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[rant, ma utile][DitV] Cosa vuol dire "creare una Città"
TartaRosso:
Ehi se è per me ormai credo di aver capito ....... sono duro ma non così tanto
Marco Costantini:
--- Citazione ---[cite] Riccardo:[/cite]
Quello che però non mi è chiaro, veramente, è perchè durante una serie di città, non possa avvenire che i Cani veramente usino il loro potere di cani per rendere "non peccato" un "peccato",
--- Termina citazione ---
Già detto, ma lo ripeto. Certo che possono! Anzi, è una delle eventualità più comuni ed è anche un motore dell'approfondimento e dell'escalation del susseguirsi delle Città.
Faccio l'esempio più semplice ed immediato: i Cani hanno detto che in quella città l'amore fra un uomo e una donna non sposati non è peccato?
Bene, nella prossima città spingi questo un po' più avanti, rendi la situazione più difficile, più disperata, più estrema. E chiedi ai giocatori: anche adesso non è peccato?
E se loro rispondono "certo che no, noi siamo Cani e possiamo dire che in una certa condizione una cosa è peccato e in un'altra lo è" tu bacchettali forte forte sulle nocche. Certo che i Cani possono fare quello che hanno detto, ma, accidenti, questo che significato ha per i Cani stessi? Cosa vogliono dire i tuoi giocatori come autori della storia?
Questo della facoltà dei Cani di dire tutto e il contrario di tutto è stato inizialmente un problema anche per me, ma se davvero il Cane che hai creato è "pieno" e non è un robottino allora la questione si risolve in breve. Forse potrebbero farlo, ma magari non lo fanno perchè vogliono portare la storia verso un punto preciso (ovviamente esprimendolo tramite le azioni del proprio pg); o forse lo faranno, ma questo dovrà solo essere lo spunto per far evolvere il pg (proprio come una serie tv. Io uso proprio questo parametro per vedere se le cose funzionano: "reggerebbe questa cosa se fosse in una buona serie? Se stessi scrivendo la sceneggiatura di una buona serie, cosa farebbe ora il mio Cane?").
Senza contare quello che ha detto Mattia. Ok, i Cani dicono che X non è peccato...sai quanto importa al vicino che a causa di questo peccato sta soffrendo terribilmente.
Non scordatevi mai una cosa: i Cani sono ragazzini vergini con un cappotto colorato. Sarebbero, cioè, quello che in un gergo più pesantemente western tutti chiamerebbero dei "pivelli".
Quanto importerebbe a fratello Elia, un gigantesco e rude pastore del Ramo che ha in mente di punire a suon di botte chi lo vessa continuamente da anni, del giudizio di un marmocchio fresco fresco di studi? Quel "pivello" farebbe meglio a dimostrarsi un uomo agli occhi di Elia, piuttosto che sputare sentenze.
Mauro:
Tra l'altro, questo discorso sulla morale (personaggio/giocatore) ha un paragrafo dedicato, nel manuale:
«La Coscienza del tuo Personaggio e la tua
Questo significa che il tuo Personaggio non può peccare?
No. Ma significa che nessuno è nella posizione di giudicare le azioni del tuo personaggio, tranne tu stesso. Può essere un mostro senza rimorsi, o un angelo distruttore - Io, l'autore del gioco, non vedo la differenza. Il tuo GM e i tuoi compagni non vedono la differenza. Solo tu puoi farlo.
Mentre il gioco prosegue, avrai la possibilità di riflettere sulle azioni del tuo Personaggio e cambiare Caratteristiche, Tratti e Relazioni del tuo Personaggio di conseguenza. Ciò potrebbe significare che gli dai Relazioni con peccati e Demoni, che rendi problematiche le sue Caratteristiche o che tagli i ponti con i Fedeli - ma potrebbe anche non significare nulla di tutto ciò. Peccato, arroganza, odio, sete di sangue; rimorso, colpa, contrizione, ispirazione, redenzione grazia: tutto questo è nelle azioni del tuo Personaggio e non (non solo o non necessariamente) nella sua scheda. Questi momenti, in gioco, sono quelli che contano.
La coscienza del tuo personaggio è nelle tue mani» (pagina 38 ).
Riccardo:
Ok ok, ora mi torna... e torna con tutto quello che avevo finora pensato
Questa volta devo dire a Moreno che m'aveva un po' incasinato invece di aiutarmi, cosa strana perchè solitamente i tuoi post sono illuminanti
Credo che il problema sia sempre quello di fare ipotesi "limite". I miei giocatori non dichiarerebbero mai ad esempio l'omossessualità come un "non peccato", non nel setting, pur essendo tutti loro convinti che sia assultamente non un peccato, perchè stanno nel setting e lo giocano... facendo però esempi così limite ci si confonde.
Quello che devo imparare è "fare esempi di cose che farei io", e non "esempi limite che farebbe qualcuno che non conosco ma che immagino possa esistere"... portano sempre a confondersi
Più vicini si rimane ad un "actual play" o quantomeno ad un "possible play" (una giocata che IO farei), meno si rischia di parlare di aria fritta
TartaRosso:
Allora dopo aver letto questi ultimi post mi sto domandando come mi possano essere venute in mente le precedenti domande :) .
In verità una qualche ragione ci deve essere. eccone due.
1) Ho letto velocemente qualche post che parlava della creazione delle città, ho letto velocemente qualche post che parlava della TUA MORALE e poi le informazioni che avevo distorto hanno sedimentato nella mia testa.
2) Effettivamente quei post che ho letto potevano indurre all'errore. Non è detto che si scriva sempre al meglio. E specialmente su un forum anche una cosa giusta messa in un contesto sbagliato può risultare ingannevole.
Inoltre la parte del manuale citata da Mauro effettivamente è abbastanza chiara in proposito. Bò l'avevo sottovalutata, non l'avevo letta bene, mi avevano confuso le lettura sui forum?
Cmq ora che ho capito tutto sono pronto per giocare il mio CnV in versione cappotti manga/personaggi stereotipati/giocatori=personaggi=torquemada/stravolgimento completo del setting da parte dei giocatori :) :) :)
Ciao Simone
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