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gdr con setting pervasivo?

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Claudia Cangini:
Parlando di setting imponenti mi viene in mente Spione. Un manuale in cui due terzi sono in pratica setting per il terzo restante (le regole).


Lì  funziona da dio perchè il setting è molto piacevole da leggere e varrebbe il libro da solo. E' un testo scorrevole, pieno di curiosità, spigolature, luoghi comuni sfatati.
Forse il barbatrucco potrebbe essere proprio questo, rendere interessante in setting DI PER SE'. Sul come non ho però le idee chiare: un romanzo? Racconti? Fumetti?

Moreno Roncucci:
Per "setting pervasivo", se non mi sbaglio, non si intende di solito il fatto di giocare in continuazione nel mondo reale? (una cosa tipo Pathos, insomma).

Boh, forse mi confondo e comunque non è nel glossario...

La scarsità di gdr con setting molto dettagliati nei giochi forgiti credo dipenda soprattutto dal tempo che ci vuole per scriverli (e dal fatto che l'importanza di un setting iperdettagliato, unica differenza fra i "tradizionali", è parecchio sgonfiata quando puoi agire sul sistema). Però ce ne sono, Near ormai con le aggiunte di Eero è gigantesco (anche troppo, lo preferivo più piccolo).

Molti giochi poi, tipo Apocalypse World e Trollbabe, partono senza un setting specifico ma prevedono che venga costruito in gioco, diventando sempre più dettagliato.

Però una cosa che si è vista, a livello pratico, è che più definisci il setting, meno devi definire i personaggi.  Perchè se definisci molto sia setting che personaggi hai automaticamente definito anche la situazione e ingessi il gioco (in pratica hai fatto rientrare il megaplot dalla finestra).  E' un errore (o almeno, di solito lo è, non so se ci sono maniere di evitarlo) l'avere personaggi che partono con obiettivi e personalità molto ben definite in un mondo delineato e "prefissato" nei minimi dettagli. (guarda per esempio come danneggia il gioco partire in Trollbabe con una trollbabe con obiettivi ben definiti prima di iniziare a giocare)

[edit: crosspost con Claudia]

Suna:

--- Citazione da: Claudia Cangini - 2011-08-30 12:26:25 ---Parlando di setting imponenti mi viene in mente Spione. Un manuale in cui due terzi sono in pratica setting per il terzo restante (le regole).


Lì  funziona da dio perchè il setting è molto piacevole da leggere e varrebbe il libro da solo. E' un testo scorrevole, pieno di curiosità, spigolature, luoghi comuni sfatati.
Forse il barbatrucco potrebbe essere proprio questo, rendere interessante in setting DI PER SE'. Sul come non ho però le idee chiare: un romanzo? Racconti? Fumetti?

--- Termina citazione ---

Cavolo, grazie Claudia, a Spione non ci avevo pensato! Ecco un buon riferimento, assieme al già citato Hot War, su come mi piacerebbe sviluppare il mio setting. Terrò a mente, thanks a lot!

Antonio Caciolli:

--- Citazione da: Claudia Cangini - 2011-08-30 12:26:25 ---Parlando di setting imponenti mi viene in mente Spione. Un manuale in cui due terzi sono in pratica setting per il terzo restante (le regole).


Lì  funziona da dio perchè il setting è molto piacevole da leggere e varrebbe il libro da solo. E' un testo scorrevole, pieno di curiosità, spigolature, luoghi comuni sfatati.
Forse il barbatrucco potrebbe essere proprio questo, rendere interessante in setting DI PER SE'. Sul come non ho però le idee chiare: un romanzo? Racconti? Fumetti?

--- Termina citazione ---


nella mia esperienza ho dovuto aspettare di provarlo per mettermi a leggerlo (devo dire con piacere). prima di provare il gioco mi faceva molta fatica leggermi tutta quella pappardella di informazioni (che poi uso a spizzichi e bocconi nel gioco visto che non me li ricordo mai :P )




aggiunta: ultimamente sono sempre più convinto che un buon libro sia anche un buon setting e quindi viaggio combattuto su quale sia il tipo di setting che preferisco in un manuale

Mr. Mario:

--- Citazione da: Antonio - 2011-08-31 04:16:38 ---aggiunta: ultimamente sono sempre più convinto che un buon libro sia anche un buon setting
--- Termina citazione ---

Sai... no?

Ad esempio, continuo ad amare Il signore degli anelli e continuo a pensare che faccia davvero schifo come setting per un gioco di ruolo. Con tutto Asimov si riesce a fare solo shock. In genere per fare Guerre Stellari, lo fai in un periodo siverso da quello descritto nei film, quindi il setting non è dato dai film. I ragazzi di Anansi di Gaiman non girerebbe, mentre sia Nessun dove sia Stardust funzionerebbero.

In un buon setting ci deve essere spazio per immaginarsi dei protagonisti che abbiano un impatto rilevante. In molti romanzi questo spazio non c'è, perché, giustamente, lo occupano i protagonisti del romanzo.

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