Come prima impressione, sulla base di quello che hai scritto, direi che:
1) G fa un lavoro che gli porta via molto tempo e faticoso, il momento del gioco è un momento in cui vuole semplicemente divertirsi e rilassarsi.
2) G non ha viglia di impararsi tomi enormi per divertirsi e rilassarsi. (e chi ne ha?)
3) G non si appassiona alle fasi tipiche dell'"interpretazione di gruppo" (in cui tutti fanno qualche frasetta in character ma tanto tutto è già deciso), ma le scelte che fanno la differenza (il combattimento in D&D, o quando gioca a SS) le fa.
Boh, non so, se è tutto qui e non c'è altro che non ho colto, direi che la sindrome di G. ha un nome scientifico preciso: G è una
persona normale. Non appassionata di regolamenti e design, non tanto legata al personaggio da passere ore a preparare dei background, o da fare manfrine.
La "soluzione" nel gdr "tradizonale" per queste persone è "il GM deve intrattenerli". Ciioè "non tocca a noi fare giochi migliori per le persone normali. Noi facciamo giochi come li abbiamo sempre fatti, che richiedono un sacco di studio e lavoro. Ci penserà il GM a studiare e lavorare il doppio per loro"
Come "soluzione", come hai visto, a parte il problemino dello scaricare sempre le magagne del gioco sulle spalle del GM, ha un altro piccolo problema: non funziona. Il GM non può "imbeccare" entusiasmo nei giocatori a comando. (vedi infatti come tutto il lavoro di background, ambientazione, storia, etc che hai fatto in Werewold è stato ignorato).
Che gioco ci vuole per G? Direi, a lungo termine, semplicemente uno fatto bene e che non abbia una "barriera di ingresso" troppo alta. Anche perchè, non scaricando tutto sul GM, i giochi moderni gli richiederebbero di SAPERLO il regolamento. Quindi escluderei subito Burning Wheel o mattoni simili, se gli dici "studialo" a questo punto fugge.
Escluderei almeno per il momento anche giochi con temi pesanti: in seguito, con più fiducia nel gioco, potrebbe apprezzare anche quelli, ma per come è abituato adesso, li rifiuterebbe.
Rimangono un sacco di giochi usabili. A questo punto la scelta è più una questione di gusti.
Io suggerirei TROLLBABE. Il fatto di giocare avventure individuali dovrebbe motivarlo e responsabilizzarlo (c'è il rischio che "stacchi" durante le avventure degli altri, ma se è davvero stanco la cosa potrebbe essere un vantaggio per dargli il tempo di rilassarsi e riflettere sulle prossime mosse), il regolamento è semplicissimo. La scommessa è sulla capacità di narrare le proprie sconfitte. Ma in genere questo non è un problema per "persone normali", ma per veterani di lunga data del "tradizionale", quindi sarei fiducioso. (idem per il fatto di giocare Trollbabes: è più un problema per chi gioca da vent'anni a D&D che per chi finora ha giocato poco)
Un altra scelta, meno "radicale" dal punto di vista dei personaggi, ma più dal punto di vista del sistema, è Avventure in Prima Serata. Qui, rispetto a trollbabe, conta molto meno il combattimento, quindi non so se è meglio nel suo caso...
Cani nella Vigna potrebbe essere ottimo, ma non subito, probabilmente. Però lì davvero dipende dalle cose del giocatore che sai tu.
[Crosspost con Niccolò: great minds think alike...
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