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[CnV] tratto di difficile comprensione

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borriste:
grazie Moreno,
trovo che la tua semplice frase: "I tratti non sono le capacità del personaggio. Sono le cose che vuoi saltino fuori in gioco del personaggio." sia completamente esauriente. Anche l'idea di dadi = "Peso" e' azzeccata.

per quanto mi ritenga un veterano dei GdR mi era sfuggita l'essenza del concetto di Tratto.

Mattia:

--- Citazione ---[cite] lamadiel:[/cite]
--- Citazione ---[cite] Mattia:[/cite]Ma se inserisco questo tratto in un conflitto a fuoco, e voglio giocare quei dadi posso raccontarli come: "ho sparato ma ho sbagliato completamente mira colpendo il lampadario che cade addosso all'avversario", giusto?
--- Termina citazione ---


Giocassi con me ti direi di no  :wink: . Se il tratto fosse "Sono uno studioso non un pistolero" allora si, ma essere non atletico non conta quando spari
--- Termina citazione ---


pardon, dovevo specificare, io mi riferivo al tratto "sono cieco come una talpa"

Niccolò:

--- Citazione ---per quanto mi ritenga un veterano dei GdR mi era sfuggita l'essenza del concetto di Tratto.
--- Termina citazione ---


scherzi?

è PROPRIO perchè siamo veterani, che ci sfugge :D

Moreno Roncucci:

--- Citazione ---[cite] Mattia:[/cite]
Ma se inserisco questo tratto in un conflitto a fuoco, e voglio giocare quei dadi posso raccontarli come: "ho sparato ma ho sbagliato completamente mira colpendo il lampadario che cade addosso all'avversario", giusto?
--- Termina citazione ---


Dipende. Ma non dal regolamento (per cui questo uso del tratto sarebbe perfettamente accettabile). Dalla (per dirla in termini forgiti) "creative agenda(*)" del gruppo. Da cosa volete creare, dal tipo di storia. Se l'atmosfera di gioco, la storia, quello che ci si aspetta (implicitamente) da te è una storia dura e violenta, questo intermezzo alla Bud Spencer e Terence Hill provocherà grugniti di disapprovazione, gente che rotea gli occhi e si guarda in faccia con l'espressione alla "che puttanata", tu te ne rendi conto, e visto che ti dispiace che gli altri ti considerino uno che gioca male, adatti il tuo tipo di gioco alle aspettative.

Se invece l'atmosfera di gioco (sia pur sempre nell'ambito di una storia che parla di problemi seri di persone vede) è più autoironica (non tanto alla Bud Spencer, ma magari in maniera smitizzante alla unforgiven), noterai invece l'approvazione attorno al tavolo e sarai incoraggiato a proseguire su quello stile.

E' così che ci si "sintonizza" durante il gioco, ed è per questo che bisogna commentare e parlare sempre sul gioco degli altri. Se qualcuno fa una giocata che vi piace molto diteglielo. Se vi sembra scarsa suggeritegli alternative (senza prevaricare, può darsi benissimo che lui preferisca la sua giocata iniziale alla vostra alternativa, Ma può anche darsi che invece fosse in difficoltà e apprezzi il vostro suggerimento)

Nota (*):  Per "creative agenda" si intende quella che qualcuno ha definito "l'estetica emergente" del gruppo, sia l'idea comune di quekllo che si vuole creare sia (associata) l'idea di "buon gioco" e "pessimo gioco" associata a questa idea.  I classici "narrativismo, gamismo, simulazionismo" sono CATEGORIE di creative agenda, ma all'interno di ciascuna categoria ci possono essere agende molto diverse.

Moreno Roncucci:
Avete mai avuto la sensazione di non aver finito una cosa? Ecco, io non ero soddisfatto della risposta a Mattia, e ripensandoci c'era qualcosa che avrei dovuto aggiungere.

Normalmente, negli esempi nel forum facciamo sempre vedere l'uso dei tratti nei rilanci, attivamente. Ma per essere usato in un rilancio il tratto deve essere usato per qualcosa che (1) porti ad avvicinarsi alla conquista della posta, e (2) non possa essere ignorato dall'avversario.

Questo implica che un tratto come "sono cieco" venga usato per cose tipo colpire senza vedere, sbagliare un bersaglio colpendone un altro, etc, oppure venga usato con un personaggio che dice "il signore guida la mia mano" e fa cose che un cieco normalmente non riuscirebbe a fare (non senza Dio dalla sua parte, almeno)

Ma se questo non fosse quello che volete? Se volete giocare un tratto VERAMENTE come uno svantaggio, cioe' la cecità come un handicap, in cui veramente non vedete, non colpite, e nessuno guida la vostra mano?

Beh, semplice: "chiamate" quei tratti quando parate o quando accusate il colpo!

"Sono cieco" vale lo stesso identico numero di dadi sia che venga usato in un rilanco tipo quello dell'esempio di Mattia, sia che venga usato per parare con:
"non vedo il colpo di coltello, ma la cecità mi ha abituato a schivare i colpi basandomi sull'udito e sul rumore di uno che ansima mentre mi corre incontro"

O anche:

"sono cieco, non vedo il colpo, mi prende in un braccio e cado gridando per il dolore"  (ti prendi i dadi, li tiri e li metti da parte per il rilancio successivo, mentre stavolta accusi il colpo utilizzando piu' di 2 dadi)

Questo da' anche un bell'effetto "cinematografico" da film western: l'eroe prende un sacco di botte, e intanto si carica di dadi per lo sforzo finale...   8)

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