Autore Topic: CnV - la mia prima città  (Letto 2690 volte)

Simone Micucci

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CnV - la mia prima città
« il: 2009-03-05 15:01:08 »
Salve.
Da un pò di tempo sono un giocatore entusiasta di CnV e un lurker soddisfatto di Narrattiva. ^^

Ho da un pò di tempo sviluppato l'esigenza di provare a far da GM per Cani nella Vigna, ma prima vorrei un parere sulla mia prima città...

Non mi convince esattamente il Culto Corrotto...dovrei inventare i dettagli che stanno distruggendo il culto? Chi lo pratica è consapevole di praticare una variante della Fede e di essere una sorta di "eretico"? Ok...vi metto al corrente della situazione e di come è strutturata la città, chiunque voglia darmi dei chiarimenti (o apportare correzioni ove sbagliato) è gradito e anticipatamente ringraziato


Sorella Eliza è un maschiaccio.
La madre era una figlia del popolo delle montagne convertitasi pienamente alla Fede, ma purtroppo è morta di parto e fratello Tobia, padre di Eliza, si è trovato ad allevare da solo una bambina, contando solo sull’aiuto della sua famiglia stretta (i suoi genitori), visto che i suoi due fratelli hanno abbandonato da tempo questo ramo per dirigersi altrove.
Sorella Eliza è bella ed esotica, è piena di energie e svolge sia ruoli da piccola donna che da ragazzo, aiutando il padre in lavori che poco si addicono ad una signorina, come risultato non è corteggiata, ma a suo padre non importa eccessivamente, pensa sia una bella ragazza e che sicuramente è solo questione di tempo prima che qualcuno si faccia avanti (e segretamente ha paura che anche la figlia possa morire di parto come la madre). La comunità non approva in pieno, ma nessuno se la sente di rimproverare fratello Tobia o la giovane Eliza per essersi adattati alle loro disgrazie.

Al contrario sorella Beth è una ragazza rispettabile, cresciuta in una famiglia tranquilla, è ormai in età da marito (coetanea di Eliza) ed è corteggiata da svariati pretendenti, ma sente in sé una sorta di vuoto e inquietudine e sente che vorrebbe essere come sorella Eliza, libera e indipendente, forte come un ragazzo e dal fascino esotico. Lo confida a sorella Eliza e le due diventano grandi amiche.

Passa il tempo e sorella Beth è del tutto insoddisfatta dai suoi pretendenti, tanto da provare quasi fastidio nel sapere di essere corteggiata, così il padre, fratello Albert, stufo dei suoi capricci che giudica infantili e sciocchi, la forza verso fratello August.
Fratello August è un ragazzo paziente e modesto, non è molto sveglio, ma è un buon lavoratore, sorridente e disponibile. Al padre piace il tipo e vorrebbe che sua figlia si sistemasse, ma lei rifiuta ossessivamente l’idea, tanto che arriva al punto da rispondere al padre in malo modo, ricevendo un sonoro schiaffone, in seguito al quale fugge di casa.
Viene cercata da molte persone per un giorno intero, e l’unica a trovarla è sorella Eliza, conoscendola meglio è stata in grado di ritrovare il suo nascondiglio. In una lunga chiacchierata gonfia di confidenze si scambiano delle parole d’amore.

Tornate nelle rispettive case sorella Eliza è al settimo cielo, ma sorella Beth si sente fortemente in colpa, così accetta la corte di Fratello August e si fidanzano ufficialmente (con forte dispiacere di sorella Eliza). Passa altro tempo, sorella Eliza continua ad aiutare distrattamente suo padre e sorella Beth si sente insoddisfatta e scontenta; un giorno le due si incontrano per puro caso e, in un momento di debolezza, decidono di rincontrarsi come hanno già fatto mesi prima…in quella notte le due non si limitano alle confessioni, ma arrivano all’amore fisico. Cosa che faranno di nascosto altre volte, spesso e volentieri rifugiate da qualche parte nella grande casa di Eliza, per lo più vuota, nella speranza di non essere viste.

Con il peccato annidato tra le sue mura spirituali il ramo è scoperto ed i demoni non tardano a farsi sentire. Rendono i rapporti tra consorti più aspri, facendo desiderare alle donne una maggiore indipendenza, anziché essere relegate al ruolo di “alleva figli” e “pulisci casa”. Alcuni uomini sono intransigenti e arrivano in alcuni casi ad agire con violenza, mentre altri, pur di conservare la serenità in casa, permettono simili attengiamenti. I più pigri li incoraggiano, facendo fare alla moglie lavori da uomo, mentre loro si dedicano ad attività che hanno sempre considerato più riposanti (o neanche a quelle).

