Gente Che Gioca > Sotto il cofano
GdR e BG: il Confronto
Moreno Roncucci:
Salkaner, non è questione di "poter fare tutto quello che vuoi" (in CoC non puoi dire "schiocco le dita e uccido Yog-Sothoth" per esempio). E' il fatto che in un gdr crei uno spazio immaginato condiviso, in un boardgame, no
E questo va ben oltre il semplice "immaginare". Puoi immaginare quello che vuoi, anche a Monopoli. Ma non crei uno "spazio" condiviso in cui le regole PRENDONO oltre che DARE.
A Monopoli, tu immagini. Magari interpreti. Gli altri giocatori se ne fregano. Non è condiviso.
Mettiamo che vi mettete d'accordo e cercate di immaginare le stesse cose. Non è condiviso lo stesso. Perchè? Perchè quello che immagini tu e metti in quello spazio non permette ad un altro giocatore di modificare le sue opzioni di gioco. Non può "prendere" quello che hai dato e usarlo. Può al massimo costruirci sopra per immaginare altre cose, ma sempre e solo nella sua immaginazione.
In altre parole, se in Monopoli dici "la prego, mi faccia dormire gratis in questo albergo, non ho da mangiare e ho cinque figli", paghi lo stesso la stessa identica cifra. anche se l'altro giocatore interpreta uno che si impietosisce.
E se fate una house rule che permette al giocatore 2 di non farti pagare, se in cambio gli lavi le tovaglie ai clienti dell'hotel? Non giochi più a Monopoli.
Se aggiungi regole che permettono di "prendere" cose dallo Spazio Immaginato Condiviso e rimetterle in gioco, hai otrnuto un gdr. Basato sul monopili. Che farà molto probabilmente schifo e non sarà divertente da giocare, ma sarebbe un gdr.
Qual è il confine esatto? Boh, Edwards dice che anche il termine "gdr" non ha più un senso, si usa solo per abitudine e perchè è noto, ma che non ha sendo definirne un range di applicabilità, perchè non si sa cosa si può creare domani. Già molti gdr attuali violano molte cose date per "fondamentali" nei gdr per anni come la presenza di un GM o l'avere elementi random o il giocare qualcun altro.
Però, indipendentemente da come li chiamiamo, l'ESPERIENZA di giocare un gioco in cui la tua immaginazione può creare cose usabili in gioco, è fondamentale, è fortissima e divide nettamente i giochi che ti possono dare quella sensazione da quelli che non te la possono dare.
Come si collega questo al "poter fare quello che ti pare?". Che, anche se non è vero che puoi fare quello che ti pare (ci sono cose impossibili per il character e/o fuori dalle regole per il giocatore), e magari solo un range di mosse viene considerata dal gioco (tipo i diversi tiri de La Mia Vita Col Padrone), QUELLO CHE DESCRIVI CONTA, e quindi qualunque dettaglio inserisci potrebbe servire, subito o più tardi, a modificare in maniera significativa l'andamento del gioco.
Nei giochi che non hanno questo, quello che descrivi NON CONTA, c'è un numero limitato di mosse, e saranno sempre e solo quelle.
Moreno Roncucci:
P.S.: "giocare D&D come un wargame" significa NON descrivere, o comunque NON tenere conto delle descrizioni. Muovere pedine su una mappa, tirando per colpire.
Infatti, ho dimenticato un pezzo dal pot precedente. Se non hanno uno spazio immaginato condiviso dove si svolgono... dove si svolgono i wargame / bosrdgame?
Qui e ora. Sul tavolo. Quello che avviene è che muovi un soldatino o la pedina, tiri un dado e peschi la carta. E non c'è nient'altro.
"interpretare poco il personaggio" non è la stessa cosa. Non rende un gdr un boardgame. Non è recitare o fare le vocine la differenza. Puoi dire che è una maniera di giocare che non piacerebbe (e nemmeno a me), ma è la differenza fra due modi di giocare i gdr (NON fra due CA!)
