Autore Topic: [SLOW DOWN] Basta con gli snobbismi anti-game design  (Letto 22778 volte)

Re:[SLOW DOWN] Basta con gli snobbismi anti-game design
« Risposta #30 il: 2011-08-12 07:37:48 »
Io credo che consigliare "a priori" che uno debba fare più esperienza sia una dichiarazione un po' superba.


Prima si prova il gioco, poi se si vede che oggettivamente le cose proposte sono il frutto di uno a cui manca esperienza, si può decidere di dirgli: "sorry, non hai abbastanza esperienza".
Che però equivale ad una gran porta in faccia.


Molto meglio spiegargli cosa non va, per quale motivo non va, e dargli consigli oggettivi su come migliorare il gioco; al massimo prima, fargli delle domande per capire cosa esattamente l'autore vuole realizzare, per essere sicuro di consigliarlo nella direzione giusta.


A seguito di questo, consigliargli giochi già editi che indicativamente vanno nella stessa direzione e possono aiutarlo ad elaborare le cose che ha in testa.
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Niccolò

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Re:[SLOW DOWN] Basta con gli snobbismi anti-game design
« Risposta #31 il: 2011-08-12 07:42:27 »
Io credo che consigliare "a priori" che uno debba fare più esperienza sia una dichiarazione un po' superba.

e chissene? mica parlavo di farlo a priori.
faccio anch'io il giochino. io credo che pensare che il tuo interlocutore parli di fare qualcosa a priori sia una dichiarazione un po' superba.

:)


Michele Gelli

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Re:[SLOW DOWN] Basta con gli snobbismi anti-game design
« Risposta #32 il: 2011-08-12 08:39:19 »
Il thread è in SLOW DOWN. Porca paletta, facciamoci attenzione. Alla prossima violazione inizio a sbattere messaggi in pattumiera.
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Moreno Roncucci

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Re:[SLOW DOWN] Basta con gli snobbismi anti-game design
« Risposta #33 il: 2011-08-13 08:40:27 »
Oh, finalmente posso rispondere!  (che lo slow down lo rispetto...)

Matteo mi ha postato questa cosa qui, mezz'ora dopo il mio ultimo post. Quindi è da ieri che volevo rispondere e non potevo...

Io probabilmente non sono molto addentro all'argomento, perché non percepisco alcuna ostilità verso l'attività di game design (eccettuando il thread di triex, che però parla più dello status sociale "game designer" che del game design in sé).

Nemmeno io. Non so cosa succede ai tavoli da gioco o nelle discussioni al bar, ma io ne forum non ho mai sentito nessuno dire "zitto tu che sei un game designer"

Al massimo ho letto post con scritto "prima di creare un gioco di questo tipo non sarebbe meglio che ne giocassi di più?" per mi sembra che oggettivamente indichino rispetto per il design dei giochi (tipo "non è una cosa che puoi improvvisare in cinque minuti").

Ora, perchè post di questi tipo mi sembra (oh, guarda, un impressione. Quindi non la devo giustificare. Funziona così, no?) che generino un senso di offesa?

Proprio perchè, per me, dimostrano rispetto per in design e non per lo status di game designer

Cosa leggo invece in diversi post di questo thread?

"oggi dichiaro che sto creando un gdr. Voglio fare un hack di Montsegur senza averlo mai giocato, ma tranquilli che magari prima di pubblicarlo una partita la faccio, giusto per curiosità. Visto che ho dichiarato che faccio un gioco da questo momento sono un game designer.

Da questo momento:
- Non potete criticarmi (potete al massimo dare suggerimenti per il gioco. Suggerimenti, non critiche distruttive)
- Non potete criticare l'idea
- Non potete dirmi che dovrei giocare di più prima di mettermi a creare giochi.
- Non potete dimostrarmi sfiducia, nemmeno semplicemente non intervenendo nei miei thread. DOVETE intervenire nei miei thread, incoraggiandomi, dicendomi "vai, sei tutti noi, facciamo il tifo per te", altrimenti vuol dire che mi ignorate e quindi siete ostili e mi discriminate" "

Poi, finora in questo thread non si è visto, ma è comune che poi si associno queste altre richieste "per dimostrare di non essere ostili"
- "Poi dovete giocare il mio gioco. Se vi interessa di più giocare Spione vuol dire che mi ignorate, siete ostili"
- "poi non potete criticare il mio gioco. Sarebbe un attacco contro di me".
- "ma non dovete nemmeno evitare di parlare del mio gioco. Vuol dire che mi snobbate e siete ostili"
- "insomma, avete l'obbligo di parlarne bene. E no, non vi do' i post già scritti per risparmiarvi almeno la fatixa di scriverli, è vostro dovere scriverli o mi discriminate"

Mettiamo che io, da "semplice giocatore". pretenda le stesse cose riguardo ad una mia libera interpretazione di un aspetto del loro gioco. O magari faccia una critica del loro gioco. Chiederebbero per me la stessa tutela?   8)

Non prendiamoci in giro. La pretesa dello status di game designer è già qui, ben radicata e presente in thread come questo (non particolarmente nel post iniziale, che è abbastanza moderato, parlo del proseguo del thread). Semplicemente, su story-games lo status viene dato per scontata e i designer lo accettano graziosamente e basta, qui invece non viene (ancora) dato "a sufficienza" e quindi ogni tanto si leggono post vittimistici...

Poi, ovvio, è una mia impressione...   8)

Citazione
Dall'altro lato, però, non mi sembra nemmeno di vedere gente che scrive regolamenti o hacka giochi perfettamente funzionanti solo per ottenere lo status di "game designer". Può benissimo darsi che in America questa sia stata una piaga, ma in Italia? Chi è che percepisce davvero questo problema? Visto che in questo forum ci piacciono gli esempi concreti e non ci si fa problemi a tirare fuori nomi e cognomi, ci sono link da mostrare?

Questo thread!   8)

Citazione
Dal canto mio, a fianco di giocatori più esperti e maggiormente motivati, vedo solo molte persone impreparate che provano schiettamente a creare giochi o modificare gli esistenti; penso che non ci sia nulla di male, vedranno sulla propria pelle che i regolamenti che hanno partorito non funzionano.

Sono d'accordo.

Arriva l'utente x, e inizia a postare su un suo gioco in costruzione, che dimostrano platealmente lacune notevole, e mi dà l'impressione che sta sprecando il suo tempo e non ne verrà nulla di buono.

Da bravo membro del forum, qual è il mio dovere? Dirgli di darsi all'ippica? No, certamente, il mio "dovere" (fra virgolette, che potrei semplicemente sbattermene e nessuno potrebbe dirmi niente, non esiste in questo forum l'obbligo di aiutare i game designer) è di dargli consigli costruttivi.

Il mio consiglio costruttivo di solito è "prima di pensare a creare giochi, dovresti giocarne di più" e a volte gli dò pure i titoli che per me potrebbero aiutarlo di più per i suoi scopi.

Questa è davvero critica costruttiva!  Se la segue, evita di perdere tempo, si diverte di più, e POI magari ritorna al suo progetto e evita un sacco di errori!

Invece, cosa sarebbe la "critica costruttiva dovuta ad un game designer"? "vai così che vai bene?", "bellissimo, non l'ho manco letto ma so che è bellissimo?" "finalmente un nuovo game designer italiano, garantisco che comprerò 3 copie del tuo gioco"? Sarebbe questa l'idea di "critica costruttiva"? Sì, se quello che si vuole "costruire" non è un buon gioco (design) ma l'ego del game designer (status)

E poi, se vedo che non mi dà retta, che faccio? Insisto? Lo tormento? Lo prendo per il culo? No, semplicemente dico "il mio consiglio gliel'ho dato, deciderà poi lui se seguirlo", e se vedo che non lo fa, non sto a perderci altro tempo.

Da quello che si dice in questo thread, così facendo invece lo ostacolo e non gli dò rispetto. Dovrei continuare a postare nel suo thread, per incoraggiarlo, sostenerlo  dirgli che fa bene. Insomma, dovrei fare da sostegno psicologico. Per cosa? Per il suo ego. Ma se ha bisogno di sostegno per il suo ego, perchè si è messo a fare il game designer che lo espone a critiche sul gioco quando è finito?

La risposta a questa domanda è off-topic qui, andrebbe in un nuovo thread sulla difficoltà di accettare le critiche al proprio gioco...   8)

Citazione
Insomma, chi è che fa "game design" per lo status sociale? Ci sono link?

Sinceramente, non credo che (ancora) abbiamo casi in cui s fa design solo per lo status sociale. Ma è semplicemente perchè questo è ancora un posto dove fare il game designer non ti garantisce questo status. Chi venisse qui a fare design solo per lo status sarebbe folle, ne troverebbe molto di più in decine e decine di altri forum...

Però vedo che, chi più chi meno, quest'idea di avere diritto ad un trattamento di favore se si fa design, è penetrata un po' in quasi tutti gli interventi che leggo su queste questioni.

Credo che lo stroncare da subito queste aspettative faccia in primo luogo un favore a loro, ai game designer. L'altro posto dove sono state stroncate, the forge, è tutt'ora il posto dove ottengono il feedback migliore. Storygames è praticamente inutile, lì ci vai se vuoi elogi ruffiani. Inoltre, se cerchi status cercherai di fare design che piacciono ai fans, più che design che piacciono a te.

