Play by Forum > (Trollbabe) PbF 5

Avventura 1-Topic di gioco

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vanphanel:
Mia
Hai viaggiato per tanto tempo,fino a ritrovarti in una foresta fittissima.La luce del sole filtra appena,e il sottobosco,morbido ed umido,è celato alla vista da una nebbiolina persistente.L'aria è pervasa da strani odori,dolciastri quasi,che ti si appiccicano addosso come una seconda pelle.Cammini quasi a fatica,fin quando non cominci ad udire delle voci provenire da poco lontano:
"Ingald" dice una delle voci "Ti avevo detto che non ne valeva la pena,ma tu sei voluto venire lo stesso,e adesso due di noi già sono in pericolo.Te l'avevo detto,questa foresta non perdona!"
Fai per avvicinarti,e intravedi un fuoco,e un manipolo di uomini seduti attorno,quasi immersi nella nebbia.Uno di loro è in piedi,e si rivolge ad un uomo minuto,seduto su una radice.Due uomini sono intabarrati dentro delle coperte,e sembrano assenti.Gli altri ascoltano con attenzione.
Fai quasi in tempo a vedere una serie di contenitori di pelle,quando senti il sibilo di una freccia al tuo fianco,seguito da una voce stentorea provenire dall'alto:
"Ingald!Pare che i troll abbiano mandato ancora qualcuno!Signora,se come penso vieni per conto di Hrenk farai meglio ad andartene:voi troll non ce la raccontate giusta!"

Neith
Hai camminato per giorni a fianco delle montagne,fino a quando i monti sono digradati in un altopiano,sopra di te.Nel frattempo,le rocce sotto l'altopiano hanno cominciato a formare una conca,all'interno della quale hai visto una piccola cittadina:è Il villaggio del Pendio,di cui avevi già sentito parlare,così chiamato perchè si inerpica sul pendio dell'altopiano stesso.Solo un sentiero mette in comunicazione il villaggio con la sommità dell'altopiano,su cui intravedi una grande costruzione.Stai ancora camminando sulle rocce,quasi serafica,quando davanti a te vedi,sul sentiero poco distante,una donna dai lunghi capelli corvini raccolti a treccia,vestita con una sorta di tunica di lana grezza,su cui poggia una giacca dello stesso materiale,lunga fino ai piedi.La ragazza cammina a passo spedito nella direzione del villaggio,come se avesse urgenza di fare qualcosa.Mormora tra sè,come se stesse pregando.Dietro di lei altri 4 uomini,vestiti nello stesso modo e con la stessa capigliatura.D'un tratto la giovane si ferma,quasi avesse avvertito la tua presenza(o forse ha solo sentito il rumore della tua lancia sulle rocce),e si avvicina a te,uscendo dal sentiero.Poi,una volta di fronte a te,piega la schiena in avanti,in segno di saluto.
"Mia Signora,il grande Karà vi ha portato qui,come il mio signore,il sommo Romas,aveva predetto.Un aiuto dalla montagna,ha detto,e dalla montagna venite.Mi aiuterete a portare una goccia di acqua nel nostro mare?"

Kira
Hai percorso quasi tutta la catena montuosa,e sei giunta alfine all'ultima altura,Il monte Barriera.Vedi sotto di te una città,e verso la costa,in lontananza,un sontuoso palazzo,con un tetto dalle pendici girate verso l'alto.Stai scendendo a valle,quando vedi sulla strada,nella tua stessa direzione,un carro,all'interno del quale un giovane troll,legato e vistosamente ferito,viene trasportato.Quattro uomini scortano la vettura,due dei quali gettano costantemente sguardi alle loro spalle,fin quando ti vedono.Dapprima non ti danno importanza,poi,quando gli passi vicino,si fermano,e percepisci i loro sguardi posarsi su di te...sul tuo corpo,sulla tua lancia...sulle tue corna....e senti le loro armi cominciare a stridere nei loro foderi..
"Dove va,signora?potremmo scortarla..."afferma una di loro,cercando goffamente di nascondere la sua paura,e la lama che ha sguainato dietro la schiena..


Allora,ho dovuto guidare un pò i vostri pg.se non va bene ciò che ho fatto,ditemelo,e cambierò il post.

Caleb75:
Rallento il passo fino quasi a fermarmi, e volgo lo sguardo all'uomo che mi ha parlato. Ho un'espressione seria in volto. Prima di rispondergli osservo di sfuggita il prigioniero sul carro, dopodiché riporto lo sguardo su di lui e dico con voce ferma: "No, grazie. So badare a me stessa".
Socchiudo gli occhi, ma senza smettere di fissarlo. Analizzo mentalmente la situazione. Sono pronta all'azione, anche se cerco di non darlo a vedere.
I quattro uomini sembrano soldati di professione? Indossano armature? Chi altro c'è sul carro, oltre al prigioniero? Un cocchiere? Quanti e quali animali stanno trainando il carro?
Se i miei interlocutori si fermano, mi fermo anch'io, altrimenti proseguo per la mia strada (per adesso).

vanphanel:
i quattro uomini,vistosamente NON soldati,indossano delle protezioni in cuoio e metallo,usurate e vecchie.Alla cinta hanno dei coltelli,e uno di loro(quello che ti ha parlato)ha una spada corta al fianco.La sua mano destra è andata dietro la schiena prima di parlarti,e capisci che le sue dita stringono un pugnale.
Il carro è trainato da una coppia di cavalli,e non si tratta di un carro comune,ma di un carro\gabbia,forse usato per i grossi animali.Alla guida del carro un soldato,dall'abbigliamento,con al fianco una serie di funi ammucchiate.
L'uomo che ti ha rivolto la parola,un piccolo uomo dall'aria di chi non si sporca mai le mani,alla tua affermazione sorride,ma il suo sorriso tradisce nervosismo.Il carro è già fermo,e i cinque sembrano aspettare che ti incammini.
"Ma certo ma certo...si vede,ovviamente"afferma l'uomo,e si scambia una rapida occhiata con i compagni,una occhiata sempre più preoccupata.

Fabrizio Petorella:
Capisco ben poco di ciò che sta accadendo, per fortuna riesco a mantenere il mio viso inespressivo come sempre. Ma per un attimo resto interdetta. Forse questa gente potrebbe solo farmi perdere tempo, o forse potrebbe invece farmi guadagnare qualcosa. E' questione di un momento. Guardando l'aria di sottomissione con cui quella gente mi osserva, un sorriso impercettibile solca il mio viso. Forse è solo curiosità o magari è l'avidità a guidarmi. Non importa. Mi limito ad un semplice cenno di assenso. Pendono dalle mie labbra. Di' una parola e magari non capiranno, magari interpreteranno male ciò che dici, magari prenderanno il tuo aiuto per un gesto caritatevole e disinteressato. Non apro bocca mentre mi osservano rapiti. Un altro cenno con la testa, stavolta verso il villaggio, e siamo già silenziosamente in cammino.

Mattia Di Ciollo:
"Sono appena arrivata e voi avete fatto già due errori: mi avete attaccata e mi avete scambiata per uno scagnozzo dei troll; ma fingiamo che non sia successo niente e ricominciamo dall'inizio.", dico continuando a camminare fino ad entrare in mezzo all'accampamento umano, con gli occhi tremanti degli umani fissi su di me.
"Vedo da me siamo in tempo di guerra, ma se mi date da mangiare e da bere, intanto spiegandomi cosa sta accadendo, vedrò se potrò mettere un pò a tacere questo caos."
E detto ciò li fissai il un sorriso più tranquillizante che potessi mai sfoggiare

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