Gente Che Gioca > Gioco Concreto
[SLOW DOWN] Basta con gli snobbismi anti-game design
il mietitore:
Mi ero perso questo passaggio...
--- Citazione da: Suna - 2011-08-11 07:34:26 ---
Forse è ragionevole che ci sia una certa diffidenza vista la situazione, quando questa arriva a paradossi ridicoli del tipo "devo giocare montsegur almeno una volta perché voglio farne un hack" (non ricordo dove l'ho sentito, scusate l'incompletezza). Come a dire che per sentirsi moralmente autorizzato a fare un hack, deve aver provato questo gioco una volta, come se bastasse a capirlo ed interiorizzarlo. Ma si tratta di casi estremi ed isolati.
--- Termina citazione ---
Ah, c'est moi!
Sarò onesto, io come al solito vedo in tutte queste discussioni pro/contro game designer un gran polverone partito da un post di triex che, al di là del titolo, mi pareva semplicemente dire "se volete fare game designer prendetevela easy e fatelo bene". Nulla da ridire, e infatti non ho risposto.
Le ragioni che spingono al game design possono essere molteplici come già si è visto. La ricerca della fama è la più coraggiosa, per quel che mi riguarda: diventare famosi facendo game design, vista la situazione attuale del mercato sotto questo punto di vista, non è un lavoro da chiunque. Non credo sia la più nobile delle motivazioni, ma onestamente me ne sbatto: se il gioco alla fine funziona, è divertente, è coerente, volente o nolente questo soggetto ha fatto qualcosa di buono all'ambiente. E se diventerà famoso buon per lui, lo invidierò.
Per quanto riguarda il mio caso personale: credo sia normale, dopo anni che hai un hobby, cominciare a spostare la tua ottica in quell'ambiente. Se uno ha il pollice verde, forse cova il sogno di aprire un giardino botanico; se uno è fin da giovane appassionato di scacchi, forse spera un giorno di coniare una nuova "mossa", darle il proprio nome, e saperla poi utilizzata dai maestri in qualche loro partita. Nel caso dei GDR, dopo anni che uno gioca e si appassiona al giocare, credo sia naturale (anzi, mi stupirebbe il contrario) che questi voglia cominciare a fare qualcosa di diverso: non più giocare un gioco creato da altri, ma far giocare altri al proprio gioco. Tant'è che molte persone che conosco (anche tradizionalisti) hanno qualche progetto nel cassetto a riguardo. Può essere una bozza di sistema buttata giù in 10 minuti durante la sessione, può essere un gioco in open beta, può essere un'hack o qualcosa di simile. Credo che la maggior parte delle persone che conosco, a pensarci, abbiano qualche forma di progetto. Dicevo del mio caso personale: anche io ho cominciato così. Dopo avere provato vari giochi (che all'epoca credevo essere tanti, D&D 3.5, oWoD, Exalted, Sine Requie, poco altro) cominciai ad avere le prime "idee", di sicuro grezzissime, ma pur sempre decretate da quella che considero la normale propensione al volere avere il PROPRIO gioco, dopo avere giocato anni a giochi fatti da altri.
Oltre a questa spinta, col tempo s'è aggiunto qualcos'altro. Nella mia esperienza ho finora notato che il piacere più grande che si può avere come designer stà nello scoprire che la gente apprezza il tuo lavoro, e che si diverte con il gioco che tu hai creato. Vedere la gente litigare sulle tattiche migliori di Mortal Kombat; scoprire che della gente, pur avendo notato vari difetti in quest'ultimo si è messa al lavoro per risolverli; scoprire che i playtest della stirpe dei re sono piaciuti tanto da spingere uno dei giocatori a proporlo ad altri suoi amici, o sentire tuttora ironizzare sugli avvenimenti di quelle partite di playtest (Primone Ribaldi e i suoi dio-solo-sa-quanti figli illegittimi, tutti con dei nomi esilaranti).
Lo "status" del game designer non credo esista. Come ho appena detto credo che il designer sia la naturale evoluzione del giocatore. "Mi diverto a giocare, credo di avere delle idee, e voglio che anche gli altri si divertano a giocare con le mie idee" è un passaggio che la maggior parte dei giocatori appassionati secondo me prima o poi fa. Ed essendo un'evoluzione del giocatore, non credo che il designer sia qualcosa di molto diverso dal giocatore.