Non siamo dei monoblocchi cubici di metallo, le motivazioni per cui facciamo (o non facciamo) le cose sono complicate e mutevoli. Anche nella vita (e nei forum) come nei giochi ci sono reward cycles.  Premia i designer con un aumento di status, e avrai più gente che lo fa per lo status, e le persone faranno scelte collegate all'aumento di status. Premia il buon design con un atteggiamento più critico, e avrai migliori design basati sulla soddisfazione personale per un opera ben fatta più che sullo status sociale

------
Infine:

Questo forum non è the forge. Se ne è parlato tempo fa, nel periodo della ristrutturazione, e la cosa buffa è che diversi di quelli che all'epoca dissero "per fortuna", "evviva" o cose simili, ora vorrebbero che questo forum fosse dedicato alla promozione del game design indie. Come the forge...   ::)

The Forge ha come "mission" la promozione del game design indie. Per questo tutto ruota attorno al game design, L'actual play viene promosso come strumento indispensabile per l'avere un game design migliore e più consapevole, non come fine a sè stante.

La "mission" di Gente che Gioca invece è il promuovere il gioco e la socialità (incontri, conventions, scambio di informazioni e consigli di gioco, etc.). Non si parla nella "mission" di game design.

Quindi, in questo forum, l'idea sarebbe che è il design di nuovi giochi ad essere un mezzo, e non un fine. Il fine è il giocare meglio. Se un nuovo gioco ha qualità tali da permettere un gioco concretamente "migliore" (per una certa definizione di migliore, in base ai suoi obiettivi) è un buon mezzo. Altrimento non è un buon mezzo, e criticarlo, sconsigliarlo o evidenziarne i difetti non solo non è contro la "mission", ma ne fa parte.

In quest'ottica,  il playtest di un nuovo gioco italiano scritto da un utente non è intrinsecamente differente da qualunque altra partita  o da un playtest di un gioco USA.   Si guarda "all'interesse del giocatore", non a quello del designer.

Quindi, qualunque richiesta di avere un "trattamento particolare" di qualunque tipo, diverso da quello che si avrebbe se si parlasse della propria ultima partita a un qualunque gdr, è proprio fuori luogo.
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Re:[SLOW DOWN] Basta con gli snobbismi anti-game design
« Risposta #34 il: 2011-08-13 10:50:50 »
Citazione
Però vedo che, chi più chi meno, quest'idea di avere diritto ad un trattamento di favore se si fa design, è penetrata un po' in quasi tutti gli interventi che leggo su queste questioni.
Io invece questa cosa non solo non la vedo in questo thread, ma proprio non l'ho mai vista.
Secondo te chi sono le persone che manifestano questa idea di avere diritto ad un trattamento di favore?
Ti sto chiedendo di fare nomi e cognomi, giusto perché se c'è invece, come penso io, un fraintendimento alla base, ognuno possa avere il diritto di aprire un thread a parte e spiegare quali siano i motivi reali per cui ha deciso di fare game design.


Altra cosa... è vero che si è ripetuto spesso che questo forum non ha tra le sue mission di supportare il game design, al punto che per al meno due volte (a memoria... purtroppo la funzione di ricerca non è di aiuto in questo momento), si è... "gentilmente invitato" i game designer italiani a farsi una community a parte, ma dato che si è anche detto che questa comunità è un gruppo di persone che si riconoscono in qualche cosa, per questo sono uniti, mi pare che almeno da un anno a questa parte, ci sia un certo auto-riconoscimento nell'attività di design.
Non pensi che forse sia il caso di seguire questa "richiesta che viene dal basso", e iniziare a supportare il design, visto che è la comunità che lo sta chiedendo?


Sullo "stroncare"... se tu per primo ammetti che al momento nessuno sta facendo game-design per lo status, a che serve "stroncare chi fa game design per lo status"?
Cioè, questa ricerca di status c'è e va stroncata (e ancora, ti chiedo e VI chiedo, chi, secondo voi, nome e cognome, fa game design per ricerca di status), oppure questa ricerca di status non c'è (quindi non capisco cosa ci sia da stroncare)?. :)
Non sono domande retoriche, nemmeno provocatorie. Sono domande reali e sincere.
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il mietitore

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Re:[SLOW DOWN] Basta con gli snobbismi anti-game design
« Risposta #35 il: 2011-08-13 12:55:12 »
Mi ero perso questo passaggio...



Forse è ragionevole che ci sia una certa diffidenza vista la situazione, quando questa arriva a paradossi ridicoli del tipo "devo giocare montsegur almeno una volta perché voglio farne un hack" (non ricordo dove l'ho sentito, scusate l'incompletezza). Come a dire che per sentirsi moralmente autorizzato a fare un hack, deve aver provato questo gioco una volta, come se bastasse a capirlo ed interiorizzarlo. Ma si tratta di casi estremi ed isolati.


Ah, c'est moi!


Sarò onesto, io come al solito vedo in tutte queste discussioni pro/contro game designer un gran polverone partito da un post di triex che, al di là del titolo, mi pareva semplicemente dire "se volete fare game designer prendetevela easy e fatelo bene". Nulla da ridire, e infatti non ho risposto.


Le ragioni che spingono al game design possono essere molteplici come già si è visto. La ricerca della fama è la più coraggiosa, per quel che mi riguarda: diventare famosi facendo game design, vista la situazione attuale del mercato sotto questo punto di vista, non è un lavoro da chiunque. Non credo sia la più nobile delle motivazioni, ma onestamente me ne sbatto: se il gioco alla fine funziona, è divertente, è coerente, volente o nolente questo soggetto ha fatto qualcosa di buono all'ambiente. E se diventerà famoso buon per lui, lo invidierò.


Per quanto riguarda il mio caso personale: credo sia normale, dopo anni che hai un hobby, cominciare a spostare la tua ottica in quell'ambiente. Se uno ha il pollice verde, forse cova il sogno di aprire un giardino botanico; se uno è fin da giovane appassionato di scacchi, forse spera un giorno di coniare una nuova "mossa", darle il proprio nome, e saperla poi utilizzata dai maestri in qualche loro partita. Nel caso dei GDR, dopo anni che uno gioca e si appassiona al giocare, credo sia naturale (anzi, mi stupirebbe il contrario) che questi voglia cominciare a fare qualcosa di diverso: non più giocare un gioco creato da altri, ma far giocare altri al proprio gioco. Tant'è che molte persone che conosco (anche tradizionalisti) hanno qualche progetto nel cassetto a riguardo. Può essere una bozza di sistema buttata giù in 10 minuti durante la sessione, può essere un gioco in open beta, può essere un'hack o qualcosa di simile. Credo che la maggior parte delle persone che conosco, a pensarci, abbiano qualche forma di progetto. Dicevo del mio caso personale: anche io ho cominciato così. Dopo avere provato vari giochi (che all'epoca credevo essere tanti, D&D 3.5, oWoD, Exalted, Sine Requie, poco altro) cominciai ad avere le prime "idee", di sicuro grezzissime, ma pur sempre decretate da quella che considero la normale propensione al volere avere il PROPRIO gioco, dopo avere giocato anni a giochi fatti da altri.


Oltre a questa spinta, col tempo s'è aggiunto qualcos'altro. Nella mia esperienza ho finora notato che il piacere più grande che si può avere come designer stà nello scoprire che la gente apprezza il tuo lavoro, e che si diverte con il gioco che tu hai creato. Vedere la gente litigare sulle tattiche migliori di Mortal Kombat; scoprire che della gente, pur avendo notato vari difetti in quest'ultimo si è messa al lavoro per risolverli; scoprire che i playtest della stirpe dei re sono piaciuti tanto da spingere uno dei giocatori a proporlo ad altri suoi amici, o sentire tuttora ironizzare sugli avvenimenti di quelle partite di playtest (Primone Ribaldi e i suoi dio-solo-sa-quanti figli illegittimi, tutti con dei nomi esilaranti).


Lo "status" del game designer non credo esista. Come ho appena detto credo che il designer sia la naturale evoluzione del giocatore. "Mi diverto a giocare, credo di avere delle idee, e voglio che anche gli altri si divertano a giocare con le mie idee" è un passaggio che la maggior parte dei giocatori appassionati secondo me prima o poi fa. Ed essendo un'evoluzione del giocatore, non credo che il designer sia qualcosa di molto diverso dal giocatore.


Al limite uno può fare il fighetto, cosa che anche a me ammetto piace fare, e tanto. Anzichè dire "ho delle idee per un gioco" a bassa voce, mi piace sorridere all'americana alle persone a cui sto parlando, dicendo "si beh, sto portando avanti diversi progetti di design che potrebbero avere un futuro, si tratta solamente di mettere insieme alcune idee e decidere che forma dare al tutto", e mi diverto a farlo specialmente con le persone che magari non hanno idea di che cosa stia dicendo, giusto per apparire più lontano. E si, me la tiro ancora per quando due giocatori a settembre scorso mi hanno detto "ehy, aspetta, ma tu sei il miet? il mietitore? quello di Mortal Kombat?". Se questa è quella che in questo thread stiamo chiamando "ricerca di status", allora io mi butto e ammetto di essere il primo a cercare lo status. Ma personalmente, credo che la motivazione che mi spinge a fare, nel mio piccolo, game design, sia principalmente quella di scoprire che qualcuno apprezza il mio lavoro, e magari si, farmi una fama come persona che fa giochi divertenti, non quella di sentirmi "migliore di altri" semplicemente perchè io faccio giochi, e gli altri li giocano. Perchè anche io gioco, e non sono troppo diverso da loro. Credo che la differenza sia abbastanza drastica.


