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[Rant] Cosa sono per me i giochi "che funzionano", e perchè Solar è difficile

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Ezio:

Rieccomi dopo le mie brevi vacanze ^^


--- Citazione da: Patrick - 2011-09-15 02:28:33 ---In particolare chiederei per favore ad Ezio di aggiungere la sua esperienza di La Mia Vita Col Padrone, in cui ha cercato di arrivare il prima possibile alla conclusione della partita.

--- Termina citazione ---


In particolare cosa ti interessa sapere? Come ho manipolato le meccaniche per ottenere il mio scopo e questo abbia creato fiction e viceversa?

Patrick:

--- Citazione da: Aetius - 2011-09-19 00:43:54 ---
Rieccomi dopo le mie brevi vacanze ^^


--- Citazione da: Patrick - 2011-09-15 02:28:33 ---In particolare chiederei per favore ad Ezio di aggiungere la sua esperienza di La Mia Vita Col Padrone, in cui ha cercato di arrivare il prima possibile alla conclusione della partita.

--- Termina citazione ---


In particolare cosa ti interessa sapere? Come ho manipolato le meccaniche per ottenere il mio scopo e questo abbia creato fiction e viceversa?

--- Termina citazione ---
sì, ma non solo. In particolare mi interessa, in questo topic, descrivere come, nonostante tu abbia puntato "subito" al finale, le meccaniche ti abbiano costretto a seguire il mood del gioco, a soffrire, forse più degli altri. Insomma, anche se hai cercato attivamente di ribellarti, le regole non ti hanno permesso di farlo, e anzi, ti hanno costretto a fare le peggio cose.

Il tema del topic è come le meccaniche di un gioco ti "costringono" a giocare in una determinata maniera (quella voluta dal gioco/dall'autore), e come ti ostacolano/puniscono se provi a non farlo. La tua giocata a LMVcP di cui mi parlavi a Gnocco mi sembrava un buon esempio in questo senso ^^

Ezio:
Bè, la partita a cui faccio riferimento è quella che ho citato anche nel mio articolo per l'INCBook '11.
La Padrona rapiva i bambini del villaggio per renderli "perfetti" e noi Servitori eravamo la generazione prima. Io ero il sui factotum personale.
Alla fine della prima sessione avevamo superato già i miei limiti e mi sono deciso a chiudere la partita in fretta. Conoscendo bene le meccaniche del gioco le ho sfruttate fino in fondo per accelerare la fine del Padrone.
Questo ha significato fare per DUE SESSIONI esclusivamente scene di Approccio ai Legami. Sono stato costretto a farlo così a lungo perché i numeri del Padrone erano troppo elevati (e anche così sono serviti tre servitori e diversi round per abbattere quella maledetta).
Anche se io avevo deciso di ribellarmi era ancora troppo presto, la presa psicologica del Padrone era ancora troppo forte e il gioco mi ha obbligato ad esaminare più in profondità i rapporti coi Paesani.
Non avessi avuto quella costrizione mi sarei ribellato subito, il Padrone sarebbe morto e non avremmo mai scoperto quanto davvero il mio Servo odiava il Padrone.
Così, invece, abbiamo scoperto che anche i Paesani erano delle merde crudeli e malvagie e sono arrivato al punto di chiedermi seriamente da che parte stare. Fino all'ultimo avevo voglia di andare a strozzare con le mie mani i miei Legami e finire il gioco con Amore 0 perché quei maledetti SI MERITAVANO un altro Padrone che li facesse soffrire.


Tutta questa parte di gioco è stata veicolata dal perverso meccanismo dell'Amore. Tu VUOI Amore. Non importa quanto merde siano i Paesani... tu vuoi che ti amino, perché l'alternativa è peggiore. Forse. Il gioco ti obbliga ad esplorare questo aspetto, ti obbliga a fare delle scelte fra i Paesani e il Padrone e non ti molla finché non le hai fatte davvero tutte.


Un altro esempio che potrebbe interessarti potrebbe essere il modo che ho di giocare ad Apocalypse World.
In AW hai sempre due stat evidenziate. Ogni volta che tiri quella stat (non importa avere successo) fai un PX. Ogni 5 PX hai un Avanzamento e compri qualcosa di nuovo per il PG.
Ecco, io do attivamente e ferocemente la caccia ai PX. Faccio il powerplayer. Il 90% dei tiri che faccio in una sessione è su una delle due stat evidenziate e se non faccio ALMENO un avanzamento a sessione mi preoccupo.
L'effetto sulla fiction è che continuo a tenere il mio personaggio in movimento, lo infilo continuamente in situazioni tese e rischiose, non importa se ho possibilità di successo o meno, e ottengo una fiction spesso tesa, sempre sulla lama del rasoio.

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