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[SLOWDOWN] Giocare per la storia o per gli interessi della trollbabe

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Antonio Caciolli:
io vorrei aggiungere una considerazione: prova anche a giocare solo pensando a quello che vorrebbe la trollbabe fregandotene se l'esito del conflitto è bello a livello di storia o no. cioé prova a fare qualche conflitto pensando solo a se la TB vuole veramente vincere o no e fai rilanci quando lei vuole vincere. può essere un modo per testare il regolamento (e il pbf è un ottimo modo per testare le possibilità del regolamento)


in teoria trollbabe non può creare storie brutte a prescindere dall'esito e non è pensabile che ci sia un solo esito bello per un conflitto ma ce ne saranno svariati sia che la TB fallisca sia che riesca e di solito abbastanza inaspettati dato il meccanismo di narrazione.


quindi quello che rimane da fare al giocatore è cercare di spingere verso gli interessi della sua trollbabe scegliendo quando e se rilanciare in base a quello che lei vuole e in base a quanto la TB sia disposta a rischiare per ottenerlo


PS: devo ammettere che io è un periodo che scelgo poste che aggirano gli interessi della TB perché tutte le volte che ho giocato con obiettivi importanti la frustrazione di perderli è stata troppo elevata. però è un periodo e anche dipende molto da quello che succede nella storia

Moreno Roncucci:
Alessandro, credo che tu ed Ezio non vi stiate capendo sul concetto di "immaginare sè stessi nei panni della trollbabe"

Ezio intende dire "se fossi nato trollbabe, cresciuto trollbabe, fossi una donna alta due metri con le corna e poteri magici, in un mondo fantasy, e non sapessi manco chi è Ezio, cosa farei in questa situazione?"

Si può chiamare anche "immedesimarsi nel personaggio". Funziona al cinema sia che vedi Clint Eastwood sia che vedi Jodie Foster. Non richiede di giocare sempre lo stesso personaggio. Richiede semplicemente di giocare con passione.

Tu invece mi sembra che l'hai letto come "giocare la trollbabe come se fosse Ezio con la parrucca bionda e le corna finte", ho capito bene?

Il contrario di "giocare per passione" cos'è?

E "giocare annoiati". Si esplica nel giocare con cose tipo "come sarebbe figo se qui la mia trollbabe perdesse, sai che bella storia". Significa giocare un personaggio di cui non te ne frega niente, non ti immedesimi. Il funghetto del monopoli, solo "recitato" con le vocine.

A questo link trovi un sacco di articoli sul concetto di "giocare con passione". Uno è stato tradotto nell'INC Book dell'anno scorso (che puoi scaricare qui)
http://playpassionately.wordpress.com/

[edit: è tanto "non giocare come se fosse Ezio" che, come ha segnalato Niccolò, si può fare anche giocando la Trollbabe "dal di fuori" come se fosse un personaggio epico di cui segui le gesta. Basta che ti ci appassioni]

Serenello:
@ Moreno: si, intendevo l'obiettivo della trollbabe, mi sono immedesimato troppo xD





Io ho un appunto ulteriore da fare.

Caleb (uso il nick invece del nome perchè mi suona meglio, ma tanto è sempre lui ^^) qui dice


--- Citazione da: Caleb75 - 2011-06-05 19:17:08 ---Quindi, relativamente a questa scelta, io tendo a decidere in base a quello che mi sembra più stuzzicante per il pathos.

--- Termina citazione ---

che lascia, a mio parere, aperta una porta enorme: chi decide cosa stuzzica il phatos? Perchè diciamolo, è soggettivo. Proprio per quello non devi preoccuparti della storia. Io di mio mi regolo in questa maniera:
- quando penso una cosa tipo "che figo se il mio personaggio ora facesse XXX" mi do un calcio metaforico. L'ho già provato e ho visto come funziona. In realtà ho preso spunto da un film/libro/evento che ho letto da qualche parte e siccome la maggior parte della gente con cui gioco ha background culturali simili al mio, sa di già visto!
- a quel punto penso "se fossi io li, cosa farei per ottenere LO STESSO OBIETTIVO?" e di solito prendo lo stesso risultato di prima (quello copiato da un film) e lo applico alla mia visione della fiction/setting. Così ci troviamo la mia trollbabe Filofi che si libera delle corde e stende due guardie come un attore di Hollywood, ma dubito che qualcuno abbia colto la citazione ;)

Trollbabe e tutti gli GDR sono scritti per divertirsi. Ogni secondo che spendi a cercare di creare una storia " "migliore" di quella che mi è venuta in mente" sono secondi che togli al divertimento.
La cosa giusta da fare è sempre la più ovvia, quello che la rende "divertente" sono i dettagli che prendi dal tuo background e che inserisci. Per quello due storie non saranno mai le stesse se giocate da due persone diverse: proprio perchè io e te vediamo la stessa cosa in modi diametralmente opposti, e la soddisfazione di rimanere stupiti (e di stupire) facendo una cosa a modo nostro penso sia impareggiabile.

