Scusa Dairon, non ho capito.
Ritieni palesi le sotto-divisioni, ma hai dubbi sulle macro-divisioni?
Per me le divisioni ci sono e, parlando di generi letterari, sono molto più nette di quello che sembra.
Esistono degli stilemi ben precisi all'interno dei generi, che possono essere identificati in modo molto facile.
Basta ricostruire mentalmente la trama portante di un racconto, identificare i nodi principali intorno a cui gira (ossia i momenti in cui i personaggi prendono quelle decisioni che solo quei personaggi potrebbero prendere in quella situazione*), come quei nodi vengono risolti (quindi come l'autore decide di intervenire*) e poi controllate quali stilemi vengono toccati da queste scelte.
Facciamo esempi importanti, presentati in "dimostrazione per assurdo".
Se Il Signore Degli Anelli fosse stato Horror, nel momento in cui Aragorn decide di entrare nei Sentieri dei Morti, la scena si sarebbe risolta con una terrificante fuga lungo i labirintici corridoi, durante la quale almeno metà dei personaggi coinvolti (vi ricordo che nel libro la
Grigia Compagnia è composta da svariati individui, oltre ai tre che appaiono anche nel film) avrebbe fatto una fine orrenda; aumentando ed escalando la sensazione di ansia e di totale impotenza nei confronti delle "minacce esterne".
Invece Aragorn, forte della Spada Che Fu Infranta, che lo fa riconoscere come l'Erede di Isildur, può contrattare coi Morti, promettendogli che avrebbe considerato ripagato il giuramento se lo avessero seguito in battaglia.
Quindi:
Ansia, paura, raccapriccio, allontanamento dall'immagine rappresentata (psicologico o visivo <- questo è il quid che identifica lo
Splatter): Horror.
Onore, coraggio, identificazione con l'eroe-che-combatte-il-male e porta speranza, male che è "cosmologico" (ossia appartiene alla sfera "alta" della natura del mondo in cui vivono i protagonisti): Fantasy.
Poco importa che si stia parlando di "undead" (che nel libro sono ombre più o meno solide, cioè una via di mezzo tra uno zombie e uno spettro, mentre nel film sono la pubblicità della magic-lamp...), quello che conta è che il "protagonista" compie una scelta fondata su determinati significati, chiaramente identificabili e riconoscibili.
* = questa è la parte di "azione", in un'opera; si contrappone alla parte "descrizione", riconoscibile dal fatto che... non accade nulla.
Descrivere tre pagine di mostro trasudante pus, non ha nulla di "horror" per se.
Diventa horror nel momento in cui questa descrizione insinua nel lettore ansia, paura, raccapriccio e distacco dall'immagine
per quello che fa il mostro.
P.S: l'intervento è parziale e non esaustivo. EDIT:
infatti ho già corretto 