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Giochi umoristici o demenziali
Mattia Bulgarelli:
--- Citazione da: Dario Delfino - 2011-09-18 09:54:25 ---Dei giochi nominati ho giocato solo a Mysery bubblegum.
E sai cosa?
NON fa ridere.
--- Termina citazione ---
Parla per te... Noi a GnoccoCon ci siamo AMMAZZATI dalle risate. XD
Complice una conoscenza profonda del "contesto culturale" del gioco ed una precisa volontà di usarlo a piene mani per il nostro divertimento (nel senso di creare situazioni assurde, esagerate, paradossali tanto quanto il materiale di riferimento).
Comunque concordo, non c'è solo la satira e la parodia: M.Bubblegum non è una parodia e non fa ridere in quanto parodia. Fa ridere sfruttando gli stessi meccanismi usati, per far ridere, dal materiale a cui si ispira.
Paolo Busi:
Ciao a tutti.
Ritengo che sia necessario però dare una definizione condivisa di Comico e di Umorismo, altrimenti diventa arduo discutere.
Per la definizione di umorismo ci potrebbe venire in aiuto Wikipedia: "L'umorismo è la capacità o la condizione di persone, oggetti o situazioni di evocare sentimenti di divertimento e suscitare la risata" (http://it.wikipedia.org/wiki/Umorismo), ma per la definizione di Comico?
A complicare il discorso c'è Pirandello, che copioincollo sempre da Wikipedia per semplicità: L'umorismo Nel saggio "L'umorismo" Pirandello distingue il comico dall'umorismo.éé[/color][/size][18][/u][/size] Il primo, definito come "avvertimento del contrario", nasce dal contrasto tra l'apparenza e la realtà. Nel saggio citato Pirandello ce ne fornisce un esempio: [/size] « Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di qual orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d'abiti giovanili. Mi metto a ridere. "Avverto" che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa espressione comica. Il comico è appunto un "avvertimento del contrario" »[/size] (L. Pirandello, L'umorismo, Parte seconda[/color][19][/color][/size])[/size] L'umorismo, invece, nasce da una considerazione meno superficiale della situazione: [/size] « Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse piacere a pararsi così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente, s'inganna che, parata così, nascondendo le rughe e le canizie, riesca a trattenere a sé l'amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario. Ed è tutta qui la differenza tra il comico e l'umoristico »[/size] (L. Pirandello, L'umorismo, Parte seconda[/color][19][/color][/size])[/size] Quindi, mentre il comico genera quasi immediatamente la risata perché mostra subito la situazione evidentemente contraria a quella che dovrebbe normalmente essere, l'umorismo nasce da una più ponderata riflessione che genera una sorta di compassione da cui si origina un sorriso di comprensione. Nell'umorismo c'è il senso di un comune sentimento della fragilità umana da cui nasce un compatimento per le debolezze altrui che sono anche le proprie. L'umorismo è meno spietato del comico che giudica in maniera immediata. [/size] « non ci fermiamo alle apparenze, ciò che inizialmente ci faceva ridere adesso ci farà tutt'al più sorridere.» John Vorhaus in Scrivere il Comico definisce il Comico come l'unione del Dolore e della Verità: una cosa ci fa ridere perché ci fa male e allo stesso tempo sappiamo che è vera. Nel caso dell'esempio di Pirandello conosciamo le umiliazioni cui ci si sottopone per non perdere la persona amata così come conosciamo il dolore di quando l'oggetto amato ci sfugge tra le dita. Si può ridere di ogni umana esperienza, basta che Verità e Dolore siano conosciuti dalle persone cui ci rivolgiamo.
Tutto questo pippone per dire 4 cose:
* Volere "fare un gioco umoristico" e "sviluppare la comicità" possono essere due cose distinte
* L'approccio a Umorismo e Comicità devono essere serissimi, altrimenti si deraglia.
* per fare un gioco demenziale i giocatori devono riconoscerne la demenzialità.
* Senza nessun intento polemico: c'è bisogno di un gioco demenziale? O forse la sfida sta nel fare un gdr Comico, ma non demenziale, tipo Fiasco?
Mattia Bulgarelli:
--- Citazione da: Paolo Busi - 2011-09-19 00:06:50 ---Tutto questo pippone per dire 4 cose:
* Volere "fare un gioco umoristico" e "sviluppare la comicità" possono essere due cose distinte
* L'approccio a Umorismo e Comicità devono essere serissimi, altrimenti si deraglia.
