Gente Che Gioca > Gioco Concreto
[rant] Gruppi sfigati
il mietitore:
anche perchè ormai ci hai messo una curiosità non indifferente.
non puoi venire nel MIO thread, dire che hai avuto un'esperienza tremenda, e poi lasciarci sulle spine U_u nei miei thread non si fa.
Patrick:
noooo, dario, proprio tu nooo! *lo abbraccia*
Giulia Cursi:
Dario siamo tutti qui per aiutarti a superare questo brutto momento. ;)
Patrick:
finalmente ho avuto tempo di leggermi questo topic.
premesse:
ho un giro di 5-10 amici con cui mi vedo abbastanza di frequente, per giocare o altro. Tra questi si formano solitamente i gruppi con cui gioco, ma i giocatori, i giochi e le attività cambiano.
se facciamo qualche gdr che richiede più sessioni, lo metto in chiaro da subito, e solitamente fissiamo un giorno della settimana dedicato alla sessione, così come un'altro giorno può essere dedicato alla partita di basket o al corso di teatro.
io sono sempre stato quello che organizza. Mi viene spontaneo, lo faccio volentieri, e credo di farlo abbastanza bene. E l'organizzazione (per me) funziona così:
si propone un evento. tipo: "Facciamo sessione questa settimana?"
se c'è interesse, si propone data e ora: "Venerdì alle otto a casa mia va bene a tutti?" (importantisimo: la gente è stranamente riluttante a proporre date, se non propongo io rischia di saltare XD)
se tutti confermano, la data è fissata: "Ok, allora venerdì alle otto a casa mia" (altrimenti si propone un'altra data)
il giorno stesso, giro di sms: "Stasera ti ricordi che c'è sessione vero?"
E poi ci si trova.
Insomma, è fondamentale ricordare, ribadire, confermare.
MA
--- Citazione da: Manfredi Arca - 2011-12-29 16:57:44 ---Dopo anni di "voglio credergli" ormai con questa gente ho smesso di avere pazienza.
Attualmente ho smesso di contattare persone che vengono una volta si una no. Mentre 2 anni fa ho smesso di contattare i "mi sono appena ricordato che dovevo/ mi ero completamente scordato".
Diamine, chi si presenta sta occupando il suo tempo, offre disponibilità ad altri e si aspetta che ci sia rispetto verso un impegno preso, quale che sia l'attività.
--- Termina citazione ---
Io ho individuato tre categorie di "amici": quelli affidabili, che una volta che confermano si segnano l'impegno e si presentano (avvisando per tempo se non ci sono); quelli che hanno buona volontà di venire, ma che sono "pigri", o "sbadati", ai quali va confermato millemila volte perchè potrebbero scordarsi dell'impegno, o che non si sbattono per venire e vengono solo se non devono fare altro (tipo organizzare un'auto); e chi è solito paccare all'ultimo (avvertendo o meno)
Per i primi non devo impegnarmi: avviso e se confermano so che ci sono. Per i secondi mi impegno a far si che vengano, perchè so che ne vale la pena. i terzi li avviso, magari mando un'altra conferma, ma non li contro tra i partecipanti finchè non si presentano al tavolo di gioco. Nel mio gruppo ci sono tutti e tre i tipi di giocatori.
actual play:
qualche anno fa ero riuscito ad organizzare una demo del LARP fantasy a cui partecipo. Invito un sacco di gente (per me vale la regola: più siamo, meglio è!), diversi confermano. In particolare un mio compagno di corso, Geki, si dice interessato. Siamo a circa due mesi dalla data prevista. Man mano che la data si avvicina e l'evento va concretizzandosi, continuo a ricordare a Geki che si farà il live, e lui "si si, viene anche Piter (un altro nostro compagno)". il giorno del live, vedo arrivare piter da solo: "Eh, geki domani ha un esame, è dovuto restare a casa a studiare".
Specifico: geki sa che quella cosa mi è andata per traverso, ma da quel giorno non ha più tirato pacchi così colossali (anche se l'una o l'altra l'ha combinata comunque). Fa tutt'ora parte del gruppo con cui mi vedo.
Morale della storia? Geki è nella categoria 3: se organizzo qualcosa e mi dice che viene, lo "conto come 1/2", lo tolgo dal "forse" solo nel momento in cui si presenta.
Secondo me gran parte della bile si può evitare inquadrando onestamente i propri amici e sapendo come comportarsi con ognuno di essi. E questo senza malizia o "accuse" varie: geki sa com'è fatto, sa che io lo so, e mi regolo di conseguenza, senza nulla togliere alla nostra amicizia.
passando al secondo grande argomento:
--- Citazione da: Dairon - 2011-12-30 05:58:56 ---Ok, adesso mordo.
Prima di iniziare a giocare, probabilmente come master (ma questo è indifferente), vi hanno messo sul petto la stella dello sceriffo per buttar fuori la gente? [...]
--- Termina citazione ---
Posto che se ci sono problemi nel mio giro di amici, prima ne parlo con loro, qual'è il problema a decidere che "no, purtroppo con questo amico non possiamo prendere impegni per sessioni regolari di gdr. Non lo chiamo per giocare a Cani, vuol dire che lo inviterò se facciamo serata film, o se ci troviamo a giocare a Scotland yard."
Che poi, tra "escludere qualcuno" e "decidere di abbandonare il gruppo" non vedo questa enorme differenza. Esempio: in un gruppo siamo in 5. Due degli altri sono tirapacchi, due son affidabili (vedi categorie sopra). Che differenza c'è tra "kickare i tirapacchi" e "smettere di giocare con il gruppo, proponendo ai due affidabili di giocare a qualcos'altro insieme a me"? Alla fine finiamo sempre io e i due affidabili a giocare a qualcosa, senza i due tirapacchi (che magari vediamo comunque per fare altro).
Ovvio che le cose si discutono prima, ma se dopo n richiami i tirapacchi non mostrano buona volontà, che vadano a farsi friggere...no? evidentemente non sono in grado di prendersi un impegno fisso.
Zachiel:
Sui tirapacchi, Patrick, un conto è se lo fanno per sbadataggine, uno è se loro vogliono venire ma un gruppo di cui fanno parte (e dico uno di quei gruppi con tessera associativa tipo gli Scout, la banda cittadina, i volontari della CRI o cose del genere, oppure quei gruppi/lavoro come la propria band o le prove per un concerto sinfonico) fissa loro impegni da qui a cinque giorni.
Quelli vogliono venire, voi volete che vengano perché siete amici ma state giocando a D&D e se manca gente toglie continuità... non so se sia una delle fallacies di Moreno ma io uno che vuole venire non lo caccio fuori, anche se tende a rovinare l'esperienza agli altri.
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