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Furore nominalistico

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Davide Losito - ( Khana ):
Siamo italiani.
Ci piacciono in termini stranieri, fanno più "cultura" di quelli italiani.
Tipo:
Hard Disk / Disco Duro (!!!)
Monitor LCD / Schermo a cristalli liquidi
Welfare / [non si sa bene che cosa perché cambia a seconda di cosa ha votato]

e una pletora di altri termini inglesi che sono diventati di uso comune nella lingua italiana, partendo da "sport"...
Prima lo si faceva con quelli francesi, poi col 20° secolo sono passati di moda.

Siamo fatti così. Parliamo (male) le lingue degli altri.
Probabilmente perché noi come popolo abbiamo smesso di teorizzare da tempo e sappiamo solo studiare le teorie degli altri.

Cmq non vedo il problema, i termini nei discorsi di "teoria" sono termini tecnici e quindi rappresentativi iconograficamente di un concetto definito che non può essere interpretabile.
Lo chiami "cubo", ma si chiama "esaedro regolare". Esaedro un termine preso in prestito dal greco, ma nessuno si fa probelmi...

Altro giochino linguistico curioso è Escalation, che in questo forum ha preso il significato posto nella teoria del gioco, contaminato dalla traduzione che ne è stata fatta in CnV.
Se vai in un qualsiasi contesto lavorativo da ufficio, "escalation" si usa in italiano da una decina d'anni e rappresenta l'azione di "andare a spaccare i maroni al responsabile di un altro affinché questo faccia pressioni su questo altro". Si usa Escalation, coniugato come fosse un verbo italiano: "Scalare" -> "Il programma non è pronto, gli sviluppatori ignorano le mie date di consegna e non siamo pronti per la fiera" "Scala... tieni il numero del responsabile" o anche "Vai di escalation, altrimenti non ci muoviamo".

:)

Parole, parole, parole...

Non penso sia "intelligenza", più che altro è "costumbre" :P (spagnolo x abitudine radicata).

Moreno Roncucci:
Veramente, al nostro tavolo usiamo "linee" e "veli", credo che a nessuno di noi sia mai venuto in mente di usare "veils" o "lines"...   :shock:

I termini inglesi li uso quando la traduzione italiana sarebbe fuorviante (Creative Agenda) o sarebbe essa stessa un nuovo neologismo da imparare (Vanilla Narrativism).

Davide Losito - ( Khana ):

--- Citazione ---[cite] Moreno Roncucci:[/cite]
I termini inglesi li uso quando la traduzione italiana sarebbe fuorviante (Creative Agenda) o sarebbe essa stessa un nuovo neologismo da imparare (Vanilla Narrativism).
--- Termina citazione ---


questa è quella che ho definito accezzione "tecnica".

Mauro:

--- Citazione ---[cite] khana:[/cite]Se vai in un qualsiasi contesto lavorativo da ufficio, "escalation" si usa in italiano da una decina d'anni e rappresenta l'azione di "andare a spaccare i maroni al responsabile di un altro affinché questo faccia pressioni su questo altro". Si usa Escalation, coniugato come fosse un verbo italiano: "Scalare" -> "Il programma non è pronto, gli sviluppatori ignorano le mie date di consegna e non siamo pronti per la fiera" "Scala... tieni il numero del responsabile" o anche "Vai di escalation, altrimenti non ci muoviamo"
--- Termina citazione ---

Mai sentito con questo significato, invece l'ho sentito con quello dato in Cani nella Vigna: un aumento di intensità in qualcosa.
Che poi in Italia ci sia una tendenza all'esterofilia è vero.



--- Citazione ---[cite] khana:[/cite]Esaedro un termine preso in prestito dal greco, ma nessuno si fa probelmi
--- Termina citazione ---

Tra etimologie e neologismi/esterismi penso ci sia una decisa differenza; non fosse altro perché altrimenti non ci sarebbe nessuna parola italiana, sono tutte prese a prestito :)

Per il "furore nominalistico", non ci vedo nulla di nuovo: da sempre l'Uomo dà nomi un po' a tutto, soprattutto quando in una teoria si vuole definire un concetto per far capire che ci si sta riferendo a quello e non ad altro (la differenza tra massa e peso: sono stati definiti perché sono diversi e per poter rendere i due concetti senza ambiguità).

Mattia Bulgarelli:

--- Citazione ---[cite] khana:[/cite]
Cmq non vedo il problema, i termini nei discorsi di "teoria" sono termini tecnici e quindi rappresentativi iconograficamente di un concetto definito che non può essere interpretabile.

--- Termina citazione ---

Credo che il punto, IMVHO, stia qui: i termini tecnici nascono per parlare con PRECISIONE di "quella cosa là" e non (come disse più volte Moreno su IHGG, se la memoria non m'inganna) "ripartire ogni volta dall'invenzione della Ruota".

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