Questa sarebbe la conclusione di questo che in verità credo sarà il mio unico post di risposta a queste discussioni che stanno emergendo in questi giorni. Voglio solo fare un appunto riguardo alla parte quotata in alto: sarà che l'ho scritta io, ma non ci vedo veramente nulla di strano. Non so come gira dalle vostre parti, ma io non sono mai e dico MAI riuscito a far partire una partita di un gioco nordico, con la gente che conosco io, dato che già per giocare devo fare acrobazie e salti mortali (qui ho comprato AIPS, e ora è uscita la nuova edizione che io non sono mai riuscito a giocare bene alla prima, WTF). Qui si vuole spaccare teste ai goblin, se chiedo alla gente di giocare dei personaggi pseudo-cristiani che potenzialmente finiranno a bruciare su un rogo vengo deriso. Inoltre, lo ammetto, ho riserve verso quelli che non mi deridono: se non mi deridono è solo perchè secondo me non hanno veramente capito il concetto: all'ora di giocare romperebbero le balle dicendo che vogliono un sistema "con cui potere fare potenzialmente tutto, magari anche meno bene, ma che almeno consenta maggiore libertà, e che permetta partite di maggiore durata". Finora è sempre stato così, ci si fa il callo. Tant'è che mi sto buttando sui boardgame dato che con quelli, ho visto, si stronzeggia meno.
Ora, all'ora di scrivere quella roba che tu (Suna) hai ripreso, avevo Montsegur e già me l'ero letto. Ma appunto dovevo giocarci. E volevo (e voglio tuttora) farci una hack per giocarlo coi gerarchi nazisti. Ma molti mi hanno consigliato giustamente di non hackare prima di avere giocato il gioco: magari il regolamento è chiaro, ma può sfuggire l'esperienza di gioco. Per cui, per procedere dovevo fare almeno una partita, così da potere cominciare seriamente il lavoro, dato che basare un'hack su un'esperienza di gioco inesistente sarebbe stata una mossa poco furba. E anche se una partita, che adesso Dio piacendo ho fatto, non è che sia granchè come esperienza di gioco, di sicuro ho quel minimo di background su cui basare un'hack. Spero di rigiocarci, prima o poi, a Montsegur, così da apprezzarne di nuovo la struttura, e avere alto background su cui basarmi, e magari entro i prossimi quindici anni lo avrò giocato ben altre due o tre volte. E fammi capire, dovrei mettere da parte dei progetti per la mia impossibilità di giocare a Montsegur?  :o
"E non guardare troppo a lungo dentro alla lavatrice, o anche la lavatrice guarderà dentro di te"
Revan Adler, Match d'Improvvisazione Teatrale, Giugno 2009
Trash Meets Steel
RPGshark

Re:[SLOW DOWN] Basta con gli snobbismi anti-game design
« Risposta #36 il: 2011-08-13 18:40:41 »
Invito la moderazione a passare in rassegna il post di Moreno, alla ricerca di tutte le violazioni del regolamento. Io ne ho già trovate parecchie.


Invito anche gli utenti a non farsi fregare dallo stile ponposo e sarcastico del post, e ad andare a cercare personalmente i riferimenti agli interventi a cui Moreno accenna.


Si citano cose che non sono state dette, si esagerano posizioni di singole persone, e si gira la frittata, per concludere così con una bella caccia alle streghe contro lo status di game designer verso tutti quelli che hanno subito travisamento di interventi. In pratica, adesso tutti quelli che manifesteranno disappunto verso il clima avverso al game design italiano di gcc, verranno additati come gente "alla ricerca di status da game designer"; questa è una variazione della tecnica ninja "se mi dai torto sei un fanatico".


Un esempio pratico.


Una mia frase è stata protagonista di ben due wall of text di Moreno, che proviene da questo post:


Citazione
Questa percezione NON riguarda (o almeno non riguarda soltanto) gli interventi di persone specifiche, che sarebbero linkabili e tutto il resto, ma riguarda il clima, che non è semplicemente limitato a ciò che dicono i caratteri in un post.

E' qualcosa di più strutturato, un insieme di cose non dette, di battutine che sembrano scherzose ma che in realtà lo sono solo a metà (come quello di cui scrive il Rafu), di mancanza di interventi e generale disinteresse nei thread che ne parlano (certo, nessuno deve sentirsi obbligato a scrivere da qualche parte se non vuole o se semplicemente non gli va; però, al di la della libertà dei singoli, le tendenze generali possono dire molto sul clima), insomma di "messaggi" che vengono mandati non necessariamente in forma scritta, e non necessariamente in maniera consapevole, e che si accumulano l'uno sull'altro.



In corsivo la frase incriminata.


Si fa un caso su queste parole, ma si elude completamente il fatto che:


(1) una virgola dopo, ho scritto "nessuno deve sentirsi obbligato a scrivere da qualche parte se non vuole o se semplicemente non gli va". Sono il primo a dire che mettersi a postare nei thread dei giochi indie italiani sarebbe controproducente se venisse fatto perchè sì, o perché va di moda, o perché se no i poveri designer si offendono, o per tutte le altre corbellerie che ha scritto Moreno nel suo post.


(2) la vera cosa importante di tutto il discorso che faccio da due thread, è "e che si accumulano l'uno sull'altro". Notiziona! Il clima di una community non è formato da un singolo evento positivo o negativo. Non l'avreste mai immaginato vero?
Perché sono d'accordo con Moreno quando dice che la carenza di partecipazione nei thread di design italiano non è, in proporzione, inferiore a quella che c'è su The Forge.
E infatti, preso da se, questo fatto non dice niente. Ha senso quando è una delle tante cose che "si accumulano una sulle altre", insieme a tutte le altre cose di cui parlo in quel paragrafo, tra cui anche la "storiella" del Rafu, che è ESATTAMENTE una delle cose di cui parlo, ma che su questo thread è passata quasi completamente in sordina, stranamente.


Il senso di quel mio post, è (sorprendentemente!) nel post nel suo complesso, non in quelle paroline in corsivo prese da sole, su cui Moreno ha costruito un caso.


Il regolamento parla di charitable reading, che nel tuo post non c'è manco alla lontana, e di evitare le "citazioni ad minchiam", di cui hai fatto abbondante uso, anche implicitamente (il fatto che tu non abbia materialmente quotato il mio intervento rende ovviamente più complesso "trovare l'inghippo").


Nessuno ha detto che i game designer devono ottenere un trattamento di favore; se mai si è parlato di evitare un clima di sfiducia e diffidenza nei loro confronti, cioè di trattali come tutti gli altri utenti.


Nessuno ha mai detto che gentechegioca debba essere, parole tue, "dedicato" al game design. Si è parlato, ancora una volta, soltanto di non bistrattarlo. Al massimo "khana" ha detto di considerare l'eventualità di "supportarlo", che è un'altra cosa (interessante anche come, ancora una volta, giri la frittata verso gli ipotetici "diversi" che un tempo gioivano del fatto che gcc non è The Forge, citando cose che nessuno ha detto in materia di "dedicare" gcc al game design).


Il re dei re dei travisamenti poi, che è alla base di tutta la tua scintillante lista di sintomi dell'apocalisse, qui è la questione del suggerire alla gente di giocare a qualcosa o no prima di fare design.
Si è detto soltanto che bisogna criticare il prodotto e non il designer (che è quello che dici anche tu, tra l'altro), e che consigliare a qualcuno di provare dei giochi per il proprio progetto è un ottimo consiglio.
Io ho scritto più volte che sono d'accordo su questa posizione, nel mio post precedente.




Quindi: onestamente, io tra ieri e oggi avevo preparato un intervento molto articolato in cui parlavo di numerosi fatti, nomi e cognomi, come richiesto dalla moderazione e da alcuni utenti, per portare esempi di ciò che mi fa percepire questo clima.


Ma francamente, allo stato dell'arte di questo thread, non ho intenzione di darlo in pasto ai miei interlocutori, visto che Moreno ha dimostrato che verrebbe fatto a pezzi, ne verrebbero estrapolate quattro parole di un singolo esempio fuori dal contesto e dal significato generale del post, e verrebbero prese come appiglio per farne un caso, costruito a colpi di violazioni del regolamento. In questa situazione, non è assolutamente possibile avere una discussione ponderata e ragionevole sulla questione (come spesso avviene qui su gcc su questione di metaforum, tra l'altro).


Di conseguenza, non posterò più su questo thread fino a quando l'intervento di Moreno non verrà moderato. Semplicemente secondo me la discussione così non può andare avanti.
Rinominato "Ermenegildo" vox populi, in seguito al censimento dei Paoli.