* per fare un gioco demenziale i giocatori devono riconoscerne la demenzialità.
* Senza nessun intento polemico: c'è bisogno di un gioco demenziale? O forse la sfida sta nel fare un gdr Comico, ma non demenziale, tipo Fiasco?
--- Termina citazione ---
Ad istinto, mi piacciono molto questi punti.
Alcuni appunti ai punti, però.
Punto 1: suggerimenti o (ancor meglio) esempi di come si separano o si uniscono?
Punto 2: non sono sicuro di capire che intendi, specie riferendosi al GdR, che è un medium in cui autori e fruitori coincidono e quindi non capisco "da che lato" e in che momenti dev'esserci questa serietà.
Punto 3: perché altrimenti...? Anche qui ti seguo "ad istinto" ma non razionalmente.
Punto 4: il primo istinto mi dice "c'è bisogno di un gioco di un certo tipo in proporzione all'esistenza di giocatori che lo richiedono". ^_-
Dario Delfino:
E va bene, proverò anche in spaace, grandi dei orki e commetee, quando possibile.
Una nota su grandi dei orki: non è vero che fa ridere tutti... infatti su questo stesso forum tempo fa avevo letto di qualcuno a cui il gioco non era piaciuto affatto.
Il che si collega al punto successivo: TUTTO è soggettivo. Niente mosse ninja con me, grazie.
Così come è ovvio che "parlo per me", cioè della mia esperienza, e non di quella altrui che non posso conoscere.
Non credo che Mysery bubblegum dia gli strumenti per fare comicità, tant'è vero che si può fare un "normalissimo shojo" in cui magari c'è qualche sorriso ma che punta su altro. Un esempio per capirsi: johnny è quasi magia. Con Mysery Bubblegum credo che si possa creare un qualcosa di molto simile. Quindi, se voi siete riusciti a giocarlo come una cosa spassosissima, nonostante il gioco possa fare anche altro, mi viene spontaneo pensare che sia stato soprattutto merito vostro.
O forse non conosco le potenzialità di MB, del resto non ci ho giocato tanto.
A questo punto, visto che tanti di voi ritengono che esistano gdr umoristici fatti bene, mi piacerebbe leggere qualche AP in proposito, così da poter scegliere quello che mi ispira di più e provarlo in prima persona, perchè al momento sono ancora scettico... : )
E già che ci siamo, sollevo un quesito sulla rigiocabilità di questi titoli. : )
Mauro:
--- Citazione da: Dario Delfino - 2011-09-19 04:43:39 ---Una nota su grandi dei orki: non è vero che fa ridere tutti
--- Termina citazione ---
--- Citazione da: Mauro - 2011-09-18 11:37:51 ---Grandi Dei Orki, per contro, ha fatto ridere tutte le persone che ho visto giocarci
--- Termina citazione ---
Enfasi aggiunta.
--- Citazione da: Dario Delfino - 2011-09-19 04:43:39 ---Il che si collega al punto successivo: TUTTO è soggettivo. Niente mosse ninja con me, grazie
--- Termina citazione ---
Non è una mossa ninja; semplicemente, tu hai detto (ti cito):
--- Citazione ---E a giudicare da tutti gli altri interventi nel thread e dai giochi citati, sembrerebbe proprio che "l'umorismo" stia tutto nel fare la parodia o la satira di qualche cosa.
Il che, nella migliore delle ipotesi, si traduce (a quanto ho capito) in mezzi sorrisi... nulla di eclatante. Nulla che consenta l' "equivalenza" con altri media che potremmo definire umoristici. Ad esempio: i monologhi dei comici, un fumetto di ratman, un episodio dei Simpson, un film di Aldo Giovanni e Giacomo o qualsiasi altra cosa che FACCIA RIDERE
--- Termina citazione ---
Ponendo quindi il "che faccia ridere" come tratto distintivo di quell'elenco; ho quindi risposto basandomi su quel tratto distintivo che tu hai detto, portando un esempio di un gioco che ha fatto ridere (non mezzi sorrisi: ridere) molte persone e facendo notare che conosco persone cui le cose che hai elencato non fanno ridere.
Se volevi dire altro, approfondisci, io mi sono limitato a rispondere a quello che tu hai scritto.
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