Rispondo a Moreno.
1- L'intento non era fiacco perché, aggiungo, il "mago" ha una nutrita schiera di alleati (a Scala 2) e la stava mettendo alla porta. Da ciò, il Conflitto per dire "ora mi presti attenzione e ci ragioniamo con calma".
Se l'intento era "mi presti attenzione", quella narrata è una vittoria. Da quello che mi dici l'intento era più complesso. Qual era l'intento vero? Far perdere tempo al mago? Convincerlo a rinunciare? O altro ancora?
Il "farmi dare attenzione" mi pare un successo da prima vittoria nella prima serie di cinque, non l'obiettivo di un conflitto.
Ma diciamo che, fiacco o non fiacco, l'obiettivo dichiarato sia stato "ora mi presti attenzione e ragioniamo con calma". Il fallimento non può essere parziale. Cioè, non può narrare "ho perso, ora mi presti attenzione, e ne ragioniamo, ma con nervosismo" (non dico che l'hai fatto, è un esempio portato all'eccesso per farmi capire)
Se la trollbabe perde, perde. Chiaramente, senza alcun dubbio e con tutte le conseguenze. Con la sua narrazione il giocatore può giustificare la sconfitta rendendola eroica, ma non può diminuirla, dire "ha perso, ma solo a metà".
Se perde, il mago si volta e non gli dà la benchè minima attenzione. Perchè? Perchè l'ha detto lei esplicitamente nell'obiettivo.
2- secondo me, alla luce del punto 1, non è una vittoria. L'Obiettivo non è "mi parla" ma è "ora dedica una porzione consistente del suo tempo ad ascoltarmi invece di cacciarmi" (sicuramente di più del tempo di farle un mini-rant e concludere con "e adesso sciò!").
Queste sono tutte questioni di lana caprina, in cui DOPO la sconfitta ci si lambicca con "va bene, non mi presta attenzione, ma ovviamente intendevo attenzione per un certo tempo, anche se non l'ho specificato, quindi, adesso mi presta comunque attenzione, anche se solo per dieci minuti, e parla con me"
Non so, ovviamente presente c'eri tu e ci saranno un sacco di dettagli che tu conosci perchè c'eri e che non sono in queste brevi descrizioni, ma l'impressione che ho è quella dei tipici "svicolamenti da giocatore per vincere anche se perde". Nel tradizionale si fanno stressando il GM finchè non te lo concede, in trollbabe la cosa risulta più evidente.
Risolto questo (o meglio, completato l'esempio), "far agire i PnG" è valido o no?
Paolo dice di sì, Moreno dice di no. @_@
E' qui che la vaghezza dell'esempio è maggiore, e non rende possibile rispondere nel caso specifico.
Devi rispettare SEMPRE quello che è stato detto nella fase equa e trasparente. Quello NON LO PUOI CAMBIARE. Quindi, se il mago si è girato dall'altra parte ordinando di cacciarli via, E' QUELLO CHE HA FATTO. Non può narrare che no, invece si volta e gli fa una ramanzina, come non può narrare che si volta e si innamora di lei.
E' la narrazione dell'esito di un conflitto, come in Avventure in prima serata.
Il regolamento di trollbabe poi consente numerosi interventi che cambiano la scena (se usi certi reroll items puoi dire che una guardia ti aiuta, che sul tavolo c'è un pugnale, che in tasca hai un oggetto magico, etc.) ma il pugnale che trovi non è l'arma del delitto, la guerdia non è il figlio del mago, l'oggetto magico non è quello che il mago sta cercando, etc (a meno che tutto questo non sia già stato stabilito in fiction, per esempio hai già rubato prima l'oggetto che il mago sta cercando).
Sono cose difficili da spiegare in generale perchè se dico "no, non puoi giocare i PNG" arriva qualcuno a dire "vedi? Per dire che una guardia ti aiuta ti serve il permesso del GM", se invece dici che puoi, il mago si cala le mutande, si mette a novanta e dice "ho vinto, non ti parlerò. Ma fai di me quello che vuoi".
Non puoi inserire nuove informazioni. Cosa il mago sta facendo nella fase equa e trasparente è un informazione. Dire che no, non la stava davvero facendo è una nuova informazione. Prova a vederla così. Ma il punto è che è la narrazione dell'esito di un conflitto, non un "adesso sono il GM per cinque minuti e narro quel che mi pare".