Re:[SLOW DOWN] Basta con gli snobbismi anti-game design
« Risposta #37 il: 2011-08-14 06:01:42 »
Ragazzi, gli ultimi 6 interventi sono tutti off-topic e basati su incomprensioni e diffidenze personali fra i postatori. Il thread è interessante, evitiamo di sputtanarlo.
Mattia, il tuo in particolare è un messaggio privato per Tazio, non ha acluna utilità come messaggio pubblico.
Tazio, il thread è in slow-down.
Moreno, il tuo intervento è provocatorio, quando dici "sono solo sensazioni, tanto, no? Mica servono i link..." - se ironizzi su un determinato comportamento, poi però non cadere tu nello stesso tranello.
Segnalo queste cose solo perché il thread mi interessa molto, e mi interesserebbe molto anche il post che Paolo aveva preparato, soprattutto perché rispondeva a una richiesta che avevamo fatto Claudia e io, ossia di postare link. Non vorrei passare da rompipalle, ma mi spiacerebbe vederlo annegare.
Per i moderatori: è possibile spostare gli ultimi messaggi, tutti off- topic, in un thread a parte o in Pattumiera, e riprendere a discutere da qui?

Per stare in tema, invece: quello che manca qui è l'esempio concreto. Va bene che, sia da una parte che dall'altra, ci siano sensazioni, ma su qualche cosa saranno pure basate.
Da che cosa si evince l'ostilità verso i giocatori che progettano giochi?
E, dall'altra parte: chi (nomi e cognomi, diamine!) progetta giochi soprattutto per lo "status" di game-designer?

Post, link, esempi concreti! Finora mi pare che solo Rafu e Alex abbiano parlato concretamente (e di sé, peraltro).

Tazio: citare Sakura e Forbidden Love è un po' un colpo a tradimento: prima dell'EtrusCon, tu ne avevi sentito mai parlare? Io ho conosciuto Marco il mese scorso; qui su Gcg non so nemmeno se sia iscritto, e nella sezione "Altri gdr" sulla Tana dei Goblin non ricordo alcun thread su questi due giochi. Come si fa a parlare di qualche cosa che non si conosce?

Ti faccio il contro-esempio: Aegis. Se ne è iniziato a parlare meno di due mesi fa, quando ha vinto il concorso di GdrItalia, e se ne è continuato a parlare anche qui su Gcg (c'è un thread aperto da Davide), pure quando Alberto - l'autore - non era iscritto. All'EtrusCon è stato provato, sono stati dati feed-back... Insomma, per essere un gioco "uscito" due mesi fa, di cui non si conoscono le regole e scritto da una persona esterna ai soliti giri, mi pare che se ne sia discusso parecchio.

Da che cosa percepisci l'ostilità e la diffidenza verso il game-design italiano?

Davvero, ragazzi, postate link o storie di vita vissuta, come ha fatto Rafu!

Moreno Roncucci

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Re:[SLOW DOWN] Basta con gli snobbismi anti-game design
« Risposta #38 il: 2011-08-14 07:07:30 »
Allora, iniziamo con le risposte della giornata...  (sono tante, temo che verrà un post molto lungo...)

-------------
Con Paolo (Davolio) me la sbrigo presto: se nemmeno mettere "impressione" SEMPRE in corsivo per tutto il post, dopo aver scritto all'inizio " oh, guarda, un impressione. Quindi non la devo giustificare. Funziona così, no?" riesce a far capire a cosa mi sto riferendo, e invece arrivano reazioni tipo "e adesso cazziate Moreno, ha detto impressioni anche lui", io più che rispondere mi chiedo che senso ha scrivere risposte lunghe e articolate nei forum. Dovrei limitarmi ai post monofrase, tanto per quello che serve...

P.S.: a me pare che Tazio sia stato cazziato per la reazione a Claudia, non perchè abbia detto "impressione". Non risulta che "impressione" sia una parola offensiva, al momento...

E infatti, io alla richiesta di Khana rispondo senza offendermi...

-------------------
@Khana:

Citazione
Però vedo che, chi più chi meno, quest'idea di avere diritto ad un trattamento di favore se si fa design, è penetrata un po' in quasi tutti gli interventi che leggo su queste questioni.
Io invece questa cosa non solo non la vedo in questo thread, ma proprio non l'ho mai vista.
Secondo te chi sono le persone che manifestano questa idea di avere diritto ad un trattamento di favore?
Ti sto chiedendo di fare nomi e cognomi, giusto perché se c'è invece, come penso io, un fraintendimento alla base, ognuno possa avere il diritto di aprire un thread a parte e spiegare quali siano i motivi reali per cui ha deciso di fare game design.

Rispondo più sotto, è una risposta lunga e non vorrei che scoraggiasse la lettura delle altre due risposte più importanti.

Citazione
Altra cosa... è vero che si è ripetuto spesso che questo forum non ha tra le sue mission di supportare il game design, al punto che per al meno due volte (a memoria... purtroppo la funzione di ricerca non è di aiuto in questo momento), si è... "gentilmente invitato" i game designer italiani a farsi una community a parte, ma dato che si è anche detto che questa comunità è un gruppo di persone che si riconoscono in qualche cosa, per questo sono uniti, mi pare che almeno da un anno a questa parte, ci sia un certo auto-riconoscimento nell'attività di design.
Non pensi che forse sia il caso di seguire questa "richiesta che viene dal basso", e iniziare a supportare il design, visto che è la comunità che lo sta chiedendo?

Questa comunità sta già sostenendo il Design. Tramite i commenti e riflessioni sul gioco, tramite il dialogo, e come punto di incontro e raccordo fra eventuali playtester e i designer.

Visto che il design, se non è basato sul gioco concreto, non vale nulla, sostenendo il gioco concreto e la discussione su di esso, automaticamente si crea un terreno che aiuta e migliora il design.

La cosa su cui si discute qui mi sembra diversa: l'idea che si abbia diritto a qualcosa di più in qualità di "game designer" di quello che si può avere come "semplice giocatore" . Una cosa che, come ho detto nel mio post precedente, per me addirittura ostacolerebbe il game design, in termini di risultati concreti, incoraggiandone un uso distorto come status symbol.

Citazione
Sullo "stroncare"... se tu per primo ammetti che al momento nessuno sta facendo game-design per lo status, a che serve "stroncare chi fa game design per lo status"?

Non ho mai detto di "stroncare" nessuno. Ho detto testualmente "Credo che lo stroncare da subito queste aspettative faccia in primo luogo un favore a loro, ai game designer. L'altro posto dove sono state stroncate, the forge, è tutt'ora il posto dove ottengono il feedback migliore. ".

Cioè, ho parlato di stroncare "queste aspettative", e che la cosa è in effetti un altro aiuto al game design. Non una stroncatura ai designers, ma il cercare di instaurare e mantenere un dialogo più sincero e onesto fra chi inventa e chi commenta e playtesta, senza tramutarlo in un rapporto fra "autore" e "fan". Una cosa che va tutta a loro vantaggio, se quello che vogliono è un feedback più onesto e concreto.

E sul come stroncarle, ho parlato esplicitamente di "reward". Cioè non parlo di "punire" o "stroncare" nessuno (sarebbe una cosa abbastanza ridicola: "qui la status police, accosti e porga i documenti, stava guidando mostrando una richiesta di status"...) , ma semplicemente di NON PREMIARE un dato atteggiamento, e di premiarne invece altri.

In un gdr quando vuoi incoraggiare certi comportamenti agisci sui reward, non ti metti a "punire i giocatori"...

E questo "premiare" ovviamente non è una cosa da moderatori o da amministratori. E' una cosa che deve fare ogni singolo utente, se lo crede. Dare più attenzione, aiuto e considerazione a chi si pone in una certa maniera piuttosto che a chi si pone in un altra maniera. E finora su gente che gioca, grosso modo, mi pare che sia già così. Mi dispiacerebbe se cambiasse.

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Riguardo alle cose che ho visto in questo thread che mi hanno dato quell'impressione (oddio, l'ho rifatto...  chissà cosa dirà Paolo...)  adesso faccio un elenco sommario. Ma premetto subito che è un elenco che ti farà dire "beh, tutto qui?". Purtroppo come hai detto tu il motore di ricerca attualmente è quello che è, e in ogni caso un conto è cercare un termine specifico, un conto è cercare "un tipo di post". Che chiave di ricerca potrei usare?  Quindi andarsi a cercare esempi migliori non è fattibile. E come ho detto nel post precedente, ancora qui nel forum non mi pare di aver visto nessuno per cui la ricerca di status sia diventata il motivo principale per fare design.

Questo significa che citerò pezzi di post più ampi, che non rappresentano spesso il fulcro del post. Dettagli. Roba anche che potrei facilmente avere frainteso (e se uno mi risponde "che cavolo hai capito? Io intendevo una cosa completamente diversa!", avrei poco da rispondergli). Perchè sto parlando di cose che hanno dato un impressione generale, non di cose che mi hanno dato "la dimostrazione definitiva e inoppugnabile"

Con questa premessa, ecco l'elenco sommario.

