Sarò feroce.
Sei sicuro di non essere tu un caso umano (non nel senso da te descritto, ma la tua è una definizione parziale);
per quale motivo una persona, che non riceva un compenso professionale o non abbia una speranza di ricompensa monoteista, deve sistematicamente e periodicamente frequentare persone che gli rendono la vita impossibile senza mandarli serenamente a fanculo senza dirgli in faccia quello che pensa di loro etc. C'è qualcosa di malato nel reiterare coscientemente il proprio malessere.
E infatti trovo di meglio quando posso.
Il senso del mio RANT è proprio questo: evito di reiterare le rotture, cerco di vedermi con le persone che mi piacciono evitando i rompiscatole (e quindi non mi ritengo "caso umano" né per la mia definizione né per la tua).
Sia chiaro, il mondo ludico mi ha dato tanto: mi ha fatto incontrare i miei migliori amici (tra cui i miei testimoni di nozze, mica "amici-conoscenti"!), per esempio. E poi GcG, le 'Con Indie, nuovi amici come Ezio, Lavinia, ecc. ecc.
Però la frequenza di disadattati che si trovano nei club mi pare sia superiore alla media, e quindi ogni passo che muovo in quell'ambiente mi trovo a "schivare qualcuno".
In questi giorni ci ho riflettuto: il mio problema è che sono troppo "carino" a gestire le persone, e sopporto l'insopportabile abbastanza a lungo da illudere il Caso Umano di aver trovato una sponda su cui sfogare.
@Moreno: sono d'accordo sul discorso di "non fare distinzioni" tra selezionare i compagni di gioco e selezionare i compagni di merende/pizze/uscite serali/altro.
Ora, non ricordo bene che tipo di distinzioni facevo 5, 10, 15 anni fa. Ma ora, da adulto, PRETENDO "adultità", e seleziono molto di più. Quando ci riesco, vivo meglio.
@Kagura: sì, certo che il "caso umano" è qualcosa che NON voglio essere. Ci mancherebbe altro!
Così come non voglio essere malato nel corpo, non voglio essere deficitario nelle relazioni con altri (e LO SO di non essere "l'anima della festa", specie in certi contesti "modaioli", tranquilli che LO SO... ma una conversazione intelligente, parlare e anche ascoltare, credo di riuscire a farla).