Allora, ecco il mio intervento promesso, sarà più breve del previsto.
Come hanno già evidenziato molti degli intervenuti, il rantone citato (al primo post) parla di DUE cose diverse.
1) "non sono io, è il mio personaggio". Che è una paraculata da sradicare alla radice, la persona che ha scritto il rant ha ragione...
2) ...però poi fa 2+2=5 e dice che "i PG sono parte del giocatore" anche nel senso di "siete voi travestiti". Il che può essere vero in parte (certi tipi di personaggi non riesco proprio a giocarli, tipo quelli veramente cattivi... Tranne Angelica, che più che cattiva è stronza e "oblivious"), ma si spinge a dichiarazioni (le ultime due righe in grassetto) molto discutibili e facilmente smontabili.
Una nota a margine:
Mi ricorda un po' le boiate da scrittore-medium "Non so mai cosa faranno i personaggi prima di scriverlo".
...conosco il genere.
Chi lo dice ha ragione e torto contemporaneamente.
Ragione perché sì, è vero, tu scrittore hai un concept di personaggio ed effettivamente finché non ti metti a scrivere il soggetto e la sceneggiatura non sai cosa farai fare a quel personaggio, e spesso c'è una componente "istintiva", nel senso che le scelte dei personaggi sono quelle "belle" e "giuste" per il senso estetico dello scrittore, che compongono una cosa che ha senso a livello istintivo. È il Lato Luminoso del "ci sta da personaggio".
Torto perché rafforza la nefastissima idea che a scrivere "ci si nasce", come se fosse un superpotere innato e non un mestiere da coltivare. Il Bravo Scrittore™, insomma.
Ora, parallelismi col GdR ce ne sono, non sono difficili da cogliere... ^_-
