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Le classi

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Mr. Mario:
Umano. Mi chiamo Hob.

Francesco Berni:
elfo e mi chiamerò Galadir U_U

Mr. Mario:
Ok. Domanda: nel Dungeon World, bene e male sono oggettivi come in D&D, o sono solo una pratica etichetta da mettere su un modo per marcare esperienza? E inoltre: I personaggi formano un party? Sono amici, colleghi, conoscenti? Il fatto che uno sia buono e l'altro malvagio implica qualcosa sul loro rapporto?

Matteo Suppo:
La mia interpretazione è che siano un'etichetta per un modo per marcare esperienza.

Inoltre, e questo lo dice il manuale, i personaggi lavorano assieme per un obiettivo comune. Non è detto che siano amici ma sicuramente non cominciano il gioco come nemici.

Inoltre il fatto che uno sia buono e un altro malvagio può influire sul loro rapporto in una miriade di modi differenti. Ci sono millemila modi di interpretare un chierico buono. Può stare più simpatico uno oppure un altro, può essere più condivisibile l'ideale di uno oppure dell'altro.

Mr. Mario:
Benissimo. Allora parto a descrivere Hob, così poi possiamo assegnare i legami.

Hob è un ragazzone alto e ben messo, con gli occhi azzurri sempre sornionamente socchiusi, capelli e barba castano rossicci tenuti belli corti, calli ovunque per le cinghie e il peso dell'armatura, un sacco di muscoli e una spruzzata di lentiggini. Ama ridere e scherzare su tutto, sonnecchiare al sole e sperperare fino all'ultima moneta di quello che guadagna. Ha un vigoroso appetito sessuale che non riconosce barriere di razza e genere, in particolare dopo aver rischiato la vita. Detesta i bulli. Ama le sfide interessanti. Porta con sè una spada lunga di acciaio molto chiaro, quasi bianco, e foggia non comune, larga e di forma quasi triangolare, priva di fronzoli, lucida come appena forgiata, e sempre affilata nonostante nessuno lo veda mai affilarla. Chi l'ha presa in mano l'ha trovata molto pesante, ma Hob decisamente non ama che qualcun altro la tocchi. A qualunque domanda sulla sua provenienza, lui semplicemente non risponde. Non vanta alcun titolo, e ha un vocabolario più raffinato di quello di un semplice contadino, sa leggere, ma afferma che i libri gli facciano venire il mal di testa. Non ha un temperamento sanguinario, ma affronta ogni combattimento come se ne fosse segretamente divertito.

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