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Fa davvero male leggere cose false?

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Iacopo Benigni:
Nella scorsa settimana Oddifreddi su "L'Espresso" ha enunciato la tesi secondo la quala una società invasa da storie inventate siano essi romanzi o film sia più debole e influenzabile da religiosi o politici che vorrebbero controllare la popolazione. Insomma essere bombardati, anche consapevolmente, da storie false ci induce a essere più facilmente condizionati da chi ci raconta storie false

http://odifreddi.blogautore.repubblica.it/2011/08/17/menzogne-letterarie-e-verita-scientifiche/

Cosa ne pensate?

Pensate che anche i gdr facciano parte di questi "bombardamenti"? Provate per un'attimo a essere distaccati per favore.

Provate a fare finta di non giocare ai gdr: siete d'accordo con Oddifreddi?


Per me visto che i gdr sono un mezzo per creare, raccontare e diffondere storie (o almeno potrebbero esserlo ;) ) il discorso è interessante.

Niccolò:
non saprei. con certi gdr non "te le raccontano", dopotutto.

Kagura:
Secondo me, la creazione di storie finte non é dannosa: permette di postulare mondi e situazioni probabilmente al di la delle comuni possibilità umane, trovando magari nuove soluzioni a vecchi problemi.
E il gdr come "mezzo" per creare/diffondere storie secondo me non fa eccezione.
Per concludere, penso che certe persone dovrebbero smetterla di temere la loro fantasia: l'immaginazione é una parte del tutto, non il tutto. Vivere immersi nella finzione, per me non so per altri, non é mai stato così totalizzante come viene presentato nell'articolo linkato, la finzione é solo una pausa dalla realtà che poi viene a farti patpat sulla spalla per dirti "Vabbé, ti sei divertito, ora ricordati che devi studiare/lavorare/mangiare/etc."

Mauro:
Viene da chiedersi se a causare una simile cosa sia l'esposizione a storie di fantasia o il disinteresse verso Storia, politica, ecc.: se uno fruisse di molte opere fantastiche, ma contemporaneamente conoscesse bene la Storia passata e attuale, rientrerebbe nel caso detto da Odifreddi?
Non mi trovo poi d'accordo con le conclusioni cui arriva partendo da un fatto:
--- Citazione ---Oggi qualunque scrittore o attore da quattro soldi, per non parlare di uno da milioni, riceve più attenzione ed esposizione di qualunque premio Nobel
--- Termina citazione ---
Che è verissimo; Odifreddi però lo porta a esempio di una società che conosce la realtà e si disinteressa di essa. Ma quello dipende dall'essere esposti a opere di fantasia; o dalla specificità degli argomenti legati al Nobel, che per loro natura sono fruibili solamente da un pubblico specialistico?

Cultura necessaria per leggere Harry Potter: elementari.
Cultura necessaria per capire non dico la ricerca, ma le conclusioni ("scopre [...] le particelle che sono responsabili dell'interazione debole, cioè i bosoni vettoriali W+, W− e Z, confermando anche la teoria dell'unificazione della forza elettromagnetica e della interazione debole nella forza elettrodebole"; Wikipedia): laurea in fisica (o conoscenze equivalenti).

Moreno Roncucci:
Il Gdr come manuale, libro (distinto dall'attività)? Si, ovvio. E' un libro come un altro.

un manuale di gdr può benissimo presentare un punto di vista razzista o sessista: vedere in tutte le illustrazioni eroi nerboruti che dominano povere donne, vittime sottomesse da salvare, comunica un immagine precisa del ruolo delle donna. Così come fare un gdr in cui i cinesi sono i nemici e descritti come infidi e traditori, per esempio.

Altre forme di comunicazione sono più sottili. Le azioni che vengono premiate dal sistema, per esempio (se uccidere i nemici invece che catturarli, per esempio, desse il doppio degli xp? E anche questo è un esempio grezzo e grossolano per farlo stare in una riga, ma avendo a disposizione un intero manuale si può essere più sottili...)

Non credo a "complotti" o "indottrinamenti" come potrebbe avvenire con la TV: qualcuno che voglia fare propaganda con un gdr sarebbe da licenziare, perdere tempo e denaro per così cosi poco diffuse... è piuttosto l'indottrinamento già presente negli autori che si trasmette in quello che scrivono.

D'altro canto, il fatto che i manuali di gdr per essere usati presuppongono l'uso almeno minimo della creatività personale, li rende molto più efficaci per me come mezzi di anti-propaganda o di riflessione.

Spione è stato concepito proprio per contrapporre la creatività personale (che porta con sé quello che si pensa davvero della guerra fredda) contro la propaganda trionfalistica nata e cresciuta durante e dopo la guerra fredda. Proprio come la letteratura di rifermimento (Le Carrè soprattutto). Letteratura contro propaganda di regime: anni dopo si è scoperto che l'informazione "ufficiale" anche nel "mondo libero" era piena di falsità, mentre Le Carrè (che era stato davvero una spia per un certo periodo) e altri, dietro il paravento delle "storie di fantasia", ne raccontavano la realtà. 
Ma la cosa è spiegata molto meglio dentro Spione, non voglio banalizzarla qui.

Anche Cani nella Vigna, spingendo (anche violentemente) i personaggi a decisioni sempre più difficili, diventa decisamente un mezzo anti-propaganda (non appena un giocatore utilizza in gioco una risposta propagandistica precotta, il GM ha il dovere di metterla alla prova e i mezzi per farlo).  La stessa cosa penso si possa dire, più o meno, di ogni gioco story now, anche se non tutti prevedono la sfida continua alle credenze del giocatore come CnV.

Insomma, qualunque cosa comunica qualcosa. E' impossibile fare un libro che non faccia affermazioni, che potrebbero benissimo essere propagandistiche e false. Almeno, a differenza di quello che accade con il cinema e la TV, nei gdr l'uso prevede che anche il giocatore dica la sua, e non stia zitto in poltrona con il telecomando in mano...

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