Autore Topic: Spione PbF 1 - fase 1 - Manovre  (Letto 21268 volte)

Spione PbF 1 - fase 1 - Manovre
« Risposta #30 il: 2009-01-02 21:33:57 »
Gretchen non aveva mai sopportato le persone che gridano. I toni alti che rimbombano nelle orecchie, la rabbia che esce senza alcun freno..lo trovava sgradevole già nei bambini che fanno i capricci, insostenibile in un adulto.
Eppure il cuore le batteva forte e lungo la schiena un brivido gelido la congelava.
Lars non doveva andarsene. Aveva ancora molto da fare con lui, da sapere, da concludere..
Ecco, cos’era: paura di perdere un prezioso informatore, certo! Ma il cuore continuava ad accelerare e non riusciva a guardarlo negli occhi…
E l’unico pensiero che la tormentava era l’idea del prossimo giovedì sera da sola...Forse…oddio, che avrebbe fatto se non si trattava solo di lavoro?!
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Moreno Roncucci

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Spione PbF 1 - fase 1 - Manovre
« Risposta #31 il: 2009-01-02 22:31:10 »
Mentre è ancora immersa nei suoi pensieri, sente aprirsi e chiudere la porta, e il rumore dei passi di Lars nel corridoio che si allontanano, in fretta.

"che imbecille". Il pensiero è un chiodo fisso che lo accompagna mentre con rabbia percorre le scale quasi di corsa, verso l'uscita e l'automobile che lo porterà a casa. Ma prima, in ufficio, a cambiarsi d'abito e lavarsi, a cancellare ogni traccia del profumo di lei. Ha le chiavi, e i guardiani non fanno domande, sanno che il loro silenzio sarà ricompensato. Eliminare ogni traccia di Gretchen, prima di tornare all'altra vita, quella di prima. Quella che prima gli bastava. Prima di conoscerla...

"Imbecille". Non sapeva nemmeno lui perché si era comportato così. Già la relazione con quella donna era troppo pericolosa, lo scandalo poteva rovinargli la carriera, e tutto quello che aveva costruito in tanti anni... Karin... Hanna... Dieter... il pensiero dei suoi bambini lo prende all'improvviso, insieme ad un senso di nausea e di vergogna.

"Basta... ma come mi sono ridotto? Farmi prendere in giro da quella puttana... no...  basta con tutte queste menzogne...."

L'idea lo prende all'improvviso, e mentre la esamina nella sua mente, prova un certo piacere nel rendersi conto che è stata proprio Gretchen a suggerirgliela, per prenderlo in giro...   sorride all'idea..  "credevi che non ne sarei stato capace? E invece basta, racconterò tutto a Karin, e rimetteremo a posto il nostro rapporto!"
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Claudia Cangini

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« Risposta #32 il: 2009-01-03 00:42:36 »
In realtà aveva pensato moltissimo a suo figlio negli ultimi tempi.
Quando si era separato da Hedwig, lui aveva solo 12 anni. A quell’epoca Thomas credeva davvero in quello che stava facendo: gli sembrava che il lavoro per l’HVA fosse la cosa più importante della sua vita e lo metteva sempre al primo posto.
Anche quando non aveva tempo per le visite settimanali si giustificava con se stesso: in fondo stava costruendo un mondo migliore anche per Christian.


Con il passare degli anni suo figlio aveva mostrato sempre meno entusiasmo per le sue rare visite, e, ormai, Thomas, Christian e Hedwig si vedevano pochissimo. Giusto gli auguri, le ricorrenze.

Fino a che non se ne era arrivato quel mollusco di Schultz a sconvolgere le cose.
A quanto pareva adesso Christian era uno psicanalista affermato e fra i suoi pazienti c’era gente di cui l’HVA era interessata a conoscere i fatti personali che confidava al suo dottore...


Così Thomas aveva contattato suo figlio, gli aveva chiesto di vedersi, lo aveva portato a cena... e si era trovato davanti un estraneo e allo stesso tempo un giovane uomo che gli ricordava terribilmente se stesso da giovane, ma con qualcosa di Hedwig.
Christian aveva acconsentito all’incontro, era stato cortese, ma in fondo... indifferente. Per la prima volta Thomas si rendeva conto di avere rinunciato a una parte della sua vita. Ed era una parte importante, forse la più importante. E per cosa, poi? Per gli infiniti complotti di gente che trattava le vite del suo prossimo come pezzi di una partita a scacchi? O per permettere a nullità come Schultz di farsi belli con i superiori e fare carriera?


