Autore Topic: Shell Shock  (Letto 2909 volte)

Leonardo

  • Membro
    • Mostra profilo
Shell Shock
« il: 2008-12-11 21:39:01 »
I frequentatori di Story Games probabilmente sapranno già dell'esistenza di Shell Shock (dello stesso autore di 10.000), un gioco di ruolo che analizza gli effetti devastanti che la guerra ha sulla psiche dei soldati che vi prendono parte. Per gli altri, il link è riportato qui sotto.

Immaginate una squadra di soldati americani che hanno perso l'orientamento durante una perlustrazione fra le rovine di una città vietnamita. La squadra è caduta sotto il fuoco di un cecchino nemico che ha ucciso tre membri prima che gli "yankees" riuscissero a stanarlo e ferirlo mortalmente. Ed ecco che, con raccapriccio e stupore, l'identità del temibile nemico si rivela essere quella di una giovane ragazzina vietnamita a cui rimangono pochi minuti di vita. I soldati si raccolgono attorno alla ragazza e rimangono a guardarla mentre lei pronuncia poche parole in una lingua sconosciuta. Nessuno dei soldati riesce a capire quelle frasi incomprensibili, ma in fondo non è necessario. L'universalità del comportamento umano di fronte alla morte non lascia dubbi a Joker: la ragazza sta pregando. La realizzazione e la ravvicinata evidenza che l'odiato nemico non è poi così diverso da loro rappresenta un pugno nello stomaco per questi soldati. La ragazzina, in un inglese stentato, implora Joker di spararle e porre fine alle sue sofferenze. Joker sparerà il colpo di grazia, dipinta sul volto un'espressione in cui si mischiano l'odio per chi ha appena ucciso il suo più caro commilitone, la pietà per la giovane ferita e l'orrore per il gesto che sta per compiere... quale sentimento stesse prevalendo sugli altri non lo sapremo mai.
Chi si è sentito turbato e commosso dalla precedente scena, tratta da Full Metal Jacket di Stanley Kubrick, potrà trovare motivi di interesse in Shell Shock.

PS: ho solo letto il regolamento (che penso sia una specie di beta) e non l'ho playtestato. Il gioco sembra interessante e ricco di spunti ma non posso essere sicuro che funzioni perfettamente e/o che effettivamente produca lo stesso tipo di esperienza che l'autore ha sperimentato con il proprio gruppo.

Shell Shock
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Leonardo »

Mauro

  • Membro
    • Mostra profilo
Shell Shock
« Risposta #1 il: 2008-12-12 00:07:23 »
Il regolamento sembra interessante, e decisamente rivolto a come la guerra impatta sui soldati; ovviamente, non avendolo provato, non posso dire se le meccaniche riescono a rendere una simile cosa, ma dalla lettura del manuale il gioco mi ispira.
Grazie della segnalazione ;)
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Mauro »

Leonardo

  • Membro
    • Mostra profilo
Shell Shock
« Risposta #2 il: 2008-12-12 09:25:48 »
Figurati! E' sempre un piacere proporre un nuovo gioco.

Già che ci sono riporto anche il link al thread di Story Games in cui l'autore presenta e discute il gioco (sempre che nel frattempo non sia stato chiuso, visto che ieri stava partendo un flame da parte di un utente che non condivideva l'idea che "la guerra non trasforma gli uomini in eroi, bensì in cani").

[SHELL SHOCK] How far will you go to survive?
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Leonardo »

Moreno Roncucci

  • Big Model Watch
  • Membro
  • *****
    • Mostra profilo
Shell Shock
« Risposta #3 il: 2008-12-12 09:34:40 »
Citazione
[cite] Leonardo:[/cite]
Già che ci sono riporto anche il link al thread di Story Games in cui l'autore presenta e discute il gioco (sempre che nel frattempo non sia stato chiuso, visto che ieri stava partendo un flame da parte di un utente che non condivideva l'idea che "la guerra non trasforma gli uomini in eroi, bensì in cani").