1a) Orgoglio: sorella Beth vuole un corteggiatore speciale.
1b) Ingiustizia: in molti corteggiano Beth, ma Eliza non ha pretendenti.
2a) Peccato: sorella Eliza e sorella Beth si amano carnalmente.
2b) Attacchi Demoniaci: i demoni fanno desiderare più indipendenza alle donne e spingono gli uomini ad usare la violenza.
3a) Falsa Dottrina: l’amore ha la precedenza sulle scritture
3b) culto corrotto: qui mi blocco. Dovrei descrivere le procedure di questo "nuovo culto"? A me viene da pensare a qualche donna (magari la madre di Beth) che accudisce le bestie o lavora la legna, mentre il marito per mantenere la tranquillità pensa a pulir la casa; oppure mi vien da pensare ad una donna che inizia la preghiera al Padre della Vita al posto del capofamiglia, ma ho la sensazione che siano esempi sbagliati. Pareri??


6a)
Sorella Beth: vuole qualcuno di speciale con cui passare la vita
Sorella Eliza: vuole stare con qualcuno che la ami
Fratello Albert: vuole che la figlia si sposi, meglio se con August.
Fratello Tobia: vuole che la figlia stia bene e sia felice.

6b)
I demoni vogliono che si perda la distinzione tra i ruoli. Vogliono che i cani ammettano che esistono valori maggiori della Fede. Per farlo manipolano i desideri e i bisogni delle persone e potrebbero arrivare a possedere qualcuno (probabilmente sorella Eliza, sorella Beth o Fratello Tobia).

6c) cosa succederebbe se i cani non fossero arrivati?
Fratello Tobia avrebbe scoperto la tresca tra Beth e Eliza, con il risultato di accoglierle nella sua casa di nascosto alla comunità (pur di vedere sua figlia felice è disposto persino a rinnegare alcuni dettami della Fede; sarebbero stati a 3, quindi un Falso Sacerdozio, con Tobia che fa da "sacerdote" per questo miniculto dell'amore libero).
Alla lunga anche il padre di Beth avrebbe scoperto la cosa, che sarebbe stata di dominio pubblico, ma con la maggiore “indipendenza” delle donne ormai diffusa non avrebbe suscitato eccessivo scalpore, anzi, molte donne avrebbero perfino approvato e Fratello Tobia avrebbe avuto qualche corteggiatrice disposta a sposarlo per essere un uomo tanto buono e di mente aperta.


Qualsiasi parere è ben accetto, sopratutto se negativo. ^_^

Grazie in anticipo
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Moreno Roncucci

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CnV - la mia prima città
« Risposta #1 il: 2009-03-05 16:28:06 »
Ciao, Simone!

Prima di tutto, hai letto il mio articolo su come creare le città in CnV?  Qui farò riferimento ad alcune cose di cui parlo in quel thread.

Parliamo prima delle scelte globali: stai facendo una città in cui il cosiddetto "peccato" ha solo, o quasi, effetti positivi? (a parte la violenza degli uomini che potrebbe essere vista come una reazione alla maggiore libertà delle donne) O vedi quegli effetti come negativi? Cioè, quando la giocherai, i Cani saranno per te persone che veramente dovranno salvare una comunità dalla disgregazione, o fanatici ottusi di una fede oscurantista che vogliono tenere le donne schiavizzate?

Lo chiedo perché, appunto, uno dei gravi problemi che affliggono le demo di Cani nella Vigna sono i giocatori che arrivano convinti di giocare "i piccoli torquemada de noialtri" e giocano i loro personaggi come antipatici robottini intenti a citare il libro delle strutture e sparare senza la minima riflessione, e questo fa fallire automaticamente il gioco.

(Cani nella Vigna è unico fra i gdr realizzati fino al 2004 - poi se ne sono visti altri per fortuna - nel richiede un certo livello di autocoscienza e maturità nei suoi giocatori. Se si spegne in partenza l'autocoscienza il gioco fallisce a priori)

In questa città vedo un po' l'altra faccia della medaglia: pare costruita per far giocare dei piccoli torquemada.

