Gente Che Gioca > Levity - Orgoglio e Pregiudizio
Playtest #1 con Marco Bartolini
rgrassi:
Eccomi.
--- Citazione ---1) Nella prima scena non mi hai mai "fermato" ma comunque mi sono chiesto quante volte eventualmente il giocatore che narra possa essere "bloccato" dall'altro giocatore.
--- Termina citazione ---
Non ti ho mai fermato perchè mi piaceva come stavano andando le cose.
Il secondo giocatore può bloccare il narratore prevalente quante volte vuole. Però...
--- Citazione ---In conseguenza di ciò suggerirei un modo per tener conto del numero di volte che un giocatore viene bloccato o blocca l'altro, altrimenti potrebbe accadere di suscitare una certa frustrazione in colui che detiene il ruolo di narratore in una scena che viene bloccata "troppe" volte. Quindi se esistesse un contatore (tipo i gettoni) per il numero dei veti subiti, magari a costituire un pool da poter spendere in qualche modo a proprio vantaggio, il giocatore che pone i veti è portato ad apporli con parsimonia e solo quando è fermamente contrario allo svolgersi dell'azione. Ovviamente è solo un'idea
--- Termina citazione ---
Questa idea non mi dispiace. Potrei tenerla in considerazione, oppure metterla come variante opzionale nel caso i due giocatori decidano di utilizzarla.
--- Citazione ---2) Aggiungerei al formalismo delle frasi di ORGOGLIO e PREGIUDIZIO il vincolo di poter usare un unico predicato verbale (spero di non dire un'eresia grammaticale) in modo da essere in grado di giudicare univocamente ciò che NON È VERO nella fiction (nell'eventualità che la frase perda il confronto).
--- Termina citazione ---
Mi è chiarissimo e ci ho pensato. Tuttavia, il fatto di poter sottoporre frasi più complesse ti darà più armi a disposizione per poter "interpretare" quale sia la porzione di fiction che davvero ha "perso". Comunque mi è chiaro il messaggio. Lo considererò.
Ora procediamo.
Rob
P.S. Si, nella prossima scena sarò io a narrare e tu ad opporti, ma SOLO per quello che riguarda direttamente il tuo personaggio.
rgrassi:
Scena 2 "Il dovere prima di ogni cosa"
Per molto tempo aveva riflettuto su cosa fare, ma il racconto di quel Chapman o come diavolo si chiamava alla fine gli era sembrato credibile. E quei porci di olandesi dovevano pagare. Così, proprio lui, Horatio Nelson in persona, era risalito sulla "Queen Grace", il vascello gemello della "Falmouth" per andare proprio ad indagare e capire cosa era successo. Nessuno poteva passarla liscia. Ed ora si godeva, nel caldo della notte dell'oceano indiano, l'ancora gettata, un caldo sigaro. Le spire del fumo salivano al cielo. In lontananza, la costa dell'India. Alcune luci lontane brillavano, intermittenti, a terra.
L'equipaggio di ronda portava avanti le attività di routine.
La porta che dava sottocoperta agli appartamenti dei comandanti si aprì e ne uscirono Jasper Chapman ed un'altra persona.
Whiskeyjack:
....vascello gemello....aahahah :D :D :D chi sarà mai l'altra persona? Procedi pure (tanto non hai parlato del mio personaggio e non mi posso opporre)
rgrassi:
In realtà ho parlato del tuo personaggio. :)
L'ho messo su una nave, sulla stessa nave su cui mi trovo io, con un'altra persona e l'ho fatto uscire in questo momento sul ponte.
Ti sta bene tutto questo?
Magari tu volevi che si trovasse dall'altra parte del mondo a giocare a poker e a cricket.
Rob
Whiskeyjack:
Per me va bene, continua
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