Ma sono andato OT. Non era il tema del thread, cerco di riprenderlo al volo.

Prima di tutto Moreno penso abbiamo una divergenza su un termine: io uso investire nel senso che mi aspetto un ritorno, punto la telecamera sul troll ferito e su di me che lo uro perchè voglio che la relazione io/troll abbia peso nella storia. Tu invece usi "spendere" che ha molto più senso per quello che dici, ma molto meno per quello che dico io. Vorrei essere sicuro che parliamo della stessa cosa.

Relativamente al esempio del tribunale: proprio perchè la trollbabe è andata davanti al giudice 6 volte (di cui 4 su richiesta del avvocato) mi chiedo come mai non lotti per ottenere i suoi diritti. Come mai ha chiesto udienza così tante volte. E chiedere udienza non è gratis, puoi chiedere udienza su un determinato capo di accusa solo una volta per scena.

Simone Micucci:
Caleb mi unisco un secondo alla discussione in qualità di facilitatore.
Non ci sono state infrazioni di alcun tipo, ma vedo anche io che forse c'è qualche difficoltà a livello di comunicazione. Ti garantisco che Ezio non voleva dire che i tuoi personaggi sono uguali a te.

Le prime volte anche io ero della tua stessa idea. Avevo la sensazione che mi si dicesse "devi giocare te, ma in quel mondo".
Niente di più falso. Ogni gioco permette di creare dei personaggi. E quei personaggi potrebbero essere quanto di più lontano possibile ci sia da te.

A questo proposito chiedo anche di aspettare che Caleb risponda onde evitare di dogpilarlo

Ti rispondo un attimo da giocatore invece:
Io ci sono arrivato durante un periodo particolarmente fertile di giocate (ma guarda un pò ^^): cosa significa interpretare? Dare una propria interpretazione. "Show, don't tell".

Tu non dici "Il mio personaggio è un bastardo", ma tu fai agire il tuo personaggio da bastardo. La tua visione di bastardo. La tua interpretazione di bastardo.

Io lo compresi durante una giocata di Cani nella Vigna. Il mio Cane era un ragazzo normale. Si occupava della sua famiglia (era il maschio più grande, vista la morte del padre per incidente) e non aveva grilli per la testa. Un bravo ragazzo volenteroso e per nulla ambizioso. E un bel giorno gli dicono che deve partire per fare il Cane.
Normalmente sarebbe un onore ma per lui non lo era. Doveva occuparsi della sua famiglia, ma sentiva dovere anche nei confronti della sua comunità, che lo chiamava per un ruolo tanto gravoso.

Io forse sono così e forse no. Durante la giocata io interpretai quel PG. Come? Agendo come immaginavo si comportasse quel ragazzo, evolvendo istintivamente il suo carattere e le sue convinzioni durante i conflitti e durante le città. Come normalmente richiesto dal gioco.
Quella era la mia interpretazione dei concetti esplorati tramite quel PG. E come faccio a darla questa interpretazione? Come è possibile trasmettere quei concetti senza parlarne? Con l'unico modo: giocando il personaggio.

Vincere un conflitto o perdere un conflitto servivano ad esprimere meglio quei concetti? No.
La vittoria o la sconfitta erano irrilevanti. Ognuna mi avrebbe in ogni caso permesso di far vedere delle sfaccettature del mio PG. Perché? Perché sono sempre e solo io che porto in campo quei concetti. Che interpreto la natura del mio PG. Sono sempre e solo io il responsabile di COSA il mio PG esprime e di come lo fa.

Ma quando tu crei un PG sai già istintivamente come si comporta in una determinata situazione. Sai se è umile o se è spavaldo. Sai se è un bastardo o un giusto. Sai se è un duro o un vigliacco. Non hai bisogno in genere di rifletterci molto.
Come fai?
Semplice: ti cali nel personaggio e agisci tramite lui, immaginando di essere lui. In quel momento stai dando la tua personale interpretazione di un bastardo (o di un giusto), di un umile (o di un arrogante), di un duro (o di un vigliacco) e la stai dando nel miglior modo possibile: giocandolo.

E quando smetti? Quando improvvisamente fai agire il tuo PG vigliacco come un duro? Stai interpretando male? No. Stai ancora interpretando, facendo vedere quale, secondo te, era il punto di rottura della vigliaccheria del tuo PG, dando un segnale estremamente forte "NO! In questo caso non abbasso la testa. Stavolta lo guardo dritto negli occhi e gli sputo in faccia!!"

Questa è la differenza tra "giocare per la storia" o "giocare gli interessi del personaggio". Non ti preoccupare mai della direzione in cui va la storia (non tu Caleb, ora sto parlando ad ogni ipotetico lettore). Pensa solo ad interpretare il tuo personaggio! Stagli dentro, trattalo con la dignità che merita, perché se lo stai giocando vuol dire che ne merita molta! Cerca di fargli trasmettere qualcosa!