Ora, i tuoi giocatori li conosci tu. Se una città come questa li spingerà alla riflessione, e potrebbe portarli a rigettare le sacre scritture vedendo che il peccato in questo caso porta a cosa buone, potrebbe pure funzionare. Ma come prima città, quando ancora non conoscono il gioco (e tu non conosci come lo giocheranno) è un bel rischio, incoraggiarli così a fare i torquemada.

Per esempio... nella tua descrizione (a proposito, scritta così pare che tu PRIMA hai pensato alla città, e POI hai scritto la scaletta del peccato... se fai così potrebbe spiegare perché poi non funzioni...), hai che una ragazza viene picchiata dal padre e costretta a sposarsi... ma come "ingiustizia" hai messo il fatto che la sua amica non ha pretendenti, perchè troppo indipendente e sicura di sè.  Cioè hai dato un giudizio PERSONALE, come GM (l'ingiustizia deve essere tale per TE, l'ambientazione non c'entra un tubo) sul fatto che è giusto per ogni singola donna trovare un marito, non importa se ottuso o se non lo ama, e che fa bene il padre a picchiarle per costringerle.

Sei pronto a difendere questa posizione, con tutti i dadi a tua disposizione, nei conflitti di dibattito quando giocherai la città? Hai buoni argomenti che possano minare la sicurezza dei giocatori? Saprai convincerli a parole tanto da fargli passare la voglia di rilanciare?

Se no, se ti sei costruito delle caricature di argomentazioni apposta per caricaturare la Fede, rischi che la tua partita diventi una caricatura di CnV...
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Simone Micucci

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CnV - la mia prima città
« Risposta #2 il: 2009-03-05 17:34:15 »
grazie dell'attenzione Moreno.

Ho adorato l'articolo di Sardone ed è stato quello che mi ha fatto venir voglia di creare una città.
Parlo del gruppo: giocherò con lo stesso gruppo con cui ho giocato a CnV fino ad ora e tra i giocatori si annovera anche colui che ci ha fatto da master fino ad ora.

Scelte Globali: la violenza degli uomini è infatti una reazione alla libertà eccessiva, ma credo che sul lungo andare la comunità verrà disgregata dal peccato e che i cani arrivino per impedirlo.
Non penso, da come li conosco, che si comporteranno come fanatici ottusi pronti a sparare alla prima occasione, ma non riesco a capire perché questa città sembri incentivare gli atteggiamenti alla torquemada (potresti spiegarmelo?).
Mi sembra comunque di capirlo: la posizione dei giocatori sarà chiara fin da subito, l'amore tra membri dello stesso sesso è chiaramente un peccato, quindi non inciterà i giocatori alla riflessione ma soltanto alla punizione dei peccatori. Vista così può in effetti sembrare una caricatura di CnV.

La creazione della città e della scaletta del peccato è venuta in contemporanea...sono partito da un'idea che mi stava a cuore (Eliza ama Beth), ho ideato perché si era venuta a creare questa situazione e poi ho immaginato la scala del peccato.
Invece sembra sia il procedimento sbagliato.

A freddo in effetti sto rivalutando diverse cose:

Il punto è che nessuno in paese sa davvero cosa passa per la testa di Beth e lei preferirebbe passare il suo tempo con una persona che la capisce e che stima (sorella Eliza), piuttosto che con chiunque altro (magari ottuso e che non ama, per quanto sia una brava persona). Dall'altra parte sorella Eliza ama stare con qualcuno che la apprezza in pieno e che non ha strani giudizi su di lei.
Io vedo questo loro rapporto al centro della vicenda, ed è questa libertà di "stare con chi voglio" che sono pronto a difendere.
La menata de "l'indipendenza femminile" mi è venuta solo mentre ragionavo sugli attacchi demoniaci, che in effetti mi hanno preso molto tempo (e forse mi hanno sviato dall'obiettivo principale).
Mi piacerebbe mantenere il nucleo centrale (la relazione tra Beth ed Eliza), ma a questo punto mi sento incartato nella creazione di una scaletta di peccati.

Ad esempio, potrei modificare in questo modo?

Orgoglio: sorella Beth e sorella Eliza pensano che nessuno possa comprenderle
Ingiustizia: sorella Beth è costretta a sposarsi contro la sua volontà

o proprio non va bene e devo reiniziare la città da zero, pensando prima alla scaletta di peccati e poi alla backstory?
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CnV - la mia prima città
« Risposta #3 il: 2009-03-05 22:43:17 »
Puoi anche seguire un tuo feeling, o meglio una Premessa in fondo che hai scelto per quella città.

