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[SLOW DOWN] Senza regole. Davvero? (ovvero, che strani miti attorno ai gdr...)
Ezio:
Luca, ti rendi conto che se la violazione del regolamento del tuo precedente post poteva, effettivamente, essere dubbia... quella del tuo ultimo post (che sono costretto a cancellare) non lo è?
Non rispondere MAI ad un intervento in blu in pubblico, non importa se è rivolto a te o ad altri. In ogni caso PRIMA usa il tasto "Segnala ai moderatori" per parlarne in privato. POI, nel caso tu non sia soddisfatto, apri un thread pubblico.
Questa norma serve a non intasare e deragliare i thread con discussioni su come dovrebbero essere gestiti (i thread servono ad altro) e a far si che tutti i facilitatori possano valutare la contestazione, contrariamente a quanto avverrebbe con un semplice MP.
Mr. Mario:
Il thread l'ha aperto Moreno, le regole sono sue. Se l'argomento o le regole di un thread non ti soddisfano, non si può cambiarle in corsa, al massimo ne apri un altro tu.
Inoltre, io avevo capito bene la tua domanda, e ti ho fatto non uno ma 4 esempi in cui l'introduzione di una regola è inevitabile. Non importa per introdurla non fermi il gioco a discuterne perché per capirsi basta un'occhiata, in quelle situazioni si devono, non si possono, introdurre delle regole.
Introdurre una regola non è fermarsi a esporla esplicitamente. E' nelle attenzioni e nel modo in cui scegli le tue azioni. Se sei cosciente di avere dei limiti, stai implicitamente seguendo una regola.
Quanto alle regole non in aggiunta alla normale conversazione, credo che sia anch'essa un'illusione. Prendiamo che in due cominciamo a raccontarci la storia dei gemelli Pluff. In una normale conversazione, ognuno dei due potrebbe dire "ah. mi sono ricordato che ti dovevo dire questo" e cambiare argomento. Qui, uno dei due può cambiare argomento e abbandonare i gemelli al loro destino? (1)
Arriva un terzo amico. In una conversazione, lo saluteremmo e cominceremmo a parlare anche con lui. Qui, può unirsi e far succedere cose ai gemelli, anche se non sa cos'è accaduto finora? (2)
Uno dei miei amici potrebbe tirar fuori un argomento che non mi piace. "No, per favore, non parliamo di lavoro". Qui posso chiedergli di non parlare del lavoro, o di qualsiasi altra cosa dei gemelli Pluff? (3)
In una conversazione può capitare di capire di non essere d'accordo, e che nessuno dei due cambi idea neanche dopo che ci si è spiegate le proprie ragioni. Qui come si va avanti se io dico che i gemelli Pluff sono morti e il mio amico non è d'accordo? (4)
Potrei andare avanti, ma credo possa bastare. Se guardo questi 4 punti, non posso fare a meno di pensare che tentare di non introdurre regole per il gioco specifico sia innaturale. Che la condizione naturale per giocare non sia quella della conversazione, a cui mano a mano aggiungo regole in cima, ma che il mio istinto per giocare sarebbe quello di avere determinate regole, e che per seguire quelle di una ordinaria conversazione devo sforzarmi per toglierle, e ottenerne qualcosa che mi dà meno soddisfazione. Senza regole, il gioco è drammaticamente meno interessante.
E badate bene, questa è una situazione che propongo a dei bambini quasi tutti gli anni. Nel libro della giungla, Mowgli incontra il popolo delle scimmie, che si differenzia da quello dei lupi proprio per il fatto di non avere leggi. Mowgli, che non ne può più di studiare la legge della giungla, se la gode come un matto. Per i primi dieci minuti. Poi si rende conto che stava meglio prima. Ai lupetti, quando serve, si propone la stessa cosa. Gli si dà un bel momento di gioco senza regole. Invariabilmente, sono loro che ti vengono a dire che non è stato mai tanto divertente quanto le cose che hanno fatto prima.
Dairon:
Io dico che per me lo Slow Down non è stato molto utile qua, non è che gli ho detto di farci qualcosa! Farà come vuole, magari pensa sia una sciocchezza la mia e ne è più che libero.
Dai tuoi quattro esempi non sembravi aver compreso la mia domanda, perché essi mi sembrano estremamente poco necessari, così tanto. Da qui perché ho detto che mi sembravate non aver capito, visto che anche i tuoi non mi sembravano necessari. Di sicuro non sembra debbano essere esplicite per forza, tranquillo che penso proprio a quell'equivoco non sia giunto nessuno.
Si racconta a turno? Quanto a lungo? -> regola Mah, se vuoi. Sennò potremmo anche interromperci a vicenda, come capita. Poi magari ci diamo ai turni, oppure (attenzione) io e pinco stiamo attenti ai turni, tu e panco no, e magari poi cambiamo uso. Di sicuro la lunghezza dell'intervento non è una regola che salta fuori necessariamente: non lo fa nei gdr (!).