Al limite uno può fare il fighetto, cosa che anche a me ammetto piace fare, e tanto. Anzichè dire "ho delle idee per un gioco" a bassa voce, mi piace sorridere all'americana alle persone a cui sto parlando, dicendo "si beh, sto portando avanti diversi progetti di design che potrebbero avere un futuro, si tratta solamente di mettere insieme alcune idee e decidere che forma dare al tutto", e mi diverto a farlo specialmente con le persone che magari non hanno idea di che cosa stia dicendo, giusto per apparire più lontano. E si, me la tiro ancora per quando due giocatori a settembre scorso mi hanno detto "ehy, aspetta, ma tu sei il miet? il mietitore? quello di Mortal Kombat?". Se questa è quella che in questo thread stiamo chiamando "ricerca di status", allora io mi butto e ammetto di essere il primo a cercare lo status. Ma personalmente, credo che la motivazione che mi spinge a fare, nel mio piccolo, game design, sia principalmente quella di scoprire che qualcuno apprezza il mio lavoro, e magari si, farmi una fama come persona che fa giochi divertenti, non quella di sentirmi "migliore di altri" semplicemente perchè io faccio giochi, e gli altri li giocano. Perchè anche io gioco, e non sono troppo diverso da loro. Credo che la differenza sia abbastanza drastica.
Questa sarebbe la conclusione di questo che in verità credo sarà il mio unico post di risposta a queste discussioni che stanno emergendo in questi giorni. Voglio solo fare un appunto riguardo alla parte quotata in alto: sarà che l'ho scritta io, ma non ci vedo veramente nulla di strano. Non so come gira dalle vostre parti, ma io non sono mai e dico MAI riuscito a far partire una partita di un gioco nordico, con la gente che conosco io, dato che già per giocare devo fare acrobazie e salti mortali (qui ho comprato AIPS, e ora è uscita la nuova edizione che io non sono mai riuscito a giocare bene alla prima, WTF). Qui si vuole spaccare teste ai goblin, se chiedo alla gente di giocare dei personaggi pseudo-cristiani che potenzialmente finiranno a bruciare su un rogo vengo deriso. Inoltre, lo ammetto, ho riserve verso quelli che non mi deridono: se non mi deridono è solo perchè secondo me non hanno veramente capito il concetto: all'ora di giocare romperebbero le balle dicendo che vogliono un sistema "con cui potere fare potenzialmente tutto, magari anche meno bene, ma che almeno consenta maggiore libertà, e che permetta partite di maggiore durata". Finora è sempre stato così, ci si fa il callo. Tant'è che mi sto buttando sui boardgame dato che con quelli, ho visto, si stronzeggia meno.
Ora, all'ora di scrivere quella roba che tu (Suna) hai ripreso, avevo Montsegur e già me l'ero letto. Ma appunto dovevo giocarci. E volevo (e voglio tuttora) farci una hack per giocarlo coi gerarchi nazisti. Ma molti mi hanno consigliato giustamente di non hackare prima di avere giocato il gioco: magari il regolamento è chiaro, ma può sfuggire l'esperienza di gioco. Per cui, per procedere dovevo fare almeno una partita, così da potere cominciare seriamente il lavoro, dato che basare un'hack su un'esperienza di gioco inesistente sarebbe stata una mossa poco furba. E anche se una partita, che adesso Dio piacendo ho fatto, non è che sia granchè come esperienza di gioco, di sicuro ho quel minimo di background su cui basare un'hack. Spero di rigiocarci, prima o poi, a Montsegur, così da apprezzarne di nuovo la struttura, e avere alto background su cui basarmi, e magari entro i prossimi quindici anni lo avrò giocato ben altre due o tre volte. E fammi capire, dovrei mettere da parte dei progetti per la mia impossibilità di giocare a Montsegur? :o
Paolo "Ermy" Davolio:
Invito la moderazione a passare in rassegna il post di Moreno, alla ricerca di tutte le violazioni del regolamento. Io ne ho già trovate parecchie.
Invito anche gli utenti a non farsi fregare dallo stile ponposo e sarcastico del post, e ad andare a cercare personalmente i riferimenti agli interventi a cui Moreno accenna.