La storia allora si creerà automaticamente, perché le scelte di quel personaggio (che gli fai fare interpretandolo) saranno scelte sentite, che trasmetteranno qualcosa di te! (quantomeno una delle tue opinioni di cosa è un bastardo)

Quello che hai fatto tu finora, Caleb, lo sai solo tu e così dev'essere. Siamo ad un punto troppo giovane per poterlo valutare. Io dal canto mio non trovo fastidioso il modo in cui giochi, e quando hai fatto qualcosa che non mi quadrava te l'ho detto chiaro e tondo (solo quel mio appunto iniziale, insomma).
Però per dare le mie vere impressioni su come giochi aspetto di giocare davvero con te!!
Iscriviti ad una CON o troviamo il modo di incontrarci!! E facciamoci una sacrosanta partita insieme!! ^_^

Moreno Roncucci:

--- Citazione da: Paolo Bosi - 2011-06-05 21:46:29 ---Prima di tutto Moreno penso abbiamo una divergenza su un termine: io uso investire nel senso che mi aspetto un ritorno
--- Termina citazione ---

E io ti avevo fatto notare che quello è un termine GIA' PRESO, se vuoi indicare un altro concetto devi trovartene un altro...   8)

Resource:  A Character Component. An available quantity upon which Effectiveness or Positioning mechanics may draw, or which are reduced to reflect harm to the character. Arguably applicable to non-character components of play as well.

Già che ci sono ti cito (sempre da glossario) gli altri due concetti di cui parlavo in quel post:

Effectivenes: A Character Component: quantities or terms which are directly used to determine the success or extent of a character?s actions during play.

Positioning: A Character Component. Behavioral, social, and contextual statements about a character. Formerly (and confusingly) called Metagame. See also Currency.
--- Citazione ---punto la telecamera sul troll ferito e su di me che lo uro perchè voglio che la relazione io/troll abbia peso nella storia. Tu invece usi "spendere" che ha molto più senso per quello che dici, ma molto meno per quello che dico io. Vorrei essere sicuro che parliamo della stessa cosa.
--- Termina citazione ---

Credo di no. Quando avrei detto che "spendi" qualcosa per puntare la telecamera su qualcuno? In trollbabe è assolutamente gratuito, non spendi alcuna risorsa. Anche il numero di relazioni che hai non ha limiti, non hai "slot" da spendere (ma dopo che li hai presi diventano risorse da "spendere" per i tiri aggiuntivi)


--- Citazione ---Relativamente al esempio del tribunale: proprio perchè la trollbabe è andata davanti al giudice 6 volte (di cui 4 su richiesta del avvocato) mi chiedo come mai non lotti per ottenere i suoi diritti. Come mai ha chiesto udienza così tante volte. E chiedere udienza non è gratis, puoi chiedere udienza su un determinato capo di accusa solo una volta per scena.

--- Termina citazione ---

Chiedere udianza è assolutamente gratis.

Trollbabe non è un gioco in cui hai numero limitato di turni, Puoi spendere tutti i turni che vuoi a fare una cosa, non spendi risorse.

All'interno di ogni singolo turno, puoi chiamare tutti i conflitti che vuoi. Non c'è un limite di "una scena - un conflitto". Non ti costano niente.

All'interno di ogni singolo conflitto, decidi tu se spendere risorse per i tiri ulteriori o no.  Se non lo fai, non "spendi" nessuna risorsa. Non puoi nemmeno essere ferita. Gli unici (eventuali) effetti possono essere sul posizionamento nella fiction, non sulle risorse o sulla sua efficacia.

C'è un quote molto illuminante di Ron Edwards, da un thread del 2003 su the forge:
http://www.indie-rpgs.com/archive/index.php?topic=5499.msg55352;topicseen#msg55352
"And this is one of several reasons why I'm always pumping The Pool and The Questing Beast. The ROC games strip out everything except the one, single thing that matters for Narrativist play - how important the current conflict is to you, as a person, and to the other members of the group, as people"

Questa è la base, fondamentalmente, di qualunque gioco narrativista: la misura (e l'effetto) di QUANTO ti importa di un conflitto, come PERSONA REALE AL TAVOLO.

Se levi questo, non c'è più narrativismo, e hai giochi dove combattere il primo coboldo per la strada presenta gli stessi rischi e premi del combattere contro il coboldo che hai allevato da piccolo come un figlio.

Non impegnando risorse (non spendendo tiri e rischi) Caleb sta giocando in maniera perfetta (almeno finchè non si mette a parlare di giocare per perdere e cose simili): sta usando il sistema di gioco per mostrare e capire cosa gli importa veramente, come giocatore al tavolo.

D'altro canto, fare come dicevi, tu, andare addosso furiosamente fino all'estremo su ogni conflitto o "almeno su un conflitto ogni tanto perchè si deve", distrugge alla radice il gioco narrativista. Non sarebbe advocacy e giocare con passione,, sarebbe non interessarsi nemmeno alla partita e tirare dadi alla boia di un giuda indipendentemente da cosa succede nella fiction.

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