I Pluff erano arrivati a Milano. Posso continuare dicendo che sono sulla luna? -> regola Beh, non è una regola necessaria comunque, perché magari non vanno a Milano... Suppongo tu stia dicendo in realtà "introduciamo la regola che non si può ignorare la fiction precedente". Ma se, ipotesi che reputo interessante, con delle regole implicite, io pensassi che non si può ignorare e tu sì? Il fatto è che potremmo andare avanti lo stesso, magari ognuno se ne sta zitto e lascia fare l'altro. Che magari poi cambia idea.
Posso farli smembrare da un orso, anche se non piace a nessuno? -> regola boh, magari sì, magari no. Tu dirai che allora c'è comunque una regola ("esiste il veto all'umanità" oppure "non esiste il veto all'unanimità" sulla fiction proposta), ma io dico di no, se la regola è così volatile che il caso viene esaminato volta per volta. O magari non viene esaminato e si va avanti e basta.
Posso dire che la storia è finita? -> regola No, forse non puoi, magari per te è finita, per me si potrebbe continuare dopo, chissà. Fatto innumerevoli volte.
Detto ciò nemmeno io credo la normale conversazione sia indistinguibile dal gioco. Non per le regole di cui sopra che non credo esistano, ma perché non c'è la "separazione" che introduceva Ivano (credo)... semplicemente perché prima stai raccontando una storia inventata e dopo no. Nel nostro esempio, dico.
Non so bene cosa c'entri la desiderabilità più o meno maggiore delle regole che introduci. Nel senso, mi sembra molto ovvio che sono desiderabili visto che siamo in un forum di creazione di storie orali tramite regolamenti! Poffarbacco (Edit di Ezio. Evitiamo la bestemmia come intercalare, per favore?), il mio esempio si riferisce non a caso ai bambini piccoli (in realtà anche i grandi giocano così almeno tra sé e sé, ma non sono attività particolarmente importanti o di valore).
Comunque gli scout che conosco io ci godono di più a stare senza regole, o meglio a gettarne via il più possibile, ma forse è un caso particolare. ;D
Simone Micucci:
Intervengo per un'ulteriore volta nel thread come Facilitatore.
Dairon hai postato per tre volte consecutive in un thread in Slow Down. Questo non è neanche troppo grave, vista l'attenuante che un Facilitatore aveva pattumierato i tuoi post. È molto grave il tuo costante (tre volte consecutive) protestare l'intervento di un Facilitatore all'interno di un thread non dedicato, con il rischio di far deragliare il thread. Non è lo Slow Down a fare danno alle discussioni, visto che fino ad oggi ha funzionato, ma è il non rispettarlo.
È il non rispettare gli altri utenti che scrivono una volta sola mentre qualcun altro si arroga il diritto di farlo a raffica.
È il non rispettare chi partecipa e chi apre le discussioni, scrivendo tutt'altro o prendendosi il diritto di usare un topic per parlare dei fatti propri ("non mi piace lo slow down come strumento").
È il non rispettare il thread opener che ha tutto il sacrosanto diritto di dire che vuole una discussione un pò più lenta e non deve neanche dare spiegazioni (il fatto che abbia dato le proprie motivazioni è pura cortesia, invece pare quasi che abbia fatto un sopruso a qualcuno).
Non voglio pensare che Dairon si stia appositamente comportando in questo modo con lo scopo di far deragliare le discussioni o di ottenere una qualche vittoria. Dubito fortemente che sia così.
Dairon mi sembra che in questi ultimi giorni tu sia un pò troppo accalorato, il che probabilmente ti porta a postare con poca accortezza (ad esempio quando poco tempo fa hai usato impropriamente il quote distorcendo una frase di Moreno, nel Thread sul Party di Trollbabe), o ora dove violi l'argomento trattato per lamentarti degli interventi ufficiali.
Per questo vieni messo a Riposo. Ti chiedo cortesemente di non postare nulla pubblicamente per i due giorni successivi, Venerdì 30 e Sabato 31.
Il tuo account non viene bloccato, hai tutto il diritto di inviare MP, di leggerli, di accedere e leggere i topic come normale.
Il Riposo, a differenza del Time Out, è esteso a tutte le discussioni pubbliche, non solo a quella in corso.
La violazione del Riposo comporterà il Ban di due settimane (e in teoria non esistono Ban di durata superiore, è la massima misura di GcG, salvo gravi infrazioni che fino ad oggi non ho mai visto). Il Ban comporta anche di avere l'Account bloccato.
Puoi tornare a postare pubblicamente da Domenica 1 Gennaio 2012 (inclusa. Quindi già dal primo secondo dopo la mezzanotte).
Resto a disposizione di chiunque per chiarimenti.
rgrassi:
Riprendo dopo il giusto 'riposo'. :)
Non è facile anche perchè sono state dette un mucchio di cose in mezzo ed io non sono un 'animale da forum' e faccio fatica a stare dietro a tutto. Proverò a rispondere senza recuperare il post dalla spazzatura (btw, ora ho capito a cosa serve quel thread. :) )
Ed ho anche capito che nei thread slowdown devi usare il tuo post per essere piu' assertivo e non 'dialogante'.