Si citano cose che non sono state dette, si esagerano posizioni di singole persone, e si gira la frittata, per concludere così con una bella caccia alle streghe contro lo status di game designer verso tutti quelli che hanno subito travisamento di interventi. In pratica, adesso tutti quelli che manifesteranno disappunto verso il clima avverso al game design italiano di gcc, verranno additati come gente "alla ricerca di status da game designer"; questa è una variazione della tecnica ninja "se mi dai torto sei un fanatico".
Un esempio pratico.
Una mia frase è stata protagonista di ben due wall of text di Moreno, che proviene da questo post:
--- Citazione ---Questa percezione NON riguarda (o almeno non riguarda soltanto) gli interventi di persone specifiche, che sarebbero linkabili e tutto il resto, ma riguarda il clima, che non è semplicemente limitato a ciò che dicono i caratteri in un post.
E' qualcosa di più strutturato, un insieme di cose non dette, di battutine che sembrano scherzose ma che in realtà lo sono solo a metà (come quello di cui scrive il Rafu), di mancanza di interventi e generale disinteresse nei thread che ne parlano (certo, nessuno deve sentirsi obbligato a scrivere da qualche parte se non vuole o se semplicemente non gli va; però, al di la della libertà dei singoli, le tendenze generali possono dire molto sul clima), insomma di "messaggi" che vengono mandati non necessariamente in forma scritta, e non necessariamente in maniera consapevole, e che si accumulano l'uno sull'altro.
--- Termina citazione ---
In corsivo la frase incriminata.
Si fa un caso su queste parole, ma si elude completamente il fatto che:
(1) una virgola dopo, ho scritto "nessuno deve sentirsi obbligato a scrivere da qualche parte se non vuole o se semplicemente non gli va". Sono il primo a dire che mettersi a postare nei thread dei giochi indie italiani sarebbe controproducente se venisse fatto perchè sì, o perché va di moda, o perché se no i poveri designer si offendono, o per tutte le altre corbellerie che ha scritto Moreno nel suo post.
(2) la vera cosa importante di tutto il discorso che faccio da due thread, è "e che si accumulano l'uno sull'altro". Notiziona! Il clima di una community non è formato da un singolo evento positivo o negativo. Non l'avreste mai immaginato vero?
Perché sono d'accordo con Moreno quando dice che la carenza di partecipazione nei thread di design italiano non è, in proporzione, inferiore a quella che c'è su The Forge.
E infatti, preso da se, questo fatto non dice niente. Ha senso quando è una delle tante cose che "si accumulano una sulle altre", insieme a tutte le altre cose di cui parlo in quel paragrafo, tra cui anche la "storiella" del Rafu, che è ESATTAMENTE una delle cose di cui parlo, ma che su questo thread è passata quasi completamente in sordina, stranamente.
Il senso di quel mio post, è (sorprendentemente!) nel post nel suo complesso, non in quelle paroline in corsivo prese da sole, su cui Moreno ha costruito un caso.
Il regolamento parla di charitable reading, che nel tuo post non c'è manco alla lontana, e di evitare le "citazioni ad minchiam", di cui hai fatto abbondante uso, anche implicitamente (il fatto che tu non abbia materialmente quotato il mio intervento rende ovviamente più complesso "trovare l'inghippo").
Nessuno ha detto che i game designer devono ottenere un trattamento di favore; se mai si è parlato di evitare un clima di sfiducia e diffidenza nei loro confronti, cioè di trattali come tutti gli altri utenti.
Nessuno ha mai detto che gentechegioca debba essere, parole tue, "dedicato" al game design. Si è parlato, ancora una volta, soltanto di non bistrattarlo. Al massimo "khana" ha detto di considerare l'eventualità di "supportarlo", che è un'altra cosa (interessante anche come, ancora una volta, giri la frittata verso gli ipotetici "diversi" che un tempo gioivano del fatto che gcc non è The Forge, citando cose che nessuno ha detto in materia di "dedicare" gcc al game design).
Il re dei re dei travisamenti poi, che è alla base di tutta la tua scintillante lista di sintomi dell'apocalisse, qui è la questione del suggerire alla gente di giocare a qualcosa o no prima di fare design.