Quella sera, era riuscito a mantenere abbastanza sangue freddo da chiedere a Christian di fargli visitare il suo studio e lì era riuscito a fotografare la cartella che interessava tanto a Schultz. Ma da allora continuava a tormentarsi pensando a cosa avrebbe potuto essere.
No, davvero non se la sentiva di rivedere suo figlio ora... E certamente non per coinvolgerlo in nei sordidi traffici del suo handler!


@ Francesca: Evvai!

@ Moreno: ma stupendo! Pure i bambini, adesso! Questa aggiunta è veramente bastarda e mi piace un botto!
 :mrgreen:

@ Marco: come vedi mi sono allargata UN CASINO su Thomas. Mi raccomando di controllare che quanto ho scritto rientri nella caratterizzazione.
Aspettiamo il tuo "visto si stampi" :)

@ Tutti: io ce l'ho un'idea di perchè l'HVA si interessa degli sturbi di Lena Klein, ma già ho scritto un romanzo, non voglio monopolizzare il gioco.

D'altro canto non voglio nemmeno fare quella che introduce elementi poco chiari e lascia nelle pesche i compagni (tipo gli "uomini misteriosi" dell'esempio sul manuale).

In conclusione: se siete tranquilli ad andare avanti ok, se trovate che vi ho inserito elementi ingestibili fatemi un fischio che specifico cosa avevo in mente :)
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Marco Costantini

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« Risposta #33 il: 2009-01-03 10:50:55 »
Citazione
[cite] Claudia Cangini:[/cite]
Quella sera, era riuscito a mantenere abbastanza sangue freddo da chiedere a Christian di fargli visitare il suo studio e lì era riuscito a fotografare la cartella che interessava tanto a Schultz. Ma da allora continuava a tormentarsi pensando a cosa avrebbe potuto essere.
No, davvero non se la sentiva di rivedere suo figlio ora... E certamente non per coinvolgerlo in nei sordidi traffici del suo handler!



Non ho capito quando si svolge questa parte di scena.
E' tutto un flashback e quindi il "quella sera" è riferito alla prima volta che Thomas si servì del figlio? In questo caso Thomas non ha ancora preso i nuovi documenti per Schulz.
Oppure da "quella sera" siamo nel presente e quindi Thomas ha preso già i documenti e rivisto il figlio?
Vorrei che mi spiegassi un po' meglio la scena.
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« Risposta #34 il: 2009-01-03 11:16:23 »
Citazione
Non ho capito quando si svolge questa parte di scena.
E' tutto un flashback e quindi il "quella sera" è riferito alla prima volta che Thomas si servì del figlio? In questo caso Thomas non ha ancora preso i nuovi documenti per Schulz.
Oppure da "quella sera" siamo nel presente e quindi Thomas ha preso già i documenti e rivisto il figlio?
Vorrei che mi spiegassi un po' meglio la scena.


Chiedo scusa se sono stata poco chiara.

E' effettivamente tutto un flashback. Io intendevo dire che Thomas ha contattato il figlio dopo anni di scarsa frequentazione su indicazioni dell'handler. In quell'occasione ha acquisito i documenti.
Tutta questa scena la abbiamo vista in flashback.

Ora e qui l'handler vuole che rifaccia la stessa cosa per acquisire informazioni più aggiornate con le nuove sedute di Lena (immagino sia passata una o due settimane dal precedente appuntamento con Christian), ma Thomas è restio per tutti i motivi di cui sopra.
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Marco Costantini

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« Risposta #35 il: 2009-01-03 23:35:42 »
Achtung!!! La seguente parte di manovra è stata modificata! La versione definitiva la trovate al messaggio #46 di questo stesso topic!

