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Dnd (3.X) ha un color?

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Dairon:
Mah, a me sembra gli esempi di cui sopra siano abbastanza equivalenti. PP lo penso come un personaggio che non può ingranare nella tipologia di storia che il gioco X si pone di fare. [ok, che sembra non possa funzionare]

Però non credo sia molto vero che sia necessariamente un problema di contratto sociale. Non penso che sia automatico capire che -esempio molto soft- andare in taverna sia già qualcosa che non c'azzecca con il tono di Polaris nel semplice senso che a leggere il manuale direi che le taverne sanno cosa sono come le volpi (cioè ai confini del mondo non esistono). Magari un altro non ha letto il manuale e dalla descrizione che gli faccio non s'evince, anche stando attenti (leggi la paginetta che dice Ben, etc.). O addirittura lui pensa possa starci, io no, ma entrambi sappiamo quanto si deve sapere e vogliamo giocare a quel gioco così come è scritto!


--- Citazione ---Invece per quanto riguarda la definizione che hai voluto dare di Color
--- Termina citazione ---

L'unica che pensavo avesse i crismi dell'ufficialità. Invece forse li ha ma non voleva dire quanto intendevo io! Succede (in caso riprovo con una mia quando abbiamo un attimo esaurito il discorso).


--- Citazione ---Per quanto ne capisco io il fatto che tutte le difficoltà del gioco sono chiamate "Classe Difficoltà", mentre l'unica che viene usata per non essere colpiti si chiama "Classe Armatura" è un dettaglio a proposito del System che non altera l'azione o la risoluzione.
--- Termina citazione ---

Ok, capisco. Però quindi sarebbe impossibile non avere color nel testo, se lo intendiamo applicabile in tale ambito (l'elemento di gioco deve avere un nome). Ok.

Riguardo al fatto che forse parlavo di setting... mi pare che la definizione di setting sia abbastanza invariata da quelle antiche. E... no, non parlavo di quello, non fosse perché, beh, è palese che non c'è. Però come detto prima di riprovare la mia definizione, credo sia meglio finire di parlare del color "reale".

Simone Micucci:
Tranquillo, mi sono espresso male io: ho solo quotato la definizione di Color che tu stai usando in questo thread in modo che fosse chiara e palese (si, per quanto ne so io quella è la definizione che ne da anche il Big Model), ma da come ho scritto sembra quasi tu abbia quotato un'oscenità! Non è così, ho usato io parole poco appropriate! Pardon!! ^_^


Però stai facendo dei giri strani e fatico a starti dietro: cosa c'entra il fatto che in Polaris non ci siano le taverne (cosa che non mi sono mai chiesto, ma effettivamente per come ci ho sempre giocato non ce le vedo) con invece un concetto talmente strambo di Cavaliere da farlo assomigliare più a una pessima commedia all'italiana?
Per favore la finisci con l'Esempio di Pierino? Non è reale e si vede. Io non riesco ad immaginare una vera partita di Polaris in cui uno dei giocatori fa Pierino e il gruppo riesce a giocare comunque seriamente a Polaris (e tu te ne guardi bene da fare esempi concreti di gioco, ma continui a tirare in ballo sta storia del piffero). Non riesco a vedere come sia possibile che uno di loro non gli dica di piantarla di fare gli scherzi alla nonna. Si, nel mondo delle probabilità infinite questo è tecnicamente possibile (infondo ho avuto gente che sosteneva che un Poliziotto Cinese Ricco fosse la norma a Torino), ma nella realtà di tutti i giorni questa cosa è totalmente irreale.

Quindi, l'OT su Polaris e Pierino per favore lo chiariamo in un altro thread, con dettagli sulla partita. Qui, come da tua richiesta, si parla di d&d3.X (già la 4°edizione è quasi OT, da come hai chiesto inizialmente).


---
Il Color è applicato, come ti ha detto Moreno, agli altri quattro aspetti dell'Exploration. Effettivamente "Tiro per Colpire" è scritto su un libro, quindi tecnicamente non è parte della giocata, ma del manuale che viene consultato dalle regole. Ma a mio avviso evoca una certa idea che tinteggia la giocata. Credo sia lo stesso motivo per il quale quando si cambia gioco si cambia anche il nome al Master, pur lasciandogli praticamente gli stessi ruoli (lo Storyteller, il Custode, il Cartomante, il Regista ecc ecc).
Però sto andando sul limite legale della definizione, confondendo il manuale con la partita.

Atteniamoci magari agli esempi di Moreno che mi sembrano più appropriati. ^_^
C'è qualcosa che non ti è chiaro in quelli?

