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I giochi che ho provato e flessibilita'

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asamuraiinthestorm:
Mmm ok , mi rendo conto che devo essere più preciso , scusate : togliamo di mezzo la complicazione del parpuzio che era solo per esemplificare ed arriviamo al nocciolo : appena ho scoperto il gioco concreto me ne sono subito innamorato . Poi man mano che provavo giochi , mi rendevo conto di quanti altri settings / realtà volevo giocare ma non potevo poiché l' hack non avrebbe funzionato , oppure alle volte ci sarebbe voluto un gioco apposta . Da qui spesso mi trovo nella situazione di voler creare io quel gioco , ma senza sufficiente esperienza , temo . La mia considerazione è la seguente : il gioco concreto funziona , tuttavia mi piacerebbe vedere più giochi adattabili , quindi se Kagematsu parla di amore e pietà , bene ! Ma sarebbe bello poterlo utilizzare in più occasioni che condividano lo stesso tema , idem per altri giochi . Questo il Solar lo fa , non è un generico e basta , ha un tema , ma che può essere esplorato da tanti punti di vista . Quello che dico che sono pochi i giochi che ti danno questa libertà . Ed allora giu di hack ... In questo si concretizza la mancanza di flessibilità e mi sembra che gli autori tendano sempre più alla situazione specifica .

Davide Losito - ( Khana ):
Forse, dovresti iniziare dalle cose semplici.
Hai citato kagematsu. Parla di quello, di cosa ti piace e di cosa invece vorresti che fosse diverso.
Una volta che hai capito questo, ti sarà molto più facile chiedere consigli, perché saprai su cosa chiederli.
Magari, scoprirai che la risposta te la sai dare da solo, perché ti sei dedicato e concentrato su un argomento specifico.

Questo non è un problema legato soltanto ai giochi più nuovi e coerenti. Anche Call of Chtulhu è diverso da D&D.

Mattia Bulgarelli:

--- Citazione da: asamuraiinthestorm - 2011-09-03 10:27:37 ---mi sembra che gli autori tendano sempre più alla situazione specifica .

--- Termina citazione ---

Mah, può anche essere.

Le "mode" esistono, e magari alcuni autori hanno scoperto che cosa si può fare coi giochi specificamente puntati su una certa situazione lo vogliono esplorare a fondo.
Non so dirti se sia una tendenza generale a livello mondiale o se sia vero solo per alcuni autori (che so, Czege? Nicotine Girls è davvero molto puntato su uno scenario preciso, mentre sarei, a pelle, più elastico con LMVcP).

Però per esempio ho assaggiato da poco Technoir, che è un gioco molto recente e che lascia (ripeto: impressione mia, "a pelle") molta personalizzazione al singolo gruppo.

@Moreno: sono d'accordo sul fatto che "new wave" vuol dire un po' tutto e niente, e, aggiungo, anche perché di "new" ormai non c'è molto, dopo DIECI ANNI sarebbe il caso di darli per acquisiti. ^^;

È per questo che terrò d'occhio il thread: si parli di titoli specifici, di impressioni personali e di esperienze personali. NON si parli di "categorie": il fraintendimento è sempre dietro l'angolo.

Moreno Roncucci:

--- Citazione da: asamuraiinthestorm - 2011-09-03 10:27:37 ---Mmm ok , mi rendo conto che devo essere più preciso , scusate : togliamo di mezzo la complicazione del parpuzio che era solo per esemplificare e arriviamo al nocciolo : appena ho scoperto il gioco concreto me ne sono subito innamorato . Poi man mano che provavo giochi , mi rendevo conto di quanti altri settings / realtà volevo giocare ma non potevo poiché l' hack non avrebbe funzionato , oppure alle volte ci sarebbe voluto un gioco apposta . Da qui spesso mi trovo nella situazione di voler creare io quel gioco , ma senza sufficiente esperienza temo . La mia considerazione è la seguente : il gioco concreto funziona ,mi piacerebbe vedere più giochi adattabili , quindi se Kagematsu parla di amore e pietà , bene ! Ma sarebbe bello poterlo utilizzare in più occasioni che condividano lo stesso tema , idem per altri giochi . Questo il Solar lo fa , non è un generico e basta , ha un tema , ma che può essere esplorato da tanti punti di vista . Quello che dico che sono pochi i giochi che ti danno questa libertà . Ed allora giu di hack ...

--- Termina citazione ---

Vediamo allora quali sono, secondo me, le domande giuste per ottenere le risposte che cerchi.

La prima mi sembra
1) "potete segnalarmi un sistema che potrebbe essere adatto per giocare xxxxxx?
o più in generale (ma ottenendo risposte meno precise)
1b) "potete segnalarmi sistemi per giocare via via in ambientazioni diverse?"
Questa seconda domanda darà luogo ad un sacco di risposte, molte delle quali inutili, perchè non può assolutamente esistere un sistema valido per tutte le ambientazioni (un sistema che fa tutto è un sistema che non fa niente. Non facendo niente non vedi che spinge da qualche parte - cioè che faccia qualcosa -  e ti sembra che faccia tutto). Quelli che conosco che hanno un range più ampio sono The Pool o Avventure in Prima Serata, e anch'essi influenzano molto pesantemente il risultato. Il Solar System pare "generico" perchè somiglia a prima vista a D&D ma non lo è, e infatti D&D è un gioco assolutamente non generico. E non somiglia per nulla in realtà al Solar, è solo un gioco di specchi.

