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[SLOW DOWN] Relazioni reali e "in gioco".

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Matteo Suppo:
I concetti di fiducia e tradimento variano moltissimo a seconda delle coppie. Non sono cose oggettive.


Con la mia ex il problema non ci sarebbe stato. Lei giocava di ruolo online e dal vivo, mettendo in scena anche situazioni sentimentali. E me ne parlava anche. E io non ero granché geloso (ero più geloso quando andava a ballare nelle discoteche gay ò_O). Quando ho giocato a The Upgrade la prima volta eravamo già in un periodo di crisi, e quindi non gliene ho parlato molto. Ma ci avessi giocato prima son sicuro che avrebbe capito.


Con la mia ex precedente sarebbe stato un disastro. Già era difficile accettare che giocassi di ruolo, figurati fingere una relazione. E io con lei ero gelosia allo stato puro. Mi dava fastidio anche solo che parlasse con un altro uomo (no, non è finita bene).


Quindi boh, dovrebbero capire, imho, dove stanno i confini di fedeltà e tradimento all'interno della loro coppia.

Manfredi Arca:
Questo è uno di quei discorsi che non vorrei mai fare con gli interessati.

Gioco larp da 10 anni, e per almeno 7 ogni domenica giocavo, ho fatto raduni, più giorni, mangiato in taverna e in tutta quest'esperienza ho visto ogni possibile casistica di questa situazione.

Nel larp c'è un problema grosso quanto una casa:
si fraintende il gioco dell'altro modellandolo secondo le proprie aspettative.

Il tavolo, i dadi, le schede, le carte sono tutti sistemi di sicurezza. Freni a mano.
Nel larp non ci sono freni, c'è solo quello che si dice e quello che si fa.
Nel larp ci sono gli odori, c'è la chimica.
Immaginatevi di andare troppo vicino ad una donna che trovate attraente (magari lei interpreta un'elfa e vi ha aiutato ad alzarvi che ne so).
Non state facendo niente, certo. Ma che state sentendo?

Quello che si dice e si fa spesso tocca quello che l'altro vorrebbe nella realtà.
Mi è successo ed è successo con le donne con cui ho giocato.

Mi sono trovato costretto a trovarmi tutelato PRIMA, DURANTE E DOPO i live che i miei atteggiamenti non venissero fraintesi.

Alla domanda dell'OP ho solo una risposta valida.
Chi lo fa in buonafede, cioè non parte con l'intenzione di provarci con un pg sperando che ci stia usando il "gioco" come giustificazione con lo stesso pg o con la partner reale, ma in realtà si immedesima talmente tanto nel pg innamorato, in quel momento, si dimentica completamente del suo rapporto sentimentale reale.
Non è un atto vile, ve lo assicuro, è il cancellare tutto se stesso e far posto al personaggio. Fino a li, fino a quando sta giocando, non vedrà mai una relazione in gioco come minante della sua relazione reale.

Poi dipende dalla moralità della persona e da quali sono i suoi "limiti" imposti nella sua recitazione (ad esempio: tutte le parole del mondo ma mai il contatto).

In alcuni casi la soddisfazione del veder, anche irrealmente, ricambiate le non proprie attenzioni diventa una vera e propria droga e tentazione di rivincita.

In tutto questo non se ne può venire a capo. Il problema è come in tutto il resto delle situazioni della vita della partner che rimane a casa. E non può essere "risolto" a meno di una castrazione della libertà dell'altro.

NB: A meno che non giochi anche lei, col pg del ragazzo ma anche li...Ad un larp una ragazza parecchio presa mi ha baciato col ragazzo a 100 metri, quindi.

EDIT: mi sono accorto che ho scritto  fischi per fiaschi per via della fretta, ho sottolineato le parti aggiustate.

Mattia Bulgarelli:
Vediamo di dire la mia.

Con Paolo (Bosi) ho avuto occasione di parlarne fuori da questo thread.

La questione non è "ludica" in senso stretto: è uno scontro tra patti sociali.

È un "patto sociale" il gioco, ed è un "patto sociale" lo stare insieme.

Mi pare chiaro che per M i due patti sociali non confliggono, e non c'è la necessità di una mediazione, mentre per Z i due patti sociali confliggono eccome, ed uno dei due, per lei, è giusto che abbia la precedenza.

