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Un porto di Mare

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Fealoro:
L'aria è fetida. La piccola città portuale di Guanda (G5) non è rinomata per il cibo , le donne o gli svaghi. Non è rinomata affatto. Al suo porto attraccano alcuni pescatori che cercano rifugio nella sua baia naturale, ma l'entroterra non è mai così sicuro da spingere nuovi commerci.


Verso ovest, in lontananza, si staglia il solitario massiccio del Monte Eyre. Più a sud, ben più distante, nei giorni limpidi si vedono alcuni riflessi, ad indicare la presenza del palazzo dei ricordi viventi.


Nella bettola che puzza di pesce alcune stanche donne si aggirano tra i loschi avventori, cercando di racimolare qualche soldo. Mercanti dallo sguardo obliquo offrono mercanzia ancora più ricercata, proveniente, dicono loro, dalla Cittadella.


In un tavolo nell'ombra siedono due nerboruti energumeni e una sacerdotessa selvaggia e seminuda.

Suna:
Ninsunu non è né selvaggia né seminuda. E' completamente nuda, salvo i gioielli che risplendono come stelle in mezzo all'opacità di questa bettola fuligginosa.
"Le cittadine di quest'area si somigliano tutte. La gente ha occhi spenti, come se avesse dimenticato la bellezza." Spiega la sacerdotessa ai suoi compagni, osservando con sguardo assente gli avventori. Alcuni sembrano scossi dal loro torpore nel gettare su di lei il loro sguardo. Nulla di strano nel vedere una donna nuda, nemmeno ora che questo famigerato nuovo impero cerca di dettare nuovi costumi al mondo. Tuttavia nessuna delle donne del posto ha una pelle così liscia o un corpo così vigoroso. Le prostitute sembrano mettere in mostra con rassegnazione le proprie forme che hanno perso -o non hanno mai avuto- la loro avvenenza.
Eppure anche la vista di Ninsunu non sembra sufficiente a distoglierli dal grigiore delle loro vite per molto.
"E pensare che anche su questo villaggio, un tempo, hanno brillato le stelle."

Mr. Mario:
Col dorso della mano, Khron si pulisce i baffi dalla pessima birra che ha ordinato.

"La bellezza non riempie la pancia, sacerdotessa. E non lo fanno nemmeno le stelle. Per molti, da dove verrà il loro prossimo pasto, o-" piegando la testa verso le prostitute "-il cliente che ti farà sopravvivere un'altra settimana, quello è tutti gli dei e la bellezza di cui hanno bisogno."

Suna:
"Ma questo non è vivere," taglia corto Ninsunu, senza distogliere lo sguardo da quelle forme cenciose, "questo è a stento sopravvivere..."

Mr. Mario:
"Vero. Ma per vivere servono troppe cose, che spesso non si possono avere. Dopo un po' ci si accontenta."

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