- il post iniziale di Suna: è un post abbastanza equilibrato, che riconosce l'esistenza di casi di ricerca di status (e con questa cosa, io sarei già a posto: lo dice anche Suna. Io mica ho mai detto che sono tutti così. Cosa ho detto di diverso da Suna?). Però alla fine c'è un discorso che mi lascia perplesso, La critica al fatto che su GcG  "si è in pochi ad avere un genuino interesse verso il game design italiano, e pochi sono disposti positivamente verso il playtest. Si finisce per dire "perché giocare a qualcosa di incompleto se i miei autori preferiti americani hanno creato qualcosa di completo e figo?", come se fosse una colpa voler passare il proprio tempo a giocare a qualcosa di funzionale e divertente invece di voler fare un piccolo sacrificio per "aiutare il design italiano".

Siamo solo al primo post, e già abbiamo (1) il concordare con me che certi casi esistono, e (2) l'idea che i sia una sorta di "dovere morale" (Suna non l'ha detto, è una mia parafrasi del suo discorso più lungo e articolato) a sacrificare parte del proprio tempo per "aiutare il game design iraliano"

Perchè mai dovrei avere un "dovere", per quanto piccolo possa essere, ad aiutare la creazione di qualunque gioco, e anche in questo caso, perchè dovrei dare la precedenza ad un italiano e invece magari mi interessa di più Shahida o Sign In Stranger?

Già qui c'è il rovesciamento dei termini "giusto" della questione: l'interesse per il playtest dei giochi non è più una cosa che deve generare il game designer, con i suoi post e le sue descrizioni (e magari con il credito che ha ottenuto con i suoi giochi precedenti), ma diventa un dovere di base degli altri utenti del forum.

-  il resto della prima pagina: Triex parla di un suo gioco che ha abbandonato, come sua liberissima scelta e liberissimo giudizio. E pare che abbia fatto una cosa sbagliatissima a priori. Si dice che "sicuramente" c'era qualcosa di positivo e interessante e abbandonarlo è stato "sbagliato". Senza averlo mai visto.

L'impressione che ne ho ricavato io, è che triex poteva entrare nel novero dei "game designer", e che il rinunciarvi, lo smettere di provare un gioco (anche magari fallimentare, inutile, inefficace, a giudizio di triex, e che non interessa più a triex) sia comunque un "diminuire", un discendere da uno status più elevato.

Non so, sono l'unico che a leggere quella fina di risposte ha pensato "un momento... triex ha appena detto che come giocatore, è più contento adesso, ha trovato un gioco che fa quello che cercava di ottenere lui, hià fatto. Si è risparmiato un sacco di fatica e di playest fallimentari prima di trovare le procedure giuste, e in cambio adesso gioca e si diverte subito. in che maniera questo sarebbe un danno per lui?

E perchè triex, finchè è un game designer, ottiene automaticamente fiducia sul fatto che il suo gioco è sicuramente valido e meritevole... ma appena smette quei panni, e diventa un "semplice giocatore"... non gli da' più retta nessuno, e il suo stesso giudizio sul suo stesso gioco (che lui è l'unico che lo abbia mai letto) viene tranquillamente ignorato o considerato sbagliato a prescindere? Cavolo, è sempre triex, come mai da game designer ogni cosa che fa è giusta, ma se non è più un game designer non può più nemmeno commentare il suo stesso gioco?

Anzi, triex dopo viene accusato di in pratica di avercela contro i game designers... come se fosse un "traditore" che ha "abbandonato il club"!  :o

(a questo momento, triex in questo thread è l'unico caso dato per accertato di "persona che ce l'ha con i game designer" - anche se non capisco da cosa derivi questa idea. Adesso immagino di essere stato inserito anch'io nell'elenco. Di Mattia invece non si può dire, perchè è un game designer...

- Pagina due: della replica di Suna a Claudia si è già parlato parecchio e quindi la salto.  Passo quindi al post di Manfredi. che dice"Penso che chiunque debba provare a fare quel che cavolo gli pare.". Giustissimo.
Però lo applica solo a chi fa game design. Non a chi gli risponde o a chi dovrebbe fargli da playtester. Loro no, non possono fare quello che gli pare.
Perchè il resto del suo intervento è una definizione di COSA gli si può dire e di cosa NON gli si dovrebbe dire (e allora dove è andato a finire il "ciascuno fa quel gli pare"?)
In particolare, secondo Manfredi, non si possono fare osservazioni sull'opportunità di mettersi a fare design di un certo tipo senza avere ptaticamente alcuna esperienza di giochi di quel tipo. la classica "dovresti giocare di piì, prima".
Solo che quello è invece il consiglio migliore che si può dare a gran parte di quelli che postano su gcg riguardo ai giochi che stanno facendo!  (sono solo io che noto questa strana proporzione inversa? Con le dovute eccezioni - Khana a cui sto rispondendo, per esempio - molti di quelli che vedo fare game design - mettendo in questa categoria anche quelli che vogliono giocare CnV nel mondo di Warhammer 40k, perchè per me è game design - sono quelli che giocano di meno, o hanno giocato di meno, come se il game design fosse spesso spinto dalla scarsità di occasioni di gioco, e non viceversa.)

Perchè solo il game designer può fare quello che gli pare, e gli altri no? Nemmeno quando la loro esperienza gli dice, con chiarezza cristallina, che quello che il game designer non gli vuole far dire, è proprio il consiglio di cui ha più bisogno?

Su questo concordo con l'intervento di Domon: "credo che chiunque possa fare il cazzo che vuole, e che a volte sia sensato e logico consigliargli "ancora un pochino di esperienza" prima di farlo. ma non è necessario che ascolti.". Con il corollario "ma se non ascolta, poi non si lamenti dei risultati" (e per risultati, intendo anche l'eventuale disinteresse del forum. Perchè gli altri dovrebbero essere obbligati ad avere fiducia?)

A seguire, lo scambio fra Khana e Domon che ribadisce queste due posizioni, non sto a ripetermi.

Ecco. Nulla di particolarmente eclatante. Come ho detto, non ho mai detto "ah, ecco qui, questa è la prova definitiva e inconfutabile". Ma cose dette, o date per scontate, o sottaciute, che mi hanno dato da subito una gran brutta sensazione su questo thread.

[crosspost con Matteo]



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Re:[SLOW DOWN] Basta con gli snobbismi anti-game design
« Risposta #39 il: 2011-08-14 08:21:04 »

Citazione
La cosa su cui si discute qui mi sembra diversa: l'idea che si abbia diritto a qualcosa di più in qualità di "game designer" di quello che si può avere come "semplice giocatore"
No Moreno, questo è quello di cui stai discutendo tu.
Quello di cui discute Tazio è l'esatto opposto: perché un "designer" non può avere lo stesso identico trattamento di un altro giocatore qualsiasi?
E' molto diverso. Qui nessuno vuole nulla di più. Qui si vuole "uguale".
Nello specifico, perché in questa community devono esiste "barzellette" sulla figura del game designer?
E soprattutto, perché queste barzellette ci sono solo per gli italiani che fanno design, dato che per gli americani ci sono solo tappeti rossi e santini sulle scrivanie?
Dallo scenario emergente, pare che chi fa design in America, è una divinità. Chi fa design in Italia... "poverino"...
Non si potrebbe riportare tutto ad un equilibrio più normale e trattare tutti alla pari, come "giocatori"? E' questo che si sta chiedendo.
E la cosa da notare non è che io e Tazio, che ci vediamo una volta alla settimana minimo, possiamo avere le stesse impressioni sull'argomento; la cosa da notare è che le stesse impressioni le abbiamo io e Rafu, che sostanzialmente ci vediamo solo in convention, ma ancora più incredibile è che ce le abbiamo io e Paolo "Ermy" Davolio, che abbiamo parlato dal vivo solo una volta, alla cena del sabato della INC.


Anche la serie di presupposte aspettative di cui parli, per come conosco io le persone che fanno "design" qui su GcG, sono estremizzazioni tue, estremizzazioni in un rapporto da 1 a 200.
Estremizzazioni all'interno delle quali tu lamenti il fatto che non sia concesso fare "critica distruttiva".
Questo non è solo un problema del gamedesign. E' un problema generale. La critica distruttiva non serve a nessuno, se non allo status da Grande Critico™ di chi fa solamente e unicamente critiche distruttive, perché non è capace di dare un apporto realmente costruttivo al progetto. Critiche al vetriolo. Acide. Mirate all'applauso della folla. Che additano "il male". Pensata per "segnare punti", fare goal... e quindi presuppone una "lotta", implicitamente; una gara da vincere, tra l'autore e il Grande Critico™.


Dato che sono stra-convinto che questo atteggiamento che ho evidenziato in corsivo non è intenzionale da parte di nessuno, secondo me è molto meglio evitare che ci possa anche essere il dubbio che ciò invece sia intenzionale.


Citazione
Riguardo alle cose che ho visto in questo thread che mi hanno dato quell'impressione (oddio, l'ho rifatto...  chissà cosa dirà Paolo...)
Ecco... questo è proprio quell'atteggiamento che Paolo ti ha chiesto di evitare. Ossia lo "sfottò".
E' una tecnica ninja mirata a far reagire violentemente "l'avversario" ed è violenta tanto quanto la reazione che produce.
In situazioni come queste, io parteggio per la reazione violenta, secondo la logica -> "vuoi la rissa? Ok, rissa! sei davvero sicuro di essere pronto?".


