[edit: ho crosspostato con Tartarosso, non avevo ancora letto il suo post quando ho scritto questo]
[cite] Riccardo:[/cite]
Tu dici che l'unica cosa da usare è LA MIA morale (scritto pure maiuscolissimo), ma come la metto LA MIA morale in un mondo in cui andare con un uomo prima del matrimonio è peccato? Come posso punire un uomo e una donna se fanno una cosa che secondo la mia morale è assolutamente auspicabile e gradito?
Semplice.
1) Crea la città come descritto nei primi due post (e nel manuale). Mettici come "ingiustizia" qualcosa che ti indigna. Se vuoi, mettici pure come ingiustizia che John e Gary, innamorati fra di loro, non possono amarsi (e magari Gary viene scacciato dalla città). E gioca la città in maniera plausibile e verosimile.
2) Se sei invece il giocatore, crea un personaggio plausibile e verosimile, con una sua personalità. Non un burattino. Non un avatar. Un uomo del suo tempo. Dimenticati delle macchiette da gdr, cerca di creare un personaggio di un buon libro.
3) Sia che sei il GM sia che sei il giocatore, gioca i personaggi che gestisci come persone reali, tridimensionali, non come avatar di World of Warcraft, e falli agire di conseguenza. Non come piccoli torquemada, non come Avatar di un videogame che "devono risolvere la missione". Butta vie tutta quella spazzatura mentale, ti sta impedendo nella tua evoluzione di giocatore.
4) Alla fine, dopo alcune partite seguendo le istruzioni nel manuale (soprattutto l'escalation da una città all'altra) avrai la tua risposta. Che evidentemente non riesci a riconoscere sulla carta. Dovrai riuscirci giocandola. Il fatto di prevederla non è necessario, basta seguire i punti 1-3. E' un sistema infallibile. Funzionerà. Se riesci a tenere a bada gli Avatar, i robottini, i piccoli torquemada e i Sardoni.
Ecco un ipotesi. Come tutte le ipotesi brevi da forum, manca di colore ed è fuori contesto. Sono stato indeciso se postarla, temo rovini l'effetto delle istruzioni qui sopra, che sono le cose importanti. Potrebbe essere equivocato, come esempio. Potrebbe dare l'idea farlocca e stupida che questa cosa vada pianificata dall'inizio, invece di avvenire naturalmente seguendo le istruzioni 1-4. Ma se non ci metto l'esempio, magari pensi che ti prendo per il culo con una non-risposta, quindi mi toccherà correre il rischio...
Il tuo Cane si chiama John. Nella prima città scopre che Mark ha sterminato, in maniera rituale e orribile (perché la prima città DEVE andare fino ad Odio ed Omicidio! E non capisco perché appaia così difficile questo concetto!) i fratelli di Derek. Perchè? Perchè hanno ucciso Derek per la vergogna del sapere che era omosessuale (senza sapere che il suo amante era Mark).
Come si è espressa l'etica personale del GM qui? Nella scelta, come sempre, della scaletta del peccato. Ha messo "orgoglio" quello di volersi amare, contro le regole della collettività. Ha messo "ingiustizia" il fatto che fosse impedito, e "peccato" l'omicidio di Derek, in un impeto di rabbia, dai fratelli.
Un altro GM, omofobo, avrebbe messo "ingiustizia" il fatto che i due magari trascuravano le mogli, e "peccato" il fatto che abbiano fatto sesso insieme. Non importa ai fini del gioco (importa nel fatto che verranno storie completamente diverse, ma entrambe funzionano). Adesso, in ogni caso, tocca te.
Se giocassi un robottino avatar che segue il setting come "condizioni al contorno che rendono difficile la missione", faresti il piccolo torquemada, faresti fuori Mark con la tua colt 45, pum pum, e poi via, verso nuovi dungeon!
Se giocassi in "narrativismo del bambino delle elementari che legge un fumetto di superman degli anni 50", avresti il tuo cane che in mezzo al paese direbbe "io decreto che il sesso fra uomini d'ora in poi è casto e puro, e che in chiesa al posto degli inni d'ora in poi cantiate i Village People"
Ecco, un eccesso di Parpuzio fa credere, a troppi giocatori e GM, che queste sono le uniche due scelte possibili. Lo vedo anche in questo thread. "ma se non posso fare 1, dovrò per forza fare 2, no? VISTO CHE IL PERSONAGGIO SONO IO, E' IL MIO AVATAR, NON SI DISTINGUE DA ME SE NON NEI POTERI E NEL VESTITO, allora, o sto zitto e faccio torquemada, o "rovino la storia", e se mi dici che invece non rovino la storia, gli faccio cantare i Village People"
No, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no... (il rumore che sentite è la mia testa che sbatte ripetutamente sulla scrivania con disperazione stile manga) :x
In mezzo, totalmente invisibile per Parpuzio e per Sardone, c'è, semplicemente, L'INTERO RANGE DI POSSIBILITA' ESPRESSIVE DELLA LETTERATURA. Una cosa da niente. Miliardi di caratterizzazioni possibili, ciascuna miliardi di volte più appassionante, "vera", "forte", delle due precedenti... e totalmente, completamente invisibili. Non percepire nemmeno come possibilità. Cancellate a priori. Perché presuppongono una "bestemmia" per Parpuzio: che il personaggio e tu siate persone diverse. E non solo nel vestito. Che sia una persona, non un Avatar.
Immaginatevi, provateci, cosa farebbe il protagonista di un romanzo, se questo fosse un romanzo e non "uno stupido gdr"
Il protagonista di un romanzo avrebbe una personalità. Sua. Diversa da quella dell'autore (non è slash fanfiction, insomma). Avrebbe una storia, una maniera di pensare, di agire, di esprimersi. Fra tutti i miliardi di personaggi possibili, che Sardone non potrà mai vedere, scegliamone una a caso.
