Quest’anno sono andato in ferie in sardegna come tutti gli anni e ho avuto una sorpresa: i miei amici locali avevano organizzato un live dal sapore chthuloide a spese mie e dei miei amici del continente.
E’ stato sorprendentemente divertente, nonostante le mie aspettative. Non sono granché esperto di live e un po’ sospettoso date le svariate storie dell’orrore che mi son state raccontate.
Partecipanti e organizzatori
Come ho già detto, siamo un gruppo di una quindicina di amici che si ritrovano a Iglesias più o meno ogni estate. Ci conosciamo tutti, e probabilmente questo è stato uno dei motivi per cui alla fine il live è stato divertente. Un’altra caratteristica fondamentale era che si trattava di una produzione assolutamente casalinga e destinata soltando a noi. Non si trattava di un format da rivendere, era cucito addosso a noi e quindi difficilmente replicabile.
Tra gli organizzatori c’era ovviamente una estesa cultura dei miti di Lovecraft, mentre tra i partecipanti le conoscenze variavano. Una ragazza in particolare non aveva la più pallida idea di cosa fossero, anche se poi incuriosita si è comprata la megabibbia con tutte le opere.
La prima sera
La prima sera ci hanno portati nella villa di uno di loro, che la presta spesso per queste cose. Si trattava di una villa in campagna circondata dal nulla e da strade sterrate, con una piscina e un grande giardino pieno di insetti tremendi.
Ci han dato una scheda che spiegava chi fossero i nostri personaggi. Chi più, chi meno, erano tutti trasposizioni di noi stessi nel mondo alternativo in cui si svolgeva il gioco. Io per esempio ero un informatico, mentre Alessio un antropologo. La cosa che accomunava tutti era un cognome, Sperelli, e uno zio morto di cui volevamo l’eredità. A tutti gli effetti il background era uguale per tutti e recitava: “Tuo zio è morto, quella vecchia fonte di denaro, speriamo che l’eredità sia cospicua”.
Sulla scheda c’erano anche delle relazioni con gli altri, probabilmente per generare un minimo di roleplay. Sara per esempio era una artista ma praticamente sulla scheda di tutti c’era scritto che i suoi quadri non piacevano e facevano schifo. Alessia e Gianluca sulla scheda avevano scritto che erano segretamente amanti.
Non è che siano state utilizzate più di tanto, almeno dal mio punto di vista. Gianluca e Mattia per esempio sulla scheda erano sospettosi, ma han collaborato tutto il tempo.
Qualcuno andava a ricoprire dei ruoli differenti dalla loro vita reale. Per esempio Valentina in gioco era una astronoma, e Mattia un poliziotto. Il motivo era probabilmente per dare un motivo per avere una arma in gioco e avere qualcuno in grado di decifrare gli indizi stellari.
All’inizio del gioco ci hanno radunato attorno al tavolo della sala principale, dove abbiamo fatto la conoscenza dei personaggi non giocanti e abbiamo ricevuto la prima imboccata.
La serietà non era proprio di casa, ma questo è tipico del nostro gruppo. Alcibiade, per esempio, il maggiordomo della famiglia, era giocato come un vecchio sordo e rimbecillito (bravo Maruko), l’eredità che ci è stata letta conteneva numerose chicche, come l’auto targata c4224r0 o i soldi fac simile con stampata la faccia di Berlusconi.
Questo ha generato veri e propri in-jokes che si son mantenuti per tutta la giocata, come “Chiediamo ad Alcibiade, che è la memoria storica della nostra famiglia”, o “Questi sono venti berlusconi, per il suo silenzio”.
Fondamentalmente l’eredità che ci è stata letta ci garantiva un sacco di soldi, a patto che fossimo riusciti a trovare un libro e consegnarlo a un certo individuo mai sentito. Ci siamo quindi prodigati a setacciare la casa da cima a fondo per trovarlo, imbattendoci però in cose strane.
Ci era stato detto che gli indizi erano contrassegnati da un bollino
blu dorato, e quindi sapevamo cosa trattare come indizio e cosa no. La quantità di indizi era comunque impressionante, e alcuni conducevano ad altre cose. Per esempio c’era un portatile, protetto da password, una chiavetta, una macchina fotografica. Da qualche parte abbiamo trovato un libro con un segnalibro a una pagina che parlava di cesare, e l’avatar di windows del pc faceva vedere proprio quel cesare. Man mano si trovavano cose sempre più inquietanti, come uno specchio tutto scritto con simboli strani (e uno scarabocchio chiaramente identificabile come una versione sd di cthulhu), o un sito internet (
http://guardianidellasoglia.forumcommunity.net/) contenente chiari indizi a qualche culto segreto.
L’apice è stato quando è stato trovato uno spartito di note, Alessia le ha suonate al pianoforte, e una chiave è caduta. Una porta nella camera da letto dello zio era stata chiusa a chiave, sigillata con cartone e nastro adesivo, con un mobile davanti e quella era la chiave. Io ero in quella stanza ad esaminare lo specchio su cui era scritto A=10 (e avevo trovato un foglio crittato con il codice di cesare di cui quella era chiaramente la chiave), quando gli altri han fatto irruzione, strappando via tutto, aprendo la porta (con gli organizzatori che facevano andare e venire la luce), e rivelando quello che c’era dietro.
La stanzetta era il bagno, ed era stato decorato ad arte, con scritte in vernice rossa sulle pareti, con macchie di simil sangue, tuniche nere, simil-sacrifici nel lavandino. Faceva la sua porca figura, e ci ha inquietato molto. Non oso pensare a quanto ci han messo a prepararlo e soprattutto a pulirlo.
Dopo, quando stavamo nella sala centrale a mettere assieme i pezzi e decidere cosa fare, qualcuno che stava al pc ha detto “oh oh, abbiamo un problema”. Il forum del culto, nel quale ci eravamo loggati con l’account dello zio/cultista, si era accorto dell’intrusione, e dicevano che stavano venendo a prenderci. Poco dopo è andata via la luce completamente, e uscendo fuori c’erano figure incappucciate oltre il cancello.
Eravamo inquietati molto, anche perché gli organizzatori erano tutti con noi, e anche se sapevamo che era tutta una messinscena, non avevamo idea di cosa sarebbe successo.
Fortunatamente non è successo granché, e ci siamo lasciati con il proposito di continuare a investigare il giorno dopo, dato che avevamo trovato dei numeri di telefono e dei luoghi da andare a controllare.
Nei prossimi giorni scriverò anche dei giorni successivi, che son stati un po’ differenti