Ma in genere è più complicato poi costruire la città. E in ogni caso ti conviene rifare la scaletta.

Vediamo... io forse proverei:

Orgoglio: Sorella Beth trova l'amore per Elizabeth migliore di un amore per un uomo.
Peccato: Alcuni pretendenti rifiutati da Beth iniziando a fare false accuse pesanti su di lei, coinvolgendo anche Elizabeth, sua amica.

e da qui, che hai creato una tensione fra la città e l'ideale che vuoi premiare, puoi scalare a piacere.

Ma comunque devi essere tu a sentire le cose. Il peccato che scegli devi sentirlo tu come GM per primo, altrimenti la città non viene viva come dovrebbe.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Caretaker »
Renato Salzano aka Caretaker o Hitman

Moreno Roncucci

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« Risposta #4 il: 2009-03-06 03:20:34 »
Ciao, Simone!

Scusami, non avevo capito che questa è la tua prima città, ma non la prima volta che il gruppo gioca a CnV. Questo già risolve diversi possibili problemi.

Giocheranno gli stessi personaggi, proseguendo la storia precedente, o ne faranno di nuovi? Nel primo caso, c'è qualcosa in come hanno giocato le città precedenti che ti ha suggerito questi temi per questa città?

Perché mi sembrava che incitasse a giocare i torquemada se giocata da giocatori senza precedenti esperienze di CnV: perché la scaletta come è fatta definisce peccati e peccatrici che, per la mentalità attuale, non hanno fatto nulla di male. Una città simile può funzionare su giocata da PERSONAGGI che abbiano già, in città precedenti, dato prova di affrontare il setting in maniera matura, e in questo caso può riuscire ad allargare lo scollamento fra la teoria della Fede e delle Scritture e la pratica quotidiana. Ma se giocata come primissima città ci vedo il rischio di una rappresentazione totalmente negativa del setting e della fede, praticamente una licenza per giocare "piccoli chierici lawful evil" insomma.

Detto questo, per me non dovresti rifare da capo la città, ma dare più importanza alla scala del peccato, a costo di modificare il resto.  Così com'è ora, mi sembra ci manchi un certo "elemento umano", e soprattutto un tuo giudizio morale. Se devi giocare, come GM, tutti gli NPC, devi comunque essere in grado di "metterti nella loro testa" e capire perchè fanno quello che fanno.

In generale sì, partire da una situazione e cercare di ricrearla con la scala del peccato è il procedimento sbagliato, raramente dà buoni risultati, specie le prima volte. Avere qualche idea iniziale può aiutare, ma è meglio lasciarsi aperti a cambiarle mentre si scrive la scaletta. Di solito sono sempre cambiamenti validi, perchè la scala ti aiuta a trovare le magagne.

Vediamo la città come la vedo io. Che non vuol dire "va fatta così" (la creazione della città è un fatto molto personale - visto che ci dovrebbe entrare il tuo senso morale ed etico e tu dovrai giocare i personaggi), ma come esempio di una versione alternativa.

Se volessi fare una città basata sull'amore fra due donne, non mi piacerebbe partire da una sola di loro, dandole in pratica un ruolo da "seduttrice", vorrei che fosse una cosa più consapevole, quindi, partirei dall'orgoglio di entrambe:

Orgoglio:  entrambe le donne ritengono che la loro libertà di scelta, i loro desideri, siano più importanti delle consuetudini e dello stile di vita della loro comunità. Eliza rifiuta il classico ruolo femminile, comportandosi come un uomo, Beth rifiuta i pretendenti che la sua famiglia le presenta, non trovandone nessuno di suo gradimento.

Visto che in questo caso, con la MIA sensibilità, hanno entrambe ragione, come ingiustizia non ci metterei qualcosa fatto da loro, ma quello che la comunità FA a loro... e la differenza di spasimenti non mi pare appropriata.