Ah, per chiudere... non è neanche del tutto vero che tu non fai playtest per gli autori americani, perché Elisabeth se ne è vantata, non ricordo se su The Forge o Story Game, della validità dei tuoi feedback su un playtest di un suo gioco.
Quindi non solo abbiamo una prova che fai playtest, ma ne abbiamo anche una che fai playtest di alto livello e molto valutato dall'autore del gioco.
Perché non lo fai anche per gli italiani?
Rafu forse non ha abbastanza esperienza? Non ha letto abbastanza manuali? Ha delle lacune di teoria?
Perché non esiste un tuo playtest di Trame o di Reietti di Eden e relativo actual play?
Invece esiste un battibecco con Rafu, con un commento tuo (a detta di Rafu del tutto fuori luogo) su un suo gioco inviato ai Ronnies, che hai giudicato "inutile" se paragonato ad un altro gioco di Elisabeth, Cam-Whore.
Hai provato il gioco di Rafu in questione? Perché non c'è un tuo actual play pubblicato?
« Ultima modifica: 2011-08-14 08:23:39 da Davide Losito - ( Khana ) »
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

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Re:[SLOW DOWN] Basta con gli snobbismi anti-game design
« Risposta #40 il: 2011-08-14 10:03:49 »
Nello specifico, perché in questa community devono esiste "barzellette" sulla figura del game designer?

Se le barzellette sono sul 'grande game designer', allora ci sono anche sul 'grande giocatore' o sul 'bravo master', sulla 'sorpresa', e su tante altre cose. Non mi pare proprio che qualcuno ne rimanga fuori o qualcuno sia più bersagliato di altri.

Citazione
E soprattutto, perché queste barzellette ci sono solo per gli italiani che fanno design, dato che per gli americani ci sono solo tappeti rossi e santini sulle scrivanie?

Alcuni americani forse. A meno che qualcuno non abbia santini di Monte Cook. Ma lì poi è questione di gusti, e sui gusti tempo addietro si diceva che c'è poco da discutere. Mi interesserà il prossimo gioco di Baker dopo Apocalypse World? Sicuramente. Mi interessa la versione definitiva di Bliss Stage di Lehman? Sicuramente. Mi interessa Moonfolk, dato che mi è piaciuto Ravendeath? Sicuramente, come anche il Rosso e il Nero, se si riuscirà a finirli. Se devo dirla tutta Knight of Twilight mi interessa un po' meno, ma l'occhiata veloce che ho dato a Dawn of a New Tomorrow mi ispira. E adorerei leggere un actual play di Sakura o di Piombo dopo la etruscon, ma tardano ad arrivare. E ci sono angoli della sezione 'questo l'ho fatto io' che marco come già letti ogni volta, perché proprio non sono interessato, come non vado a leggere tutti i pbf a cui non partecipo. E questi sono i miei gusti personali, altri sono liberissimi di averne di diversi e contrastanti.

Che cosa si dice di specifico degli italiani che fanno design? Mi sono perso qualcosa?

Citazione
Perché non lo fai anche per gli italiani?

A questa domanda invece credo che non debba dare una risposta. 'Mi piacciono di più i giochi in inglese' piuttosto che 'i giochi western' o 'i giochi in cui si versano lacrime e sangue' o 'i giochi con la copertina marrone' sono gusti, e i gusti non devono essere giustificati. Ci tengo molto che non ci sia nessuna 'pressione', per così dire, a fare playtest, indipendentemente dalla sponda dell'Atlantico in questione. Non ci si deve interessare apposta, né per par condicio. Basta poi essere onesti nel commentare o nel non farlo se non si hanno le basi.
Sognatore incorreggibile. Segretario dell'Agenzia degli Incantesimi. Seguace di Taku. L'uomo che sussurrava ai mirtilli.

Francesco Berni

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Re:[SLOW DOWN] Basta con gli snobbismi anti-game design
« Risposta #41 il: 2011-08-14 10:41:56 »
forse è un periodo che seguo poco, ma come dice mario, le barzellette sui game designer, sono dello stesso stampo del grande giocatore e sono nate nello stesso modo, gente che si atteggia a essere superiori ai normali giocatori per aver fatto qualche giochino.
ricordo che parti tutto con le storie su un tizio che usci con questa frase(o qualcosa di equivalente): "no, grazie io non gioco io sono un game designer", quindi così sono nate e sono sempre rimaste in quell'ambito, ovviamente ironizzando.
ricordate quando non si poteva dire buonsenso che ezio arrivava con l'ascia da guerra? "si, è buon senso non saltare su una mina antiuomo quando è in bella vista"
ezio in corsa:"chi ha detto buon senso?"

secondo me si è fatto un polverone di un pò di un pò di ironia(oppure un polverone di triex a scelta)
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Moreno Roncucci

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Re:[SLOW DOWN] Basta con gli snobbismi anti-game design
« Risposta #42 il: 2011-08-14 20:20:24 »
Citazione
La cosa su cui si discute qui mi sembra diversa: l'idea che si abbia diritto a qualcosa di più in qualità di "game designer" di quello che si può avere come "semplice giocatore"
No Moreno, questo è quello di cui stai discutendo tu.
Quello di cui discute Tazio è l'esatto opposto: perché un "designer" non può avere lo stesso identico trattamento di un altro giocatore qualsiasi?

Nessuno in questo thread è ancora riuscito a portare un minimo link o citazione da GcG riguardanti il considerare "peggio" un game designer rispetto ad un "semplice giocatore". Tutto quello che è stato portato sono le battute che ha sentito (fuori dal forum) Rafu, a cui hanno già risposto.

Io almeno di cose che mi hanno dato la mia "sensazione" ne ho fatto un lungo elenco, prese proprio da questo thread.

Quando ci si lamenta (come fai anche tu in questo post) che gli altri non ti aiutano abbastanza a creare e playtestare il tuo gioco, rispetto a "quanto dovrebbero", OGGETTIVAMENTE ti stai ponendo in un ottica diversa da quella di un semplice giocatore (che non ha giochi da playtestare e non ritiene che altri abbiano l'obbligo di aiutarlo a crearne uno)

La questione, davvero, è molto semplice. Qualcuno ritiene, in qualità di appartenente alla categoria dei "game designer" di avere diritti sul tempo degli altri. Non importa che questo "diritto" non sia rivolto specificatamente a una persona, ma si dica genericamente che sia un dovere della collettività. Non importa nemmeno che la cosa non sia esposta esplicitamente come "diritto": se accusi la comunità di non averti dato qualcosa, significa automaticamente che consideravi un tuo diritto averla.

Ma la soluzione a questa discussione è davvero molto semplice:  visto che, anche se la considerazione sulla situazione attuale differisce, c'è comunque accordo sul risultato desiderato: io, tu, Rafu, triex, Suna, tutti quanti abbiamo detto e ripetuto che quello che vogliamo è che qui non ci siano "game designer" ma solo giocatori.  Che chi sta sviluppando un gioco abbia la stessa dignità e gli stessi diritti di chi si limita a creare il suo personaggio. Che nessuno si arroghi diritti sul tempo degli altri.  Che sia ben chiaro che nessuno ha "dovere" di lavorare per produrre giochi, per nessuno, nemmeno per fini "patriottici". Che nessuno può lamentarsi di non ricevere qualcosa di cui ha diritto, se nessuno si interessa al suo gioco, perchè l'interesse è una cosa volontaria che doveva essere lui a evocare, se lo voleva, e non esiste una "minima quantità garantita" di interesse. Che un thread sulla creazione di un gioco non "deve" ricevere risposte più di quanto lo "debba" un qualunque altro thread.

Basta, insomma, essere d'accordo che in questo forum ci sono solo giocatori, un unica categoria di persone, e non due diverse categorie, una per i "semplici giocatori" e una per i "game designer".

Se davvero tutto quello che si voleva era una totale parità, mi pare un ideale condivisibile da tutti.

Citazione
E' molto diverso. Qui nessuno vuole nulla di più. Qui si vuole "uguale".

E allora mi sembra che non ci dovrebbero essere problemi a concordare su quello che ho scritto sopra, no?

Citazione
Nello specifico, perché in questa community devono esiste "barzellette" sulla figura del game designer?
Perchè ci sono sui giocatori. Perchè non sui game designers?
Ci sono battute sui giochi tradizionali, sui giochi indie, sugli autori americani (molte, di più di quelle sugli autori italiani, che sono notoriamente permalosi e bisogna andarci con i piedi di piombo.  Invece se fai una battuta su Sorensen si è più tranquilli, è più difficile che lo venga a sapere). Ci sono battute sulla massa di dadi di CnV, e sulle corna delle trollbabe, sul Perudo di Sporchi Segreti e sulle frasi di Polaris. Ci sono persino battute su di me.
Perchè sui game designer non si potrebbe? (e in effetti, vorrei sentirne qualcuna, mi manca come categoria, le sento su tutte le altre regolarmente, ma sui game designer non posta mai niente nessuno. Troppo permalosi.)

