@ JudeBassThis:
http://bankuei.wordpress.com/2012/01/17/dd-5e-and-build-a-game-hurdle/E poi...
Al tuo punto 2) rispondo che nel mercato gdr mainstream/tradizionale il GROSSO dei soldi viene dalle vendite dei manuali base (che più o meno TUTTI si comprano) e solo in minima parte dai supplementi, il cui vero scopo è quello di far apparire il gioco "vivo" per continuare a vendere a nuova gente i manuali base.
In tale ottica un cambio di edizione significa RI-mungere da capo tutta la mucca di acquirenti che già la prima volta si erano presi il gioco, più le nuove generazioni che arrivano al gioco per la prima volta.
E in fin dei conti anche le stesse "edition wars" sono buone perchè ravvivano l'interesse nelle vecchie edizioni, spremendo qualche vendita in più che fa tanto bene per esaurire i fondi di magazzino.
Al punto 3) cito le parole di... come caspita si chiamava... boh, l'autore di Legend of 5 Rings... che in un'ottima analisi del mercato del gdr in generale (e di D&D in particolare) giunse alle seguenti conclusioni:
- anche la Wizard si è resa conto che il gioco tribale è male, perchè frammenta i fan (leggi: gli acquirenti) fra millemila edizioni, millemila varianti, e questo in genere significa che non tutti comprano il nuovo prodotto uscito, e anzi più ci si frammenta e tribalizza e più si tende a fregarsene del materiale ufficiale per produrre la propria versione delle houserules
- avere regole che siano REGOLE, usate e condivise da chiunque prenda in mano il gioco è BUONO, perchè contrasta la tribalizzazione
- il giocatore medio di D&D non concepisce un approccio "non-tradizionale" a D&D ... il problema della 4a edizione di D&D è che era di fatto un gioco diverso da quello che tutti conoscevano come D&D
In tale ottica una nuova edizione che possa radunare TUTTI sotto un unico grande ombrello è l'ideale.
Problema 1: non può essere un gioco del tutto nuovo che poi viene propinato come "il caro vecchio D&D" perchè è una mossa controproducente (si è visto con la 4a).
Problema 2: a partire dalla problematica n.1 c'è da aggiungere che il giocatore-medio di D&D (come tutti i giocatori Tradizionali) è estremamente suscettibile e allergico all'idea che gli si dica come giocare (che invece è la base di qualsiasi gioco funzionale).
La soluzione, apparentemente, pare sia una sorta di ibrido, almeno ai miei occhi.
Le regole sono QUESTE e le dovete usare (mia ottimistica interpretazione) ma al loro interno avete spazio modulare per personalizzarle come vi pare ... così io gioco con 3 righe di scheda, tu minmaxi 6 pagine di scheda, Mario si lambicca sull'indagine in corso mentre Fausto studia la griglia del prossimo combattimento.
E ipoteticamente il tutto senza che la testa del DM esploda
Il problema, come evidenziava l'articolo che ho linkato all'inizio, sta altrove.
STICAZZI della scheda di 3 righe o 3 pagine... quelli sono dettagli marginali... si può fare!
Il problema sono le ALTRE regole, quelle che dovrebbero mettere tutti i partecipanti al gioco sulla stessa lunghezza d'onda ... ho visto con i miei occhi gente comportarsi come se avesse le convulsioni da possessione demoniaca per il fatto che, nella 4a, il manuale ti diceva robe tipo "
i giocatori devono trovare una buona ragione per il il party è e resta unito, e all'inizio del gioco si parte tutti uniti".
9 minuti di gioco e il Bravo Master di turno ha fatto l'esatto contrario apposta per provare che era meglio come gli pareva a lui (sua dichiarazione) ... e puntualmente i giocatori "ruolando in-character" hanno portato l'avventura a un imbarazzante stallo (perchè DA PERSONAGGIO io non mi fido di uno sconosciuto che ho appena incontrato in una landa selvaggia, dopo che STRANAMENTE nessuno aveva colto gli indizi che per il DM erano palesemente evidenti e avrebbero dovuto farci agire nella maniera A invece che nella maniera B) -_-'
Ovviamente è un oltraggio presumere di insegnare a un roleplayer come si gioca ad un roleplay
(ed è in QUESTO che D&D3.xfinder è un obbrobrio ingiocabile, chissenefrega di come gestisce la CA o l'avanzamento del Paladino!)
Sarà dunque interessante vedere cosa farà a riguardo la 5a edizione.
La 4a qualche timido passettino lo aveva fatto (e per me l'errore era stato fare un passo troppo breve e incerto, dovevano osare di più).