Il problema probabilmente è nella definizione dei confini di cui parla Matteo/Triex.

Concordo con Moreno che parla del "non sono io, è il mio PG".
Un LARP continuativo a più riprese, che vede un giocatore "coccolarsi" il PG tramite avanzamenti sia in termini meccanici sia in termini di fiction, fa sì che quello non sia "un" tuo PG, ma "IL" tuo PG.

Di problemi sociali dovuti all'avere "IL" PG ce n'è ampia documentazione, e c'è ampia documentazione anche dello "sconfinamento" dei sentimenti del PG nel giocatore (non è quello che i Jeep chiamano "bleed"? O sto facendo casino?).

Qui stiamo parlando di una specie di "bleed verso terzi" (che, in quanto terzi, NON hanno accettato il patto sociale del gioco!). O_o;

@Moreno: in quel larp gioca solo M, mi pare.

@Paolo Davolio: sì, è difficile dare "un parere". Specie perché si tratta di quello che mi dice Z e che io riferisco. Sono notizie già "di seconda mano", cosa che si somma al fatto che "vediamo" solo il punto di vista di Z.

Non credo di volere "la posta del cuore di GcG", quanto piuttosto qualche considerazione su, che so, casi analoghi, e riflessioni su come attutire, se possibile, con metodi ludici o extra-ludici, questi impatti "verso terzi".

Concordo anche con Fabio/Hoghemaru: il gioco ha questo duplice problema. Da una parte sei TU responsabile per le scelte del tuo PG (il tango è "codificato" e "recitato"; una recita ha un copione ed è anch'essa "codificata"... cosa che NON impedisce i classici "amori sul set"), dall'altra hai il PG che ti fa "da schermo".

Niccolò:

--- Citazione ---Z, ad oggi, continua a chiedersi: "Cosa spinge un giocatore a volere andare così in là nella simulazione, al di là del suo buonsenso, da rischiare di perdere le sue relazioni reali?"

--- Termina citazione ---

da ottimista ti direi "la trance artistica", da pessimista che forse stava metendo in dubbio questo rapporto prima del gioco e il gioco è stato il suo modo di "sfiatare" questo impulso. probabilmente un misto delle due.


edit: la seconda ipotesi non significa che non la voglia più o cazzate simili. tutte le relazioni sono attraversate da crisi passeggere, e non potrebbe essere altrimenti. l'errore più grande non è "sfogarle qualche volta", è "non sfogarle mai"! anzi, un gdr SANO potrebbe essere uno dei modi più sani di sfogarle, come tutti gli altri tipi di arte.

Paolo "Ermy" Davolio:
Ora che ci penso un'esperienza personale ce l'ho... Un paio di volte Alexandra (la mia ragazza, che come molte ragazze ha davvero un debole per i jeepform) ha giocato ad Upgrade e Dubbio, senza di me. Entrambi i giochi sono live da una sessione (se non sbaglio) in cui, in maniere molto diverse, si parla di relazioni di coppia disfunzionali.

Quando lei mi ha detto che voleva giocarci, quindi, io avevo ben presente che avrebbe fatto finta di avere una relazione con qualcun altro in quei live. E' così che quei giochi funzionano, non è opzionale.
Ora, se vi dicessi che non sono stato geloso, mentirei, prima di tutto a me stesso. Ma fu una gelosia di pancia, iniziale, bloccata immediatamente dal fatto che (1) mi fido ciecamente di Alex, e (2) il live sarebbe durato una sola sessione.

Ma soprattutto, la parte importante di questo post che ci tengo a sottolineare, è che entrambi sapevamo benissimo che, se io le avessi detto "Guarda tesoro, preferirei che non lo facessi perché mi metterebbe in difficoltà..." (cosa che magari sarebbe potuta succedere se io, che so, quel giorno mi fossi svegliato male, o avessi già avuto una giornata difficile), lei si sarebbe subito tirata indietro, per rispetto del mio disagio.

Quindi qui la questione è doppia: da un lato c'è fiducia, ma dall'altro c'è anche rispetto.

Probabilmente si tratta proprio di quel "confine" di cui parla triex.

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