Gente Che Gioca > Questo l'ho fatto io

Regolamento per una land

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Matteo Suppo:
Un buon giocatore per me deve avere fantasia è voglia di stimolare la propria fantasia. deve avere delle forti idee ma essere pronto ad accettare e costruire sulle idee degli altri.
queste non son cose che si imparano acquistando px.

a me sembra, ma potrei sbagliarmi, che l'attribuzione dei punti esperienza a capriccio dei master (puoi anche far finta che sia sulla qualità dell'interpretazione, ma è fuffa, un master premierà ciò che gli piace) porti ad una selezione naturale deglì utenti e ad una conformazione ai gusti dei master. almeno questo è quello che succede con lo stesso sistema a un tavolo.

cerco di spiegarmi meglio: alla fine non avrete persone brave a giocare, ma persone brave a fare le cose che voi ritenete siano indice di bravura. la vedi la differenza?

la spiego in maniera più brutale: ma chi vi credete di essere per andare a dire a qualcuno che sta giocando male? io non credo che darei alcun credito a qualcuno che mi parla di powerplaying.

Matteo Suppo:
Powerplaying, una parola che non sento da un pezzo, assieme a rulelawyer.

un powerplayer è una persona che gioca per la soddisfazione sola di avere un personaggio potente, che di solito si traduce per qualche motivo nell'aumentare il potere del giocatore. spesso è una rottura di cazzo perché la fiction per lui è secondaria.

ma se voi mettete i px, e la possibilità di
far diventare il proprio personaggio più potente e conseguentemente aumentare il potere del giocatore, non ve la state andando a cercare?

il vostro metodo di assegnazione dei px è una toppa al buco che avete fatto voi.

tutto questo senza offesa naturalmente.

la mia idea è che per eliminare i powerplayer basta eliminare la crescita di potere di un giocatore. a quel punto chi vuole solo guadagnarne non si iscrive neanche (noo non posso diventare meglio degli altri, che noia!)

nota bene: questo non significa che i personaggi non possano cambiare, vedi avventure in prima serata.
nota bene 2: non è detto neanche che sia una cosa sbagliata

Matteo Suppo:
Far variare l'efficacia di un giocatore nel gioco, ma quello che è sbagliato è pensare che debba essere legato a doppio filo alla simpatia/abilità o alle capacità effettive del personaggio.

Angelo Di Caino:
Nessuno è perfetto. E io non sono nessuno... ergo... XD. Ok la pianto coi falsi sillogismi se no il mio ex prof di filo del liceo si rivolta nel letto...
Però l'avere uno staff che decide collegialmente l'attribuzione di px, limita il problema che tu dici di uniformare lo stile a quello  che piace a me, Isa. Forse hai avuto pessime esperienze coi master nella tua vita, però ti garantisco che quando si ha un fine comune e si è d'accordo su come perseguirlo (in qusto caso mi riferisco allo staff che ha deciso a tavolino precedentemnte l'ambientazione e che sa che è lì per divertirsi e far divertire), non ci sono grossi problemi di uniformità delle giocate. Perchè tutti sappiamo bene che vogliamo vedere i giocatori interpretare bene un ruolo e una razza, divertendosi davanti alle sfide che proponiamo. C'è il giocatore tonto, c'è quello sveglio, c'è quello abitudinario, che fa le stesse azioni sempre, anche a sproposito, e c'è quello geniale. Poi c'è quello che sa le cose, più del suo pg, e le usa, pur non dovendole sapere.
Io giudico quanto il personaggio sia ruolato nel rispetto delle regole e dell'ambientazione, non quanto il giocatore è intelligente e conosce la tavola periodica degli elementi, o quanto veloce sa andare su wikipedia (ho fiuto a sgamare i furbi ^^): forse l'errore che fai nel giudicare il mio metodo, sta nel fatto che non hai mai incontrato master capaci di scindere compltamente gli ambiti ed essere completamente sinceri, anche nell'autocritica. Quando saremo attivi, potresti provare se dico eresie o se rispetto quello che annuncio qua.

Il power player esiste anche in situazioni senza crescita di scheda, come ad esempio il succitato Extremelot, in cui trovi l'elfo che si infila bardature impensabili e pensa pure di potersi alzare dalla sedia. E' un esempio limite, ora è stato regolamentato, ma si vedono ancora persone che fanno 50 mila azioni in una stessa riga di chat, schivano l'impossibile, vanno oltre l'anatomia di razza, e questo non dipende da alcun px o oggetto che si guadagna, è pura interpretazione. Per cosa lo fa? Per "vincere".
Il PP esiste, è una piega naturale della psicologia umana che cerca di primeggiare in ogni ambito, che non accetta di perdere, di essere umiliato, men che meno in un gioco. Ed è quello che rosica.

Ho letto di Polaris, qualcuno lo ha citato. Lo conosco. Si basa sulla fiducia: ovvero sul fatto che il player che sta ruolando con te sia maturo a sufficienza da gestire il suo "perdere" la sua caduta dalla grazia. Sembra impossibile, ma... si riesce a giocar, si deve forse selezionare di più il gruppo, ma, non è impossibile.
Noi non lavoreremo sui numeri di Lot, ma su una land più sociale, clientelare, e potremo permetterci di trattare gli utenti come players al tavolo, non come massa pulsante di carne ormonata ^^

Matteo Suppo:
Sigh, quanto mi son stancato della gente che si rifugia nel "eh ma tu non hai mai giocato con un master bravo".

ssi che ti dico? se avete questi master così bravi cosa ci fate qua a chiedere consigli sul regolamento?

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