Ingiustizia: Elisa viene esclusa dalla vita sociale del villaggio, e nessuno la corteggia. L'unica che le rimane amica è Beth, che invidia la sua indipendenza  Beth viene picchiata dal padre perché sposi l'ennesimo pretendente,

Peccato: Mentre Elisa cerca di consolare l'amica in lacrime, le due donne si baciano, e capiscono che non è amicizia quella che le lega. Nelle settimane successive, mentre si avvicina il matrimonio di Beth, le due vincono sempre di più le loro remore e paure e peccano ripetute volte insieme. (riallacciandomi al discorso nell'altro thread, notate che qui ho tirato un velo...   8)  )

Attacchi demoniaci: dire che la semplice lussuria che rende Elisa e Beth sempre più sfrontate basta, senza andare a cercare altre cose. Specie se si diffonde fra le donne del paese. Le voci iniziano a diffondersi, e mentre la maggior parte delle donne rimane sconvolta e scandalizzata, qualcuna viene presa dalla curiosità e un po' invidia le due ragazze

Falsa dottrina:  Niente di quello che fai per amore può essere peccato.

Curto corrotto e Falso Sacerdozio: il terzo è chiarissimo: il padre di Elisa l'ha sempre sostenuta in tutte le sue scelte, anche quando l'intero paese disapprovava.  E il fatto che sia un uomo di larghe vedute si vede anche dal fatto che ha sposato un indiana. Direi che, dopo un momento iniziale di incomprensione, abbia capito le scelte della figlia e l'abbia appoggiata, rifiutandosi di punirla (il sovrintendente non ha autorità diretta sulla sua sua famiglia, le figlie obbediscono in primo luogo al padre) arrivando a nascondere a volte Beth a casa sua. E quindi anche lui si è fatto convincere da Elisa (che diventa uno stregone) che "niente di quello che fai per amore può essere peccato".

Da qui si possono aggiungere un sacco di personaggi (il padre di Beth che magari vuole sparare al padre di Eliza, il fidanzato di Beth, qualche donna del paese di entrambi gli orientamenti, il sovrintendente scandalizzato, etc.
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Simone Micucci

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« Risposta #5 il: 2009-03-06 10:11:42 »
non so...i personalmente vorrei farne di nuovi, anche perché non mi dispiacerebbe provare anche la prova di iniziazione. È vero però che se volessero mantere quelli attuali (per chi ne ha uno, visto che il master attuale non ha un pg, ovviamente ^^) non avrei niente in contrario.

Comincio ad intuire il significato di "torquemada"... praticamente definisci "piccolo torquemada" chi punisce o in ogni caso giudica non basandosi davvero su ciò che ritiene giusto o sbagliato, ma su cosa viene ritenuto giusto o sbagliato per un "mormone dell'800". Se non è questo che intendi non ho capito una beneamata ceppa e ti prego di spiegarmelo come faresti ad un bambino di 5 anni (ma senza le allusioni dell'ape e del fiore che quelle le capisco ancora :) ).

Credo di non aver considerato al 100% le potenzialità della città. Ero così fissato sul fatto che Beth fosse una capricciosa da non tener neanche conto che potesse essere invece una vittima (o "anche" una vittima).
Non avevo neanche ben compreso l'orgoglio, e mi sono tanto sforzato da appiccicare il peccato di orgoglio ad una sola persona (son passato da Beth, al padre di Beth, al padre di Eliza...ecc ecc...) senza pensare che invece poteva esserci + di un orgoglio.

Anche la tua ingiustizia risulta molto molto + sentita (pur essendo in qualche modo simile alla mia)...praticamente utilizzi questo concetto:

Se chi ha orgoglio è per me (master) nel giusto, allora l'ingiustizia è contro di lui.
Se chi ha orgoglio è per me nell'errore allora l'ingiustizia è sua verso la comunità.
(ovviamente ci sono le dovute eccezioni...).

Peccato: come sopra è molto simile al mio, ma è spiegato in modo più sentito.

Attacchi Demoniaci: mea culpa! Volevo evitare qualcosa di palese, ma è effettivamente un'ottima soluzione. Coinvolge le due nello stesso modo da me già deciso e si diffonde per la comunità in maniera molto più evidente e facile da rappresentare.

Falsa Dottrina: capisco il tuo "niente di quello che fai per amore può essere peccato", ma è così diverso dal mio "l'amore ha la precedenza sulle scritture"?... mentre lo scrivo ci arrivo...è diverso perché il mio rinnega le scritture e dice che qualcosa è + importante, invece il tuo da una vera e propria differenza di vedute nelle stesse scritture, arrivando a pensare che l'amore non è mai peccato (e non che è un "peccato trascurabile").