Questo John che abbiamo scelto, è un uomo del suo tempo. Del milleottocento. Ma di quale milleottocento? Un milleottocento "ricco" come quello storico, non come "il setting di un gdr". Non avrà roba tipo allineamenti, o comportamenti standard da seguire, non avrà quella chincaglieria da gdr. Non dovrà "odiare i gay" solo perchè in un manuale c'è scritto "tutti i paladini del Re della Vita odiano i Gay", o perchè la strana, peculiare e farlocca versione del "rispetto del setting" che viene spacciata agli avatar torquemada prevede che tutti gli abitanti la pensino nella stessa maniera e facciano le stesse cose, come un esercito di miniature su un tavolo.
John non viene dai gdr, viene dalla letteratura, dall'immaginazione, è vivo, è un individuo. E decidi tu chi è. L'hai creato tu. Magari John fa parte di quella percentuale di persone che nasconde sentimenti omosessuali, per la vergogna. Magari invece ha motivi di risentimento verso di loro. Non importa per il gioco (importa per dove andrà la storia, ma funziona lo stesso), l'importante è che non sia un avatar, un robottino. Basta che lo fai tridimensionale, reale, e funziona
Magari John è gay, anche se non lo ammette, e si trova diviso fra la morale corrente, che gli imporrebbe di punire, e la solidarietà per Mark. E il pensiero che se venisse scoperto finirebbe come Derek. Non percepisci che figata di storia eccitante, appassionante, "forte" può venire fuori? Altro che gli omogeneizzati che vengono con gli avatar...
Magari John è omofobo, odia i Gay e li considera un abominio per il signore della Vita. E quindi fa fare a Mark una fine orribile, dicendo che chiunque abbia pensieri lussuriosi per un altro uomo merita di morire così. (e questo, anche senza che il giocatore lo pensi! Non vedi che figata, che cosa bellissima, giocare un personaggio diverso da te e non un avatar di un videogioco?).
A questo punto, se giocate a CnV e non a parpuzio con Sardone come GM, la seconda città dovrà essere un escalation di questo.
Nella seconda città, il gay ha 14 anni, ed è il figlio della sorella di John. Se John gli usa lo stesso trattamento, dovrà farlo di fronte agli occhi della sorella che lo maledice.
E così via, aumentando sempre l'intensità, escalando, escalando sempre.
Alla fine, forse John riuscirà a estirpare quella piaga mandata dal Demonio e a ripristinare la fede in tutti i territori! O forse John farà sì strage di peccatori, ma il suo cuore sarà sempre più pesante, e alla fine capendo di essere diventato peggiore di chi combatte, si metter la pistola in bocca sulla tomba di Mark chiedendo perdono al Signore della Vita per gli orrori che ha perpetrato in suo nome. Oppure farà carriera, non avrà mai un filo di rimorso, ma nel gioco (nella storia) sarà stato chiaro a tutti che è solo un assassino bastardo, e cinico, che ha fatto carriera con il sangue degli innocenti.
Dove "entra" la moralità del giocatore del GM in tutto questo? Ma... scusa... CE L'HAI DAVANTI! I tre "finali" che ti ho prospettato.. si giocano da soli? Ti sembrano indipendenti da come John viene giocato e da come reagisce il mondo intorno?
Quei tre finali rappresentano tre diversi giudizi finali del giocatore di John, su John.
Perchè è questo il punto del gioco. Il vero, importante giudizio morale alla base di CnV. E lo dico con paura, perchè c'è un motivo per cui nel manuale non è scritto. Perché un cuore parpuzio equivocando questa idea (e lo farà) può veramente rovinare il gioco, progettando tutto prima, senza fidarsi del sistema, e facendo solo ralroading. Conto che tutti i miei insulti ai parpuzi li abbiano allontanati e non gli facciano leggere questo (il mio tono è prima di tutto una maniera di selezionare il pubblico. Certe cose NON DEVONO ESSERE LETTE DALLE PERSONE SBAGLIATE, e anche le persone giuste dovrebbero scoprirle in gioco, senza rovinarsi la sorpresa. Il fatto di doverlo spiegare in un forum è una toppa messa in fretta e furia ad un buco nella capacità del giocatore, un buco al posto di quello che ci dovrebbe essere ma parpuzio ha distrutto, la fiducia nel funzionamento del sistema di gioco). Cani nella Vità si BASA, il SENSO FINALE DEL GIOCO, è un UNICO GIUDIZIO. I mille giudizi finali nelle città sono una premessa, una scala per arrivare al MOTIVO PER CUI HAI GIOCATO: DARE ALLA FINE UN GIUDIZIO, DA GIOCATORE, SUL TUO PERSONAGGIO: va salvato? Merita di vivere? Deve morire? E' questo il punto fondamentale di CnV.
Giocare un Avatar rovina Cani nella Vigna, perché un Avatar non lo giudichi. E' una consolle. Non ha vita, o colpe, diverse dalle tue. Non si può giocare CnV con un minimo di senso, giocando un Avatar.
I tre finali che ho citato prima? Il primo è "John ha ragione, a morte i gay", il secondo è "John non è cattivo, ma questa comunità di bigotti corrotti l'ha portato a fare cose orribili. C'è solo una maniera in cui una persona in fondo giusta come John può espiare le sue colpe". Il terzo è "John è uno stronzo bastardo e mi fa schifo".
Davvero, impossibile che un autore possa inserire in una storia la sua moralità, senza usare il protagonista come un avatar e facendolo agire come Superman nei fumetti degli anni 50, vero?