Si è detto soltanto che bisogna criticare il prodotto e non il designer (che è quello che dici anche tu, tra l'altro), e che consigliare a qualcuno di provare dei giochi per il proprio progetto è un ottimo consiglio.
Io ho scritto più volte che sono d'accordo su questa posizione, nel mio post precedente.
Quindi: onestamente, io tra ieri e oggi avevo preparato un intervento molto articolato in cui parlavo di numerosi fatti, nomi e cognomi, come richiesto dalla moderazione e da alcuni utenti, per portare esempi di ciò che mi fa percepire questo clima.
Ma francamente, allo stato dell'arte di questo thread, non ho intenzione di darlo in pasto ai miei interlocutori, visto che Moreno ha dimostrato che verrebbe fatto a pezzi, ne verrebbero estrapolate quattro parole di un singolo esempio fuori dal contesto e dal significato generale del post, e verrebbero prese come appiglio per farne un caso, costruito a colpi di violazioni del regolamento. In questa situazione, non è assolutamente possibile avere una discussione ponderata e ragionevole sulla questione (come spesso avviene qui su gcc su questione di metaforum, tra l'altro).
Di conseguenza, non posterò più su questo thread fino a quando l'intervento di Moreno non verrà moderato. Semplicemente secondo me la discussione così non può andare avanti.
Matteo Stendardi Turini:
Ragazzi, gli ultimi 6 interventi sono tutti off-topic e basati su incomprensioni e diffidenze personali fra i postatori. Il thread è interessante, evitiamo di sputtanarlo.
Mattia, il tuo in particolare è un messaggio privato per Tazio, non ha acluna utilità come messaggio pubblico.
Tazio, il thread è in slow-down.
Moreno, il tuo intervento è provocatorio, quando dici "sono solo sensazioni, tanto, no? Mica servono i link..." - se ironizzi su un determinato comportamento, poi però non cadere tu nello stesso tranello.
Segnalo queste cose solo perché il thread mi interessa molto, e mi interesserebbe molto anche il post che Paolo aveva preparato, soprattutto perché rispondeva a una richiesta che avevamo fatto Claudia e io, ossia di postare link. Non vorrei passare da rompipalle, ma mi spiacerebbe vederlo annegare.
Per i moderatori: è possibile spostare gli ultimi messaggi, tutti off- topic, in un thread a parte o in Pattumiera, e riprendere a discutere da qui?
Per stare in tema, invece: quello che manca qui è l'esempio concreto. Va bene che, sia da una parte che dall'altra, ci siano sensazioni, ma su qualche cosa saranno pure basate.
Da che cosa si evince l'ostilità verso i giocatori che progettano giochi?
E, dall'altra parte: chi (nomi e cognomi, diamine!) progetta giochi soprattutto per lo "status" di game-designer?
Post, link, esempi concreti! Finora mi pare che solo Rafu e Alex abbiano parlato concretamente (e di sé, peraltro).
Tazio: citare Sakura e Forbidden Love è un po' un colpo a tradimento: prima dell'EtrusCon, tu ne avevi sentito mai parlare? Io ho conosciuto Marco il mese scorso; qui su Gcg non so nemmeno se sia iscritto, e nella sezione "Altri gdr" sulla Tana dei Goblin non ricordo alcun thread su questi due giochi. Come si fa a parlare di qualche cosa che non si conosce?
Ti faccio il contro-esempio: Aegis. Se ne è iniziato a parlare meno di due mesi fa, quando ha vinto il concorso di GdrItalia, e se ne è continuato a parlare anche qui su Gcg (c'è un thread aperto da Davide), pure quando Alberto - l'autore - non era iscritto. All'EtrusCon è stato provato, sono stati dati feed-back... Insomma, per essere un gioco "uscito" due mesi fa, di cui non si conoscono le regole e scritto da una persona esterna ai soliti giri, mi pare che se ne sia discusso parecchio.
Da che cosa percepisci l'ostilità e la diffidenza verso il game-design italiano?
Davvero, ragazzi, postate link o storie di vita vissuta, come ha fatto Rafu!
Moreno Roncucci:
Allora, iniziamo con le risposte della giornata... (sono tante, temo che verrà un post molto lungo...)
