Ciao, Simone!
Scusami, non avevo capito che questa è la tua prima città, ma non la prima volta che il gruppo gioca a CnV. Questo già risolve diversi possibili problemi.
Giocheranno gli stessi personaggi, proseguendo la storia precedente, o ne faranno di nuovi? Nel primo caso, c'è qualcosa in come hanno giocato le città precedenti che ti ha suggerito questi temi per questa città?
Perché mi sembrava che incitasse a giocare i torquemada se giocata da giocatori senza precedenti esperienze di CnV: perché la scaletta come è fatta definisce peccati e peccatrici che, per la mentalità attuale, non hanno fatto nulla di male. Una città simile può funzionare su giocata da PERSONAGGI che abbiano già, in città precedenti, dato prova di affrontare il setting in maniera matura, e in questo caso può riuscire ad allargare lo scollamento fra la teoria della Fede e delle Scritture e la pratica quotidiana. Ma se giocata come primissima città ci vedo il rischio di una rappresentazione totalmente negativa del setting e della fede, praticamente una licenza per giocare "piccoli chierici lawful evil" insomma.
Detto questo, per me non dovresti rifare da capo la città, ma dare più importanza alla scala del peccato, a costo di modificare il resto. Così com'è ora, mi sembra ci manchi un certo "elemento umano", e soprattutto un tuo giudizio morale. Se devi giocare, come GM, tutti gli NPC, devi comunque essere in grado di "metterti nella loro testa" e capire perchè fanno quello che fanno.
In generale sì, partire da una situazione e cercare di ricrearla con la scala del peccato è il procedimento sbagliato, raramente dà buoni risultati, specie le prima volte. Avere qualche idea iniziale può aiutare, ma è meglio lasciarsi aperti a cambiarle mentre si scrive la scaletta. Di solito sono sempre cambiamenti validi, perchè la scala ti aiuta a trovare le magagne.
Vediamo la città come la vedo io. Che non vuol dire "va fatta così" (la creazione della città è un fatto molto personale - visto che ci dovrebbe entrare il tuo senso morale ed etico e tu dovrai giocare i personaggi), ma come esempio di una versione alternativa.
Se volessi fare una città basata sull'amore fra due donne, non mi piacerebbe partire da una sola di loro, dandole in pratica un ruolo da "seduttrice", vorrei che fosse una cosa più consapevole, quindi, partirei dall'orgoglio di entrambe:
Orgoglio: entrambe le donne ritengono che la loro libertà di scelta, i loro desideri, siano più importanti delle consuetudini e dello stile di vita della loro comunità. Eliza rifiuta il classico ruolo femminile, comportandosi come un uomo, Beth rifiuta i pretendenti che la sua famiglia le presenta, non trovandone nessuno di suo gradimento.
Visto che in questo caso, con la MIA sensibilità, hanno entrambe ragione, come ingiustizia non ci metterei qualcosa fatto da loro, ma quello che la comunità FA a loro... e la differenza di spasimenti non mi pare appropriata.
Ingiustizia: Elisa viene esclusa dalla vita sociale del villaggio, e nessuno la corteggia. L'unica che le rimane amica è Beth, che invidia la sua indipendenza Beth viene picchiata dal padre perché sposi l'ennesimo pretendente,
Peccato: Mentre Elisa cerca di consolare l'amica in lacrime, le due donne si baciano, e capiscono che non è amicizia quella che le lega. Nelle settimane successive, mentre si avvicina il matrimonio di Beth, le due vincono sempre di più le loro remore e paure e peccano ripetute volte insieme. (riallacciandomi al discorso nell'altro thread, notate che qui ho tirato un velo...
)
Attacchi demoniaci: dire che la semplice lussuria che rende Elisa e Beth sempre più sfrontate basta, senza andare a cercare altre cose. Specie se si diffonde fra le donne del paese. Le voci iniziano a diffondersi, e mentre la maggior parte delle donne rimane sconvolta e scandalizzata, qualcuna viene presa dalla curiosità e un po' invidia le due ragazze
Falsa dottrina: Niente di quello che fai per amore può essere peccato.
Curto corrotto e Falso Sacerdozio: il terzo è chiarissimo: il padre di Elisa l'ha sempre sostenuta in tutte le sue scelte, anche quando l'intero paese disapprovava. E il fatto che sia un uomo di larghe vedute si vede anche dal fatto che ha sposato un indiana. Direi che, dopo un momento iniziale di incomprensione, abbia capito le scelte della figlia e l'abbia appoggiata, rifiutandosi di punirla (il sovrintendente non ha autorità diretta sulla sua sua famiglia, le figlie obbediscono in primo luogo al padre) arrivando a nascondere a volte Beth a casa sua. E quindi anche lui si è fatto convincere da Elisa (che diventa uno stregone) che "niente di quello che fai per amore può essere peccato".
Da qui si possono aggiungere un sacco di personaggi (il padre di Beth che magari vuole sparare al padre di Eliza, il fidanzato di Beth, qualche donna del paese di entrambi gli orientamenti, il sovrintendente scandalizzato, etc.