Mi sembra che in questo thread ci siano molti argomenti interlacciati.
1. Cosa si intende 'generalmente' quanto si parla di giochi senza regole, nel campo dei giochi di narrazione.
"Si intendono quei giochi che iniziano e procedono senza 'regole specifiche' (come i gemelli Pluff) perchè si pratica un normale processo di comunicazione. Le eventuali regole vengono decise, se e quando servono, alla bisogna."
Mi sembra che questa cosa sia condivisa.
Collegati al punto 1 ci sono però i seguenti due punti, su cui c'è 'maretta'.
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2a) Ci sono giochi 'senza regole' dall'inizio alla fine (e non solo dall'inizio sino ad un certo punto) che usino solo un normale processo di comunicazione?
Mi sembra di capire che sia questo la domanda implicita di Morenosu cui chiede almeno un esempio e proverò a darne.
Immaginate un semplice CYOA dei gemelli Pluff in cui una A racconta e B sceglie quale strada seguire. I due giocatori si scambiano a narrare quando e se vogliono sulla base dei normali processi comunicativi ed arrivano alla fine. Nessuna delle regole di Mr. Mario è strettamente necessaria (come Dairon ha giustamente sottolineato, secondo me).
Immaginate una narrazione dei gemelli Pluff in cui non ci sia alcuna sequenza di narratori da rispettare che viene invece determinata dai normali accordi comunicativi in cui i giocatori sovrappongono strati di narrazione che viene validata e risolta tramite consenso. Nessuna delle regole di Mr. Mario è strettamente necessaria (come Dairon ha giustamente sottolineato, secondo me).
Immaginate una narrazione dei gemelli Pluff fatta da A che si arresta e chiede ad ognuno dei giocatori di mettere un proprio finale. Nessuna delle regole di Mr. Mario è strettamente necessaria (come Dairon ha giustamente sottolineato, secondo me).
Sono tutti esempi in cui non serve alcuna regola specifica del gioco che vada al di fuori di un processo normale di comunicazione. (gli esempi che vi ho riportato sopra sono facilmente estendibili alle normali discussioni e potrei farvi esempi sinottici di come lo stesso meccanismo sia usato nelle normali discussioni e nel gioco).
Il confine tra gioco e non-gioco, in questi casi, proprio perchè basato unicamente su un normale processo comunicativo, può essere labile. Se serve ci possiamo ritornare ma credo che un aspetto chiave sia determinato dal fatto che sono i partecipanti stessi che lo vedono come 'gioco'. In altre parole il 'gioco' è soggettivo e non oggettivizzabile.
Il motivo per cui ci si occupa di questo in questo forum, credo, è perchè modalità di gioco di questo tipo vengono usate, di tanto in tanto, nelle normali sessioni di gioco di ruolo, ANCHE QUANDO si dovrebbe invece seguire un regolamento e la cosa genera ovviamente problemi perchè un meccanismo di questo tipo si basa unicamente sulla interazione sociale e comunicativa con tutti i pro e contro che ne derivano. Ma questo è, a mio parere, un altro discorso che dovrebbe essere trattato a parte e dire che per risolverlo basta dire che non ci sono giochi 'senza regole' non ottiene lo scopo.
A corollario di questo, il fatto che nascono questi 'strani miti' attorno al GDR è proprio determinato dalla natura stessa del gioco, che come ho detto prima può 'supplire' alla mancanza di regole specifiche di gioco perchè "sta in piedi" anche senza regole specifiche.
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2b) Indipendentemente dal fatto che ci siano giochi 'senza regole' possiamo dire che qualunque cosa serva per capire 'cosa si puo' fare e cosa no' sia chiamato regola, così non esistono i giochi "senza regole"?
Mi sembra di aver capito che ci siano alcune persone in questo forum (tutti?, non lo so) che la pensano così. Io dissento perchè mi sembra una conseguenza non necessaria dei dubbi sul punto 2a, perchè fa un pastrocchio di cose concettualmente diverse, ed anche perchè si tratta di una semplificazione che mette 'pericolosamente' ed inutilmente sullo stesso piano cose come:
"I lavoratori, senza distinzione di opinioni politiche, sindacali e di fede religiosa, hanno diritto, nei luoghi dove prestano la loro opera, di manifestare liberamente il proprio pensiero, nel rispetto dei principi della Costituzione e delle norme della presente legge." e
"Al passaggio dal via ritira 20000 lire".
E tutto questo per quale motivo? Solo per poter dire che non ci sono giochi 'senza regole' perchè NON POSSONO ESSERCI? Cui prodest?
Mo' mi ritiro... :)
Non fatemi domande senno' ricasco nella violazione dello slow down e mi becco un altro riposo forzato. :)
Buon anno a tutti!
Rob
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