Mentre Lars chiude la porta alle sue spalle e Gretchen si riprende dai propri pensieri, Andi Pohl se ne sta seduto nella sua Trabant color panna osservando al buio un paio di foto. In una di queste appaiono Gretchen e Lars stretti in un abbraccio appassionato, proprio davanti alla porta di casa di Gretchen; la stessa porta che Andi sta controllando anche questa sera.
Andi è un buon investigatore privato, non certo il migliore sulla piazza, ma si vanta di saper fare le domande giuste alle persone giuste e soprattutto di saper colmare "i vuoti", come ama chiamarli lui, cioè gli spazi fra i fatti veri e propri. Alcuni potrebbero accusarlo di lavorare di fantasia, ma il vanto di Andi è proprio quello di essere così bravo da indovinare cosa sia successo senza averne realmente le prove (o, almeno, questo e quel che pensa lui).


Karin Weber, la moglie di quel pallone gonfiato che sta tenendo d'occhio, l'ha chiamato qualche tempo fa. Una donna ancora bella, anche se non più nel fiore degli anni, distrutta dal pensiero che il marito possa spassarsela con un'amichetta più giovane. La maggior parte delle volte queste povere mogli hanno ragione, e questa è una di quelle volte.

Andi c'ha messo meno di un attimo a scoprire i due amanti...
Ma in questa storia c'è un pezzo di puzzle che non riesce ad incastrare: quella Gretchen. Un giovedì sera, Andi ha preso un posto vicino ai due piccioncini al Kabarret e li ha sentiti tubare amabilmente, in particolare sulla loro passione comune, il jazz. Il problema è che gli amici ed i colleghi di Gretchen pare non sappiano nulla di tutto questo. La cosa gli puzza: perché una ragazza giovane e carina dovrebbe arrivare al punto di mentire così spudoratamente pur di uscire con un uomo come Lars Weber?


La cosa lo intriga e visto che il lavoro scarseggia, Andi decide che dedicherà un po' del proprio tempo a questa misteriosa fanciulla.
Nel frattempo dovrà recapitare le foto dei due amanti alla povera Karin così, almeno, incasserà un buon assegno.
« Ultima modifica: 2009-05-18 23:49:47 da Claudia Cangini »
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Claudia Cangini

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« Risposta #36 il: 2009-01-03 23:43:34 »
Scusa Marco,

questo tuo post significa che quanto ho scritto su Thomas è tutto approvato?
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Marco Costantini

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« Risposta #37 il: 2009-01-04 00:44:03 »
Citazione
[cite] Claudia Cangini:[/cite]Scusa Marco,

questo tuo post significa che quanto ho scritto su Thomas è tutto approvato?


Sìsìsì :wink:  . Non ho continuato con Thomas perchè hai accennato al fatto che ti fossero venute buone idee sulle storia della tizia in analisi e vorrei lasciare agli altri il divertimento di complicare la vita al povero romanziere.

Piuttosto, prima di postare la mia parte di manovra sono stato in dubbio sulla sua legittimità.
Infatti il punto 1 "Descrivere una nuova scena, dichiarando un luogo, chi c'è e l'inizio di quanto sta per avvenire" e le sue tre declinazioni indicando che la scena debba "riguardare" una Spia. Supponevo quindi che la Spia potesse anche non essere proprio fisicamente presente E senza comprimari, ma non ne sono sicurissimo (sebbene sia sicuro che sia possibile avere scene senza Spia, ad esempio quando è morta).
La domanda quindi è: è possibile creare una scena senza che la Spia sia fisicamente presente e che abbia per protagonista un personaggio che non compare nemmeno nelle schede?

Eventualmente la cosa potrebbe essere considerata ai limiti di un "passo": gli eventi narrati (cioè Andi che "spia" Gretchen) possono ancora essere considerati "non essenziali" perchè il tutto potrebbe finire in una bolla di sapone.

Ditemi voi: come vi sembra la cosa?
Mi spiace rompere spesso le scatole con domande e questioni, ma essendo la prima volta sono incuriosito da moltissime cose e, probabilmente, anche discretamente pasticcione  :P
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Moreno Roncucci

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« Risposta #38 il: 2009-01-04 03:12:11 »
Citazione
[cite] marco.costantini:[/cite]
Piuttosto, prima di postare la mia parte di manovra sono stato in dubbio sulla sua legittimità.
Infatti il punto 1 "Descrivere una nuova scena, dichiarando un luogo, chi c'è e l'inizio di quanto sta per avvenire" e le sue tre declinazioni indicando che la scena debba "riguardare" una Spia. Supponevo quindi che la Spia potesse anche non essere proprio fisicamente presente E senza comprimari, ma non ne sono sicurissimo (sebbene sia sicuro che sia possibile avere scene senza Spia, ad esempio quando è morta).
La domanda quindi è: è possibile creare una scena senza che la Spia sia fisicamente presente e che abbia per protagonista un personaggio che non compare nemmeno nelle schede?