Citazione
E soprattutto, perché queste barzellette ci sono solo per gli italiani che fanno design, dato che per gli americani ci sono solo tappeti rossi e santini sulle scrivanie?

Qui mi sembra che arriviamo quasi a livelli da mania di persecuzione.

Dobbiamo metterci a contare le battute sul solo Sorensen o sul solo Lehman, o su Ron, e confrontare sul TOTALE delle battute fatte in questo forum sui game designer italiani?

Poi vorrei un minimo di coerenza nelle accuse al forum: o i game designer vengono ignorati, o sono un argomento comune per le barzellette: scegline una delle due, non puoi dire entrambe le cose contemporaneamente ("parlano di me tutti i giorni, come mi sento ignorato...")

Citazione
E la cosa da notare non è che io e Tazio, che ci vediamo una volta alla settimana minimo, possiamo avere le stesse impressioni sull'argomento; la cosa da notare è che le stesse impressioni le abbiamo io e Rafu, che sostanzialmente ci vediamo solo in convention, ma ancora più incredibile è che ce le abbiamo io e Paolo "Ermy" Davolio, che abbiamo parlato dal vivo solo una volta, alla cena del sabato della INC.

Dici che il fatto che vi vedete tutti come "game designers"  non conta nella "difesa della categoria"?

Perchè le stesse cose non le vede chi non cerca playtesters?

Citazione
Ah, per chiudere... non è neanche del tutto vero che tu non fai playtest per gli autori americani, perché Elisabeth se ne è vantata, non ricordo se su The Forge o Story Game, della validità dei tuoi feedback su un playtest di un suo gioco.
Quindi non solo abbiamo una prova che fai playtest, ma ne abbiamo anche una che fai playtest di alto livello e molto valutato dall'autore del gioco.

Per l'ennesima volta, mi tocca far notare come ai miei post si risponda senza leggerli...

Quoto quello che ho scritto ESATTAMENTE (aggiungo solo l'enfasi su una frase)

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Quindi, non è che non faccio playtest di giochi italiani: non faccio playest e basta. Ho capito che non mi piace e in ogni caso non lo faccio bene (se non mi arriva un gioco già tarato nei numeri sono decisamente scoraggiante...). Ho fatto un paio di eccezioni negli ultimi 3-4 anni, non di più, e solo per giochi erano praticamente finiti (quindi era da verificare solo la comprensibilità del testo) e che interessavano parecchio anche gli altri giocatori. Non faccio playtest nemmeno dei giochi di Ron e Vincent, tanto per dire...
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Il gioco di Elisabeth è, appunto una di quelle eccezioni. Ed era praticamente finito (credo di essere stato l'ultimo, aveva già chiuso il playtesting)

Citazione
Perché non lo fai anche per gli italiani?

Troppo permalosi. Non ho voglia di farmi un nemico ad ogni playtest. Qualunque autore italiano di mia conoscenza si sarebbe inferocito a ricevere i commenti che ho mandato ad Elisabeth, e mi avrebbe accusato di "fare solo critica distruttiva". Elisabeth ha cambiato all'ultimo momento il testo e mi ha ringraziato su storygames (cosa che non mi aspettavo assolutamente).

P.S.: ma questo thread non dovrebbe stare in "sotto al cofano"?
« Ultima modifica: 2011-08-14 20:27:10 da Moreno Roncucci »
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Re:[SLOW DOWN] Basta con gli snobbismi anti-game design
« Risposta #43 il: 2011-08-15 02:20:35 »
Quando questo thread è iniziato, la mia posizione era quella di Matteo Turini
 
Citazione da: Matteo Turini
Io probabilmente non sono molto addentro all'argomento, perché non percepisco alcuna ostilità verso l'attività di game design (eccettuando il thread di triex, che però parla più dello status sociale "game designer" che del game design in sé).
 Dall'altro lato, però, non mi sembra nemmeno di vedere gente che scrive regolamenti o hacka giochi perfettamente funzionanti solo per ottenere lo status di "game designer".

E condividevo anche il punto dell’altro Matteo più famoso per la sua acidellità
 
Citazione da: triex
Io non penso che ci siano persone che fanno giochi SOLO per ottenere status.
Ci son persone che fanno hack senza cognizione di causa:
 [...]
 ma è lo stesso problema del parlare di teoria senza gioco concreto. Fastidioso, ma non un grande problema.

 

Poi ho cominciato a leggere una serie di cose che mi fanno pensare che fare il designer induca a un certo complesso di persecuzione °___°
 
Citazione da:  Davide Losito - ( Khana )
Nello specifico, perché in questa community devono esiste "barzellette" sulla figura del game designer?
 E soprattutto, perché queste barzellette ci sono solo per gli italiani che fanno design, dato che per gli americani ci sono solo tappeti rossi e santini sulle scrivanie?
 Dallo scenario emergente, pare che chi fa design in America, è una divinità. Chi fa design in Italia... "poverino"...

Scusa, Davide, ma dove le vedi su GCG queste fantomatiche barzellette specifiche sui designer italiani? L’unica battutitna che è stata menzionata arriva da Ron ed è decisamente legata alla sua esperienza con designer USA! Io questo fiorire di prese per il culo non lo vedo proprio.
 
Citazione da:  Davide Losito - ( Khana )
Anche la serie di presupposte aspettative di cui parli, per come conosco io le persone che fanno "design" qui su GcG, sono estremizzazioni tue, estremizzazioni in un rapporto da 1 a 200.
 Estremizzazioni all'interno delle quali tu lamenti il fatto che non sia concesso fare "critica distruttiva".
 Questo non è solo un problema del gamedesign. E' un problema generale. La critica distruttiva non serve a nessuno, se non allo status da Grande Critico™ di chi fa solamente e unicamente critiche distruttive, perché non è capace di dare un apporto realmente costruttivo al progetto. Critiche al vetriolo. Acide. Mirate all'applauso della folla. Che additano "il male". Pensata per "segnare punti", fare goal... e quindi presuppone una "lotta", implicitamente; una gara da vincere, tra l'autore e il Grande Critico™.

Scusa, anche questo intervento avrebbe senso se, ogni volta che qualcuno se ne arriva postando qualcosa a proposito del gioco a cui lavora, gli arrivassero addosso i Grandi Critici a sbranarlo. Ti pare che la situazione sia questa?
N.B. Mi è noto che in passato tu e Moreno avete avuto a che dire su una situazione a cui forse il tuo post fa riferimento, ma, da come la metti giù, sembra un problema generalizzato. Dai, ma for real?
 
Citazione da:  Davide Losito - ( Khana )
Ah, per chiudere... non è neanche del tutto vero che tu non fai playtest per gli autori americani, perché Elisabeth se ne è vantata, non ricordo se su The Forge o Story Game, della validità dei tuoi feedback su un playtest di un suo gioco.
 Quindi non solo abbiamo una prova che fai playtest, ma ne abbiamo anche una che fai playtest di alto livello e molto valutato dall'autore del gioco.
 Perché non lo fai anche per gli italiani?
 Rafu forse non ha abbastanza esperienza? Non ha letto abbastanza manuali? Ha delle lacune di teoria?
 Perché non esiste un tuo playtest di Trame o di Reietti di Eden e relativo actual play?

Cose come queste, invece, mi fanno un po’ drizzare le orecchie. Non mi sembra giusto chiedere a qualcuno di giustificare i suoi interessi o come spende il suo tempo. Questo davvero significa che i game designer italiani ritengono di avere dei diritti esigibili nei confronti dei giocatori italiani. Ragazzi, se è così e un problema VOSTRO.
 
Esperienza personale: io ho playtestato tutti i giochi e gli hack scritti da Michele e anche un paio di giochi di designer USA. Uno è stato proprio quel gioco di Elizabeth (c’ero anch’io, quella sera con Moreno), un’altro è stato il gioco di un noto designer che aveva già pubblicato altre cose che adoro e a cui abbiamo mandato un report con un stroncone atomico (da notare che il report era talmente negativo che glielo abbiamo inviato privatamente, mentre nello stesso periodo si leggevano sui forum report di playtester entusiasti. Guarda caso, quello specifico gioco non è mai uscito). *
 
Ora, io posso dire che playtestare è molto più sbattimento che divertimento. Io non ho la passione del design, non provo gusto per la cosa in se. A me mi si può motivare a fare playtest solo perchè l’autore ha già fatto altri giochi che adoro, oppure le premesse del gioco mi arrapano da morire, oppure l’autore è mio marito. E non credo di essere strana io.
 
Forse per uno che progetta giochi di continuo può risultare bizzarro, ma c’è gente a cui interessa solo giocare e non fare design. Forse, se si accetta questo, è più facile capire perchè non c’è la fila per fare playtest e non tutti hanno un gioco in progettazione nel cassetto.
Anche se ci incontriamo su questa community e al tavolo da gioco, siamo anche diversi, abbiamo gusti e interessi differenti.
 
Possiamo dire che rivendico un “lazy player pride” :)
 
* poi c’è stato il gioco pulp che Paul ha portato anche alla INC e Shahida, ma questi ultimi due erano parecchio rifiniti e vicini al completamento, quindi lì c’era anche divertimento, onestamente.
 