O partendo da un altro punto di vista:
2) "Mi piace il gioco x ma non mi piace l'ambientazione y, come si fa a spostarlo nell'ambientazione Z?"

Prendiamo l'esempio che hai fatto, Kagematsu.
"quindi se Kagematsu parla di amore e pietà , bene ! Ma sarebbe bello poterlo utilizzare in più occasioni che condividano lo stesso tema ,"
Un gioco VERO (non un accozzaglia di regole messe lì ad occupare pagine) non è fatto solo del sistema di gioco. E' fatto di setting, personaggi, situazioni, sistema e colore (ad essere precisi è il gioco al tavolo che è fatto di queste componenti, ma come testi che servono a descrivere un certo tipo di gioco sono presenti anche nei manuali).

In Kagematsu dici che il sistema parla di amore e pietà. Ma non solo. Parla anche di contrasti fra le regole sociali e la necessità e di ruoli di coppia.

Ecco come sarebbe Kagematsu giocato al giorno d'oggi in Italia:
"Sono in pericolo, te la dò subito così mi salvi"
"OK, poi chi se ne frega, dopo che ti ho scopato chi si è visto s'è visto"

Dici che il fatto di essere ambientato in una società rigida come quella giapponese e il fatto che Kagematsu sia comunque legato ad un codice d'onore, non fa parte del gioco?   8)

Non significa che non sia hackabile. Ma devi portare TUTTO il gioco, non solo il sistema.  O trovi una società e un ambientazione simile, o non funziona.

Proprio perchè funziona. Funziona, ha un effetto in gioco, cioè lega in una certa maniera le cinque componenti che ho descritto prima, non puoi togliere una ruota da un automobile e aspettarti che non ne risenta (a meno che l'automobile non sia finta, e quindi non andava nemmeno prima)

E' una cosa che entra a fatica nella testa di chi è abituato ai gdr tradizionali. Un caso emblematico è Cani nella Vigna.  Essendo stato uno dei primi giochi indie ad uscire dall'ambito della comunità forgita e ad avere successo fra i giocatori tradizionali, c'è stata una marea di  "che gioco bellissimo,  ma non mi piace il western. Lo porto nel mondo di Warhammer 40.000. O nl mondo di D&D. O nel medioevo con gli inquisitori"
E' stata ovviamente una debacle catastrofica.  Qualche gruppo è riuscito a giocare qualcuno di questi hack tramite accordi sociali ferrei, ma in generale il gioco semplicemente non funzionava più. "ho visto questo volante bellissimo, l'ho staccato dal Ferrari e l'ho attaccato al paracarro, e adesso non funzona più. Come mai?"

Non dico che non si possano fare hack (anzi, se ne sono fatti tanti) ma farli partendo solo dal sistema è una ricetta per l'insuccesso sicuro. Bisogna vedere come funziona con il resto delle componenti. E cercare di alterare questo funzionamento in maniera da poter cambiare qualche pezzo lasciando il gioco funzionante. E' game design, dopotutto.

[crosspost con Davide e Mattia]

Mattia Bulgarelli:

--- Citazione da: Moreno Roncucci - 2011-09-03 10:52:51 ---[...]
In Kagematsu dici che il sistema parla di amore e pietà. Ma non solo. Parla anche di contrasti fra le regole sociali e la necessità e di ruoli di coppia.

Ecco come sarebbe Kagematsu giocato al giorno d'oggi in Italia:
"Sono in pericolo, te la dò subito così mi salvi"
"OK, poi chi se ne frega, dopo che ti ho scopato chi si è visto s'è visto"

Dici che il fatto di essere ambientato in una società rigida come quella giapponese e il fatto che Kagematsu sia comunque legato ad un codice d'onore, non fa parte del gioco?   8)

Non significa che non sia hackabile. Ma devi portare TUTTO il gioco, non solo il sistema.  O trovi una società e un ambientazione simile, o non funziona.

--- Termina citazione ---

Faccio un controesempio "in positivo": La Mia Vita Con Angelica.
Perché funziona, e funziona bene?
Perché rispetto al pubblico a cui l'ho fatto provare innesca gli stessi meccanismi del gioco originale, a volte in modo ancora più "potente": la "sudditanza psicologica" per un Padrone gotico richiede un certo salto mentale, la "sudditanza psicologica" per La Bionda Stronza™ è molto più facile da sentire... Basta ricordarsela.

Le meccaniche di gioco non le ho NEMMENO TOCCATE (e infatti non ho molto di cui vantarmi, come "designer", LOL!), ho cambiato solo l'ambientazione, l'ho commentata per esteso, e l'ho avvicinata alle esperienze dei giocatori.

Insomma: le aspettative dei giocatori sull'ambientazione e sulla partita sono più che sufficienti a fare la differenza, anche se tutto il resto è uguale identico. Ezio, se sei in ascolto, mi devi dire de La Mia Vita Con Vetinari, ok?

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