Autore Topic: [Board Game] Dominant Species  (Letto 2461 volte)

Luca Veluttini

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[Board Game] Dominant Species
« il: 2011-09-16 08:49:03 »
Dominant Species
di Chad Jensen

Dopo un bel gruppetto di partite, vi faccio una recensioncina di un gran bel gioco: Dominant Species, della GMT Games (basta! Troppi giochi belli fa uscire!^^).

Ambientazione
Preistoria, anzi Cretaceo. Ognuno rappresenta una delle specie dal potenziale evolutivo adatto a sopravvivere alla glaciazione: aracnidi, mammiferi, insetti, anfibi, uccelli, rettili.
Lo scopo è riuscire ad evolversi al meglio per affrontare l’inevitabile e soprattutto di sopravvivere agli eventi più grandi di te che capiteranno durante la partita.

Il Gioco
Non mi soffermerò minimamente su come funziona il gioco. Se ne avete la possibilità provatelo, anche se da una sola partita non lo si potrà approfondire/comprendere al meglio.
Dico solamente che in un turno ci sono 3 fasi: pianificazione, azione, chiusura del turno.

Detto questo vediamo i meccanismi di gioco più importanti.

Ogni giocatore ha a disposizione un numero di cilindri (a seconda del numero di giocatori) per “prenotare” delle possibili azioni che svolgerà durante il turno. Il sistema è molto simile a “Caylus” e ad altri giochi German Game, ovvero si piazzano, si prenotano, azioni che verranno eseguite in sequenza alla fine del piazzamento. Non c'è limite al numero di cilindri che si possono mettere in un'azione; ogni azione ha un numero limitato di posti disponibili e ogni giocatore ha un numero limitato di azioni eseguibili.

Al di là della possibilità cambiare leggermente l'ordine di iniziativa, le opzioni si dividono essenzialmente in 3 macrofamiglie: migliorare la capacità di adattamento della propria specie, interagire con la plancia di gioco, picchiare gli altri per farsi spazio; quest’ultima opzione è molto cattiva e fa molto “wargame”.

Ogni specie si nutre di alcune risorse di base presenti sul territorio, quindi evolversi acquisendo la capacità di assimilare nuovi cibi è cruciale per aumentare le aspettative di sopravvivenza.
Esiste un limite a questa possibilità: massimo 6 nutrimenti possibili.

L’interazione con la plancia di gioco è forse ancora più cruciale dell’evoluzione, questo anche perché si possono mettere in gioco delle risorse in grado di sfamare le specie presenti e quindi ovviare alle proprie carenze evolutive.
Peraltro questa possibilità prevede anche di inserire nuove tessere territorio in cui si può migrare, influire sull’eliminazione di alcune risorse di cibo e, cosa devastante, decidere dove andrà ad espandersi la glaciazione (facendo inoltre punti espandendo il freddo e il gelo).
Dove arriva il ghiaccio tutto quello presente sulla tessera viene rimosso tranne un cubo per colore!

Infine eccoci a quello che fa di questo titolo anche un: “gioco di menare”.
Si possono attaccare specie che si trovano nello stesso territorio. Il combattimento peraltro è piuttosto semplice: chi decide di attaccare elimina un pezzo ad un altro giocatore.
L’unico problema è che gli attacchi vanno pianificati su gruppi di territori, quindi bisogna cercare di ottimizzarne gli effetti.

La cosa terribile, se vogliamo, del gioco e che tutti i pezzi persi (ad eccezione di quelli per la glaciazione) vengono rimossi dal gioco e ne avete solo un certo numero dettato da quanti giocatori ci sono!

A questo sistema si aggiungono della carte evolutive con i più diversi effetti. Anche le carte si ottengono attraverso prenotazione dell’azione, quindi la casualità viene molto ridotta.

Alla fine il vincitore sarà chi ha più Punti Vittoria ottenibili non solo attraverso la sopravvivenza dei propri pezzi, ma anche con il piazzamento di tessere territorio e l’uso di carte.

