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Spione PbF 1 - fase 1 - Manovre

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Claudia Cangini:
Lars si alzò dal letto, andò davanti alla finestra e si accese una sigaretta. Inalò la prima boccata guardando fuori attraverso le veneziane abbassate.

Come ogni giovedì si erano incontrati al Kabarett. Nella scarsa luce del locale avevano ascoltato la musica dal vivo, fumato, bevuto. Poi lui la aveva accompagnata a casa e, come al solito, era salito da lei e avevano fatto l’amore.
Lars parlava poco quando erano insieme, i suoi modi a volte erano quasi scostanti, oppure se ne usciva con battute divertenti ma di un umorismo amaro.
A letto invece era un amante tenero e attento. Ogni tanto le prendeva il viso fra le mani e la fissava a lungo negli occhi, come alla ricerca di chissà cosa. Faceva sentire Gretchen desiderata, in controllo.
A Gretchen piaceva sentirsi in controllo. Le piaceva essere preparata in ogni occasione, avere sempre con se tutto quello che poteva servirle. Le piaceva soprattutto sapere più di quanto chi le stava intorno potesse supporre.

Lui era strano quella sera. Di solito, dopo il sesso, la tensione sembrava abbandonarlo e restava a lungo accanto a lei fra le lenzuola. Quella notte, invece, sembrava più nervoso del solito.
- Oggi Karin mi ha chiesto se ho un amante, - disse lui continuando a guardare fuori.
Gretchen impiegò qualche istante a realizzare che stava parlando di sua moglie. La aveva nominata qualche volta, appena si erano conosciuti, poi mai più sino a quel momento. Naturalmente Gretchen sapeva di lei da prima che si conoscessero.

A tentoni, nella poca luce che filtrava dalle veneziane, lei prese accendino e sigaretta dal comodino. Accese e aspirò il fumo, per prendere tempo.
- E tu cosa le hai risposto?, - replicò sforzandosi di mantenere un tono neutro.

@ Francesca: controlla se per te è tutto ok, please.

@ Marco: ti passo la palla. Direi che puoi postare senza bisogno di aspettare che Francesca mi dica se qui va tutto bene, tanto dovrai fare una scena con il tuo Protagonista.

@ Tutti: se avete richieste di chiarimenti o osservazioni di qualunque tipo dite pure. E' troppo melenso? Troppo osè? Se qualcosa vi disturba, mi raccomando di dirlo.

Alcune annotazioni: giocare via forum è molto diverso dal giocare vis a vis. Qui per esempio ho appena fatto una cosa che "dal vivo" detesto: ho parlato e mi sono risposta.
Però sto cercando di venire a patti con le peculiarità del PbF e i suoi ritmi estenuanti e quindi ho risolto di fare così. Speriamo di trovare una modalità efficace  :)

Francesca Giacomini:
@Claudia
Per me va tutto bene!Perfetto...aspetto il mio turno! 8)

Marco Costantini:
Il ticchettare frenetico della macchina da scrivere era sempre stata l'unica cosa che riuscisse veramente a distrarlo dalle proprie preoccupazioni. E Dio solo sapeva se non ne aveva in quel periodo.

Seduto alla vecchia poltrona da scrivania con i suoi braccioli in pelle nera ormai logori,Thomas continuò a battere a macchina le ultime correzioni al discorso che gli era stato chiesto di tenere in risposta alle farneticanti dichiarazioni di Anthony Miller. Se c'era un uomo che rappresentava tutta la superficialità e l'arroganza del popolo americano, quello era Anthony Miller. I suoi discorsi consistevano sempre in una serie di invettive contro i suoi avversari e in frasi cariche di pathos volutamente esagerato. Dover rispondere ad affermazioni tanto puerili era, per Thomas, una vera e propria perdita di tempo.

Gettò un'occhiata al manoscritto sepolto dalla montagna di fogli, foglietti e fascicoli che ingombravano la sua scrivania; non avrebbe mai finito il suo ultimo romanzo.

In quel momento Ada, la sua segretaria, bussò al vetro opaco della porta del suo ufficio e, senza attendere oltre, ne aprì uno spiraglio infilando appena il bel viso.
"C'è il signor Schulz, della Springer Verlag", disse.
Thomas smise immediatamente di battere a macchina, emise un lungo sospiro e senza sollevare lo sguardo del foglio rispose stancamente "Sì, lo faccia pure entrare".