-------------
Con Paolo (Davolio) me la sbrigo presto: se nemmeno mettere "impressione" SEMPRE in corsivo per tutto il post, dopo aver scritto all'inizio " oh, guarda, un impressione. Quindi non la devo giustificare. Funziona così, no?" riesce a far capire a cosa mi sto riferendo, e invece arrivano reazioni tipo "e adesso cazziate Moreno, ha detto impressioni anche lui", io più che rispondere mi chiedo che senso ha scrivere risposte lunghe e articolate nei forum. Dovrei limitarmi ai post monofrase, tanto per quello che serve...
P.S.: a me pare che Tazio sia stato cazziato per la reazione a Claudia, non perchè abbia detto "impressione". Non risulta che "impressione" sia una parola offensiva, al momento...
E infatti, io alla richiesta di Khana rispondo senza offendermi...
-------------------
@Khana:
--- Citazione da: Davide Losito - ( Khana ) - 2011-08-13 10:50:50 ---
--- Citazione ---Però vedo che, chi più chi meno, quest'idea di avere diritto ad un trattamento di favore se si fa design, è penetrata un po' in quasi tutti gli interventi che leggo su queste questioni.
--- Termina citazione ---
Io invece questa cosa non solo non la vedo in questo thread, ma proprio non l'ho mai vista.
Secondo te chi sono le persone che manifestano questa idea di avere diritto ad un trattamento di favore?
Ti sto chiedendo di fare nomi e cognomi, giusto perché se c'è invece, come penso io, un fraintendimento alla base, ognuno possa avere il diritto di aprire un thread a parte e spiegare quali siano i motivi reali per cui ha deciso di fare game design.
--- Termina citazione ---
Rispondo più sotto, è una risposta lunga e non vorrei che scoraggiasse la lettura delle altre due risposte più importanti.
--- Citazione ---Altra cosa... è vero che si è ripetuto spesso che questo forum non ha tra le sue mission di supportare il game design, al punto che per al meno due volte (a memoria... purtroppo la funzione di ricerca non è di aiuto in questo momento), si è... "gentilmente invitato" i game designer italiani a farsi una community a parte, ma dato che si è anche detto che questa comunità è un gruppo di persone che si riconoscono in qualche cosa, per questo sono uniti, mi pare che almeno da un anno a questa parte, ci sia un certo auto-riconoscimento nell'attività di design.
Non pensi che forse sia il caso di seguire questa "richiesta che viene dal basso", e iniziare a supportare il design, visto che è la comunità che lo sta chiedendo?
--- Termina citazione ---
Questa comunità sta già sostenendo il Design. Tramite i commenti e riflessioni sul gioco, tramite il dialogo, e come punto di incontro e raccordo fra eventuali playtester e i designer.
Visto che il design, se non è basato sul gioco concreto, non vale nulla, sostenendo il gioco concreto e la discussione su di esso, automaticamente si crea un terreno che aiuta e migliora il design.
La cosa su cui si discute qui mi sembra diversa: l'idea che si abbia diritto a qualcosa di più in qualità di "game designer" di quello che si può avere come "semplice giocatore" . Una cosa che, come ho detto nel mio post precedente, per me addirittura ostacolerebbe il game design, in termini di risultati concreti, incoraggiandone un uso distorto come status symbol.
--- Citazione ---Sullo "stroncare"... se tu per primo ammetti che al momento nessuno sta facendo game-design per lo status, a che serve "stroncare chi fa game design per lo status"?
--- Termina citazione ---
Non ho mai detto di "stroncare" nessuno. Ho detto testualmente "Credo che lo stroncare da subito queste aspettative faccia in primo luogo un favore a loro, ai game designer. L'altro posto dove sono state stroncate, the forge, è tutt'ora il posto dove ottengono il feedback migliore. ".
Cioè, ho parlato di stroncare "queste aspettative", e che la cosa è in effetti un altro aiuto al game design. Non una stroncatura ai designers, ma il cercare di instaurare e mantenere un dialogo più sincero e onesto fra chi inventa e chi commenta e playtesta, senza tramutarlo in un rapporto fra "autore" e "fan". Una cosa che va tutta a loro vantaggio, se quello che vogliono è un feedback più onesto e concreto.