Poi un’altra cosa che mi perplime. Questo messaggio di Davide
 
Citazione da:  Davide Losito - ( Khana )
Altra cosa... è vero che si è ripetuto spesso che questo forum non ha tra le sue mission di supportare il game design, al punto che per al meno due volte (a memoria... purtroppo la funzione di ricerca non è di aiuto in questo momento), si è... "gentilmente invitato" i game designer italiani a farsi una community a parte, ma dato che si è anche detto che questa comunità è un gruppo di persone che si riconoscono in qualche cosa, per questo sono uniti, mi pare che almeno da un anno a questa parte, ci sia un certo auto-riconoscimento nell'attività di design.
 Non pensi che forse sia il caso di seguire questa "richiesta che viene dal basso", e iniziare a supportare il design, visto che è la comunità che lo sta chiedendo?

Scusa, chi ha fatto cosa? A me risulta che le sezioni “questo l’ho fatto io” e “sotto il cofano” ci stiano apposta per chi è interessato al design. Non riesco SINCERAMENTE a immaginare di cos’altro possano avere bisogno i designer per essere a loro agio.
 
Citazione da:  Davide Losito - ( Khana )
Sullo "stroncare"... se tu per primo ammetti che al momento nessuno sta facendo game-design per lo status, a che serve "stroncare chi fa game design per lo status"?
 Cioè, questa ricerca di status c'è e va stroncata (e ancora, ti chiedo e VI chiedo, chi, secondo voi, nome e cognome, fa game design per ricerca di status), oppure questa ricerca di status non c'è (quindi non capisco cosa ci sia da stroncare)?.
 Non sono domande retoriche, nemmeno provocatorie. Sono domande reali e sincere.

Mi permetto di farmi interprete del pensiero di Moreno (eventualmente mi smentirà se ho frainteso).
Credo che qui si riferisse al desiderio di prevenire una situazione come quella di Story Games. E’ un forum certamente molto frequentato e influential nell’ambiente USA e forse anche a livello mondiale, però lì non c’è critica. Tutti i nuovi design sono belli e geniali, tutti i playtest e gli actual play sono entusiasmanti, anche di giochi che poi (provato sulla mia pelle) in realtà risultano avere grossi problemi.
Lì è evidente che fare il designer porta status: imbarchi sempre e solo complimenti per la tua opera.
 
Noi non siamo nemmeno lontanamente in questa situazione. Credo che Moreno si preoccupi di prevenire invece che curare.
 
Citazione da:  Paolo Davolio
io tra ieri e oggi avevo preparato un intervento molto articolato in cui parlavo di numerosi fatti, nomi e cognomi, come richiesto dalla moderazione e da alcuni utenti, per portare esempi di ciò che mi fa percepire questo clima.

Non so se può cambiarti qualcosa, ma a me interessa sentirti argomentare il tuo punto di vista.
 
Vorrei concludere rendendovi edotti che grande capo Estiqaatsi pensa che Niccolò parla con parole di saggezza quando dice
 
Citazione da:  Niccolò
credo che chiunque possa fare il cazzo che vuole, e che a volte sia sensato e logico consigliargli "ancora un pochino di esperienza" prima di farlo. ma non è necessario che ascolti.

e aggiungo anche:
Chiunque può sentirsi richiedere playtest e feedback e può non avere voglia di darne, ma non per questo deve sentirsi in colpa.
I nitpicker danneggiano anche te. Digli di smettere.

Michele Gelli

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Re:[SLOW DOWN] Basta con gli snobbismi anti-game design
« Risposta #44 il: 2011-08-15 04:44:52 »

Vado un giorno in spiaggia, dico uno… ;___;
Ok, a seguire i commenti in ordine di lettura dei messaggi. Con due premesse.


  • Se il 14 Agosto c’è una certa lentezza della moderazione a reagire mi sembra una cosa normale (anzi, salutare). Posso già preannunciare che il 25 dicembre prossimo venturo la moderazione non sarà particolarmente vivace e lo stesso varrà per il 31 dicembre (e ancora peggio l’uno, con i postumi da smaltire).
  • Quando mettete in slow down un thread, per favore fatelo in maniera più “rumorosa”. Postare un messaggio e scrivere esplicitamente che il thread – partito normale – è stato messo in slow down.


Partiamo dal Messaggio #17 (Tazio). Altri messaggi meriterebbero una disamina altrettanto accurata, ma questo nello specifico sarà oggetto di particolare attenzione perché ha avuto il torto di essere stato il primo a segnare una brusca salita ai toni della discussione ed essere reiterato (messaggio #37 del pre-pattume) nei concetti a dispetto di avere ricevuto una moderazione.


Citazione
Tazio: "Ho la sensazione che qui abbiamo un problema."
Claudia: "Dimostralo."
Hai appena trasferito su di me l'onere di dimostrare che il problema da me percepito esiste, ché altrimenti gli altri utenti del forum sono legittimati a mettermi da parte come paranoico o contaballe. Tipica tecnica di discussione atta a difendere l'establishment...


Una nota su come si conduce una discussione si GenteCheGioca.
Dalle mie parti si dice - riferendosi ai bambini - "chi li fa, se li ninna". Ognuno può esprimere (purché nei limiti del regolamento) la sua opinione, ma poi la "difesa" della stessa è a suo carico.

Inoltre se Pippo dice "X", Pluto ha OGNI DIRITTO di dire "A me non sembra, sulla base di cosa dici X?". Questa NON è una Tecnica Ninja Alogica per la Difesa Sballata dei Ragionamenti Deboli. Per favore prendiamone nota.

Dire che – in soldoni – qualcuno ti chiederebbe spiegazioni perché sa che tu non puoi darne e quindi punta a farti sembrare paranoico e contaballe è fare dietrologia. Per favore prendiamone nota.

Se "X" non può essere supportata da dati (numeri, link, letteratura, ricerche di qualche tipo, etc., che è una cosa che capita) non è detto che sia sbagliata o impossibile da sostenere. Bisogna solo avere l’umiltà e l’onestà nei confronti del proprio interlocutore (e di chi legge in generale) di riconoscere che si parte da una mezza impressione o da una sensazione a pelle. Diventa solo molto più difficile discuterne ma possibile, come peraltro hanno successivamente dimostrato Paolo (che è sempre una piacevole ventata di ragionevolezza) e Rafu.


Messaggio #33 (Moreno)

Qui il problema è la forma.  Un sorrisetto di meno (che peraltro è proprio vietato dal regolamento) male non avrebbe fatto, anche e soprattutto in un thread dove gli animi evidentemente già si stavano scaldando. Per come la ho letta io (da fuori e non partecipando alla discussione) non tutte le cose di cui si è lamentato successivamente Paolo sono vere, a me sembrano punti di vista suoi diversi dai tuoi, ma sicuramente è tua responsabilità aver avvelenato il clima con ben più di qualche sorrisetto di troppo (che per certo non aiuta il successivo charitable reading).
Questo comportamento viene reiterato anche nel #43 (che non so cosa diventerà dopo la “spattumierata” che ho intenzione di dare al trhead). È così difficile scrivere un messaggio senza frecciatine e sorrisetti?


Messaggio #34 (Khana)


Citazione
Altra cosa... è vero che si è ripetuto spesso che questo forum non ha tra le sue mission di supportare il game design, al punto che per al meno due volte (a memoria... purtroppo la funzione di ricerca non è di aiuto in questo momento), si è... "gentilmente invitato" i game designer italiani a farsi una community a parte, ma dato che si è anche detto che questa comunità è un gruppo di persone che si riconoscono in qualche cosa, per questo sono uniti, mi pare che almeno da un anno a questa parte, ci sia un certo auto-riconoscimento nell'attività di design.


Parlerò in nero perché sia chiaro che quanto sotto vuole essere una spiegazione e non una reprimenda.
In questo momento la funzione di ricerca non è particolarmente d’aiuto neppure a me (ed è una delle priorità da aggiustare – appena troviamo un volontario e/o riesco ad allocare tempo di Matteo - perché credo che la perdita della memoria storica sia molto grave in una community).
 
Non c’è un “progetto politico” di premeditato allontanamento dei designer. Nel manifesto attuale (ma anche con parole diverse in quello che faticosamente si sta tentando di revisionare) non si parla esplicitamente di design, ma di “aggregazione e discussione sul gioco di ruolo / di narrazione / dal vivo / ecc. nell’accezione più ampia di questi termini.” Il design come argomento fa parte di questi “ampi termini”: è uno degli argomenti che sono evidentemente i benvenuti (tanto è vero che ha un a sua specifica sezione) ma non è un focus specifico della community.


C’è invece esplicita l’intenzione di costruire un ambiente sociale differente da storygames, che abbiamo trovato migliorabile in più di un aspetto. Se è stata percepita dell’ostilità “al design in generale” o al “design italiano in particolare” è legata alla umana fallibilità delle moderazione ma non ad un progetto ex-ante.


Su suggerimento di Matteo, sono stati spattumierati i messaggi dal #37 al #41 (su cui avrei dovuto scrivere una enciclopedia). E suggerisco tutti, visto che i nervi sono già tesi, di fare attenzione EXTRA a postare senza frecciatine e sorrisetti e leggere con una dose EXTRA di CHARITABLE READING
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Michele Gelli - Narrattiva
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