Avevo già pensato al padre come Stregone, e direi che va benissimo.
Mi hanno portato fuori strada gli attacchi demoniaci (e quel Culto Corrotto di cui mi si consiglia di presentare le devianze...non avevo capito che sono semplicemente gli atteggiamenti che hanno portato al culto corrotto ed ai quali i peccatori hanno trovato una giustificazione).

Diosanto che faticata.
Quanto sarebbe stato più semplice mettere un bel demone che trae potere dalla lussuria ed al quale i cani dovevano sparare.  :D  :wink:
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Moreno Roncucci

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« Risposta #6 il: 2009-03-06 15:33:19 »
Citazione
[cite] -Spiegel-:[/cite]Comincio ad intuire il significato di "torquemada"... praticamente definisci "piccolo torquemada" chi punisce o in ogni caso giudica non basandosi davvero su ciò che ritiene giusto o sbagliato, ma su cosa viene ritenuto giusto o sbagliato per un "mormone dell'800".


Esatto! Con in aggiunta magari dosi abbondanti di sadismo e crudeltà gratuite perché "stiamo giocando dei cattivi, no?"  

Citazione

Non avevo neanche ben compreso l'orgoglio, e mi sono tanto sforzato da appiccicare il peccato di orgoglio ad una sola persona (son passato da Beth, al padre di Beth, al padre di Eliza...ecc ecc...) senza pensare che invece poteva esserci + di un orgoglio.


In generale, quando hai finito la città ti rendi sempre conto che di persone che peccano d'orgoglio che ne sarebbero tantissime (nel caso del mio esempio, si potrebbero accusare di orgoglio anche i padri di entrambe le ragazze, il pretendente di Beth, etc.), quindi anche la scelta di "da chi è veramente iniziato tutto" è una scelta che caratterizza la tua visione delle cose. Nell'esempio, sono state Beth e Eliza a rompere l'ordine costituito. Se fosse stato il padre, tanto orgoglioso della figlia da lasciarla agire da maschio, l'ingiustizia poteva essere quella che la figlia non imparava a comportarsi da donna. Sarebbe stata alla fine la stessa città come eventi (la relazione, lo scandalo, etc.) ma diversa nel come veniva giocata (obiettivi dei demoni, giudizio morale del GM, etc.), capisci?

Citazione

Anche la tua ingiustizia risulta molto molto + sentita (pur essendo in qualche modo simile alla mia)...praticamente utilizzi questo concetto:

Se chi ha orgoglio è per me (master) nel giusto, allora l'ingiustizia è contro di lui.
Se chi ha orgoglio è per me nell'errore allora l'ingiustizia è sua verso la comunità.
(ovviamente ci sono le dovute eccezioni...).


Sì. La regola generale (almeno per me) è che "deve essere un ingiustizia PER ME".

La storia viene creata dall'interazione fra il MIO giudizio morale, iniziale, e quello dei giocatori, finale, e il gioco "ingrana" quando entrambi sono sentiti e "forti". Se non "senti" l'ingiustizia rischi che sia una cosa che fa dire "meh..." anche ai giocatori, "vabbè, dite tre ave maria e andate a letto senza cena e siete a posto..."


Citazione
Falsa Dottrina: capisco il tuo "niente di quello che fai per amore può essere peccato", ma è così diverso dal mio "l'amore ha la precedenza sulle scritture"?...
E' praticamente identico, ma volevo esprimerlo in termini più "drammatici"  8)

Citazione

mentre lo scrivo ci arrivo...è diverso perché il mio rinnega le scritture e dice che qualcosa è + importante, invece il tuo da una vera e propria differenza di vedute nelle stesse scritture, arrivando a pensare che l'amore non è mai peccato (e non che è un "peccato trascurabile").


Sì.

Un altra differenza (minima, come dicevo sono due false dottrine praticamente identiche agli effetti pratici) è che chi rifiuta le scritture si qualifica automaticamente come blasfemo ed eretico, e quindi Elisa e Beth si considererebbero essere stesse peccatrici, ma sosterrebbero che le scritture sono sbagliate e non da seguire.

In questo caso, giocandola, Elisa sarebbe una vera strega, con poteri, pozioni, demoni ai suoi ordini, etc, il fatto che è contro il Signore della Vita sarebbe palese.

Come l'ho scritta io, invece, le due donne sono convinti di rappresentare LORO la volontà del Signore della Vita, mentre è il paese intero che sta sbagliando. Come situazione mi piaceva di più.
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