Il "problema" di questo intero discorso è che, come al solito, sono piuttosto mal-definiti i due "oggetti" che si mettono a confronto. E finché non saranno ridefiniti, scadere nel "discorso sul sesso degli angeli" rimarrà inevitabile.
Beh, a definire Descent (o qualunque altro boardgame, in effetti) come oggetto faccio abbastanza presto: Descent è il contenuto della scatola di Descent — dadi, miniature, regole…
"L'oggetto" D&D, invece, non esiste. Esiste l'oggetto "manuale di D&D", sì, un libro… ma sappiamo tutti che il manuale non è il gioco. Il punto è che non esiste una singola "cosa" che porta il nome di D&D — e no, non sto parlando della molteplicità delle edizioni: potrei fare la stessa affermazione anche per Cani nella Vigna.
UN GIOCO È UN ATTO.
Se assumiamo la mentalità per cui un gioco è un atto, e ogni istanza di gioco è un atto distinto — un gioco distinto — allora vediamo cadere come un castello di carte la premessa "teologica" di tutto il discorso: "D&D è".
A questo punto, prendendo come oggetto del discorso dei giochi — cioè delle singole istanze di gioco, delle partite — diventa finalmente possibile procedere a un confronto tra coppie di oggetti (appropriatamente definiti) come quello che ci si proponeva come oggetto del thread.
Potete cominciare…
; P