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Giocare il pg in prima/terza persona

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il mietitore:
Di solito dipende da quanta distanza voglio mettere tra il personaggio e me. Se è imbarazzante, terza. Se è una femmina, terza. Altrimenti prima.

Davide Losito - ( Khana ):
Preferisco la prima persona, quando questo non è di ostacolo al gioco (riassumere discorsi lunghi, descrivere azioni...)
A mio avviso aiuta molto a concentrarsi sul "qui e ora".


In Elar addirittura ho inserito una specifica differenziazione: si deve usare la terza persona durante i Framing e la prima durante i Paragrafi, obbligatoriamente.
E' voluto ed è fatto per far sì che durante i Framing ci sia la possibilità di pensare "da lontano" e quindi riuscire ad inserire PNG ed elementi "nuovi", mentre nel Paragrafo ci si focalizzi sul proprio PG e sull'azione specifica della scena.

Zachiel:
Io gioco a D&D. Anzi, faccio il master a D&D, che è diverso.

Ed in D&D 3.x ti trovi spesso nella situazione in cui serve un tiro di dado per vedere se ce la fai ad intimidire, raggirare o altre cose sociali.
Il manuale ti dice: vadi come se la cavano i giocatori, dai dei piccoli bonus o malus in base a quanto convincente è la loro argomentazione.

Tralasciamo per ora il fatto che poi questi bonus non li si diano perché il tiro viene fin troppo alto solo coi bonus meccanici statici...
qual'è il problema ed il collegamento a questo post?

In terza persona viene molto più facile dire "gli parlo della situazione e gli faccio credere che ho ragione io".
Ma cosa poi voglia dire che hai ragione tu, su quali argomenti tu gli faccia cambiare idea e quali sarebbero le conseguenze di tale pensiero... boh.

Actual play, un incantesimo dice più o meno: il bersaglio deve obbedire ad un ordine o ad una condotta di comportamento finché non soddisfa certe condizioni. Se queste condizioni sono tali che rimarrebbe imprigionato per sempre, l'incanto dura solo tot giorni. Il bersaglio è obbligato ad obbedire alle istruzioni ma può interpretarle come meglio ritiene.
Capite che se uno mi dice "gli ordino di comportarsi come desidero" è molto diverso che esplicare la frase in discorso diretto.

E sì, D&D ti premia se sei più furbo del DM.
Se qualcuno ha idee su come evitare che ogni singolo nemico sia bloccato da un "ti ordino di servire me ed i miei qui presenti alleati finché non avremo sventato la minaccia che la tua casata rappresenta per le nostre terre"... apra un thread, mi mandi un MP, mi parli nella testa, qualsiasi cosa :-[
A parte limitarsi a servirgli il pranzo (avvelenato) non so che fare. La definizione di servire sul vocabolario è piuttosto stringente. Kudos, la campagna è finita?

il mietitore:

--- Citazione da: Zachiel - 2012-01-06 01:46:58 ---In terza persona viene molto più facile dire "gli parlo della situazione e gli faccio credere che ho ragione io".
Ma cosa poi voglia dire che hai ragione tu, su quali argomenti tu gli faccia cambiare idea e quali sarebbero le conseguenze di tale pensiero... boh.

--- Termina citazione ---


Io di solito dico "lo sa il PG, quello che gli dice". Mi capita spesso. Giusto mercoledì l'ho detto per il giuramento di inimicizia, che vabbè, era un caso meno vincolante, ma la frase è sempre quella. "Gli dice qualcosa e gli fa il giuramento di inimicizia". O per il marchio: "lo guarda negli occhi, gli dice qualcosa di poco carino sulla madre, e lo fa incazzare al punto che lo marchia".


Il che si ricollega al fatto che altrimenti non sarebbe possibile intrpretare PG più intelligenti di sè stessi. Che ti ci voglio vedere, a dire tutto quanto in character, la volta che hai un PG medico che deve mostrare delle lastre a un PNG (e magari in qualche modo fa pure parte di un conflitto. Magari sta mentendo su quelle lastre e vuole essere convincente. Si, giocatelo in character senza dire "lo sa il PG quello che gli dice" :P )

Mauro:

--- Citazione da: Zachiel - 2012-01-06 01:46:58 ---Il bersaglio è obbligato ad obbedire alle istruzioni ma può interpretarle come meglio ritiene.
Capite che se uno mi dice "gli ordino di comportarsi come desidero" è molto diverso che esplicare la frase in discorso diretto
--- Termina citazione ---
Attento a non fare confusione tra "riassumere genericamente" e "giocare in terza persona": quello che dici tu è riassumere genericamente, se fosse giocare in terza persona quello sarebbe un discorso, ossia dire: "Gli ordino di comportarsi come desidero" equivarrebbe al personaggio che dice: "Comportati come desidero".


--- Citazione da: il mietitore - 2012-01-06 02:32:15 ---Il che si ricollega al fatto che altrimenti non sarebbe possibile intrpretare PG più intelligenti di sè stessi. Che ti ci voglio vedere, a dire tutto quanto in character, la volta che hai un PG medico che deve mostrare delle lastre a un PNG (e magari in qualche modo fa pure parte di un conflitto. Magari sta mentendo su quelle lastre e vuole essere convincente. Si, giocatelo in character senza dire "lo sa il PG quello che gli dice" :P )
--- Termina citazione ---
Si può fare, semplicemente basta essere consci che il giocatore non è un medico; inoltre, senza entrare in tecnicismi può dire genericamente (qui sí, riassumendo in maniera generica) cosa cerca di fare credere agli altri personaggi. Poi, al tavolo sapranno tutti che il personaggio in realtà è stato molto piú tecnico.
Inoltre, tornando al discorso per intimidire o raggirare, senza andare nel "Lo sa il PG quello che dice" si può fare qualcosa del tipo "Gli dico che se non mi segue gli ammazzo la figlia": il PG sa come esattamente fa quella minaccia, ma almeno gli altri giocatori (master compreso) hanno qualcosa su cui basarsi, sanno qual è la leva che cerchi di usare.
"Lo sa il PG quello che dice"... bene: "Lo sa il PNG come reagisce". Partita finita per mancanza di eventi immaginabili.

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