Dairon:
A dire il vero sono passato all'esempio della taverna perché questo è reale, non "vedere Pierino" (sostanzialmente è successo quanto detto, non molto di più).
Comunque non mi sembra così terribile come concetto nemmeno P: un Cavaliere che dovrebbe stare in una commedia, e pure molto poco cavalleresca. Questo cavaliere ipotetico 'out of color' (pensalo come Don Chisciotte. Diavolo, pensa ad un Errore che fa saltar fuori Don Chisciotte...) può saltar fuori da qualcosa altro che un problema di contratto sociale? Io ho i miei dubbi che possa, ma se non siete d'accordo bene, lo ignoriamo e se ci serve consideriamo l'esempio della taverna che è stato fuori da problemi di contratto sociale. (sì, probabilmente P fa finire la partita, non ho mica detto il contrario - ma ricordiamoci sempre che era andata avanti la leggendaria partita di ParpuzioPolaris, no?)
Secondo me inoltre è legato a quello che volevo dire inizialmente, ma come detto aspetterei un attimo.


--- Citazione ---C'è qualcosa che non ti è chiaro in quelli?
--- Termina citazione ---

No, non direi. L'unico dubbio è quello di cui sopra, non si può dire che Tizio è fuori color rispetto al testo del manuale?
Cioè, insomma, se io dico che gioco a PincoPanco che è lì stampato sul tavolo, esigerei di giocare con elementi PincoPanco. Senza doverli definire tra noi come se fosse il "nostro" color.

Simone Micucci:
Vediamo cosa dice il BM Watch, che è più esperto di me.

Ma se stiamo per giocare a D&D3.5 e i personaggi che i giocatori vogliono fare sono, un Barbaro Mezz'Orco che si è addestrato nei territori infestati dai Minotauri e vuole diventare il capo del suo clan, un Ranger Umano amico del Barbaro che sorveglia i territori medesimi, un Umano Chierico di Elhonna, fratello del Ranger, che si unisce al gruppo per conto del suo Ordine religioso per guardare come procedono le cose in quei territori e una massaia mezz'orca, la nonna del barbaro, che li segue per fare lo stufato e pulirgli la bocca se si sbrodola...non credo che il problema sia di color.
Il problema è di aspettative.
Tre persone vogliono giocare in un certo modo, avere personaggi fantasy, essere avventurieri in un mondo fantastico. Una quarta persona invece non vuole questo. Forse vuole fare una sottile critica al genere fantasy classico. Forse vuole semplicemente un personaggio buffo. Forse è un feticista delle nonne. Non è un testadicazzo, ma è comunque una persona non in linea con le altre. E non è in linea perché, a livello sociale, tutti insieme, non hanno le stesse aspettative. Tre vogliono una cosa, uno vuole un'altra. Forse non si sono messi daccordo, o forse ci hanno provato e questo è stato il compromesso più accettabile.
Quando si dice "è un problema di contratto sociale" non significa "sono dei pazzi che litigano e non sanno andare daccordo". Significa che nel gruppo ci sono delle questioni superiori alle regole (a livello del Contratto Sociale) che stanno in qualche modo alterando il gioco. Non è questione di regole (non è un problema di regole), ma è una questione di contratto sociale (è un problema del contratto sociale).

Poi queste decisioni di gruppo si ripercuotono ovviamente sull'exploration. Su Color, Character, Situation, Setting e System (come in quella fantomatica partita di Polaris che venne riportata da Meme, in cui i cavalieri uccidevano draghi e ammassavano tesori). Ma i risultati di quelle partite non sono dovuti a un problema di "Color" o di "System" o di "Setting" o di che altro. Sono questioni del contratto sociale.


Se un giocatore  di Polaris vuole fare una commedia anziché una tragedia non ci sono regole di nessun tipo che possono impedirglielo (basta non seguirle). È una questione di contratto sociale.

Dairon:
Scommetto che c'è che ti direbbe che Don Chisciotte aveva del tragico!

Ma allora, usiamo l'esempio della taverna che è pure actual play. Quello mi pare un esempio di visioni del tono del gioco contrastanti, non di contratto sociale.
Non penso sia una questione di setting, perché insomma non è che ci sia scritto nulla al riguardo, noi abbiamo deciso di giocare a Polaris inventandoci tutto quel che non Ben Lehman non ha scritto. Giusto?

Io avevo capito fosse una faccenda di color, ma evidentemente no. Il che non sarebbe male, in sé, solo che allora l'apertura del thread non funziona.
State capendo un po' cosa intendo come tono qua sopra? Bene, la domanda dovrebbe/potrebbe essere: Dnd 3.X ha un tono?

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