John Kantor (number6inthevillage) non è nuovo a queste trollate. Questa è la seconda di fila che fa sulla guerra (probabilmente risente ancora della vittoria di Obama) ma da quando è arrivato non fa che impestare e deragliare ogni thread facendo il "personaggio" Farsi bannare da Story game è molto difficile ma se dovessi puntare sul prossimo, lui sarebbe il favorito.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Moreno Roncucci »
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Mauro

  • Membro
    • Mostra profilo
Shell Shock
« Risposta #4 il: 2008-12-12 11:34:24 »
Quello che non ho chiaro è se i livelli di Ferite e Stress siano cumulativi: per uccidermi/mandarmi in shell shock, i nemici devono riuscire a fare quattro successi in un'azione, o vanno bene anche quattro da uno?
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Mauro »

Suna

  • Visitatore
Shell Shock
« Risposta #5 il: 2008-12-12 13:27:26 »
Mamma mia, ho letto quel thread per pura curiosità, ma... comprova una mia teoria sull'intelligenza media degli americani repubblicani... raramente ho letto una simile accozzaglia di corbellerie (mamma mia che fatica usare gli eufemismi).
Il gioco però non mi incuriosisce nè mi attira. Fatico a rendere la guerra oggetto di fiction o di giochi, mi fa troppo inorridire. Che dire, ho i miei limiti.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Suna »

Leonardo

  • Membro
    • Mostra profilo
Shell Shock
« Risposta #6 il: 2008-12-12 15:38:17 »
Citazione
[cite] Moreno Roncucci:[/cite]John Kantor (number6inthevillage) non è nuovo a queste trollate. Questa è la seconda di fila che fa sulla guerra (probabilmente risente ancora della vittoria di Obama) ma da quando è arrivato non fa che impestare e deragliare ogni thread facendo il "personaggio" Farsi bannare da Story game è molto difficile ma se dovessi puntare sul prossimo, lui sarebbe il favorito.


Sì, infatti! Se non sbaglio anche poco tempo fa un topic è stato chiuso in seguito ad una sua scenata... :D

Mauro, la domanda che poni è una di quelle che mi sono posto anche io. Non è ben chiaro quale risposta sia corretta, anche se io proponderei per l'idea delle ferite cumulative. Ci sono anche altri punti poco chiari: ad esempio non è ben chiaro "quanta avversità" il master debba proporre. La cifra sul numero di kill che viene fornita nelle regole rappresenta solo colore, a detta dell'autore. Secondo me la soluzione migliore è quella di non preoccuparsi del numero di soldati nemici e di impostare sempre e soltanto una posta interessante per il conflitto, magari mettendo "in palio", in caso di sconfitta, il ferimento del PG come da regolamento (in questo modo il PG è invogliato ad aumentare il Trauma per sopravvivere). Converrebbe chiedere all'autore.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Leonardo »

Alessandro Piroddi (Hasimir)

  • Membro
  • Choosy Roleplayer
    • Mostra profilo
Shell Shock
« Risposta #7 il: 2008-12-21 13:56:16 »
Letto, a me pare uno spettacolino di gioco.
Ha ancora dei buchi qui e la, o meglio, più che buchi parlerei di elemento un pò deboli secondo i miei gusti...poco spiegati e/o poco strutturati...ma l'idea generale ed anche il modo di realizzarla mi acchiappano molto  :D
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Hasimir »
www.unPlayableGames.TK ...where game ideas come to die

Fabrizio

  • Membro
    • Mostra profilo
Shell Shock
« Risposta #8 il: 2009-02-22 11:32:48 »
Segnalo la traduzione in italiano
La traduzione è piaciuta anche all'autore, il suo commento è stato
Citazione
That's great work, send my thanks to everybody who worked on it !
:D
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Fabrizio »

Leonardo

  • Membro
    • Mostra profilo
Shell Shock
« Risposta #9 il: 2009-02-22 14:58:54 »
Wow! Bella iniziativa e complimenti per l'ottima aderenza della veste grafica all'originale! Solo qualche nota sulla traduzione di alcuni dei titoli delle varie opere da cui l'autore ha preso spunto:

"All quiet on the western front" in italiano è comunemente conosciuto come "Niente di nuovo sul fronte occidentale"
"A bridge too far" diventa "Quell'ultimo ponte"
"Iron Cross" non so neppure se esiste come titolo... esiste invece "Cross of Iron" di Peckinpah del 1977 che in italia diventa letteralmente "La croce di ferro"
"No man's land" in italiano è stato lasciato col titolo originale (forse con l'aggiunta della traduzione del titolo in veste di sottotitolo... non sono sicuro)

Direi che è meglio fare una scelta di coerenza per quanto riguarda i titoli: se si sceglie di mettere la versione italiana del film/libro allora è il caso di metterla per ciascuna opera per la quale esiste. Altrimenti si crea confusione e chi eventualmente fosse interessato ha difficoltà a rintracciare il lavoro in questione.
A parte questo, mi congratulo ancora una volta per l'ottimo lavoro. :)
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Leonardo »

Tags: