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gdr con setting pervasivo?

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Davide Losito - ( Khana ):

--- Citazione da: Mr. Mario - 2011-08-31 06:49:39 ---In un buon setting ci deve essere spazio per immaginarsi dei protagonisti che abbiano un impatto rilevante. In molti romanzi questo spazio non c'è, perché, giustamente, lo occupano i protagonisti del romanzo.

--- Termina citazione ---


Verissimo, ma perché in questo caso stai sovrapponendo il setting-Romanzo con la storia-Romanzo.
In buon romanzo, o un buon film, racconto, piece teatrale, ha più o meno le stesse suddivisioni dell'exploration di un GdR.
Il "setting" della time-line di Star Wars - "setting" più propriamente detto - non comprende i personaggi delle due trilogie, a meno che tu non voglia fare uno spin-off che includa uno o più di quei personaggi come "morsetto elettrico" che unisce il setting alle tue vicende.
Quindi necessariamente, se vuoi usare il "setting" di Star Wars, dovrai - appunto - usare il "setting" e non le "vicende delle due trilogie".


Discorso invece completamente diverso per Asimov; qui il problema è che Asimov voleva far passare determinati concetti che, in questo momento, solo Shock riesce a rendere. Ma questo non è chiaramente un difetto di Asimov, ma IL pregio di Shock, che è stato costruito per funzionare su quei romanzi e racconti.
Al contrario, per come la vedo io, funziona poco con il Cyberpunk. Ma è una caratteristica, non un difetto.

Mr. Mario:

--- Citazione ---Verissimo, ma perché in questo caso stai sovrapponendo il setting-Romanzo con la storia-Romanzo.
In buon romanzo, o un buon film, racconto, piece teatrale, ha più o meno le stesse suddivisioni dell'exploration di un GdR.
Il "setting" della time-line di Star Wars - "setting" più propriamente detto - non comprende i personaggi delle due trilogie, a meno che tu non voglia fare uno spin-off che includa uno o più di quei personaggi come "morsetto elettrico" che unisce il setting alle tue vicende.
Quindi necessariamente, se vuoi usare il "setting" di Star Wars, dovrai - appunto - usare il "setting" e non le "vicende delle due trilogie".
--- Termina citazione ---

Allora, se nel Signore degli anelli tolgo i personaggi, in quel setting mi resta posto per altri che possano avere un impatto significativo? O mi devo spostare talmente tanto ai margini di quello che è descritto che in pratica sto creando qualcosa di nuovo? Che è poi quello che hanno fatto tutti gli scrittori dell'expanded universe di Star Wars. Mi sposto prima o dopo, in spazi che sono solo accennati nell'opera originale, in modo da raccontare qualcosa di mio.

Questo perché sono setting costruiti intorno ad una quest principale, se vogliamo. C'è il cattivo, e i protagonisti dell'opera lo affrontano e lo sconfiggono. Se tiro via i protagonisti e le vicende, non mi rimane spazio per raccontare qualcosa di rilevante quanto abbattere Sauron o l'imperatore.

In altre opere, citavo ad sempio Stardust e Nessun Dove, i protagonisti non sono la chiave di volta che decide il destino dell'universo, e quindi c'è più spazio per raccontare altre storie. Magari non devo nemmeno eliminare i personaggi. Anzi, voglio che i miei pg debbano chiedere un favore al Marchese di Carabas. :)


--- Citazione ---Discorso invece completamente diverso per Asimov; qui il problema è che Asimov voleva far passare determinati concetti che, in questo momento, solo Shock riesce a rendere. Ma questo non è chiaramente un difetto di Asimov, ma IL pregio di Shock, che è stato costruito per funzionare su quei romanzi e racconti.
Al contrario, per come la vedo io, funziona poco con il Cyberpunk. Ma è una caratteristica, non un difetto.
--- Termina citazione ---

Io non parlavo di pregi o difetti. Contesto che un buon romanzo crei automaticamente un buon setting. Adoro Asimov, ma come dicevo ci posso giocare al massimo Shock, e anche così, so che lo tradirò (vedi le osservazioni di Baker su AIPS e Firefly). I miei personaggi daranno una risposta completamente diversa da Hari Seldon allo shock "Si può prevedere scientificamente gli andamenti politici". O da Susan Calvin, Powell e Donovan a "vengono creati i cervelli positronici"

Hoghemaru:
tornando al discorso principale, per quanto mi riguarda la struttura di TWON la trovo molto vicina alla mia idea di setting scritto bene

un setting "corposo" dovrebbe essere suddiviso in blocchi indipendenti, cioè dare la possibilità di con centrarsi su determinate parti potendo trascurare il resto (ad esempio in TWON puoi tranquillamente leggerti solo Maldor e tralasciare il resto)

inoltre dovrebbe esserci una sintesi di ogni blocco, magari all'inizio, in modo tale che si possa avere subito un'idea generale e si possano accennare alcune cose in gioco senza stare a leggersi tutto (es: mi leggo per bene uno dei blocchi, ma posso fare riferimenti agli altri grazie alle sintesi)

e secondo me sarebbero interessanti i setting instabili: presentare una situazione che è sul punto di esplodere da un momento all'altro e in cui i personaggi, nel bene e nel male, possono fare la differenza.


ovviamente condivido anche ciò che ti hanno già detto sul legare strettamente le meccaniche al setting

Antonio Caciolli:

--- Citazione da: Mr. Mario - 2011-08-31 06:49:39 ---
--- Citazione da: Antonio - 2011-08-31 04:16:38 ---aggiunta: ultimamente sono sempre più convinto che un buon libro sia anche un buon setting
--- Termina citazione ---

Sai... no?

Ad esempio, continuo ad amare Il signore degli anelli e continuo a pensare che faccia davvero schifo come setting per un gioco di ruolo. Con tutto Asimov si riesce a fare solo shock. In genere per fare Guerre Stellari, lo fai in un periodo siverso da quello descritto nei film, quindi il setting non è dato dai film. I ragazzi di Anansi di Gaiman non girerebbe, mentre sia Nessun dove sia Stardust funzionerebbero.

In un buon setting ci deve essere spazio per immaginarsi dei protagonisti che abbiano un impatto rilevante. In molti romanzi questo spazio non c'è, perché, giustamente, lo occupano i protagonisti del romanzo.

--- Termina citazione ---


scusami non mi sono spiegato bene (anzi per nulla). intendo che spesso costruire un setting usando quello che conosciamo è molto meglio che avere un setting già fatto nei dettagli. cioé avere un abbozzo che dica poco o nulla ma al quale puoi aggiungere tutte le cose che ti vengono in mente dalla letteratura fa venire cose molto belle, mentre se un manuale ha un setting già fatto quello deve piacerti e se non ti piace è un problema.


con questo voglio dire che ben venga un setting completo (il consiglio di Moreno secondo me è importante) ma c'è sempre il rischio che poi non riesca ad attecchire perché non piace a chi lo legge, ma credo che Tazio abbia molta e buona fantasia

Davide Losito - ( Khana ):

--- Citazione da: Mr. Mario ---Mi sposto prima o dopo, in spazi che sono solo accennati nell'opera originale, in modo da raccontare qualcosa di mio.

--- Termina citazione ---
Sicuramente, ma io questo lo vedo positivo.
Cioè... non ti è mai venuto in mente di fare una one-shot o una partita da poche sessioni, giocandoti le spie ribelli che ottengono i piani della Morte Nera?

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