Sì, certo, credo ci siano anche esempi nel manuale. L'importante è che comunque la scena riguardi la spia (cioè, la storia deve rimanere centrata su di lei e non partire per la tangente a seguire personaggi non presenti nel dossier)

I problemi che presenta la tua scena sono ben altri...   :?

Un investigatore privato... in Germania Est? Negli anni 60? Che spia un esponente del Partito? Per quanti minuti potrebbe esercitare prima di ricevere una visitina dalla polizia, o peggio dalla Stasi?  :roll:

Ho l'impressione che a volte ti dimentichi della location e descrivi i personaggi come se la storia si svolgesse a New York... :P

Ecco alcuni link di wikipedia, sulla germania est in generale (sistema politico, economico, etc.) e sulla polizia. Quelli inglesi sono più completi, ma ho messo i link anche alle versioni italiane. Sono infarinature molto superficiali ma possono servire a dare spunti e idee.
Repubblica Democratica Tedesca , East Germany, Volkspolizei

Un altro dettaglio: non è "la porta della casa di Gretchen", ho presunto che Gretchen non sia tanto ricca o potente da permettersi una casa a Berlino, ho descritto Lars uscire di casa, percorrere un corridoio, e scendere delle scale fino all'ingresso. Presumevo un palazzo di appartamenti. (mi sarebbe piaciuto che Gretchen lo incontrasse in una camera affittata da Lars solo per i loro incontri, e quindi "meno compromettente" per entrambi, ma era già stata descritta la scena come "lei lo porta a casa sua..."). Fra l'altro questo dà a Gretchen tutto il tempo di raggiungerlo dopo che Lars pensa a queste cose mentre scende...
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Claudia Cangini

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« Risposta #39 il: 2009-01-04 10:04:26 »
Citazione
[cite] Moreno Roncucci:[/cite]
Un altro dettaglio: non è "la porta della casa di Gretchen", ho presunto che Gretchen non sia tanto ricca o potente da permettersi una casa a Berlino,


Non lo ho specificato nella mia prima descrizione, ma io immaginavo che Gretchen vivesse in un appartamento di un modesto condominio.
Anche se è single e giovane, è andata a vivere da sola per potere svogere più tranquillamente le sue "attività collaterali".

Probabilmente casa sua è l'unico posto dove, di tanto in tanto, può rilassarsi e smettere di fingere.
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« Risposta #40 il: 2009-01-04 12:01:58 »
Ricapitolando, domanda: Lars è ancora sulle scale o, a questo punto, se ne è andato?
Dopo il post di Marco direi che è andato..
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Marco Costantini

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« Risposta #41 il: 2009-01-04 13:36:12 »
Il dettaglio della casa l'ho preso dal primo post di Claudia, che mi sono andato a leggere prima di postare

Citazione
[cite] Claudia Cangini:[/cite]Come ogni giovedì si erano incontrati al Kabarett. Nella scarsa luce del locale avevano ascoltato la musica dal vivo, fumato, bevuto. Poi lui la aveva accompagnata a casa e, come al solito, era salito da lei e avevano fatto l’amore.


La questione riferita a dove Gretchen abiti può essere ancora aperta. In effetti anche io me li vedevo meglio in un alberghetto di quart'ordine, anche perchè portarsi il "contatto" a casa potrebbe destare sospetti e magari rovinare la leggenda di Gretchen. A Francesca l'ultima parola direi.

Per quanto riguarda la tempistica della scena: no, Lars non se n'è andato ancora. La scena che ho descritto avviene mentre Lars chiude la porta della camera; se vuoi puoi ancora fermarlo.

Per quanto riguarda la scena in se e per se, invece, con l'investigatore ed i problemi legati alla sua figura ditemi se la cosa vi suona troppo strana o fuori luogo. In tal caso posso benissimo editare la scena e mettere al posto dell'investigatore Andi direttamente la moglie di Lars (sì...forse così la cosa è anche più interessante).

