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L'Evoluzione del Mainstream
Alessandro Piroddi (Hasimir):
Posto che nel microscopico universo dei gdr il "mainstream" vero sia bene o male solo D&D e forse un pò Vampiri... a me pare di notare da 2 anni a questa parte un interessante fenomeno.
Tanto per cominciare, un pò il decadimento del summenzionato Duo-Polio.
Io come giocatore nasco in un epoca in cui si certo i giochi più famosi erano D&D e Vampiri, ma c'era anche un mondo di altra roba... da CoC a Chills a RIFTS a SLA Industries a Cyberpunk a Shadowrun a tanti altri titoli.
Il giocatore di ruolo che si vantava di essere "esperto" aveva una lista lunga un braccio di titoli a cui aveva giocato (e interessante notare come spesso la lista si sdoppiasse fra "ci ho giocato" e "lo possiedo/l'ho letto") ... e nei negozi specializzati ci si perdevano le ore andando a spulciare i misteriosi titoli (spesso non tradotti) alla ricerca di qualcosa di interessante.
Poi bene o male si è tutto appiattito su D&D e Vampiri.
Poi però a me pare che negli ultimi anni (complici le "nuove edizioni" dei suddetti titoli) questa egemonia stia un pò sgretolandosi.
Gli afictionados di D&D3.x si sono trovati con una 4a edizione che non li rappresenta e sono fuggiti verso Pathfinder, approdando nel mentre su qualche sperimentale lido alternativo o di transizione ... nulla di che... ma un mare di gente che pensava esistesse SOLO D&D ha scoperto che forse non era così.
E più o meno lo stesso si può dire delle varie linee White Wolf ... imho.
COMUNQUE, in giro si cominciano a vedere design "mainstream" più sensati, o che almeno CI PROVANO.
Primo fra tutti D&D4, con tutti i pro e contro che tale tentativo ha generato.
Seguito a ruota da Warhammer 3.
Sembrano avere un senso anche il gdr di Smallville e soprattutto il gdr di Leverage.
Una grande casa come Catalyst sta per sfornare quello che credo sia il primo gdr masterless "mainstream" ovvero Cosmic Patrol.
C'è poi il progetto italo/inglese che sembra promettere buone cose per il tolkeniano The One Ring.
In un certo senso potremmo menzionare anche Trails of Cthulhu e Dresden Files, che sebbene nascano in seno al "nostro mondo" hanno una maggiore visibilità grazie anche alle famose licenze su cui poggiano.
Probabilmente ce ne sono altri da citare, ma al momento non mi sovvengono.
E c'è poi da citare l'intero fenomeno della OSR, ovviamente.
Morale: chi più chi meno tutti stanno tentando di produrre regolamenti che escano dal classico System-0.
. . .
Non so, io sto avendo questa impressione.
Che ne pensate? ^_^
Antonio Caciolli:
io credo che bene o male si sta razzolando il fondo del barile con il vecchio tradizionale e che anche il più incallito giocatore abbia le palle piene di giocare una cosa che è uguale alla solita minestra riscaldata ma con magari due bonus variati
cioé secondo me la gente entra nella mentalità che se vuole giocare parpuzio lo può fare con quello che ha e non con quello che esce di nuovo
poi mi pare che molti strizzino l'occhio ai boardgames sperando di prendere qualche utente in più
--- Citazione ---C'è poi il progetto italo/inglese che sembra promettere buone cose per il tolkeniano The One Ring.
--- Termina citazione ---
ne sei sicuro? a me dal thread sulla tana in cui scrive l'autore mi pare sempre di più un gioco dalla cover fighissima e un brodo strano dentro, ma astaremo a vedere... sicuramente visto il prezzo non lo compro a scatola chiusa
Moreno Roncucci:
Beh, se ci pensi anche il FATE non è che un evoluzione di FUDGE, di cui conserva ancora lo scheletro, e sarebbe da elencare fra i "rinnovamenti del tradizionale". Ma in generale, piccole innovazioni si sono viste da tempo in giochi di impianto "tradizionale" . Solo che fin'ora erano relegati all'ambito Indie (come appunto FATE) o Small Press, mentre ora anche case di livello "medio" come la MWP stanno lanciando giochi che prendono a piene mani dai giochi forgiti (e la cosa fa rumore soprattutto pensando che la MWP prima era nota per sistemi blandi e incolori che non rendevano giustizia al materiale di riferimento)
Alessandro Piroddi (Hasimir):
infatti la mia notazione parte dopo la lettura di Leverage (di cui sono anche fan del telefilm).
E' sempre il caro, vecchio, inutile "Cortex System" ... ovvero le stat sono espresse in dadi invece che numeri ... tiri una pool e sommi i 2 risultati più alti, sperando di aver superato così la difficoltà (fissa o dinamica che sia).
Però in Leverage c'è il "Cortex PLUS System" ... ovvero quanto spiegato poc'anzi ... più un VERO regolamento che gestisce le autorità narrative, il framing delle scene, il ruolo di tutti i partecipanti al gioco, e delinea procedure e tecniche che (almeno su carta) paiono davvero efficaci a raggiungere lo scopo (chiaramente e ripetutamente dichiarato) del gioco: omaggiare il genere a cui il telefilm Leverage fa riferimento.
E a occhio e croce la cosa dovrebbe fungere pure bene! ;)
(diciamola tutta... si nota che il team di Evil Hat ci ma messo un pesante zampino... del Cortex resta poco più che il nome XD )
...
@ Antonio
Non so cosa si dica sul forum Goblin, ma da una mia intervista dell'anno scorso all'autore erano emerse 2 cose:
1) Francesco non aveva la benchè minima idea di cosa fossero i giochi Indy o Coerenti o altro che dir si voglia
2) sulla base dell'impianto certo "tradizionale" si erano prese misure anche abbastanza "forti" nella direzione necessaria a creare una specifica esperienza di gioco... con regole che servono a uno scopo chiaro e dichiarato, assolutamente contro il principio del "gioco per tutti per farci di tutto" ... insomma che si scostavano dal System-0
Poi certo, si dovrà vedere nel suo complesso il gioco finito ... ma a occhio e croce le INTENZIONI c'erano tutte, e forse anche qualche buona idea.
Poi boh, vedremo.
TartaRosso:
@Hasimir:
Sai che la cosa che non conosce i giochi indie non è vera e che forse te l' ha detta per comodità?
E da quello che ho capito parlando con gente in giro The One Ring non è per niente tradizionale ma gli autori si ostinano a dire che lo è. Perchè? Le ragioni possono essere tante. Spero che non siano solo ragioni di marketing ma ci sia un certo attaccamento nostalgico al tradizionale.
Poi cos'è effettivamente lo vedremo quando uscirà.
Comunque anche Smallvill è fatto veramente bene.
Anche io ho fatto riflessioni simili alle tue.orge una ragione ci sarà no? E di certo non è per stanchezza creativa (come magari a qualche amante del tradiionale a tutti i costi piacerebbe pensare).
Come ha notato Antonio oggi giorno se si vuole giocare tradizionale c'è mille opzioni.
Molti qua direbbero che sono un gioco solo (io ancora non ne sono del tutto convinto) (so che è una semplificazione concedetemela). Ma anche non vedendola così di certo sono giochi simili che hanno riempito tutte le non varissime nicchie biologiche dell' isola che abitavano.
La fuori però ci sono l' oceano e i continenti tutti da scoprire. Speriamo che le cose vadano bene e che piano piano si parta in grande stiloe ad esplorare il mondo.
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