E sul come stroncarle, ho parlato esplicitamente di "reward". Cioè non parlo di "punire" o "stroncare" nessuno (sarebbe una cosa abbastanza ridicola: "qui la status police, accosti e porga i documenti, stava guidando mostrando una richiesta di status"...) , ma semplicemente di NON PREMIARE un dato atteggiamento, e di premiarne invece altri.
In un gdr quando vuoi incoraggiare certi comportamenti agisci sui reward, non ti metti a "punire i giocatori"...
E questo "premiare" ovviamente non è una cosa da moderatori o da amministratori. E' una cosa che deve fare ogni singolo utente, se lo crede. Dare più attenzione, aiuto e considerazione a chi si pone in una certa maniera piuttosto che a chi si pone in un altra maniera. E finora su gente che gioca, grosso modo, mi pare che sia già così. Mi dispiacerebbe se cambiasse.
--------------------------
Riguardo alle cose che ho visto in questo thread che mi hanno dato quell'impressione (oddio, l'ho rifatto... chissà cosa dirà Paolo...) adesso faccio un elenco sommario. Ma premetto subito che è un elenco che ti farà dire "beh, tutto qui?". Purtroppo come hai detto tu il motore di ricerca attualmente è quello che è, e in ogni caso un conto è cercare un termine specifico, un conto è cercare "un tipo di post". Che chiave di ricerca potrei usare? Quindi andarsi a cercare esempi migliori non è fattibile. E come ho detto nel post precedente, ancora qui nel forum non mi pare di aver visto nessuno per cui la ricerca di status sia diventata il motivo principale per fare design.
Questo significa che citerò pezzi di post più ampi, che non rappresentano spesso il fulcro del post. Dettagli. Roba anche che potrei facilmente avere frainteso (e se uno mi risponde "che cavolo hai capito? Io intendevo una cosa completamente diversa!", avrei poco da rispondergli). Perchè sto parlando di cose che hanno dato un impressione generale, non di cose che mi hanno dato "la dimostrazione definitiva e inoppugnabile"
Con questa premessa, ecco l'elenco sommario.
- il post iniziale di Suna: è un post abbastanza equilibrato, che riconosce l'esistenza di casi di ricerca di status (e con questa cosa, io sarei già a posto: lo dice anche Suna. Io mica ho mai detto che sono tutti così. Cosa ho detto di diverso da Suna?). Però alla fine c'è un discorso che mi lascia perplesso, La critica al fatto che su GcG "si è in pochi ad avere un genuino interesse verso il game design italiano, e pochi sono disposti positivamente verso il playtest. Si finisce per dire "perché giocare a qualcosa di incompleto se i miei autori preferiti americani hanno creato qualcosa di completo e figo?", come se fosse una colpa voler passare il proprio tempo a giocare a qualcosa di funzionale e divertente invece di voler fare un piccolo sacrificio per "aiutare il design italiano".
Siamo solo al primo post, e già abbiamo (1) il concordare con me che certi casi esistono, e (2) l'idea che i sia una sorta di "dovere morale" (Suna non l'ha detto, è una mia parafrasi del suo discorso più lungo e articolato) a sacrificare parte del proprio tempo per "aiutare il game design iraliano"
Perchè mai dovrei avere un "dovere", per quanto piccolo possa essere, ad aiutare la creazione di qualunque gioco, e anche in questo caso, perchè dovrei dare la precedenza ad un italiano e invece magari mi interessa di più Shahida o Sign In Stranger?
Già qui c'è il rovesciamento dei termini "giusto" della questione: l'interesse per il playtest dei giochi non è più una cosa che deve generare il game designer, con i suoi post e le sue descrizioni (e magari con il credito che ha ottenuto con i suoi giochi precedenti), ma diventa un dovere di base degli altri utenti del forum.
- il resto della prima pagina: Triex parla di un suo gioco che ha abbandonato, come sua liberissima scelta e liberissimo giudizio. E pare che abbia fatto una cosa sbagliatissima a priori. Si dice che "sicuramente" c'era qualcosa di positivo e interessante e abbandonarlo è stato "sbagliato". Senza averlo mai visto.
