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[SLOW DOWN] Basta con gli snobbismi anti-game design
Matteo Suppo:
--- Citazione ---Il rischio è che passi il concetto "questa community avversa i game designer". Tutti, indiscriminatamente.
--- Termina citazione ---
Suvvia, il rischio è che passi il concetto "TRIEX avversa i game designer". Non credo di parlare a nome di tutta la community e non ho mai voluto farlo.
Mattia Bulgarelli:
--- Citazione da: triex - 2011-08-11 08:43:58 ---
--- Citazione ---Il rischio è che passi il concetto "questa community avversa i game designer". Tutti, indiscriminatamente.
--- Termina citazione ---
Suvvia, il rischio è che passi il concetto "TRIEX avversa i game designer". Non credo di parlare a nome di tutta la community e non ho mai voluto farlo.
--- Termina citazione ---
E allora sentiamo... Triex, ti sta sulle palle il fatto che io abbia scritto un color hack e che lo porti alle fiere?
E che abbia annunciato di aver buttato giù qualche riga di un progetto che chissà mai se avrà un esito?
Se sì... CAVOLI TUOI! XD
Mauro:
Sono l'unico a essersi accorto che la discussione è in Slow Down?
Suna:
Pare di sì, Mauro...
Moreno, molto ben detto.
Cito in particolare un passaggio:
--- Citazione ---Io personalmente sono diffidente con l'idea che "game designers" sia una categoria. Al massimo la accetto come "insieme di persone che in passato hanno creato un gioco o parte di un gioco o varianti di un gioco", ma il senso del post di Ron nel thread precedente ( dell'esistenza di the forge in generale) è che CHIUNQUE può creare un gioco, e che la categoria di quelli che "creano giochi" si chiama "giocatori".
Il rischio, invece (soprattutto guardando all'esperienza americana) è che si inizi a considerare i "game designers" come un elite ristretta.
--- Termina citazione ---
Che è, mi sembra, il punto di vista di Triex, esemplificato dal suo post. Ma non solo quello di Triex, ed è per questo che ho aperto questo thread. Figurati se apro un thread così solo perchè Triex ha espresso un'opinione. No, è che è un'opinione che sento ormai fin troppo.
La mia paura è che si sia saltato un passaggio. Ovvero, una posizione come quella del thread che cito qui sopra ha senso se effettivamente fosse così endemicamente diffusa la convinzione che fare del game design assegni status. Eppure i casi in cui questo accade mi sembrano potersi contare sulle punte delle dita.
E di conseguenza temo che si sviluppi quella che davide chiama giustamente una cascata di conseguenze, una situazione in cui si è diffidenti verso qualcosa per la quale non c'è vero bisogno di diffidenza.
Ora, io con Beyond the Mirror mi considero abbastanza fortunato. Davide mi ha sempre sostenuto e senza di lui questo gioco non sarebbe ormai praticamente pronto. Iacopo mi ha sempre incoraggiato. Persino Ezio, che sembra diffidente verso i game designers quanto Triex, una volta l'ha playtestato. E so bene che non è così facile in generale ottenere playtests. Io mi sono sempre rivolto verso l'esterno, iniziando a far interessare Ben, rivolgendomi ad altri, come i fratelli Tuovinen, Tim Koppang, Sebastian Hickey e altri che hanno sempre dato giudizi incoraggianti.
Paul è uno dei sostenitori più propositivi che ho avuto, e spero che l'interesse che vedo ultimamente nascere nei confronti del mio gioco in Italia non sia dovuto all'interesse di famosi autori americani.
Però personalmente mi sento un po' chiamato in causa e stigmatizzato dal post di Triex, che, ripeto, non è solo un'opinione sua, ma che vedo piuttosto diffusa. Tunnel del game design? In quel post leggo un senso di superiorità verso chi invece è nel tunnel.
E se questa tendenza si allargasse? A chi crea giochi con intenzioni serie rimarrebbe poco se non rivolgersi unicamente al mondo anglofono. Lo trovo triste.
Michele Gelli:
Il thread è in slow down. Per favore iniziamo a rispettarlo.
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