Gente Che Gioca > Sotto il cofano

Dnd (3.X) ha un color?

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Dairon:
Questo è pacifico e naturale. Quel che mi sembrava da sottolineare è che non necessariamente avviene perché "non ci si è messi bene d'accordo", contratto sociale.

Ezio:
Per esempio, Luca?


In quali altre situazioni l'hai visto accadere? Mi parleresti delle tue esperienze dirette?

Simone Micucci:
Dairon: il contratto sociale non è un accordo ufficiale tra i giocatori che stabiliscono prima tutto quanto. È il contesto sociale in cui avviene la partita. Qualsiasi cosa non regolamentabile dalle regole (fondamentalmente quello che i giocatori scelgono di fare, il come lo fanno, i contributi che mettono ecc ecc) si muove nel contratto sociale, sopra all'Exploration.
L'Exploration è la Fiction, oppure la SIS, o come diavolo vuoi chiamarla. Se c'è qualcosa che non va all'interno dell'Exploration (esempio: un giocatore si mette ad inserire eventi fuori contesto, come far cadere un Perfetto di Montsegur nei liquami, oppure giocare un cavaliere che si mette a smutandare gli altri a Polaris, oppure dice che fa un Elfo in un'ambientazione in cui gli Elfi non esistono) non è un problema dell'Exploration, ma è un problema del contesto superiore che la influenza, è un problema del Contratto Sociale. Poi magari quel Contratto può essere qualcosa di ufficiale o di ufficioso, ma le decisioni dei giocatori e i contributi che decidono di inserire (usando le regole o meno) dipenderanno sempre dal Contesto Sociale, questo perché i contributi dei giocatori sono cose che derivano dalle scelte del giocatore.
Puoi scrivere "non ci sono taverne" nel manuale quante volte vuoi, ma un giocatore può comunque dire "incontrate una taverna", sta a quel punto agli altri giocatori (che si muovono nel contesto sociale insieme al "giocatore tavernicolo") dirgli che qui la taverne non esistono: nulla all'interno dell'Exploration ha la possibilità di fermare quel giocatore (per questo a livello gerarchico l'Exploration è subordinata al Contratto Sociale), soltanto gli altri giocatori (muovendosi nel Contesto Sociale) possono farlo (ovviamente se lo vogliono fare).

In secondo luogo ti prendo l'esempio delle taverne in Polaris per provare a chiarirti (e chiarirmi) le idee:
hai perfettamente ragione. Non è un problema di Setting, ma non perché il Setting è descritto nel manuale. Nel manuale non c'è alcun Setting (non il Setting com'è inteso nel Big Model, almeno, al quale mi pare che tu stia facendo riferimento, visto che fai riferimento al Color del Big Model).
Nel manuale non c'è alcun Setting, il Setting esiste solo nell'Exploration, che è l'atto di giocare vero e proprio. E se in quel Setting c'è la taverna allora la taverna esiste. Poi sarà compito dei giocatori descrivere una taverna appropriata alla loro giocata di Polaris, non vedo cosa ci sia di male. Polaris è un luogo pieno di artisti, musicisti, pittori, scultori, poeti. Non vedo perché non è possibile inserire un luogo dove si ristorano e discutono tra loro. Certo, nella MIA immaginazione non sarà la taverna dove entra Conan il Barbaro, ne il Bar lercio dove entra Adriano Lori a cercare Andrij (in Sporchi Segreti), ma avrà un aspetto molto differente e attinente alla Polaris di QUELLA giocata.


Invece tu stai parlando di tono che francamente non è un temine che conosco.
Ti va di darci una definizione prima di continuare?
Poi vorrei dirti che sei ancora OT e quindi tutti quelli che provano a risponderti ci vanno. Questa discussione dovrebbe parlare di D&D3.5 e tu continui a fare mezzi esempi con Polaris.

Ho allertato il BM-Watch per il discorso dei temini tecnici, spero intervenga a darmi bastonate se ti sto dicendo minchiate.
Per la questione dell'OT sei tu il thread opener e hai il diritto di andarci, se lo ritieni opportuno. Ma io ti consiglierei di chiarire la questione, per motivi di scorrevolezza e di discutibilità.

Mattia Bulgarelli:
Una piccola nota sull' Actual Play, tanto per chiarirsi: non è che un esempio è meglio se "è pure AP".Tutti gli esempi devono essere AP, per avere una qualche validità.

Se uno non capisce un qualcosa di un gioco e sta chiedendo spiegazioni, va anche bene dire "non ho AP da portare, mi spiegate se può essere che... (esempi inventato)".

Il fatto di essere "sotto il cofano" non cambia la necessità dell'AP rispetto ad essere, che so, in "gioco concreto". Una sezione è più "tecnica" e una più "di uso immediato", ma l'AP è una necessità per capirsi, e ciò vale sia per chi chiede informazioni sia per chi le offre (ed in una conversazione può anche essere che ci siano più persone che offrono e chiedono alternatamente, aumentando esponenzialmente il bisogno di chiarezza).

Dairon:
Ezio: nel metterci la taverna in Polaris. Che mi sono chiesto più volte perché la trovavo così terribile (cioè... non era così terribile in gioco, non è che ci si facesse grandi cose se non un attimo "distrarsi" da parte del Cuore in questione, non era là per fare casino... ma lasciava lo stesso l'amaro in bocca) e perché a parità di spiegazione -mia, solo io avevo letto il manuale- un giocatore ne esce con quello e uno sembra in linea. Boh!
(Non posso fare al riguardo esempi di "tono" con DND 3.X perché appunto temo non vi sia un "tono", Simone)

E sempre Simone: uhm... ma scusa, allora è un termine che non mi sembra azzeccatissimo. Cioè, se uno non ha chiari i termini dell'accordo, che contratto è? Beh, comunque se è così mi è più chiaro. In tal caso sì, è stata (la taverna, per esempio) un problema di contratto sociale.
Usavo Setting per parlare di "roba scritta", nel senso che se lo si fa per il Color come è in dubbio sopra, etc. Se no, poco male.

Tono: eh, l'ho chiamato "colore" perché mi ero confuso. Confuso con cosa?
Presente quando ti riferisci al tono, al tenore di un libro? Se vuoi, alla sua atmosfera? Ecco. E così si dovrebbe leggere la mia domanda iniziale.
Per dire, NCAS ha un tono piuttosto esplicito. Ma anche le linee della WW ce l'avevano - che non avessero procedure granché utili a renderlo in gioco, ma l'idea della tipologia di storia e che "sensazioni" dovesse dare c'era (erano comunque più d'una, ma vabbè).

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