L'impressione che ne ho ricavato io, è che triex poteva entrare nel novero dei "game designer", e che il rinunciarvi, lo smettere di provare un gioco (anche magari fallimentare, inutile, inefficace, a giudizio di triex, e che non interessa più a triex) sia comunque un "diminuire", un discendere da uno status più elevato.
Non so, sono l'unico che a leggere quella fina di risposte ha pensato "un momento... triex ha appena detto che come giocatore, è più contento adesso, ha trovato un gioco che fa quello che cercava di ottenere lui, hià fatto. Si è risparmiato un sacco di fatica e di playest fallimentari prima di trovare le procedure giuste, e in cambio adesso gioca e si diverte subito. in che maniera questo sarebbe un danno per lui?
E perchè triex, finchè è un game designer, ottiene automaticamente fiducia sul fatto che il suo gioco è sicuramente valido e meritevole... ma appena smette quei panni, e diventa un "semplice giocatore"... non gli da' più retta nessuno, e il suo stesso giudizio sul suo stesso gioco (che lui è l'unico che lo abbia mai letto) viene tranquillamente ignorato o considerato sbagliato a prescindere? Cavolo, è sempre triex, come mai da game designer ogni cosa che fa è giusta, ma se non è più un game designer non può più nemmeno commentare il suo stesso gioco?
Anzi, triex dopo viene accusato di in pratica di avercela contro i game designers... come se fosse un "traditore" che ha "abbandonato il club"! :o
(a questo momento, triex in questo thread è l'unico caso dato per accertato di "persona che ce l'ha con i game designer" - anche se non capisco da cosa derivi questa idea. Adesso immagino di essere stato inserito anch'io nell'elenco. Di Mattia invece non si può dire, perchè è un game designer...
- Pagina due: della replica di Suna a Claudia si è già parlato parecchio e quindi la salto. Passo quindi al post di Manfredi. che dice"Penso che chiunque debba provare a fare quel che cavolo gli pare.". Giustissimo.
Però lo applica solo a chi fa game design. Non a chi gli risponde o a chi dovrebbe fargli da playtester. Loro no, non possono fare quello che gli pare.
Perchè il resto del suo intervento è una definizione di COSA gli si può dire e di cosa NON gli si dovrebbe dire (e allora dove è andato a finire il "ciascuno fa quel gli pare"?)
In particolare, secondo Manfredi, non si possono fare osservazioni sull'opportunità di mettersi a fare design di un certo tipo senza avere ptaticamente alcuna esperienza di giochi di quel tipo. la classica "dovresti giocare di piì, prima".
Solo che quello è invece il consiglio migliore che si può dare a gran parte di quelli che postano su gcg riguardo ai giochi che stanno facendo! (sono solo io che noto questa strana proporzione inversa? Con le dovute eccezioni - Khana a cui sto rispondendo, per esempio - molti di quelli che vedo fare game design - mettendo in questa categoria anche quelli che vogliono giocare CnV nel mondo di Warhammer 40k, perchè per me è game design - sono quelli che giocano di meno, o hanno giocato di meno, come se il game design fosse spesso spinto dalla scarsità di occasioni di gioco, e non viceversa.)
Perchè solo il game designer può fare quello che gli pare, e gli altri no? Nemmeno quando la loro esperienza gli dice, con chiarezza cristallina, che quello che il game designer non gli vuole far dire, è proprio il consiglio di cui ha più bisogno?
Su questo concordo con l'intervento di Domon: "credo che chiunque possa fare il cazzo che vuole, e che a volte sia sensato e logico consigliargli "ancora un pochino di esperienza" prima di farlo. ma non è necessario che ascolti.". Con il corollario "ma se non ascolta, poi non si lamenti dei risultati" (e per risultati, intendo anche l'eventuale disinteresse del forum. Perchè gli altri dovrebbero essere obbligati ad avere fiducia?)
A seguire, lo scambio fra Khana e Domon che ribadisce queste due posizioni, non sto a ripetermi.
Ecco. Nulla di particolarmente eclatante. Come ho detto, non ho mai detto "ah, ecco qui, questa è la prova definitiva e inconfutabile". Ma cose dette, o date per scontate, o sottaciute, che mi hanno dato da subito una gran brutta sensazione su questo thread.