@tutti
ok, è la mia prima volta quindi tutti i commenti e le critiche sono non solo ben accette, ma ampiamente caldeggiate...magari nell'altro topic :)

Francesca Giacomini:

--- Citazione ---[cite] Claudia Cangini:[/cite]Lars si alzò dal letto, andò davanti alla finestra e si accese una sigaretta. Inalò la prima boccata guardando fuori attraverso le veneziane abbassate.

Come ogni giovedì si erano incontrati al Kabarett. Nella scarsa luce del locale avevano ascoltato la musica dal vivo, fumato, bevuto. Poi lui la aveva accompagnata a casa e, come al solito, era salito da lei e avevano fatto l’amore.
Lars parlava poco quando erano insieme, i suoi modi a volte erano quasi scostanti, oppure se ne usciva con battute divertenti ma di un umorismo amaro.
A letto invece era un amante tenero e attento. Ogni tanto le prendeva il viso fra le mani e la fissava a lungo negli occhi, come alla ricerca di chissà cosa. Faceva sentire Gretchen desiderata, in controllo.
A Gretchen piaceva sentirsi in controllo. Le piaceva essere preparata in ogni occasione, avere sempre con se tutto quello che poteva servirle. Le piaceva soprattutto sapere più di quanto chi le stava intorno potesse supporre.

Lui era strano quella sera. Di solito, dopo il sesso, la tensione sembrava abbandonarlo e restava a lungo accanto a lei fra le lenzuola. Quella notte, invece, sembrava più nervoso del solito.
- Oggi Karin mi ha chiesto se ho un amante, - disse lui continuando a guardare fuori.
Gretchen impiegò qualche istante a realizzare che stava parlando di sua moglie. La aveva nominata qualche volta, appena si erano conosciuti, poi mai più sino a quel momento. Naturalmente Gretchen sapeva di lei da prima che si conoscessero.

A tentoni, nella poca luce che filtrava dalle veneziane, lei prese accendino e sigaretta dal comodino. Accese e aspirò il fumo, per prendere tempo.
- E tu cosa le hai risposto?, - replicò sforzandosi di mantenere un tono neutro.
--- Termina citazione ---



Lars aspirò il fumo e scoppiando in una gelida risata sforzata gridò:"Le ho chiesto se aveva bevuto!"
"Bene.." pensò sarcastica Gretchen "non solo ora ho una moglie gelosa alle calcagna, ma lui la teme, o forse teme solo le grane di un rapporto che non sa gestire..."
"Perchè non glielo dici, Lars? Potresti trasferirti qui...se invece vuoi che sparisca devi solo dirlo e non mi vedrai più." Gretchen amava affondare le parole come lame taglienti nei suoi interlocutori, ma forse stavolta aveva proprio esagerato..
Il tempo sembrava congelato, la risposta di Lars non arrivava più e il volto glaciale di Gretchen tradiva un piccolo tic nervoso sul labbro sporco di rossetto

Moreno Roncucci:

--- Citazione ---[cite] lirazel:[/cite]
Lars aspirò il fumo e scoppiando in una gelida risata sforzata gridò:"Le ho chiesto se aveva bevuto!"
"Bene.." pensò sarcastica Gretchen "non solo ora ho una moglie gelosa alle calcagna, ma lui la teme, o forse teme solo le grane di un rapporto che non sa gestire..."
"Perchè non glielo dici, Lars? Potresti trasferirti qui...se invece vuoi che sparisca devi solo dirlo e non mi vedrai più." Gretchen amava affondare le parole come lame taglienti nei suoi interlocutori, ma forse stavolta aveva proprio esagerato..
Il tempo sembrava congelato, la risposta di Lars non arrivava più e il volto glaciale di Gretchen tradiva un piccolo tic nervoso sul labbro sporco di rossetto
--- Termina citazione ---


Lars si gira e la guarda, senza parlare. L'espressione è apparentemente neutra, ma Gretchen lo conosce abbastanza ormai da capire la rabbia crescente che l'uomo cerca di trattenere.

Lentamente, con calma, lui va a prendere i vestiti che ha gettato con sulla poltrona, la sera prima, e inizia a rivestirsi. Quando rompe il silenzio, mentre si allaccia la camicia, la sua voce è sarcastica, e la rabbia appesantisce ogni parola
"Sì, forse non vedersi più non sarebbe una cattiva idea..."

Nota: tutto questo rosso per me appesantisce il testo. Perchè non lo usiamo da adesso in poi solo per i dialoghi in character?

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