me piacerebbe un gioco a campagna, molto lungo, perché mi permetterebbe di adagiarmi su un personaggio, di imparare come funziona e di non uscire mai dalla mia neocreata "zone of comfort".

Per citare il post 9 di Ben, sono ostacoli, non difetti. Se riesci a superarli, l'esperienza può essere buona.

Re:3 Problems: content, procedures of play, social footprint.
« Risposta #5 il: 2012-02-13 03:37:18 »

Alessandro esatto sono d'accordo con te, ma forse ora sei arrivato a capire come si sentono quelli che dicono che Microscope non è un gdr quando qualcuno gli fa notare che quelle che secondo loro sono caratteristiche secondarie e non caratterizzanti di un gdr sono presenti in tutti, o quasi, i gdr.

Dairon

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Re:3 Problems: content, procedures of play, social footprint.
« Risposta #6 il: 2012-02-13 03:42:32 »
A me Microscope sembra perfettamente un gdr sebbene "diverso" nelle divisioni delle autorità (ma nemmeno così tanto), però per fare l'avvocato del diavolo, la definizione di gdr non è una cosa così automatica.

Alessandro Piroddi (Hasimir)

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Re:3 Problems: content, procedures of play, social footprint.
« Risposta #7 il: 2012-02-13 04:05:37 »
Mi bastava sapere come ci si sente a giocare un qualsiasi new wave e sentire qualsiasi giocatore tradizionale dire "Ma questo non è un GdR!" XD

@ Dairon ... mmm, ricordo che alla fine si era trovata una definizione (pure abbastanza semplice) di GdR?
www.unPlayableGames.TK ...where game ideas come to die

Dairon

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Re:3 Problems: content, procedures of play, social footprint.
« Risposta #8 il: 2012-02-13 04:07:09 »
Sì, ma non ho capito quanto sia "sottoscritta implicitamente", diciamo.

Mi erano rimasti anche dei dubbi sulla sua applicazione come "troppo ampia" (risultava che Once Upon a Time era un gdr?) ma magari ricordo male.

Re:3 Problems: content, procedures of play, social footprint.
« Risposta #9 il: 2012-02-13 04:21:59 »
Ti ricordi malissimo: se la definizione è quella che ho citato/scritto io, Once Upon a Time è decisamente fuori dalla definizione.


E' un gioco in cui ti interessano le interazioni tra elementi eterogenei della storia, che siano PG o "ambiente", sullo stesso piano e la conflittualità è sempre e solo tra i giocatori.


Ad un GdR interessano le vicende dei PG  in che modo si intersecano tra di loro, e i giocatori agiscono nella fiction unicamente attraverso i PG (roleplaying...) assumendone la "personalità" (che tra parentesi, è una delle traduzioni letterali di "charchter").


Tutta la mitologia dei giochi moderni che sono meta-gaming, che "narrativismo" vuole dire "creare una bella storia tutti assieme", sono, per l'appunto, mitologia.
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Dairon

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Re:3 Problems: content, procedures of play, social footprint.
« Risposta #10 il: 2012-02-13 04:26:02 »
Ottimo, però puoi ripostarla, che non la trovo?

Re:3 Problems: content, procedures of play, social footprint.
« Risposta #11 il: 2012-02-13 04:35:34 »
Hm... ultimamente il motore di ricerca è migliorato, ma rimane il fatto che devi ricordarti almeno una frase esatta di 4 parole minimo, per far sì che il post corretto salti fuori.


Provo a cercarla, ma sinceramente al momento non l'ho trovata.
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Re:3 Problems: content, procedures of play, social footprint.
« Risposta #12 il: 2012-02-13 04:42:28 »
Era finita in pattumiera, probabilmente ritenuto un OT
Re:[SLOW DOWN] Senza regole. Davvero? (ovvero, che strani miti attorno ai gdr...)


Citazione
Il gioco di ruolo è stato definito eccome, ed è l'attività con cui uno o più giocatori, attraverso l'uso di uno o più personaggi dei quali prendono le parti in modo diretto, affrontano attivamente problemi di natura reale e assimilabili all'esperienza umana, sui quali optano scelte dirette, che sono contemporaneamente conclusione e spunto per quegli stessi problemi. Queste scelte vengono rese operative nel gioco dagli strumenti funzionali che lo caratterizzano.


Sicuramente Moreno sa trovarti il link alla definizione inglese, di cui ho sommariamente riassunto i concetti chiave.


Oppure per riassumere, come dice Joe Prince, autore di Contenders, Hell for Leather e altri giochini gay vari, il GdR è il gioco del libero arbitrio.


Oppure, ancora più banalmente... il roleplaying game è il gioco dove si utilizza il roleplaying per divertirsi. Il roleplaying nel dizionario inglese è altamente definito.
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Dairon

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Re:3 Problems: content, procedures of play, social footprint.
« Risposta #13 il: 2012-02-13 04:51:59 »
Ti ringrazio.

Bene, continua a sfuggirmi perché OUAT non rientrebbe, però. Voglio dire, puoi prendere le parti dei personaggi in modo diretto, no?

Re:3 Problems: content, procedures of play, social footprint.
« Risposta #14 il: 2012-02-13 04:58:44 »
La definizione non è "prendere le parti dei personaggi in modo diretto".


La definizione è "l'attività con cui uno o più giocatori, attraverso l'uso di uno o più personaggi dei quali prendono le parti in modo diretto, affrontano attivamente problemi di natura reale e assimilabili all'esperienza umana, sui quali optano scelte dirette, che sono contemporaneamente conclusione e spunto per quegli stessi problemi. Queste scelte vengono rese operative nel gioco dagli strumenti funzionali che lo caratterizzano."


Vedi la differenza? Mezza riga, contro 3++.
EDIT: ed ero stato sintetico... l'originale era di 7 o 8 righe.
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