[crosspost con Matteo]
Davide Losito - ( Khana ):
--- Citazione ---La cosa su cui si discute qui mi sembra diversa: l'idea che si abbia diritto a qualcosa di più in qualità di "game designer" di quello che si può avere come "semplice giocatore"
--- Termina citazione ---
No Moreno, questo è quello di cui stai discutendo tu.
Quello di cui discute Tazio è l'esatto opposto: perché un "designer" non può avere lo stesso identico trattamento di un altro giocatore qualsiasi?
E' molto diverso. Qui nessuno vuole nulla di più. Qui si vuole "uguale".
Nello specifico, perché in questa community devono esiste "barzellette" sulla figura del game designer?
E soprattutto, perché queste barzellette ci sono solo per gli italiani che fanno design, dato che per gli americani ci sono solo tappeti rossi e santini sulle scrivanie?
Dallo scenario emergente, pare che chi fa design in America, è una divinità. Chi fa design in Italia... "poverino"...
Non si potrebbe riportare tutto ad un equilibrio più normale e trattare tutti alla pari, come "giocatori"? E' questo che si sta chiedendo.
E la cosa da notare non è che io e Tazio, che ci vediamo una volta alla settimana minimo, possiamo avere le stesse impressioni sull'argomento; la cosa da notare è che le stesse impressioni le abbiamo io e Rafu, che sostanzialmente ci vediamo solo in convention, ma ancora più incredibile è che ce le abbiamo io e Paolo "Ermy" Davolio, che abbiamo parlato dal vivo solo una volta, alla cena del sabato della INC.
Anche la serie di presupposte aspettative di cui parli, per come conosco io le persone che fanno "design" qui su GcG, sono estremizzazioni tue, estremizzazioni in un rapporto da 1 a 200.
Estremizzazioni all'interno delle quali tu lamenti il fatto che non sia concesso fare "critica distruttiva".
Questo non è solo un problema del gamedesign. E' un problema generale. La critica distruttiva non serve a nessuno, se non allo status da Grande Critico™ di chi fa solamente e unicamente critiche distruttive, perché non è capace di dare un apporto realmente costruttivo al progetto. Critiche al vetriolo. Acide. Mirate all'applauso della folla. Che additano "il male". Pensata per "segnare punti", fare goal... e quindi presuppone una "lotta", implicitamente; una gara da vincere, tra l'autore e il Grande Critico™.
Dato che sono stra-convinto che questo atteggiamento che ho evidenziato in corsivo non è intenzionale da parte di nessuno, secondo me è molto meglio evitare che ci possa anche essere il dubbio che ciò invece sia intenzionale.
--- Citazione ---Riguardo alle cose che ho visto in questo thread che mi hanno dato quell'impressione (oddio, l'ho rifatto... chissà cosa dirà Paolo...)
--- Termina citazione ---
Ecco... questo è proprio quell'atteggiamento che Paolo ti ha chiesto di evitare. Ossia lo "sfottò".
E' una tecnica ninja mirata a far reagire violentemente "l'avversario" ed è violenta tanto quanto la reazione che produce.
In situazioni come queste, io parteggio per la reazione violenta, secondo la logica -> "vuoi la rissa? Ok, rissa! sei davvero sicuro di essere pronto?".
Ah, per chiudere... non è neanche del tutto vero che tu non fai playtest per gli autori americani, perché Elisabeth se ne è vantata, non ricordo se su The Forge o Story Game, della validità dei tuoi feedback su un playtest di un suo gioco.
Quindi non solo abbiamo una prova che fai playtest, ma ne abbiamo anche una che fai playtest di alto livello e molto valutato dall'autore del gioco.
Perché non lo fai anche per gli italiani?
Rafu forse non ha abbastanza esperienza? Non ha letto abbastanza manuali? Ha delle lacune di teoria?
Perché non esiste un tuo playtest di Trame o di Reietti di Eden e relativo actual play?
Invece esiste un battibecco con Rafu, con un commento tuo (a detta di Rafu del tutto fuori luogo) su un suo gioco inviato ai Ronnies, che hai giudicato "inutile" se paragonato ad un altro gioco di Elisabeth, Cam-Whore.
Hai provato il gioco di Rafu in questione? Perché non c'è un tuo actual play pubblicato?
Navigazione
[0] Indice dei post
Vai alla versione completa