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Ennesimo thread sulle regole

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Dairon:
[Questo thread viene splittato da "Chiacchiere sulle Chiacchiere di Moreno e Roberto" perchè si è ricominciato a parlare di teoria e a discutere di regole e game design in un thread di commenti e chiacchiere.

Tranne ovviamente per i messaggi già postati al momento dello split (ore 7.00 del 12 Gennaio 2012), visti i precedenti di altri thread recentissimi sullo stesso argomento, anche in questo thread c'è l'obbligo di FARE ESEMPI DI PARTITE DI GIOCHI DI RUOLO EFFETTIVAMENTE GIOCATE

(Moreno - Big Model Watch) ]

---------------------------------------- qui sotto, il post originale, senza modifiche-------------------------------------------


--- Citazione da: Leonardo - 2012-01-09 12:45:22 ---
Il punto che quindi mi interesserebbe vedere chiarito da Roberto e Luca (per non rischiare di attribuire loro pensieri estranei) è se loro ritengono o no che una struttura anche minima (imposta alla famigerata normale conversazione) sia necessaria per giocare anche soltanto al "Facciamo finta che..." dei bambini.

--- Termina citazione ---

No, credo di no. Non ne sono sicuro, però.

Il mio famigerato e bistrattato esempio di "facciamo finta che", o gdr spontaneo, era quanto di più vicino al senza regole che mi venisse in mente, visto che lo facevamo camminando senza nemmeno guardarci in faccia, contraddicendoci e a volte litigando... non a caso lo facevo con pochi amici "selezionati" e pure in occasioni particolari. Se non ricordo male questa cosa addirittura la facevo di solito quando eravamo "costretti" a non utilizzare altre restrizioni (dopo elaboro), tanto che nel ricordo è più chiaro quando lo facevamo in gita in montagna (quando effettivamente non puoi fare altro che camminare e parlare!).

Tuttavia, che avesse o meno regole e sono pronto a discuterlo (ma tenete presente che c'è anche il discorso che secondo me anche avesse avuto regole suggerisce abbastanza una possibilità modalità senza anche quelle regole) trovo pure interessante che quando non avessimo simili restrizioni spesso (la maggior parte delle volte?) ci mettessimo delle regole, a volte addirittura più stringenti di quante ne hanno i gdr che gioco adesso. Un esempio estremo è che mi ricordo una specie di "recita" che abbiamo fatto di La Storia Infinita - senza nemmeno che tutti avessimo visto tal film. Esempi più normali erano molte discussioni sul "tono" da tenere... discussioni che facevamo dopo aver cominciato, ovviamente...
La cosa buffa però è che in tutto questo mi ricordo non solo con più affetto il "gdr senza regole" fatto a passeggio, ma che ci tenevamo molto all'epoca.

E' comunque importante notare ch giocare al "facciamo finta che" non è "giocare" in toto.

judge:
Non sono esperto di pedagogia, ma per quanto ne so l'affermazione


--- Citazione ---giocare al "facciamo finta che" non è "giocare" in toto
--- Termina citazione ---

è sbagliata in quanto si chiama "gioco simbolico" ed è stato studiato da Piaget (http://it.wikipedia.org/wiki/Gioco_simbolico).

La mia morosa (laureata in scienze della formazione primaria) sostiene che il nostro gioco di ruolo sia una forma di gioco simbolico.
Ci tengo però a precisare che la suddetta morosa non ha esperienze al tavolo con i gdr, non condivide questa mia passione (quindi può risultare polemica), ma ci ha visti giocare centinaia di volte.

Se qualcuno è esperto in materia potrà facilmente confermare o smentire queste mie affermazioni o quelle della mia morosa. Io non mi spingerò oltre e non replicherò ad eventuali smentite perchè ammetto di aver letto solo una parte di un libro che in quel capitolo parlava di gioco simbolico.

Dairon:
Non sto ovviamente dicendo che non rientra nell'insieme (come potrebbe, visto che si usa il termine "giocare"?) ma che non è corrispondente all'insieme "gioco".

E' una ovvietà? Sì, ma la ribadisco perché temo fortemente si possa ricadere in un cortocircuito per cui quello che uno dice riferendosi al "facciamo finta che" venga applicato all'insieme totale "gioco", o viceversa, oppure che si identifichi un altro sottoinsieme interno ai giochi, li si riferiscano certe qualità, e queste vengano intese per essere qualità (anche) dell'interezza dell'insieme gioco o del sottoinsieme "facciamo finta che". Cose così.

Moreno Roncucci:
"Facciamo finta che" è una regola.

Dimostrazione per assurdo:  se non fosse una regola, il gioco funzionerebbe nella stessa maniera anche se io non facessi finta che.

Dimostrazione per actual play (di Dairon): poteva giocarci solo con poche e selezionate persone. Cioè quelle che "magicamente" seguivano quella regola, facendo finta che non fosse una regola. Non dicendo chiaro e tordo "è una regola",  finiva che doveva selezionare a monte le persone che lo facevano (sapevano che era in pratica una regola) senza che glielo dicesse.
Se non fosse stata una regola, Dairon avrebbe potuto giocarci con chiunque, anche con chi non era disposto a far finta che.

La cosa, ribadisco, mi pare così ovvia ed evidente che mi è impossibile non pensare che ci sia una specie di "blocco" cognitivo in chi non la vede (tipo quei superpoteri mentali da fumetti Marvel, che hai Charles Xavier in carrozzella che mangia alla tua tavola e ti mangia dal piatto e tu non te ne accorgi)

Dairon:

--- Citazione ---se non fosse una regola, il gioco funzionerebbe nella stessa maniera anche se io non facessi finta che.
--- Termina citazione ---

No, come altrove ho già detto (e quindi tu sai) non ritengo che le procedure e gli strumenti necessari a poter cominciare un gioco siano una regola. E senza di essi, il gioco non funziona.
Ora, se anche tu dicessi che "si può giocare solo con pippo e pluto" è una regola (accettabile, anche se non sono persuaso a livello linguistico), questo non implicherebbe che in assoluto tutto quanto renda possibile o meno giocare sia una regola.
Se non lo ritieni così... eh, dubito potrò persuaderti. Al massimo potrò fornirti altri esempi, anche se sinceramente non so cosa possano aggiungere ai vecchi.

C'è da dire che "facciamo finta che" non è uno strumento o una procedura necessari. Però non sono molto convinto sia una regola... ma semplicemente un nome!


--- Citazione ---Dimostrazione per actual play (di Dairon): poteva giocarci solo con poche e selezionate persone.
--- Termina citazione ---

Un aneddoto non è una dimostrazione, Moreno, specie se non esclusivo come questo (non è che mi fosse chiaro con chi farla. A volte funzionava, per quanto raramente, anche con bambini che abbiamo incrociato una volta in vita nostra). Comunque la domanda verteva sul fatto che esistesse in assoluto tale possibilità di "facciamo finta che" senza regole (ma vedi sopra se questa era una regola), ed ad essa ho risposto secondo la mia esperienza.

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