Prima cosa,
qui ho detto parecchie cose.
A parte quello: il gioco è diviso in tre sessioni, corrispondenti a tre fasi della Rivolta (Resistenza, Rivolta, Disastro); in esse si giocheranno dieci capitoli, di cui il primo serve ad approfondire i personaggi e di fatto è parte della creazione, il decimo rappresenta l'epilogo delle storie, e negli altri otto si sviluppa il corso della rivolta.
I personaggi sono soldati-bambino, dai quindici ai diciassette anni, e sono caratterizzati - tra le altre cose - dalle loro reputazioni e dalla cosa cui tengono di piú, che in gioco potranno dargli vantaggi meccanici secondo modalità diverse. In breve, le reputazioni sono come gli altri vedono i personaggi, quindi sono assegnate dagli altri (cosa banale, ma geniale), e sono
sempre negative. Nel corso del gioco cambieranno e miglioreranno, perché i personaggi durante la guerra cresceranno.
La cosa cui il personaggio tiene è ciò cui tiene di piú: la fede, la famiglia, gli amici, il primo amore, la città, la nazione. Nel corso della guerra quest'oggetto prezioso potrà venire invocato, minacciato e distrutto, dando sempre un potentissimo aiuto meccanico, ma mettendo sempre piú a rischio (o distruggendo completamente) lo stesso valore dell'oggetto: se la mia fede viene distrutta, ho perso la fede. Se ne valeva la pena si vedrà in gioco.
Durante il gioco le cose cui si tiene (quella di cui sopra, ma anche quanto nato in gioco) saranno messe in pericolo, le missioni rischieranno di fallire, come ciò che si vuole ottenere come persona; si dovrà scegliere cos'è piú importante, e magari non si riuscirà a salvare nulla. Perché la Rivolta è fallita, nella realtà cosí come nel gioco.
Le tematiche sono in quelle meccaniche: dei ragazzini che si trovano in una situazione piú grande di loro e sono forzati a crescere, cercando di preservare ciò cui tengono, ma dovendo scegliere a cosa rinunciare (e questo è meccanico: semplifico, ma per portare l'esempio piú estremo, in quanto ultimo nel gioco, per riuscire nell'ultima missione si deve totalizzare 36 su quattro dadi che variano da d4 a d12. Tirare 4d12 - che significa una devastazione, nella storia - dà come risultato medio 26).