Considerazioni
Questo è un gioco decisamente per giocatori esperti pronti a impegnarsi in una partita “tosta” e soprattutto consci che, con la possibilità di attaccare ed eliminare direttamente i pezzi avversari, si può essere praticamente eliminati dal gioco.

Non è un gioco che può essere capito alla prima partita in toto. Ne occorrono alcune per digerire più che le meccaniche, lo svolgimento della partita e l'evoluzione che può avere.

Di fatto ogni turno di gioco è come se fosse diviso in due parti: la prima è quella di un German Game purissimo, la seconda è in tutto e per tutto un wargame all'americana.

C’è da considerare che tutte le mosse nel gioco hanno numerosi effetti a catena e che le opzioni di scelta sono moltissime. Questo non giova se siete in un gruppo con persone affette da PdA (Paralisi da Analisi) che potrebbero restare “salate” a guardare il tabellone per decine di minuti prima di scegliere quale azione effettuare.

Le critiche
Detto questo, scrivo questa recensione principalmente per mostrare che le critiche principali al gioco non sono poi così "critiche", ma piuttosto dettate da una scarsa esperienza al gioco.
(i commenti sono presi da un famoso forum sui Board Games)
Citazione
Il gioco risulta poco controllabile, caotico e lunghissimo (potenzialmente infinito). Impossibile pianificare perché le variabili sono troppe, le carte potentissime e il kingmaking all'ordine del giorno!

Andiamo per ordine.

Poco controllabile: FALSO!
Quando viene il momento di iniziare a piazzare i pezzi per prenotare le azioni, di fatto non interviene più nessun effetto casuale. Le carte sono scoperte, gli elementi estratti e mostrati scoperti, i nuovi terreno scoperti. E non interviene nessuno in mezzo per modificare questo status quo.
Ovvio, quando si prenota un'azione bisogna guardare la plancia, capire cosa sta succedendo e cosa accadrà (ovvero guardare le carte evento che verranno giocate in questo turno).
Se fai le cose a caso, non lamentarti se la tua partita va in vacca velocemente...

Kingmaking: FALSO!
Niente obbliga nessuno ad attaccare/muovere contro una persona per far vincere un altro. Allo stesso modo il "picconiamo il primo" per far vincere il secondo è un po' fallace come "strategia" (se vogliamo chiamarla così).
Se proprio pensate che Dominant Species sia affetto da Kingmaking, giocate a Kingmaker (Avalon Hill, 1976) e ne riparliamo se è presente anche qui quel meccanismo... ;-)

Carte potentissime: VERO!
Ma è un male avere un sistema che di fatto simula perfettamente quello che avviene durante una cazzo di glaciazione? ^^
Citazione
la pianificazione è quasi impossibile

Quella a lungo termine è più un'idea di sviluppo, quella a brevissimo termine per salvare il culo e magari fare anche qualche punto è obbligatoria, altrimenti tanto vale giocare a Carcassonne o al gioco dell'Oca.
Lo svolgimento della partita di fatto spinge il giocatore ad adattare continuamente il proprio gioco a quello che avviene nel mondo, ad eventi più grandi di lui. Ho già detto vero che questa è una glaciazione e la propria specie rischia di estinguersi? ^^
Citazione
tenere sotto controllo tutto è davvero impossibile.
(commento di un giocatore con 1 sola partita alle spalle)

Certo, Carcassonne ce la fai a capire tutto in una partita. Ci sono altri giochi che magari richiedono un pochino più di partite per essere compresi a fondo. Se uno non vuole giocare, ma vantarsi solamente di aver giocato ad un certo gioco, fare 1 partita per gioco è la strada ideale per il successo. Anche possedere la spanna di attenzione di un papero aiuta a sparare boiate in questi casi. ^^

Scusate l'acidità di alcuni commenti, ma inizio ad essere stanco di commenti fatti a sproposito senza la minima cognizione di causa. ^^


Materiali di gioco


Una partita in corso


Particolare della parte di prenotazione delle azioni alla German Game


Esempi di carte