Per Thomas invece mi trovo un po' in stallo. Urgerebbe che qualcuno cominci a metterlo davvero in pericolo.

Io verso le 15.30 parto per tornare stasera. Se l'idea di mettere Karin al posto di Andi vi va bene ma io non ho ancora editato, continuate pure come se l'avessi fatto. L'idea è che la moglie di Lars voglia "indagare" sulla sciacquetta che si porta al letto il marito.

@Moreno
Grazie per i link. In effetti mi son fatto prendere la mano dalla quantità di film e telefilm col classico investigatore fermo in macchina. E' un'immagine così forte (mutuata in effetti da una New York qualsiasi) che il mio cervello non ha potuto ometterla :P
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Moreno Roncucci

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« Risposta #42 il: 2009-01-04 14:44:10 »
Sì, l'investigatore mi pare parecchio fuori luogo. Stiamo parlando di un economia dove il 98% del volume d'affari va allo stato e l'attività privata si ferma al piccolo artigianato. Non esistono gli idraulici privati, come fa a lavorare un investigatore privato? In uno stato di polizia poi? E' come se avessi descritto un vichingo del settimo secolo arrivato da una macchina del tempo.

Si potrebbe sostituire con un agente della stasi, ma questo cambierebbe parecchio la natura dell'indagine e il problema: non sarebbe mandato dalla moglie, sarebbe mandato dai superiori di Lars.  Sarebbe una deviazione decisa dell'atmosfera verso la letalità rendendo abbastanza ininfluente a questo punto il fatto che Lars dica o no alla moglie di Gretchen
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« Risposta #43 il: 2009-01-04 14:55:33 »
Sulla questione di chi è che sta seguendo Lars.

L'idea della moglie non mi entusiasma, mi sembra che metterci lei ci precluderebbe molte possibilità. Intendo dire che farla venire a conoscenza immediatamente della tresca brucia parecchi ponti.

L'osservatore potrebbe anche essere un'altra persona, però.
Abbiamo detto che Lars è un funzionario del partito in disgrazia, ergo è facile immaginare che ci sia qualche "collega" che gli vuole male e magari ci ha già messo del suo nei suoi guai.
Costui potrebbe avergli messo alle calcagna un suo galoppino per rimediare qualche informazione compromettente.
Infatti, sembra che Lars si preoccupi degli effetti sulla sua carriera se si venisse a risapere che tradisce la moglie, quindi un'nformazione simile sarebbe utile a qualcuno che voglia danneggiarlo politicamente.

L'investigatore privato può essere una figura improbabile, nella Berlino Est anni 60, ma il giovane lecchino che spera di fare carriera politica mi pare ci stia benissimo (probabilmente ci starebbe ovunque e in qualsiasi epoca  :shock:  )
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« Risposta #44 il: 2009-01-04 15:23:05 »
L’interfono riportò Thomas al presente e alla pressante presenza di Schultz, impassibile davanti a lui, quasi in attesa…
“Signor Baum, c’è suo figlio al telefono, glielo passo”
“Che fortunata coincidenza!” Esplose Schultz.
“Puoi fissare un incontro con il tuo caro figliolo proprio ora! Rispondi Thomas e ricordati di mettere in viva voce!”
Il telefono nero cominciò a squillare insistente quasi volesse trapassargli la testa e Thomas si sentiva come un topolino affamato di fronte ad un boccone avvelenato: doveva solo scegliere di che morte morire, era in trappola, stretto nelle corde che lui stesso si era legato attorno al collo.
Come un automa schiacciò il pulsante accettando la comunicazione, ma non riuscì ad emettere alcun suono
“Pronto, papà??La mia segretaria mi ha detto che mi hai cercato?Dimmi!...papà? Ci sei?Pronto?”


@ Casa di Gretchen. Io pensavo stesse nell'appartamento modesto e spoglio di un condominio popolare, dove ha ricreato perfettamente la sua identità e dove porta Lars per fargli credere che tutto sia assolutamente autentico. Prima viveva con la sorella, quindi un appartamentino suo mi sembra adeguato: evita alberghi, domande, rientri e domande su casa sua, no?
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da lirazel »

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