In generale, poi, le partite gamiste che ho visto hanno molta più immedesimazione, partecipazione e passione nel gioco di quelle Smulazioniste (non parliamo poi di incoerenti e zilchplay...). Giocare per vincere tende, se i giocatori ci tengono, a portare ad un gioco più appassionato che non il voler "omaggiare star wars".
Salkaner il Nero:
Moreno, c'è un fraintendimento importante nella tua risposta.
Io non ho scritto " fai quello che ti pare."
Chiedo venia se sono stato poco chiaro, ma ho scritto "un numero infinito (non necessariamente illimitato) di azioni possibili."
questo non vuole affatto dire che non ci siano dei limiti. Vuol solo dire che non è possibile fare un elenco delle opzioni ammesse...
Davide Losito - ( Khana ):
Ecco, il discorso "tecnico" è quello che ti fa Moreno.
Che poi è la stessa differenza che c'è tra un GdR e WoW: WoW non ha un SIS.
Il problema è che bisogna capire cosa sia un SIS, cioè lo Shared Imagined Space.
Cioè che è SHARED, IMAGINED ed è uno "SPACE" inteso come "quel luogo di punti che...": ossia un termine "matematico" usato di norma per identificare "campi di esistenza", che è stato trasportato nella teoria ludica in quanto, appunto "insieme dei contributi ammissibili da parte dei giocatori, i quali contributi poi diventano a loro volta materiale di ispirazione per nuovi contributi".
Infinito ma non illimitato mi sta benissimo, ma è il rapporto circolare che è fondamentale.
SIS è un sinonimo quasi totale del concetto di Exploration, è l'Exploration nel suo divenire.
E non c'è in un GdT, se non come metafora o riduzione.
Moreno Roncucci:
--- Citazione da: Salkaner il Nero - 2011-09-20 03:10:03 ---Moreno, c'è un fraintendimento importante nella tua risposta.
Io non ho scritto " fai quello che ti pare."
Chiedo venia se sono stato poco chiaro, ma ho scritto "un numero infinito (non necessariamente illimitato) di azioni possibili."
questo non vuole affatto dire che non ci siano dei limiti. Vuol solo dire che non è possibile fare un elenco delle opzioni ammesse...
--- Termina citazione ---
Qui ci deve essere una marea di fraintendimenti annodati, perchè non parlavo di quello... :o
L'idea di avere infinite azioni o no è un non-problema, vuol dire spostare tutto dal piano della pratica di gioco a quello della metafisica.
Solo la metafisica (o forse la teologia o la matematica astratta) può mettersi a contare le possibili azioni in un gioco...
Visto che le lettere nell'alfabeto sono un numero limitato, la velocità nel pronunciarle è limitata, e la durata della vita umana è limitata, se ne deduce che nessun gioco può avere un numero infinito di possibili azioni.
E con questo ho chiuso l'argomento, almeno per me: nel giudicare se un gioco è un gdr o no, il numero di possibili azioni conta come il numero di atomi nella scatola del gioco. Metafisica e conteggio angeli su punte di spilli.
La questione a cui ho dedicato i miei due post, è se quello che dici in gioco conta. Che non tocca il numero di azioni nemmeno tangenzialmente.
Il fatto che quello che dici conta porta ovviamente il numero di opzioni a livelli elevatissimi, mentre in un boardgame sono estremamente limitate, certo. Ma è un problema "tecnico" del cervello umano, che se immagina una scena può aggiungere dettagli attingendo all'intero vocabolario e immaginarci concatenazioni di dettagli e gli effetti e ritradurli in termini di gioco, ma non sapregge gestire un boardgame con due miliardi di pagine di manuale con un miliardo di possibili opzioni di gioco. Ma anche se potessi giocare un boardgame simile (e vedi come questi discorsi portino subito alla metafisica e voli pindarici lontano da qualunque realtà) non sarebbe comunque un gdr. Perchè l'unica maniera che avresti di agire sul possibile gioco degli altri sarebbero ancora le mosse, in numero finito, e non quello che puoi aggiungere di immaginato.
Navigazione
[0] Indice dei post
Vai alla versione completa