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Cambio di pensiero
Giulia Cursi:
Qualche settimana fa' con degli amici abbiamo iniziato una campagna di IMdA:
- Simone/Spiegel = MC
- Io = Ombra-Conciatrice
- Valentino/BigV = Jesus-Operatore
- Guido = Cobra-Pilota
- Alessandro (mio fratello) = Ariete-Arsenale
Come ho già scritto in altre discussioni prima di questa avevo già giocato una volta a IMdA, con Lince un Arsenale. Stavolta volevo cambiare e (come tutti si aspettavano) ho scelto di creare una Conciatrice, inutile dire che è favolosa! 8)
Inizia la mia prima scena, con il giro di ST avevo bollato Jesus come mio amante (non sono ancora convinta che fosse una buona idea...) quindi ci trovavamo a casa sua. Purtroppo gli affari di Jesus erano "andati in vacca" e per pagare il più pericoloso dei suoi creditori, aveva avuto la brillante idea di vendermi a lui per una notte.
Ovviamente stavo già mettendo mano alla mia katana per tagliargli via qualche pezzo, quando il famoso creditore di nome Roark s'è presentato lì con 4 amici armati. D'istinto stavo per buttarmi addosso a Roark per farlo a pezzi, poi per fortuna mi sono fermata un attimo a pensare.
Mi sono resa conto che stavo ancora ragionando come se avessi Lince tra le mani, con lei avrei potuto buttare giù quei cinque da sola, ma Ombra non ha la stessa "potenza di fuoco" quindi ho guardato la mia scheda e valutato come uscire da lì indenne.
Sta di fatto che le mie scelte in quanto a mosse si sono rivelate ottime, perché in poco tempo Roark è diventato mio cliente ed era anche contento di accompagnarmi dal mio mecenate.
So che per molti questo cambio di ragionamento da un pg ad un altro è scontato, ma troppo spesso ho visto giocatori interpretare sempre, sempre, sempre lo stesso pg. Un guerriero nano che era uguale ad un umano ranger, i quali erano identici a un elfo barbaro... Ma non parlo solo dell'interpretazione del carattere del pg, ma anche del modo in cui si affrontano le situazioni e i conflitti, se un personaggio è fatto per manipolare e nel combattimento è incapace, non puoi aspettarti di uscire da una rissa menando a destra e a manca.
Questa cosa è successa anche quando Ariete e Cobra hanno litigato nella seconda sessione, Cobra era fuori dalla sua macchina e in uno scontro violento con Ariete si credeva di avere delle chance, ma al contrario si è ritrovato a terra con diverse ferite.
Ditemi che ne pensate, magari aggiungendo qualche episodio significativo. :)
BigV:
In effetti non è facile passare da un personaggio all'altro, ma credo che sia questione d'abitudine. Con un pò di sforzo ed apertura mentale si riesce ad entrare ogni volta nel personaggio che si crea, che sia l'uno l'opposto dell'altro. :)
Sta di fatto che per alcuni è più difficile capire il gioco di ruolo come "concetto" che per altri, anche io vedo tanti giocatori che nonostante cambino personaggio, giocano sempre allo stesso modo, con la stessa psicologia, lo stesso modo di pensare e di fare ecc.
Michael Tangherlini:
A me è capitato di vederepiù di[size=78%] un giocatore interpretare lo stesso identico personaggio prima sotto due etichette diverse nello stesso gioco, poi in due giochi "differenti." Virgolette d'obbligo perché parlo di parpuzi. Conta come episodio significativo?[/size]
-MikeT
Marco Costantini:
Raccontaci di più!
Che mosse hai usato? Che è successo?
Simone Micucci:
Ciao Giulia,
Ti riporto alcune mie riflessioni che forse potrebbero interessarti e che c'entrano in qualche modo col tuo discorso.
Tu sostieni di aver incontrato alcuni giocatori incapaci di cambiare lo stile di gioco del personaggio. Fondamentalmente giocano tutti i personaggi come fossero lo stesso. Li ho incontrati anche io, non sono una merce così rara. ^^
Secondo me dipende però principalmente dall'approccio che ho visto più spesso che mai usare nei giochi di ruolo.
Di che approccio sto parlando?
Ho visto principalmente giocare in due modi, che sono talmente simili da essere quasi indistinguibili, ma che producono esperienze notevolmente diverse.
In una forma di gioco si utilizzano i propri personaggi per esplorare l'ambiente che il master descrive. Per ambiente non intendo necessariamente il paesaggio. Può essere l'ambiente sociale, le dinamiche dei png, la storia che il master si è preparato, il dungeon di turno e roba di questo tipo.
Praticamente in questa forma di gioco il personaggi diventa lo strumento (o l'insieme di strumenti) che ha il giocatore per esplorare il materiale che il master si è preparato (o che sta improvvisando). Francamente è lo stile di gioco che ho visto più frequentemente usare nell'ambiente tradizionale.
In un'altra forma di gioco, della quale mi sono accorto relativamente di recente, invece il giocatore esplora il proprio personaggio (o i propri personaggi) usando come strumenti di esplorazione gli spunti forniti dagli altri giocatori (incluso il master, se c'è).
In questa seconda forma il gioco consiste spesso in un continuo scoprire nuovi dettagli sul proprio personaggio, vederlo rivelarsi, oppure evolvere e cambiare al momento che si confronta con ciò che gli forniscono gli altri giocatori.
Ricordo che quando giocavo con un mio vecchio master io riuscivo molto rapidamente ad esplorare la sua storia e le trame che aveva preparato se facevo comportare il mio personaggio in un dato modo.
Se il mio personaggio non era testardo e impulsivo, se ricorreva alla violenza solo di rado (e in genere in modo drammatico e intelligente) allora aveva molte più possibilità di avere interazioni "positive" con i PnG (a Vampiri questo si traduceva anche in più PX per interpretazione, visto che esploravo la storia che il Narratore si era creato anziché demolirla a suon di tiri di Forza+Armi da Mischia). Non solo, a seconda del gioco seguire quella linea guida non solo era più proficuo, ma poteva anche essere il modo per sopravvivere.
Ti faccio una domanda: hai mai giocato con qualche master che "se fai la cosa sbagliata la paghi"? Non è difficile trovarli (ne ho visti abbastanza spesso). Quei master che fanno sentire il peso dell'ambientazione sopra le scelte dei PG ("cos'è?! se fai una cosa così stupida come ammazzare un barbaro con una spadata in una locanda è normale che gli altri dieci suoi compari poi ti fanno la pelle!" oppure con perle stupende come "Lo sanno tutti che ogni Cavaliere Rosso del Thoridon viaggia con altri cinque suoi compari invisibili. Se eri furbo non ne attaccavi uno, anche se hai giurato sulla tomba di tuo padre di distruggerli a vista"). Ok, l'ho buttata giù un pò dura? Ma prova a ripensare ai master accaniti di Star Wars o di Cthulhu, che disseminano indizi letali all'interno della campagna, ed è roba presa dai materiali d'ispirazione che qualsiasi iperappassionato riconosce...tranne QUEL giocatore.
Ok, provaci con loro a fare un personaggio che non è cauto, che si muove silenzioso e che è scorbutico con chi passa. Vedrai che al quarto personaggio ti passa la voglia. O ti adatti e giochi nel modo migliore possibile per esplorare la storia del GM oppure lasci perdere (o ricevi il continuo biasimo sociale perché con le tue bravate stai rovinando la partita a tutti).
Questo giocare per esplorare la storia del GM produce alla lunga, combinato con giochi dai regolamenti non esattamente validi, un certo numero di giocatori che sanno come fare personaggi in grado di cavarsela con il master di turno. Alcuni di questi giocatori si preoccupano poi di giustificare il carattere del personaggio con gli strumenti del gioco (scegliendo abilità, background e classi/razze adeguate), altri invece se ne fregano e semplicemente esaminano l'umore del master di volta in volta e cambiano di conseguenza la loro interpretazione del personaggio, in modo da ottimizzare la loro capacità di esplorare la storia del GM.
Invece giocare nell'altra modalità "Esplorare il proprio PG usando come strumento gli spunti degli altri giocatori" fa l'esatto contrario. Tu hai creato un personaggio che magari è padrone di se, sensuale e piacevole...e in gioco capitano delle situazioni che fanno da sponda per queste caratteristiche del tuo personaggio.
Continua ad essere padrone di se anche se la persona con cui ha una relazione lo ha venduto per pagarsi un debito?
Anche quando non ha idea di cosa gli sta succedendo?
Continua ad essere sensuale anche se Roark è una specie di Babbo Natale motociclista che se ne va in giro con il pranzo (due topi semi morti) legato alla cintura?
Lince è altruista e si butta a capofitto per aiutare gli altri? Anche quando rischia di perdere le sue armi?
Cobra il Pilota è distaccato e calmo, anche quando ne va della sua vita? Si.
Anche quando ne va della salute di Pamming? No... bella la faccia di Guido quando ho fatto vedere lo stupro di Pamming.
E Jesus è stato calmo e pacificatore fino a che punto?
E Ariete? Perché ha curato qualcuno che lui stesso ha steso per aver ucciso un suo uomo? Cosa frulla nella testa di quello psicotico?
Nessuno è stato punito per non aver seguito la storia del MC (che non c'era, quella storia, avevo solo scritto i Fronti a partire da ciò che si era fatto nella precedente giocata), c'è stato un costante scambiarsi spunti, di idee, di situazioni e tutti avete fatto la vostra porca figura.
Il cambio di ragionamento dipende dal gioco e dal perché si gioca. Alcuni giochi ti danno realmente gli strumenti per permetterti di cambiare ragionamento. TI danno davvero gli strumenti per esplorare adeguatamente un personaggio. E allora è tuo preciso interesse (oltre che dovere) farlo!
Facendolo il gioco riesce meglio! Ovviamente se il gioco è stato concepito in modo da fornire quegli strumenti.
Altrimenti interpretare un personaggio in un modo o nell'altro acquisisce una valenza simile al mettersi una maglietta rossa o una bianca. Indubbiamente c'è molta differenza, ma ai fini della giocata non è detto che ci sia un grande impatto.
Spero di non essere stato troppo contorto o di non essermi dilungato troppo! ^_^
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